Nel bagno del ristorante

Siamo di nuovo qui a parlare della nostra Erika, stavolta la ritroviamo in un ristorante con il suo Andrea, il calciatore. Sono lì pioch&egrave la squadra del ragazzo si era riunita per festeggiare una vittoria in campionato. Tutti tirati a lucido per l’occasione con vestiti di rappresentanza i ragazzi, e abiti da sera le mogli e le fidanzate.
La serata trascorre serena tra risate, chiacchierate tra compagni e amici, piccole attenzioni date alle compagne personali; &egrave l’ora della cena, tutti intorno ai tavoli per mangiare ed ecco che piomba nella testa di Erika un’idea maligna ma anche molto eccitante: perché non far eccitare Andrea e divertirci anche in questa occasione???
Così Erika decide di passare ai fatti: avvicina la sua sedia a quella del ragazzo, pone le sue labbra sull’orecchio e lo bacia per qualche secondo, poi pone la sua mano sul pacco di Andrea, ancora tranquillo e inizia a lavorare di mano come se fosse un massaggio ma un massaggio molto dolce, calmo e sensuale; pian piano Erika sentiva che l’attrezzo di Andrea continuava a salire e lui voltandosi sembrava voler dire: basta fermati, cosa fai???
La cosa andò avanti per circa mezz’ora quando Andrea si alzò di scatto chiedendo scusa ma doveva andare in bagno. Si diresse in direzione toilette e Erika, non contenta, si alzò dopo poco e lo seguì. Andrea entrò, 1 po’ contrariato nel secondo dei 3 bagni del ristorante, subito dietro entra Erika. Andrea si voltò e la vide, aveva 1 sorrisino maligno e pieno già di voglia, voglia di piacere.
‘Ciao amore, non ti sta piacendo la serata?’ dicendo questo, si poggiò su di lui e lo mise spalle a muro. ‘Ma sei pazza? Qui davanti a tutti a fare queste cose? Mi vuoi far morire?’
Erika poggiò la mano sul pacco davvero ingrossato di Andrea e senza proferire parola baciò il suo uomo con foga, Andrea rispose subito, essendo già molto in là col piacere. Contemporaneamente iniziò a sbottonare il pantalone del ragazzo che quasi a stento conteneva l’oggetto di piacere. In poco tempo il pantalone era ai piedi del ragazzo mettendo in risalto un boxer nero, corto, attillato con nel mezzo la forma del suo cazzo già molto grosso.
I due continuarono a baciarsi e intanto Andrea chiuse a chiave la porta del bagno, chiaro segno che voleva arrivare molto più in là; così Erika lentamente lasciò le labbra del suo calciatore e scese giù per il corpo arrivando ad avere davanti il pacco ingorssato. Afferrò l’elastico del boxer e delicatamente lo tirò giù lasciando la parte bassa del corpo di Andrea nuda e provocando un gemito di piacere al ragazzo. Erika iniziò con una mano, molto delicatamente, scoprendo tutto il cazzo e mostrando la carne, iniziò un lento ma costante massaggio che non era una vera e propria masturbazione. Andrea intanto accarezzò il viso della sua donna nel vortice di piacere in cui era.
Fu allora che Erika prese tutto in bocca il cazzo e iniziò a lavorarlo per bene, andando su e giù, giù e su lavorando con la lingua, con le labbra che arrivavano quasi alle palle, persino con i denti si dette da fare tanto da provocare sussulti al suo ‘paziente’; successivamente, per aumentare il piacere poggiò una mano sotto le palle, massaggiandole con cura, l’altra mano andò a toccare il culo sodo e liscio di Andrea.
Mentre pompava, Erika si accorgeva che il ragazzo era sempre più al limite, contraeva i muscoli, aveva tremori, la toccava sempre più con foga; dopo pochi minuti Andrea iniziò ad emettere gemiti sempre più forti dovuti al piacere fino a che: ‘Arrivooooo’..’ e a quel punto gli esplose un quantità davvero enorme di sperma che inondò la bocca di Erika, poi la gola fino a che i primi schizzi non scesero giù; non contenta Erika continuò il suo lavoro anche mentre l’orgasmo era in atto e addirittura per pochi secondi dopo fino a che non si staccò lasciando che un filo di sperma colasse giù sui boxer, non volendo lasciare nulla, lo raccolse col dito e lo leccò avidamente.
Erika si alzò, baciò Andrea che le disse: ‘Ora dovremmo tornare di là, la mia risposta arriverà stasera!’ I due si dettero un ultimo bacio e tornarono di là!

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