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Racconti Erotici Etero

non so perchè

By 17 Giugno 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Purtroppo è evidente che a tutti che il matrimonio di Laura non è felice. Non è felice lei, non è felice lui, non sono felici i loro momenti insieme.
Di com’era prima non si ricorda nessuno, nemmeno Laura. Del perché è così adesso è inutile parlare.

Quello di cui la gente parla, o sparla, è di come si è sciupata Laura negli ultimi anni. Non è mai stata una superbellezza, non è una donna col fisico modella o da attrice, ma è sempre stata molto carina. Un fisico morbido, formoso, pieno ma non esagerato. Certo non una taglia 38, ma fiera della sua 44, soprattutto orgogliosa del suo seno, florido e sodo. Delicata ed elegante nei movimenti, e sempre attenta a scegliere vestiti che la valorizzassero.

Da ragazzina pienotta e grassoccia e donna formosa me piacente, era stato un cammino faticoso e pieno di diete e sport, ma ora non era più così.

I fianchi appesantiti e colpiti dalla cellulite, il seno che sente il peso del tempo e di tanta tristezza, la pelle spenta, i capelli sempre legati in una poco elegante coda.
Il suo aspetto riflette appieno lo stato del suo matrimonio. Al contrario del marito che sfoga nello sport la frustrazione di una relazione che si sta spegnendo.

Le voci nel condominio si rincorrono, le feste in famiglia, con parenti e amici sono una tortura, le routine del lavoro uccide ogni entusiasmo e la cosa si vede da lontano.

I giorni sono tutti uguali, le notti pure, e anche questo sabato mattina è il solito sabato mattina, dove lui va a pedalare sul monte con la sua bicicletta e lei ha la sua solitaria mattinata di lavatrici e ferro da stiro.

Sabati orribili, in cui fa il riassunto di tutte le cose che non vanno bene, di tutti i problemi, di tutte le cose che le dicono le amiche e sua madre, di tutto quello che la vita non le ha dato.

Con la sua vestaglietta, a piedi nudi, sbuffa col ferro da stiro, pensando perché le cose non vanno bene.
Loro non parlano, anche perché non si vedono mai. Loro non litigano quasi più, se non per i soldi. Loro non hanno figli, ovviamente … saranno 10 mesi che non fanno sesso. Loro non … solo non e sempre non. Ma se lui fosse diverso, se lui fosse … o forse è colpa di … boh! Le cose sono così.

Ma quel sabato cambia col suono del campanello. Non si guarda neppure allo specchio, spettinata e accaldata, apre la porta senza chiedere neppure chi è. Davanti a lei l’elegante avvocato DeSantis, inquilino dell’ultimo piano. 

Non vi descrivo i dialoghi, ne i convenevoli, di questa banale conversazione tra vicini. Lui ha un bel vestito nuovo e il pomeriggio un matrimonio, ha solo necessità di un orlo ben fatto, ma non ha nessuno che glielo faccia. Lei, nella veste di casalinga, lo fa accomodare, mentre spegne il ferro e prende ago e filo. Lui molto elegante ed educato si reca in bagno per indossare i pantaloni a cui fare l’orlo, lei sciatta e annoiata casalinga neppure si accorge che alla sua vestaglietta da pochi euro manca un bottone proprio all’altezza del seno. Tutto procede tra pettegolezzi di condominio e pochi gesti precisi, prendere le misure, segnare con gli spilli, cercare il filo …

Mentre lei è chinata per prendere la misura giusta non può fare a meno di notare la pressante erezione dell’elegante avvocato. Fa finta di niente, per non creare imbarazzo, o per non mostrare il suo di imbarazzo.Per quanto distinto ed educato, l’occhio dell’avvocato era caduto sulla vestaglietta troppo aperta della gentile Laura, che lasciava vedere il generoso, ma ormai un po’ cadente, seno della vicina.

Venendo contro la sua proverbiale educazione, finita la misura dell’orlo, sfila i pantaloni li sul tappeto della sala, rimanendo nei suoi eleganti boxer, decisamente deformati dall’erezione che la visuale gli aveva causato.

L’imbarazzo sale in Laura, mentre, con in mano i pantaloni dell’avvocato, si siede sul divano per iniziare a cucirli.  Lui rimane li in piedi, la guarda, non è imbarazzato, è sorpreso ed eccitato. La fissa senza ritegno, le guarda il seno semi scoperto, le gambe svelate della vestaglietta che è salita mentre Laura si sedeva scomposta.

Lei sa che lui la sta guardando, è in imbarazzo, ma non si copre. Con gli occhi bassi, concentrata cuce l’orlo al pantalone. Il silenzio è pesante, ma lei non si ferma. Ago, filo, forbici e movimenti precisi … si muove veloce per finire in fretta. Lui, mentre lei cuce, si siede sulla sedia davanti a lei, la guarda.

Dopo un tempo che sembra infinito i pantaloni sono pronti. Lei non dice niente, non gli chiede di riprovarli, non alza lo sguardo. Li piega a modo e li appoggia sul bracciolo del divano.

Lui si alza, si avvicina a lei. Adesso si sente un po ridicolo. Camicia, cravatta, boxer e calzini non sono il suo abituale abbigliamento, ma lei non lo guarda.

Lui si piega in avanti, prende la scollatura della vestaglietta di lei e con un colpo secco la allarga. Salta un altro bottone e si svela tutto il seno formoso seno di Laura.
Lei sospira, ma continua a non guardarlo mentre lui si avvicina a pochi centimetri dal suo viso.

Così seduta ha il volto alla stessa altezza dell’erezione dell’avvocato, in quel preciso istante il mondo di Laura si spegne.

Come in uno stato di ipnosi, le sue mani si muovono precise. Prende il bordo dei boxer e li abbassa molto lentamente, lasciando uscire il pene eretto dell’avvocato.

Era come se il suo cervello si muovesse velocissimo guardando al rallentatore quello che le sue mani e il suo corpo facevano.

Si stupì della naturalezza con cui avvicinò il viso a quel cazzo … odio ha pensato una parolaccia, la gentile Laura non dice mai parolacce.

Profumava di pulito, le sue labbra si aprono e inizia a leccarlo con gentilezza, fino a bagnarlo bene.

E intanto il suo cervello continuava a pensare in maniera autonoma. Valutava le misure, più stretto e più corto di quello di suo marito, molto meno peloso.

Lo accoglie in bocca, lo succhia con movimenti delle labbra e della testa, rallentando quando sente aumentare il suo piacere e portandolo fino in gola per dargli sensazioni più forti.

Un pompino, gli sta facendo un pompino, a suo marito non ne faceva da moltissimo tempo. Ma lei li sa fare bene, lo ricorda molto bene, la ragazza grassoccia che era una volta ne ha fatti un sacco per sentirti accettata dai ragazzi più grandi e più carini della compagnia, soprattutto le estati al mare.

Nella sua bocca quel cazzo tutto nuovo diventa durissimo e sente i gemiti dell’avvocato, che adesso la stringe per la coda e le da un ritmo molto lento e le infila in profondità tutto il cazzo fino in gola. Lei si accorge che lui è quasi al limite.

Lo toglie dalla bocca, appoggia la schiena allo schienale del divano e, tenendo l’avvocato per i fianchi, gli fa avvicinare il cazzo al suo seno. Come lui lo appoggia tra le grosse mammelle, lei le stringe per imprigionarlo e dargli piacere. Lui si muove tra i suoi grossi seni, le scopa le tette, mugola di piacere, sta per venire.

Lui si scosta, la prende per i seni, la fa alzare, le straccia la vestaglietta, rimane con le mutandine.

Lui per la prima volta parla: ” cosa sono questi slip schifosi? meriti di meglio, levali” e Lei, sempre senza dire niente, sfila l’economico slip bianco comprato al mercato, mostrandogli un folto pelo riccio scuro che copre il suo pube.

Lui la tocca, infila le sue dite curate in quel pelo, fino a cercare la sua fica.

Laura è bagnata, è eccitata, è stupita da se stessa, è arrabbiata con se stessa …. ma per cosa?

Lui la fa girare, la fa mettere in ginocchio sul divano, lei si fa guidare docilmente, lo aspetta, lo vuole.

La penetra lentamente ma con facilità, lei è molto bagnata, è molto aperta. La penetra fino in fondo, lentamente, con ritmo costante, e lei gode, gode come non succedeva da un’eternità. Le spinte di lui aumentano di ritmo nello stesso istante in cui lui le afferra e stringe i seni, lei sta per avere un orgasmo e anche lui.

In un bagliore di lucidità, si spaventa del fatto che lui possa venirle dentro e lo fa sfilare, si gira, s’inginocchia e glielo prende di nuovo in bocca.

Ora sa di sesso, li lei, di sudore, di eccitazione, e lei succhia mentre una mano le scivola tra le gambe e inizia a toccarsi per raggiungere anche lei il suo piacere.

Lui, con un rantolo cupo, lo sfila dalla sua bocca e inizia a venire sul viso di lei, depositando uno sperma denso e odoroso che le cola sui seni.

Appena finito lui si abbassa, lei si aspetta un bacio, mentre lui le sposta la mano e le cerca il clitoride con le dita e in pochi istanti le fa raggiungere un fortissimo orgasmo scandito da tremiti e urla gutturali che la fanno sentire sciocca, ma non può controllarli.

Finalmente si guardano negli occhi. Lei è imbarazzata, lui ha il fiatone.

Lei raccoglie la vestaglietta ormai stracciata e va in bagno senza dirgli niente.

Lui raccoglie lo slip di lei, si pulisce come può, e si riveste lentamente, prende i suoi pantaloni e si dirige verso casa sua chiudendosi la porta alle spalle, mentre lei è in bagno che si guarda allo specchio senza riconoscersi più.

il weekend era passato, ma quello che è successo sabato aveva lasciato dei segni in Laura.

La cosa che l’aveva lasciata più amareggiata e arrabbiata era il fatto che non aveva nessun senso di colpa per quello che aveva fatto.

Possibile che tradire sia una cosa così naturale da non sentirsi in colpa verso il proprio marito?

Domenica sera aveva riempito la vasca di acqua calda e si era immersa, e mentre i suoi pensieri vagavano senza meta, la sua mano era arrivata tra le gambe e si era scoperta a darsi piacere da sola, come non succedeva da un sacco di tempo, pensando a quando il vicino l’avrebbe scopata di nuovo.

Vergognandosi di questi pensieri raggiunse un languido e silenzioso orgasmo solitario, che la fece rilassare.

Il lunedì tornata dal lavoro alle due come sempre, prese il cassetto della sua biancheria e lo svuotò tutto, iniziando a guardare pezzo per pezzo come era conciata la sua biancheria.

La critica dell’avvocato l’aveva colpita profondamente anche se aveva fatto finta di non sentirla. Mutandine economiche bianche di cotone, reggiseni da mercatino, senza personalità, senza carattere, senza sensualità, senza erotismo. Semplicemente funzionali e comodi pensava, me intanto li metteva da parte, per prendere i completino che ormai erano finiti infondo al cassetto.
Completini che non indossava da tempo, regali di un marito passionale che sembrava scomparso, acquisti d’impulso fatti per piacere e non per comodità.

Ne ha tirati fuori 4, li prova. Gli slip stringono un po’, è ingrassata, in persona si sente orribile, e dire che prima li metteva molto. I reggiseni alzano molto il seno, quello a balconcino quasi non lo contiene, i pushup le stanno ancora bene.

Si sforza di non guardarsi allo specchio, non si piace. Tira fuori dal cassetto un paio di sottovesti e alcune canottierine. Meglio di quella vestaglietta forse?

Indossa una sottoveste blu, la fascia un po’ sui fianchi, è piuttosto corta, molto scollata, inizia a risistemare la casa con indosso solo quella. Spera che lui suoni il campanello, spera di …. ha voglia.

Alle 19 torna in camera e si cambia, nasconde quei completino e le sottovesti infondo al cassetto, si rimette la sia classica biancheria e una sformata tuta da ginnastica, entro mezz’ora sarebbe arrivato suo marito, deve preparare la cena, mentre fa mentalmente l’inventario dei suoi vestiti. Forse è il caso di procurarsi qualcosa di nuovo.

Martedì, un po’ delusa va al lavoro con una gonna e una magliettina molto scollata, le pare un secolo che non si veste così. Ha indossato un reggiseno pushup provato il giorno prima, un paio di scarpe con un po’ di tacco, truccata con cura. La giornata lavorativa passa veloce e tranquilla, lusingata dai complimenti dei ragazzi che lavorano nell’officina dove lei tiene la contabilità. Era veramente così sciatta? Possibile che tutti si siano accorti di un reggiseno e un paio di tacchi? Si gongola degli apprezzamenti ricevuto, pure di quelli volgari del titolare, mentre passa dal supermercato per comprare una nuova tinta per i capelli e uno smalto rosso.

Alle 15 si chiude in bagno, si fa la tinta, ha scelto un castano scuro con riflessi rossi, segue le istruzioni come si deve e trova pure il tempo di mettere lo smalto alle unghie delle mani. Ma continua a guardare l’orologio e a tendere l’orecchio verso il campanello, per paura che col il rumore del fon lo copra.
Sono quasi le 17 quando ha finito, torna in camera e si prova un vestitino che ha trovato al supermercato in sconto. E’ una specie di camicia lunga, almeno il collo è quello di una camicia, senza maniche, e con i bottoni automatici davanti. Lo prova, è un filo stretto, deve tenere i primi bottoni aperti, così le crea un’ampia scollatura, le si vede il reggiseno, ma le sta bene, pensava fosse più lungo, le arriva 4 dita sotto il sedere, le piace me non le interessa se è comodo, è perfetto se viene lui.

Sempre scalza, con il nuovo vestitino, il pushup, ma senza slip che le stringevano troppo prende i panni per caricare la lavatrice, ma suona il campanello. Ha un sussulto, corre ad aprire.

L’elegante avvocato è davanti a lei, con un mazzo di fiori. Si guardano negli occhi.

Avv. DeSantis :” Buona sera Signora Laura, perdoni l’invadenza, questi sono lei, per ringraziarla di sabato….”

Laura :” Grazie Avvocato, non doveva disturbarsi, per me è stato un … piacere, la prego si accomodi …”

Avv.DS :” Grazie, non vorrei rubarle del tempo, ma volevo solo dirle che per è stato molto importante, speciale oserei dire”

L :” è stato “importante” anche per me”

Avv.DS :” mi fa piacere sentirglielo dire, avevo timore di aver esagerato e di aver urtato i suoi sentimenti”

L :” assolutamente no, anzi … “

Mentre Laura mette in un vaso vuoto della sala il mazzo i fiori la mano dell’avvocato si appoggia sul suo sedere con sorprendente naturalezza, lei si piega in avanti per appoggiare il vaso e rimane così piegata, con la mano dell’avvocato che lenta si infila sotto il vestitino nuovo, troppo corto per essere decente, perfetto per quel momento.

Lui si avvicina a lei, ancora piegata che chiude gli occhi mentre sente la mano arrivarle sulle grandi labbra, sa di essere già bagnata. Mentre l’altra mano dell’avvocato le stringe un seno lei involontariamente spinge il sedere a cercare la mano dell’avvocato allargando leggermente le gambe.

Lui le stringe il seno con molta forza, mentre con la mano inizia a toccarla delicatamente, lei mugola senza vergogna, appoggiando il peso al mobile e mettendo il naso vicino a i fiori.

Sente il gonfiore del cazzo di lui sul fianco, mentre la mano diventa più insistente e la fruga in cerca dei suoi punti più sensibili le allarga più oscenamente la gambe. Con l’altra mano lui apre gli automatici del vestitino e le tira fuori un seno per volta da reggiseno graffiandola appena. Lei inizia a perdere il controllo e cederlo al piacere che le dita di lui gli danno. Lui le infila il pollice dentro alla fica ormai bagnata e con l’indice e il medio aumenta il ritmo delle sollecitazioni, a lei piace, è appoggiata con le braccia al mobile, piegata in avanti con le gambe larghe, alla ricerca del piacere spinge indietro il sederono fino a trovarsi in punta di piedi. Sente che sta per avere un orgasmo, lo chiama “eccolo!!” … lui capisce e si ferma.

Avv.DS :  ” Vedo che hai seguito il mio consiglio, sei splendida così, pronta per il piacere, ora ti prego succhiamelo come sabato, è stata la cosa più meravigliosa della mia vita”

Lei raddrizza, gli sorride, lo prende per mano e lo fa sedere sul divano.

Laura si slaccia il vestitino e toglie il reggiseno, lo guarda:” davvero ti piace? sembro una vacca” calcando sulla volgarità della frase

mentre si inginocchia e inizia ad aprire la cintura e i pantaloni eleganti dell’avvocato, lui risponde :”mettiamola così allora, è una vita che sogno una vacca come te, la regina delle vacche”.

Lui tira fuori il suo cazzo semieretto con delicatezza dai boxer di tessuto, mentre lei in ginocchio nuda davanti a lui,  toglie un elastico dal polso e si fa la coda ai capelli, mentre si china a prenderglielo in bocca e lui le matte una mano sulla nuca.

Lei gli mette una mano sotto lo scroto, gli stringe le palle che sente gonfie con delicatezza, mentre con la lingua di fuori inizia a leccargli l’asta ormai quasi del tutto dura, dalla radice alla punta. Lo bagna molto, ci mette molta saliva, lo lecca con cura e quando è tutto bagnato lo accoglie in bocca, facendo scorrere le labbra lentamente fino a portare il naso a contatto con i suoi peli. Ha un buon sapore, odora di pulito e di sesso, lui le tiene la mano sulla nuca ma non fa forza, i suoi seni gli toccano le gambe onora coperte dai pantaloni, il contatto ruvido piace a entrambi.

Lei inizia a succhiare lentamente, non sa bene dove mettere la mani, gli cinge i fianchi,  muove la testa su e giù accompagnata da quelle dita sulla nuca che le danno il ritmo.

Succhia prima piano poi forte, ogni tanto prende fiato leccandogli la punta e masturbandolo delicatamente con 3 dita della mano destra, ma poi ricomincia a succhiare con gusto e voracità, le piace, si eccita, si può godere nel fare un pompino? forse si, non lo sa.

A un certo punto lui la prende per i capelli, la tira indietro e le fa alzare il torace, lei ha capito subito. Con le mani si prende i seni ballonzolanti li alza e li porta a stringere il suo cazzo ormai duro, a lui piace infilarglielo li in mezzo e lei lo vuole far godere, per cui stringe, si muove, e lecca con la punta della lingua quel cazzo che spunta dalle tue grosse tette strizzate per farlo godere.

Lo sente vibrare, sente i muscoli delle gambe irrigidirsi, lui sta per venire, la prende per i capelli e la spinge con forza a ingoiare il cazzo duro, fino in gola.

E lui viene, le riempie la bocca, le inonda la gola, la fa ingoiare, le fa bere tutto quel piacere, e a lei piace.

Lei si tira su, non lo guarda negli occhi, fa per andarsene, ma lui la prende per mano, la ferma.

Avv.DS :” siediti, e apri le gambe”

Lei, come in trance, ubbidisce. Lui si toglie la camicia e si sfila pantaloni e boxer. Sorprendendola si inginocchia davanti a lei, le prende le ginocchia e le butta la faccia tra le gambe oscenamente aperte.

Lei è bagnata, è fradicia, odorosa di sesso, piena di voglia, con un orgasmo represso e la bocca impastata dal suo sperma, e lui le mette la lingua in mezzo alla fica.

La bacia come si bacia un’enorme bocca rossa, la mangia come fosse un frutto ma piccante, la morde con la foga dell’affamato e lei ansima e mugola, allargando sempre più le gambe. Mentre lecca e morde quella grande ice vogliosa, allunga una mano e le matte due dita davanti alla bocca. Lei apre la bocca e gli succhia le dita, come gli ha succhiato il cazzo prima, le succhia e le lecca, le bagna e le prende in gola.
Lui le toglie le dita dalla bocca e con forza gliele infila fino infondo alla fica, mentre le lecca il clitoride ormai pronto a esplodere. Due spinte dentro, tre spinte, quattro ….
… e lei inizia a scuotersi e tremare, a urlare, lei gode di un orgasmo incontrollabile, che la fa contrarre, alzare il sedere, tremare, neppure si accorge che con le mani si sta stringendo il capezzoli fortissimo.

Stremata lei sorride, lui le sorride, lei gli guarda il cazzo eretto, ne vuole ancora.
Laura :” ommioddio”
Avv.DS :”  sei la regina”
Laura :” scopati ancora la regina delle vacche” accogliendolo dentro.

Lui la penetra li sul divano, affonda con forza anche se la posizione gli è scomoda, la vuole riempire, vuole arrivare infondo a quelle fica calda e lei è pronta a riceverlo.
Colpi forti e ritmati la fanno godere, mugola di piacere, ansima e geme ogni volta che arriva infondo, le piace.

Dopo un po’ rallenta ed esce da lei, avvertendolo che non prende niente lei si gira, si mette a gattoni sul divano col sedere oscenamente alto e pronto.

Lui la prende per i fianchi e la penetra facilmente fino in fondo  in quella fica larga e fradicia e lei inizia a non controllare i gridolini di piacere, lui la scopa con forza e cattiveria, con colpi forti, duri.

Lei lo incita, lui le prende i seni penzolanti e li strizza forte sussurrandole che è una vacca, una meravigliosa vacca da fottere, e più è volgare più lei si avvicina all’orgasmo, si eccita in maniera incredibile mentre le fa male ai seni e la penetra violentemente.

Lui le lascia i seni, e in un attimo le infila un dito nel buchino dell’ano, con un colpo secco, la sorpresa è doppia, un po’ per il dolore un po’ per il devastante orgasmo che la coglie dopo quel gesto, ma lui non smette di scoparla e lei grida di piacere e fastidio, di eccitazione e dolore.

Dopo pochi secondi lui si sfila, lei si gira e gli offre il seno e il viso, dove lui viene con un ruggito sordo, mentre si masturba.

Come l’altra volta, lui recupera i suoi vestiti e lei si dirige in bagno, non si parlano, non si guardano e non si salutano. La loro vita continua, unica differenza: un mazzo di fiori in una vaso senz’acqua con un bigliettino su cui c’è scritto solo GRAZIE.

il tarlo del cambiamento ormai è entrato in Laura. Non è spinto dalla passione o dall’amore, ma dalle reazioni delle persone che la circondavano.

le magliettine di Laura diventavano sempre più scollate, il seno spuntava sostenuto da reggiseni che lo facevano apparire più grosso e pieno.

i pantaloni vengono sempre più spesso sostituiti da gonne.

le ballerine rimangono nella scarpiera, sostituite da scarpe con il tacco, mentre cerca di abituarsi a camminarci.

i suoi giri tra i banchi del mercato e tra le offerte speciali dei supermercati sono mirati, biancheria, magliettine, camicette, gonne corte e larghe, abiti che scoprivano di più il suo corpo, che lo valorizzavano.

sempre più trucco sul suo viso, i capelli sempre curati e pettinati, lo smalto alle unghie di piedi e mani, pelle liscia e con tanta crema, profumo, molto profumo.

gli sguardi sui mezzi pubblici, le strusciate e le palapate veloci sono come una segnale per lei che ha intrapreso la strada giusta.

i commenti dei colleghi, le battutaccie del titolare, le pacche sul sedere del capoofficina, le piacciono, la rendono leggera e sorridente, la eccitano come involontariamente mostravano i suoi capezzoli.

l’unico che sembra non accorgersene è suo marito.

quel mercoledì è freschino, ma lei è vestita piuttosto leggera. E’ distratta da questi pensieri mentre entra nel portone dopo il lavoro.

una mano sul sedere la stringeva con molta forza, dopo un attimo di smarrimento riconosce il profumo dell’Avvocato. Il suo corpo si sveglia di soprassalto, percepisce i capezzoli farsi duri sotto il reggiseno e la sua voglia che la scalda tra le gambe.

guidata dalla mano dell’avvocato che le stringe in maniera fortissima la chiappa, si fa spingere verso i garage. Senza farsi domande ora sa che ha voglia di esser scopata.

le lascia il sedere solo per aprire la porta del suo garage, lei tentenna, lui la prende per un seno, stringendolo forte, facendole male, dandole piacere.

“entra mia regina … senti che tettone”  lui sussurra mentre chiude la porta del garage.

nella penombra creata dalla piccola lampadine del garage si fa massaggiare le tette con forza e irruenza, più lui stringe più lei spinge in avanti il busto, più le fa male più le sue mutandine si bagnano, più la munge più ha voglia di godere.

mentre lui la tocca con troppa foga, lei intanto slaccia la camicetta, mostrando il seno schiacciato in un reggiseno bianco troppo stretto per lei.

lui fa scendere una mano a cercare il bordo della gonna, mentre si abbassa per prendere un capezzolo con le labbra attraverso il sottile pizzo del reggiseno.

i respiri si fanno pesanti, i mugoli crescono, lei allarga le gambe in un equilibrio precario sui tacchi a cui non è abituata mente lui raggiunge il bordo degli slip e inizia a tirarglieli giù.

si scosta leggermente e con le mani tira fuori il seno dalle coppe del reggiseno, mentre lui con due mani le cala gli slip fino alle ginocchia.

con le ette di fuori, i capezzoli duri, la gonna alzata e le gambe bloccate dallo slip si protende verso le sue mani.

“si, bravissima, così … tira fuori quelle tettone, che bel completino, fatti toccare … voglio far godere la mia vacca”

la mano destra di lui si infila tra le sue gambe, in mezzo a quei riccioli, sente la voglia bagnata di lei, infila le dita tra la carne rovente, la masturba con forza mentre la sente spingere verso il piacere.

la mano sinistra le stringe un capezzolo con forza, tirandolo verso il basso.

Laura geme e mugola, non riesce a controllare il piacere, con le mani cerca la sua erezione ancora chiusa nei pantaloni.

lui si scosta, la prende per le spalle, la fa girare e la spinge a piegarsi in avanti, lei segue docile i suoi movimenti e si appoggia la cofano della macchina con i gomiti, mentre le sue tette scivolano fuori fino a toccare il freddo metallo. Fa scivolare gli slip a terra e li toglie del tutto.

lui le va dietro, le alza la gonna e nella penombra osserva quel quel culo bianco che lo aspetta. Con la mano, da dietro la tocca, la penetra con le dita, la fa bagnare, sparge i suoi umori sulle grandi labbra e sullo sfintere, la massaggia con irruenza

“è pronta la mia vacca, hai voglia di godere”

“siiii, ti prego”

senza avvertirla infila l’indice e il medio della mano destra dentro alla fica calda, bagnata e dilatata di Laura. Lei sussulta, ma non si sposta.

non si sposta neppure quando sente il pollice di lui forzarle lo sfintere e penetrarla nell’ano.

“mmmm piano”

“ti piace pure li dietro, la signora Laura è proprio una vacca allora”

così dicendo la masturba a fondo, con movimenti forti e precisi, invadendole la fica e il culo con le dita, mentre lei spinge indietro a cercare quell’invasione sempre più in profondità

alle due dita nella sua fica se ne aggiunge una terza, mentre con la mano libera lui le stringe un seno molto forte.

l’orgasmo raggiunge Laura improvvisamente, scivola dalla sua vagina alla gola con un urlo forte e potente mentre viene scossa da fremiti tanto intensi da farle piegare le ginocchia

lui le lascia un minuto per riprendersi e tirare il fiato

mentre lei lo guarda con gli occhi ancora lucidi di piacere, lui raccoglie le sue mutandine da terra e appoggia sul pavimento la sua giacca.

lei capisce e togliendosi del tutto al camicetta si inginocchia, mente lui si apre la cintura e i pantaloni

lei gli abbassa l’elastico dei boxer e libera il cazzo di lui già completamente eretto e duro, e lo accoglie tra le labbra

lo stringe per i fianchi, mentre se lo fa arrivare in gola e bagna con la sua saliva

inizia subito a succhiare e a muovere le testa, facendo arrivare il naso fino ai riccioli del suo pube, vuole farlo godere

lui la prende per la testa e inizia a muovere i fianchi, come quando l’ha scopata in casa la settimana scorsa, lentamente ma con decisione

lei si lascia guidare dal suo ritmo, si fa scopare la bocca, stringendo le labbra e succhiando, cercando di non farsi soffocare da quel cazzo che le arriva alla gola

il ritmo aumenta così come i mugoli di lui e la fatica di lei nel respirare

fincé lui le blocca la testa e le spinge il cazzo fino in gola, e con un rantolo sordo le scarica in gola due getti di sperma amaro e denso

lui ha il fiatone, lei trattiene il conato che questo gesto le ha creato, sono soddisfatti e sudati

si risistemano senza guardarsi in faccia, lui le porge gli slip lei li mette in borsa, le scappa un sorriso

“stai molto bene vestita così, non sono riuscito a resistere, la gonna, i tacchi, la scollatura … scusa per questo piccolo sequestro e il posto molto poco elegante”

non si ricordava quando erano passati a darsi del tu, ma ad uno che ti infila un dito nel culo non puoi dare del lei

“mi ha fatto piacere, adoro certe sorprese, ma forse è meglio vedersi in posti più comodi”

“verissimo …. sabato avrei bisogno di ricucire di bottoni in alcune camice … “

“mi farò trovare preparata ….”

sorridono entrambi, sanno bene come finirà

“mi sono permesso di farti un regalo, se non ti offendi”

“oddio non dovevi”

“mi è sembrato perfetto per te” porgendole un pacchettino di un noto negozio del centro

dentro un completino reggiseno e perizoma di seta rossa, molto audace ma molto bello.

“lo indosserò sabato, grazie” risponde Laura emozionata, baciandolo su una guancia

“splendido, posso chiederti anche i tacchi alti, trovo che stai molto bene”

“tutto quello che desideri”

“grazie”

Quello che non sanno è che fuori dal garage c’è qualcuno che li spia, sebbene non abbia visto niente di particolare, ha sentito tutto … ora sa tutto.

era arrivata come in tranche a quella mattina, ma adesso era li che lo aspettava.

si era fatta la doccia con cura, lavando i capelli e pulendo a fondo ogni angolo del suo corpo, ogni buchino, ogni curva.

si era messa un crema profumata all’albicocca ovunque, per rendere la pelle liscia e morbida

si era spalmata sia la fica e che il culo … si fica e culo … la eccitavano le parolacce … si era spalmata fica e culo con olio jhonsson per ammorbidirli

aveva messo smalto rosso alle unghie dei piedi e delle mani

aveva legato i capelli in una cosa fermata da una nastro rosso trovato infondo a un cassetto

era nuda, in camera davanti al grande specchio sull’anta dell’armadio

aveva osservato con attenzione il suo corpo, doveva dimagrire un po’, doveva fare qualcosa per le smagliature, si era convinta che se tornava in piscina il seno avrebbe ripreso tono

aveva cercato e trovato in soffitta un paio di sandali neri che aveva comprato per andare a un matrimonio 3 anni prima, li indossò, non era più abituata a un tacco così alto, 12 cm di tacco a spillo su un sandaletto con 2 soli laccetti, uno vicino alle dita e uno alla caviglia, lo riteneva molto elegante

ma guardandosi nuda coi sandali allo specchio penso che era sono una vacca, il pensiero la eccitò e se ne vergogno.

prese il pacchetto che le aveva regalato lui dal nascondiglio che aveva trovato dietro al comò, indosso il perizoma di seta rossa, era particolarmente piccolo dietro e davanti aveva un ampio ricamo in pizzo che lasciava vedere il suo folto pelo riccio.

indosso il reggiseno, anche questo di seta e pizzo, col ferretto che teneva su bene il seno, ma era un po’ piccolo per lei. Sentiva il seno sotto la gola, ma era molto scollato, il pizzo copriva appena il capezzolo, lasciando completamente scoperta metà aureola scura.

si guardò allo specchio, trovando l’insieme piuttosto volgare, sapeva che a lui sarebbe piaciuto

si trucco con cura, esagerando sulla quantità e sui colori, calcando la mano sul nero intorno agli occhi. Mise il rossetto delle grandi occasioni, quello rosso, ne mise molto.

sopra il completo indosso una camicia di suo marito bianca, lasciata a aperta

era impaziente, aveva voglia di sesso, non vedeva l’ora …. forse aveva tempo per toccarsi

suona il campanello

lei si affretta sul tacco troppo alto per la sua abitudine verso la porta

guarda nello spioncino per prudenza

lui è li, elegante e sorridente, come sempre

lei apre veloce

lui entra salutando e si chiude la porta alle spalle

lei gli sorride

lui: “sei meravigliosa, eccitante!!” mentre si avvicina e per la prima volta la bacia sulle labbra

lei, soppressa e compiaciuta, accetta il bacio schiudendo le labbra per accogliere la sua lingua, ha un buon sapore.

lei gli fa strada verso la camera da letto, mentre la mano di lui si appoggia sull’ondeggiante sedere di lei, alzato da qui tacchi sottili ed evidenziato dal perizoma, lui ha già un’erezione

entrano, lei chiude la porta e sfila la camicia aperta del marito

lui la prende per i fianchi e la fa appoggiare alla porta, mentre le infila la lingua in bocca

lei si appoggia allargando le gambe per non perdere l’equilibrio e accoglie il suo irruente bacio abbracciandolo

mentre le mani di lui la toccano incessantemente, la sua lingua la assaggia voglioso

lui:”sei bellissima, stia benissimo, sei così …. così porca”

lei:”grazie, speravo ti piacesse”

lei si siede sul bordo del lettone

lui davanti a lei la guarda negli occhi “succhiamelo”

lei gli apre i pantaloni, lui li sfila dalle gambe insieme ai boxer

lei inizia a segarlo piano per farlo diventare duro, mentre si mette in ginocchio sul letto

si ferma un attimo, sfila i seni dalle coppe del reggiseno senza toglierlo

lei:”avvicinalo”

lui:”cosa? .. dillo!!”

lei:”mettimi il cazzo tra le ette”

lui:”ti adoro quando sei così vacca! …. continua”

lei stringe i seni e si fa scopare in mezzo ai seni, accogliendolo in bocca quando era a portata

succhia e sega come meglio può

lui la ferma, le prende la nuca e le infila il cazzo in gola con irruenza

“succhia ora”

e lei non se lo fa ripetere, mentre lui muove il bacino avanti e indietro per scoparle la gola

lei si sente soffocare, ma non riesce a fermare la mano che cerca il suo piacere sopra il pizzo del perizoma

troppo presa dalla situazione non si accorge dei segnali, e quando lui le blocca la testa e le spinge il cazzo fino in gola capisce.

lui le scarica il suo piacere in gola, causandole un paio di conati e togliendole il fiato

lei non riesce a trattenere tutto, le sperma di lui le cola sul mento e poi sul seno

lui ruggisce soddisfatto

lui:” sei la regina delle vacca, mai conosciuta una pompinara come te … ora preparati mia regina, perché ti farò godere”


il resto della mattinata, nella memoria di Laura, è un film veloce e sconvolgente

lui che la lecca

lui che le morde il clitoride

lui che le mette 2 dita dentro la fica

lui che la masturba con 3 dita dentro la fica

lui che prova a metterne 4 spingendo molto e faccendone male

lui che la penetra e la scopa

lui che la mette a gattoni e la scopa molto forte mettendole un dito nel culo

lui che le sputa sul culo e le spinge dentro 2 dita

lui che la matte su un fianco e la scopa

lui che glielo rimette in bocca e se lo fa succhiare di nuovo

lui che si sdraia che si fa cavalcare stringendole fortissimo le tette

lui sdraiato che la fa mettere di schiena per scoparla mentre la guarda nel grande specchio

lui che la fa rimettere a gattoni e la sculaccia con forza

lui che la scopa dandole ancora sculaccioni sul sedere rosso

lui che esce precipitosamente e le viene sulla schiena

… e lei?

lei ha ubbidito, lei si è fatta guidare, lei ha seguito le sue istruzioni, lei si è eccitata degli insulti di lui, lei che ha contato i 5 orgasmi che ha avuto quella mattina, lei che ne vuole ancora

….

lui:”sei la mia regina, era tutta la vita che sognavo una mattinata così … ti ringrazio”

lei:”il piacere è stato reciproco”

lui:”ho un’idea ma mi serve un po’ di tempo per organizzarmi, e poi sarà più semplice vederci”

lei:” … io …”

lui:”tranquilla, quando dirai basta io tornerò a essere un vicino innocuo … non voglio rovinare la vita a nessuno”

lei:”anche io … ma”

lui:”a proposito, ho un altro regalo per te, anzi due”

lei:”non devi … mi imbarazzi, devo ricambiare”

lui:” mi fa piacere, e poi non devi niente, anzi un grosso regalo te lo chiederò”

lei:”cosa?”

lui:”voglio scoparti quel tuo gran culo da vacca … voglio essere il primo”

lei:”…. ehm …. ok, lo avrai”

lui le allunga un pacchettino

lui:”aprilo quando sei sola ……. a presto”

lei:”si, a presto”

mentre è in bagno apre il pacchetto, dentro trova un altro completino molto audace e un piccolo oggetto cromato, capisce subito dalla forma che è un vibratore … sa già che lo userà spesso.

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