Skip to main content
Racconti Erotici Etero

Nuove avventure per Monica

By 11 Febbraio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Ne ho passate di tutti i colori e sempre per colpe altrui, come nel caso di
Marco il mio ex marito, nonch&egrave ex datore di lavoro e padre dei miei figli:
loro, da tempo, vivono con parenti del padre, sono anni che non li vedo. Per
chi mi conosce, chi ha letto i miei racconti su leonardo o su scrivi.com o ,
questi sì visibili su raccontimilu.com, sa che il primo racconto “dopo non ci
credevo” inizia da lì la mia nuova vita. Non che prima non avessi fatto niente,
ma erano esperienze rimosse e che ho raccontato ,sempre su milù, con il titolo
“la prima Monica”. Ma veniamo ad oggi o ai giorni nostri, perch&egrave non indicherò
date o luoghi e per i motivi che potete immaginare, precisando comunque che ciò
che scriverò &egrave un mix di verità e immaginazione, di esperienze personali e
altrui, sia di uomini che di donne. Il limite sarà il racconto in prima persona
e poi che non sono una brava scrittrice. Dopo anni mi sono ritrovata con un
piccolo ,ma piccolo almeno per me, gruzzolo di denaro, ovvero soldi nascosti e
messi da parte per i tempi duri: tempi che sono purtroppo arrivati. Li vivo da
disoccupata , perch&egrave le aziende del settore in cui lavoro, il mobile e
l’arredamento, da figlie di puttana quali sono, dicono che non “abbiamo più
bisogno di Lei, signora Monica Piacentini: ci dispiace, le auguriamo ogni bene,
ma oggi lei &egrave un costo che non possiamo più permetterci”. E poco consola il
fatto che poi chiudano o delocalizzino, e anche se dispiace per chi hai
conosciuto in azienda, magazzinieri o segretarie o agenti di commercio, sei
anche tu,come loro a spasso. Ed &egrave per questo che mi guardavo intorno, sperando
in qualcuno che si ricordasse di me, qualcuno cui dire che “sono over 40 ma ci
so ancora fare”, che mentre facevo colazione seduta in caff&egrave tra i più recenti
e “in” della città, che vidi entrare un tale .che conoscevo di vista,in
compagnia di una donna più giovane di me. L’uomo, tra i 50 e 60 , &egrave un
politicante locale, per ora fuori da incarichi politici e di governo (locali)
ma si dice che sia un gran maneggione. Era stato trombato durante quelle
elezioni in cui io avevo sponsorizzato colui che mi aveva “allargato la figa e
fatto allargare il fido”: allora avevo puntato e visto giusto, ma chissà che il
favore e il servizio non lo avesse potuto fare anche lui. Il punto &egrave che non lo
conoscevo allora ,se non per via dei manifesti elettorali,e nemmeno oggi se non
per ciò che si dice e si legge in giro. La mia rimpatriata in città non era
passata inosservata: in tanti mi chiedevano perch&egrave dal Nord fossi ritornata…a
casa: e io a spiegare che i manager , a meno che non siano super, non li
vogliono più. Ma non avevo detto che ero in cerca di lavoro, non ancora:
anch’io da brava italiana scroccona e conformista, aspettavo il momento buono
per puntare e chiedere qualcosa.Se vuoi qualcosa devi anche tu dare: altrimenti
, niente. Sta di fatto che la giovane donna che era con lui ,voltandosi mi vide
e ,non so perch&egrave e percome, si alzò e venne verso di me: ero seduta e quasi
stavo per prendere la tazzina del caff&egrave in mano, che lei curvandosi verso di me
,mi disse: “mi scusi, lei &egrave per caso Monica Piacentini?” E io le risposi: “sì, mi chiamo
Monica Piacentini. Perch&egrave me lo chiede? Chi &egrave che vuole saperlo?E come mai
conosce il mio nome e cognome?” E lei: “mi chiamo Roberta V. e sono la nuova
segreteria del Dott. Giovanni P. e conosco il suo nome perch&egrave lei, anni fa, si
diede da fare per il concorrente del mio attuale capo. Vede spulciando nelle
vecchie carte che la precedente segretaria del dottore aveva archiviato, ci
sono i nomi dei più fedeli e attivi concorrenti e dei suoi collaboratori e
raccoglitori di voti. Lei io l’ho vista due settimane fa che parlava con Franca
al bar del porto e che l’ha chiamata per nome e poi l’ha abbracciata…si
ricorda? Poi ho fatto due più due quando ho visto le carte e l’ho rivista oggi.
Il mio capo, quando gli ho riferito la cosa, mi ha detto che “ci vorrebbero
persone come lei, per creare quell’elettorato necessario per riuscire” e ha
aggiunto che farebbe qualsiasi cosa per avere una persona come lei”. Io le
sorrisi e le dissi : ” E allora?” E lei: “Quando gli ho detto che lei era qui
lui mi ha detto di chiederle se vuole venire al nostro tavolo o se &egrave possibile
che lei venga a trovarci nei nostri uffici”. La guardai di nuovo, era una donna
giovane e sembrava decisa: china su di me la sua camicia gialla, leggermente
più sbottonata del consueto come si addice a chi deve attirare l’attenzione
dell’interlocutore e ,nello stesso tempo, distrarlo, lasciava intravedere
quello che doveva essere ,per una 40 enne un bel seno pieno e accogliente, il
tutto accompagnato da un buon profumo, credo, di Dior. Mi ripresi e appoggiando
la tazzina nel piattino, le dissi: “se mi dà l’indirizzo potrei venire da voi,
diciamo anche oggi, dopopranzo o in pausa pranzo. Vi va bene? ” Presi dalla mia
borsa un mio biglietto da visita, ormai senza loghi di aziende ma solo con il
mio nome e numero di cellulare, senza indirizzo alcuno, e aggiunsi: “se ci sono
controindicazioni, Roberta, mi chiami , sennò alle due sarò da voi…
l’indirizzo &egrave…” E Roberta mi disse ” via Garibaldi 158 : quando &egrave lì le dirò
cosa deve fare. Buona giornata e grazie, anche da parte del dottore ” che
evidentemente aveva seguito il discorso e ,voltandosi, mi salutò con un gesto
della mano e un sorriso, che ricambiai con un gesto della testa. Finito di
sorseggiare il caff&egrave mi alzai e andai alla cassa a pagare, ma la cassiera mi
disse che “&egrave tutto a posto, &egrave già stato pagato” e mi consegnò una copia di quei
quotidiani free che invadono la penisola ; io lo presi, ringrazia e salutai.
Uscita in strada non potei fare a meno di osservare Roberta e il suo capo che
parlottavano, con lei china su di lui quasi a rafforzare le parole che gli
diceva: pochi passi e potei invece osservare la mia figura riflessa che
mostrava una donna, forse ancora piacente, pienotta ma non più di tanto, con un
discreto fondo schiena che in passato aveva fatto furore, un bel seno e dei
capelli rossi e lisci di media lunghezza.Il tutto era dentro un tailleur di
colore rosa, mentre il seno fuoriusciva, ogni tanto, da una camicetta di colore
bianco. Ero vestita con quello che chiamo abito da lavoro, di presentazione, di
primo incontro. Il mio vecchio capo mi aveva istruito in tal senso: se per caso
dovessi fare sesso, la gonna &egrave più pratica. Le facevo osservare che però una
maglietta, un girocollo ad esempio, si toglie più facilmente di una camicia…
ma lei, di rimando faceva presente che una mano si infila tra i bottoni, e tu
un bottone puoi anche dimenticarlo volutamente aperto: la camicia offre più
possibilità ed &egrave più sexy. Mi sarei presentata così dai miei nuovi
interlocutori, per sapere che cosa volevano da me. Mancavano ancora alcune ore:
mi sentivo a posto, in ordine. Il mio perizoma stava bene, il caldo non mi
permetteva ,anzi mi sconsigliava l’uso di calze, il mio decolt&egrave mi slanciava
oltre il mio metro e 65 di altezza. Inforcai gli occhiali da sole e decisi di
pensare a cosa sarebbe successo nella pausa pranzo. Il cellulare non squillava
quindi l’appuntamento era confermato: ormai era quasi ora, mi ero fatta quasi
tutte le vetrine del Corso soffermandomi su quelle delle gioiellerie, su quella
di un mio vecchio cliente di mobili, e nei negozi di abbigliamento osservai i
vestiti che,con i prossimi saldi, avrebbero preso il volo. Mi fermai in un bar
del Corso e consumai un tramezzino , un succo d’ananas e poi un caff&egrave. uscita
mi avviai verso l’auto ma ,siccome avevo tempo e non ero stanca, decisi di
proseguire a piedi fino al luogo dell’appuntamento. Raggiunto il numero 158,
suonai e la voce di Roberta mi disse: “entri e vada dritta, attraversi il
cortile e mi troverà lì” . Superato il cortile vidi la donna che era fuori e
che mi invitò a camminare con lei in questo luogo che pareva un antico chiostro
e su cui si affacciavano ,ogni tanto, alcuni portoni.Dopo alcuni passi c’era il
nostro portone che lei aprì , mi fece accomodare e richiuse alle sue spalle. Mi
guardò e mi disse: “il dottore la sta aspettando, mi segua” Superato il
corridoio c’era una porta , lei bussò e lui disse “avanti”. Lei aprì e mi
annunciò: Dottore, la signora Monica” Lui si alzò e mi venne incontro e mi fece
accomodare e Roberta usci richiudendo la porta.
Lui:”E’ un piacere conoscerla e la ringrazio di aver accettato l’invito”
Io: “Grazie. Soo curiosa di sapere perch&egrave…”
Lui: “Come le avrà accennato Roberta, la mia segretaria, ci stiamo preparando
e come lei sa, a parte colpi fortunati dell’ultimo minuto, le elezioni si
vincono se ci si prepara.Per farlo ci sono tanti modi, ci vogliono mezzi ma
sopratutto ci vogliono persone capaci. Da quanto so lei &egrave stata molto brava
nelle precedenti e con un mio diretto concorrente: ora vorrei prepararmi e
vincere. Lei mi sarebbe utile…”
Io: “Non so, bisogna vedere. Mi trova impreparata…non so niente di lei, del
suo partito e poi sono un po’ fuori dal giro e …”
Lui, che era seduto nella sedia accanto alla mia mi disse: “Monica, parliamoci
chiaro, se le ho chiesto di venire qui &egrave perch&egrave so che lei &egrave senza lavoro e
quindi potrebbe dedicarsi,a tempo pieno , a preparare quel genere di intrecci e
rapporti con persone che possono portarmi voti. Qui poi delle sue vecchie
storie diciamo che non se ne cura più nessuno.In più &egrave Marco che &egrave fallito non
lei: anzi lei &egrave stata una brava professionista e sono quei mobilieri che non
capiscono un’acca del lavoro e non sanno quanto &egrave importante la figura del
direttore commerciale, sopratutto se &egrave una bella donna come lei.”
Arrossii un po’ sentendo quelle parole e gli dissi: “Senta Dottore, per essere
chiari, esponga un po’ meglio le cose, giochi ,se così posso dire, a carte
scoperte. Che cosa dovrei fare , come e che cosa me ne viene”
Lui: “”Brava Monica, &egrave così che mi piace, schietta e chiara. Ovviamente lei
verrà pagata, &egrave chiaro. Il suo compito &egrave quello di fidelizzare alcuni
professionisti, industriali, portatori di voti, utilizzando argomenti
convincenti. Lei alcuni li porta addosso, perch&egrave lei con quella scollatura, gli
occhi verdi e i capelli rossi, e quel fondo schiena che ha, &egrave già un buon
argomento. A questo seguono alcuni favori che noi, il partito e io, possiamo
elargire: ma &egrave un do ut des. Noi diamo sperando di avere: quando saremo al
governo, daremo a quelli che mi hanno votato e loro, a loro volta si dovranno
sdebitare. ”
Io: “Comincio a capire…”
Ma lui mi bloccò e aggiunse. “Oggi noi investiamo. Soldi, perch&egrave lei e Roberta
costate: mi costate o costerete in vestiti, pranzi, carburante, parrucchiere
eccetera e non &egrave detto, ma spero di sì invece, che riuscirete nel compito che
vi ho chiesto. Domani raccoglierò e raccoglierete anche voi. Perch&egrave,vede
Monica, poter dire che ho lavorato per il dottor Giovanni V., sarà sinonimo di
donna capace, una referenza in più: perch&egrave se vincerò sarà anche molto per
merito vostro. Roberta seguirà un certo tipo di persone, lei un altro.Anche se
Roberta pensava che potreste lavorare in tandem: secondo lei in due potete
operare meglio. Ma questo secondo me &egrave un dettaglio. A questo punto lei vorrà
conoscere i dettagli: &egrave presto detto. Avrete un cellulare con numero di
telefono nuovo e senza limiti,una carta di credito, una Smart per essere alla
moda, dei negozi fidelizzati dove potete comprare quello che volete: ovviamente
con discrezione e senso della misura. C’&egrave una missione da compiere e mi farebbe
piacere che non si pedesse di vista lo scopo. Oltre a questo avrete, ognuna di
voi, da adesso fino alle elezioni, 3mila euro in contanti come stipendio:
logicamente mi aspetto e ci aspettiamo molto da lei e Roberta. La sua collega
ha già detto di sì: e lei?”
Io: “Accetto”.
Lui:” Mi fa piacere. Passerò a prenderla stasera e ceneremo insieme, con
Roberta.Definiremo meglio il programma perch&egrave da domani, anzi da adesso, si
inizia.Si faccia trovare pronta per le 20 e 30. Può andare Monica, e …
grazie”

Leave a Reply