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Racconti Erotici Etero

Napoli galeotta

By 3 Ottobre 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Una sexyconoscenza in chat, uno scambio di foto, poi le telefonate e una sempre più intrigante amicizia culminata con due incontri ed un amplesso non concluso (da parte mia) in macchina.
Ma lei &egrave la donna che più ha solleticato la mia fantasia erotica, che ha il sexappeal che mi coinvolge e che mi trascina.
E’ il mio ideale di donna che si &egrave materializzato!!
Peccato che sia impegnata e che ci siano 10 anni di differenza, ma mi piace da matti!!!
Cercai di tenere i contatti via mail e dopo 2 anni la ritrovo’che occasione!
La sintonia &egrave sempre la stessa e la tensione erotica nel sentirsi al telefono &egrave ancora molto forte, come 2 anni fa.
Non me la volli far scappare ancora e la invitai a Napoli per due giorni. Miracolosamente lei (la chiamerò Gioia) riesce a smarcarsi dal suo uomo con una scusa e accettò di venire con me.
Ebbi il cuore in gola all’aeroporto, quando la rividi la volli baciare, ma occhi indiscreti sono sempre pronti ad osservarti quando meno te lo aspetti’perciò ci trattenemmo, a fatica. Così anche sull’aereo e sul taxi che ci porta in hotel dove chiacchieriamo tenendoci la mano con una voglia palpabile di andare oltre.
Al nostro arrivo in hotel, non ci fu neanche il tempo di chiudere la porta della stanza che, come un fiume in piena, le nostre lingue si stavano cercano violentemente e voracemente, più desiderosi di sesso che mai.
La porta si chiuse da sola mentre la stavo baciando e spogliando contemporaneamente.
Ci buttammo sul letto e mi ritrovai a torso nudo con i pantaloni abbassati ed il pisello fuori dalle mutande, mentre lei era in reggiseno e perizoma (un completino nero di pizzo con mutandine ‘brasiliane’ che era un vero e proprio spettacolo!!).
In un istante Gioia si inginocchiò ai piedi del letto e, mentre mi leccava la punta del pene e poi lo leccava lungo tutta la sua lunghezza e lo inghiottiva, finì di spogliarmi.
Ero in estasi, accompagnai il suo ritmo con movimento di bacino, fu magnifico venire massaggiato sul cazzo da quelle labbra voluttuose.
Non potei resistere tanto al piacere e feci sgorgare un fiume di nettare che lei non esitò a gustare a pieno tutto quanto.
Era la prova che non era colpa sua se l’ultima volta non riuscii a venire (ma io già lo sapevo). Ovviamente non finì tutto così’era solo il preludio , ora toccava a me restituirle il piacere e così le sfilai il reggiseno e con la punta della lingua le leccai i capezzoli mentre con le mani le sfilavo quel fantastico perizoma.
Ingoiai i suoi seni come fossero pompelmi, che buoni’mhmm!
Il suo profumo era inebriante ed eccitantissimo. Con le mani seguii il profilo delle sue gambe fino a trovare il frutto del mio desiderio che trovai caldissimo. Prima una e poi due dita fecero capolino tra le sue grandi labbra solleticando poi il clitoride e facendola impazzire dal piacere.
Godeva da matti, le mie dita dentro di lei divennero tre. I suoi umori grondavano, con le dita dell’altra mano le solleticai l’altro buchetto provocando in lei un gemito ancora più forte.
Mi prese con forza il pisello e se lo mise in mezzo alle gambe salendoci sopra.
‘Basta!!…Non ce la faccio più ti voglio dentro, ora!’ gemendo mi disse.
Fu perentoria e si mise sopra di me cavalcandomi in preda alla lussuria più sfrenata.
Anche lei fu in estasi di fronte a me, mi cavalcò e gridò dal piacere, io ero un vulcano in eruzione. Le sue tette che si agitarono davanti a me furono facile preda delle mie labbra che si rituffarono su quei capezzoli di cui sentivo già la mancanza.
Facemmo l’amore per circa 30 minuti senza sosta cambiando anche posizione. Le sollevai una gamba, prendendola da dietro, e mentre la penetravo in figa le nostre lingue si intrecciavano vertiginosamente.
Lei poi si abbassò e lo volle ancora succhiare e leccare, se lo gustò per bene.
Io poi mi dedicai al suo bel culetto fino ad ora un pò trascurato, e con la lingua mi insinuai nella sua bagnatissima figa e l’altro buchetto.
Con l’ingresso nel suo secondo pertugio di due dita la iniziai ad esplorare, mentre affondai la mia bocca sul suo clitoride, tormentandolo.
Quando le infilai anche il secondo dito lei godette ancora di più.
Allora mi misi dietro di lei e le baciai il collo, e con le dita continuavo a penetrare nel culo e con l’altra la masturbavo.
Aveva le gambe oscenamente aperte.
I nostri sguardi si incorciavano nello specchio che c’era sulla parete di fronte al letto, le feci un segno con il capo e lei mi disse: ‘Si, lo voglio!’
Iniziai perciò con la punta a farlo entrare, poi sempre un po di più affondai con lentezza, ma frizzando dolcemente.
Gioia gridava e mi incitava a continuare, questo mi eccitava ancora di più; quando entrò dentro bene, Gioia emise un gridi sordo e forte.
gridava dal piacere : ‘Ahh!! Siiiii’ e poi sempre di più con lentezza. Lei mi incitava a continuare eccitandomi ancora di più, e quando la penetrai a fondo mi lasciai andare :’Ahh!!Siiii’, ‘Ecco, ‘..ti voglio scopare così, &egrave fantastico!’ e lei emise un grido sordo e forte.
La presi per i fianchi e glieli allargai per facilitare la penetrazione sussurrandole: ‘Gioia’sei caldissima, ho sempre sognato scoparti così!’.
Stavo per venire ancora quando lei se ne accorse e allora si girò e lo volle tutto sul suo seno.
Glielo riversai così sulle tette, sui capezzoli ed in viso. Lei se lo spalmò sul petto e poi in bocca. Mi volle baciare e così le nostre bocche si scambiarono i gusti dei rispettivi umori.
‘Questo si che &egrave sesso!’ esclamai, e lei sorrise mi prese per mano portandomi sotto la doccia. Ci insaponammo e mi face il più bel pompino della mia vita sotto l’acqua bollente. Facemmo sesso anche sotto la doccia e poi sul tavolino della stanza d’albergo che c’era a fianco alla tv. Per tutto il giorno e anche la notte ci scambiammo piacere a non finire.
Purtroppo il giorno dopo dovemmo tornare a casa e ritornare alla noiosa quotidianità. Ora però siamo in contatto, e non me la faccio scappare più.
Ci sarà speriamo occasione per replicare.

amantesardo@yahoo.it

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