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Racconti Erotici Etero

Orla: Un mondo da scoprire

By 18 Dicembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Orla: Un mondo da scoprire

Eravamo verso la fine degli anni ottanta, quando tra le nuove assunte, noto un gruppo di ragazze tutte meritevoli di essere abbordate, ma una si distingueva per bellezza, semplicità e voglia di vivere, ricordo che solo guardandola emetteva e trasmetteva un gran desiderio di possederla.
Anche se aveva 14 anni meno di me, non potevo lasciarmi sfuggire una ragazza così!
Detto fatto le dico che mi piacerebbe vederla fuori per fare quattro chiacchiere, lei presa da una evidente curiosità accettò e fissiamo l’incontro per le 18,00 in una zona poco trafficata.
Puntuale come un orologio la vedo arrivare a cavallo di una bicicletta Graziella, aveva indosso un vestito estivo a fiori, stretto sopra e largo sotto, con una scollatura, non tanto accentuata ma quel tanto che bastava per mostrare una parte di seno che sicuramente doveva essere favoloso.

Trovarsi davanti un pezzo di figa così non era facile esternare le proprie intenzioni, bisognava raggiungere l’obiettivo con naturalezza e senza forzature, e cosi tra una battuta e l’altra, le dico e sarebbe meglio vedersi di sera dove non ci siano occhi indiscreti, evitando ‘inutili pettegolezzi”.

Decidiamo di incontrarci la sera stessa, alla fine della lezione del corso che stava frequentando, ed anche perché avrebbe potuto permettersi di rientrare tardi, tenuto conto che il marito avrebbe passato la serata giocando a carte.
Al luogo convenuto la vedo arrivare con un vestito molto allegro, estivo, lungo fino alle ginocchia, ma molto ampio, e un po’ scollato davanti.
E’ splendida, un vestito semplice, che le schiaccia il tessuto addosso mostrando le sue curve, un vestito aderente che lasciava capire che sotto non aveva il reggiseno.
– ma non hai il reggiseno sotto? Le chiedo, con aria innocente e pura.
voglio sentire’ ma &egrave proprio vero’

Così mentre con una mano le cingo la vita e con l’altra salgo con dolcezza fino al suo seno destro, con un movimento delicato e dolce della mano le stringo il tessuto e avvolgo tutta la tetta nel mio palmo, e sempre con delicatezza, con il mio pollice e l’indice le stringo il capezzolo e inizio ad accarezzarlo con movimenti rotatori, un po’ lenti, un po’ veloci, fino a che sento il capezzolo che s’ingrossa e s’inturgisce.

Questo mio approccio sembra volgere in positivo, anche perché la ‘toccatina’ non solo, non le aveva dato fastidio, ma sembrava le facesse piacere, saliti in macchina mi avviai in una zona di campagna sicura e tranquilla, appena trovo l’angolo giusto mi fermo ed iniziamo a parlare per conoscerci un po’ meglio.
– sai, per essere più libera, non ho messo niente sotto il vestito
– queste parole mi provocano subito un’eccitazione al punto tale che lascio perdere le parole per passare ai fatti.
Come prima cosa e senza farmi notare abbassai leggermente lo schienale, e poi con la mano entrai sotto il suo vestito leggero, per accertarmi che dicesse la verità.

La sposto un po’ finché riesco ad inclinare totalmente il suo schienale fino a farlo diventare un lettino, mi abbasso ed entro sotto la sua gonna, mentre con le mani le accarezzo i seni, curando i due capezzoli, con la testa mi appoggio a lei e alla sua sorellina, che &egrave già bagnata.
Con la lingua entro ed esco da dentro di lei, appena assaggio il suo umore non capisco più niente, non so definire il tipo di odore, il gusto, ma era di un buono, direi ottimo, si scioglieva al palato, come si deve sciogliere un buon cioccolato, più ne aspiravo più giocavo con il clitoride e più ne arrivava, -avevo già individuato un suo punto debole.
Sento che sta per venire, non so bene se sono le mani o la lingua che la stanno facendo esplodere, non importa, &egrave tutto così bello che ‘ – oooooooh.

Contemporaneamente con una mossa da atleta allungo le gambe verso il sedile posteriore, creando una sorte di 69 accostando il mio fratellino fra le sue tette, e premo affinché lei lo senta bene, sebbene sia stretto ancora dentro i pantaloni.
Lei inizia ad agitarsi, perché questo mio improvviso movimento sul suo seno, questo modo di stringerla la fa immediatamente partire, ed ottiene un orgasmo, direi, liberatorio, allora con le mani la stringo forte, mentre con la bocca, passo a baciarle il sedere e il suo buchetto, poi tutto il suo corpo, …..non le do respiro.

Non riesco più trattenermi, con delicatezza gli sfilo il vestito, mi appare un corpo di carnagione bianca, molto più straordinario di quanto immaginavo, reso ancora più eccezionale dalla penombra della luna che quella sera splendeva in modo particolare, un seno grosso e duro, con dei capezzoli enormi, una peluria biondastra che copriva totalmente la vagina, quella che avevo abbondantemente assaporato senza vederla.

Poi mi tolgo i pantaloni e gli slip lasciando il mio sesso vicino alle sue labbra, lei sente il bisogno di leccare ma poi dopo pochi colpi sento che la voglio, la voglio con tutto me stesso, allora ruoto su me stesso, le alzo le gambe, posizionando i piedi sul cruscotto ed &egrave pronta per ricevermi.
Voglio riempirla tutta, voglio che il mio fratellino entri e mi trasmetta tette le sensazioni della nuova esplorazione, voglio essere suo e annientare e placare la fame di quel ventre che non chiede altro di essere esplorato e godere.
Entro, prima piano, dolcemente, sfiorandola, come accarezzandola dentro, poi in modo più deciso, – ora il mio sesso e lì che deve completare l’opera – sento che sta per arrivare un nuovo orgasmo, ed io spingo più forte fino al raggiungimento totale.

Mentre mi ritraggo mi dice ‘non venirmi dentro ‘
Ok rispondo
Poi entro di nuovo e mi pare di vederla svenire dal godimento, comincio a spingere forte, fino in fondo con colpi ripetuti che la stordiscono, e ad ogni colpo un urlo di piacere, finché arriva un altro orgasmo, ora sono anch’io al culmine, devo venire, con un colpo di reni mi tiro indietro, vorrei che assaporasse il frutto del mio godimento ma non la vedo interessata, scoprirò poi che non le piace) non ce tempo e gli vengo sulla pancia.
I nostri corpi esausti e appagati, si abbandonano in un abbraccio

Qualche giorno dopo, approfittando che lei doveva consegnare alcuni documenti presso un Ente situato in un altro comune, tenendo conto della mia praticità in quelle tematiche, col consenso del marito l’accompagno io.
Durante il viaggio lei con una sincerità invidiabile mi racconta che, nei cinque anni di matrimonio non aveva mai vissuto sensazioni così forti e che non aveva mai avuto orgasmi durante la penetrazione, i pochi orgasmi capitavano quasi sempre nel momento che stava per godere lui, ma considerato che duravano pochi minuti, il più delle volte l’orgasmo si bloccava.
In quel momento capisco che nonostante fosse aperta ad utilizzare vagina, ano e bocca, non aveva ancora scoperto le grandi sensazioni che si possono ottenere con il loro uso, ma visto la brevità dei rapporti non aveva sviluppato esperienze, quelle esperienze che rendono piacevole il sesso.

Risolto con celerità le pratiche, mi avvio rapidamente verso l’albergo che avevo individuato, quando sto per avvicinarmi, sento l’ansia salire dentro di me, facciamo attenzione agli sguardi indiscreti prima di entrare in albergo
Solo una rampa di scale che ci separa dalla porta, eppure mi sembra interminabile.
Sono le nove del mattino quando entriamo nella stanza, uno sguardo, un abbraccio e la porta che si chiude alle nostre spalle.

La prendo, la avvolgo con le mie braccia e la adagio sul letto, sento il suo corpo caldo come il mio, sento il desiderio che c’invade, &egrave tutto così confuso, &egrave un gioco di mani; le accarezzo le gambe, velocemente le attraverso il ventre, mi poggio col viso sul seno.
Sento che quel corpo volesse essere posseduto completamente in ogni sua parte, con estrema velocità ci togliamo gli abiti di dosso, a lei tolgo tutto mentre io mi lascio gli slip (e una mia abitudine quella di sfoderare il mio fratellino al momento giusto).
La mia lingua inizia a percorrere lentamente tutto il suo corpo, creando una sensazione di eccitazione, sotto le mani sento i brividi percorrere la sua schiena, i nostri respiri riempiono la stanza, si sente nell’aria un dolce suono che accompagna il nostro movimento.

La lingua lentamente scende verso la sua sorellina, e inizia a leccarla, poi sempre più velocemente fino a prendere possesso del clitoride. Non ha più controllo, sento un orgasmo in arrivo ed io continuo a leccare, urlare dal piacere. Siiiiii,
Sento le sue mani bloccare le mie, sento che mi vuole, sento il suo desiderio di essere penetrata. E giunto il momento di sfilarmi gli slip, la prendo, e dolcemente la giro per possederla da dietro.
E proprio un corpo stupendo che si lascia plasmare, in quel momento e la mia bambola.
Lo vuole, lo desidera, lo desidera dentro, lo so ed allora con una leggera perversione indugio a penetrarla.
Poi mi avvicino e lo lascio entrare, sembra non finire mai di entrare. Non ho mai provato una sensazione simile.

E’ lì dentro adagiato e mi muovo lentamente, voglio farle provare l’eccitazione estrema, che non tarda ad’arrivare.
Le mie mani che sono attorno al collo piano piano scendono verso il seno, due stupende tette, (taglia 4/a quasi 5/a) due mele dure con dei capezzoli che sembrano ciucciotti da neonato, continuo ad entrare e uscire sempre più velocemente, sento che &egrave un’eccitazione che non riesce a contenere, poi la blocco, esco e la giro su di un fianco, le alzo la gamba e la penetro di nuovo, e sempre muovendomi alternando la velocità di spinta, gli provoco un’altra forte eccitazione, vorrei muovermi, dimenarmi, lasciarmi andare ma questa ragazza merita il massimo, mi blocco e cambio di nuovo posizione.
Ho bisogno anche io di avere qualcosa da lei così ci ritroviamo a 69, la voglio, voglio farla godere come un pazza, e come un pazza si deve ricordare di me, di questo momento passato insieme.

Mentre lei prende in mano il pene ed inizia ad avvolgerlo con la lingua, succhia la punta come se stessi gustando un ottimo gelato, io lecco il clitoride, succhiando litri di umori che grondano a tutto andare, con le dita inumidite dal suo umore dolcemente le lubrifico il buchetto di quello stupendo culo, preparandolo alla mia prossima mossa, lei non riesce a concentrarsi su quello che sta facendo, quello che sta provando &egrave molto più forte.
So che non le piace che gli vengo in bocca, al tempo stesso voglio godere pienamente in un buco, allora la rigiro portandola nella posizione ideale per esplorare quel dolce buchetto.
Prima continuo a leccare e baciare quello stupendo culo poi infilo la lingua nel buchetto che avevo appena aperto, che goduria!!!!
Mi metto in tiro e delicatamente ma con determinazione la penetro, dopo pochi colpi, sento che sta per prendere di nuovo il volo nel paradiso dei sensi.
Ormai sto per esplodere lei se ne accorge e si dimena quel tanto che basta per ottenere assieme a me l’ultimo orgasmo.
Avremmo potuto giocare così per ore, la nostra complicità e la nostra sintonia a letto sembrava qualcosa di unico.
Sfiniti sia io che lei, ci lasciamo andare ad un meritato riposo, rimanendo per alcuni minuti in silenzio.
Appena si riprende mi da un bacio e dice “ho contato sei orgasmi ma sicuramente sono stati molti di più”…

In uno degli incontri quotidiano che avvengono sul luogo di lavoro, mi passa un bigliettino come fanno i scolaretti innamorati, con su scritto:
‘ Tu sei come una droga, la mia.
Pericolosa ma di cui sono golosa,
irresistibile mi sollevi dal mondo e mi fai volare nel tuo cielo.
Sai distruggermi l’anima, vivo di te, ti desidero e non dovrei, ti sogno ad occhi aperti ricordando i miei voli con te’ …e risento il tuo profumo.
Sei dolce con me e ti voglio ‘.

Per quasi un anno, in ogni ora del giorno o della sera, insomma ogni momento possibile c’incontravamo, fossero essi momenti brevi o fatti di mezze giornate, a casa sua o casa mia, insomma ogni occasione era buona per fare sesso.

Ma a tutto c’&egrave un limite e come tutte le belle cose anche questa giunge a termine.
Ormai sentivo il bisogno interrompere, per riprendere gli altri rapporti interrotti e mai abbandonati, ma quello che più conta che sentivo in lei la voglia di fare nuove esperienze, ormai era pronta per prendere il volo, godersi la vita riprendersi quello gli anni di matrimonio gli aveva nascosto, ed aveva pienamente ragione, tra noi sarebbe continuato un rapporto di amicizia pronto nel darle i consigli giusti, assicurandoci affetto e rispetto e stima.
E così &egrave stato per quindici anni… poi il destino ci fa incontrare……….

Continua con < Orla Quindici anni dopo >

Gurieba < amianna1950@yahoo.it >

Orla Quindici anni dopo

Il detto mai dire mai &egrave proprio vero. Le circostanze della vita sono sempre imprevedibile e a volte ti riservano la giusta ricompensa; io e Orla ci ritroviamo a svolgere alcuni compiti spalla a spalla, oltre la stima anche il desiderio di possederla era ancora vivo, e mentre la guardavo, pensavo, “mettendo assieme la mia esperienza maturata con l’età e la sua carica sessuale unita ad una acquisita esperienza, sicuramente avremmo fatto scintille”; Detto fatto e le chiedo di incontrarla, cosa che lei accetta con entusiasmo, e mi invita finalmente a casa sua
‘ quanto tempo ho aspettato questo momento.

Un divano, un tavolino, una stanza accogliente’ nessuno sa che sono qui, nessun inganno tra me e lei, solo tanto amicizia. So di non amarla come so che anche lei non mi ama. Mi piace e basta, ma gli voglio tanto bene da morire, mi piace tutto di lei.
Io e lei nella stessa stanza’ un bacio, un’altro bacio, un altro ancora, capisco che era quello che aspettavamo tutti e due’ e senza accorgercene ci ritroviamo avvinghiati, uniti, pronti a carezzarci freneticamente.

Devo dire che nonostante vivesse da sola, cercava d’essere più ordinata possibile, non le piaceva vivere nel caos, di questo mi resi conto soprattutto quando entrai per la prima volta nel suo appartamento, non c’era polvere o piatti sporchi, tutto era al proprio posto mi colpì per la personalità e la sicurezza con la quale mi aveva ricevuto e per come rispondeva al telefono e dialogava con il suo uomo mentre io osservavo quello splendido corpo che da tanto desideravo.
Per lei questi quindici anni sembrava non fossero passati: il corpo sempre uguale senza il minimo segno che lasciano gli anni, il seno sempre fiero alto e duro, che capezzoli!, l’odore che emanava la sua pelle e inebriante, il fondo schiena bianco tondo e ben sodo, e soprattutto la sua Fighetta era lì fresca come una rosa, con dei petali visibilmente vigorosi; Insomma la ritrovavo esattamente come ci eravamo lasciati, ma con qualche esperienza in più, l’unica sostanziale differenza e che adesso il gioco lo conduceva lei.
Era lei che decideva tempi e modi – adesso sapeva quel voleva – anch’io pero sapevo il fatto mio, ‘. le scintille erano assicurate.
Mi avvicino le cingo la vita godendomi il contatto con la sua pelle fresca e vellutata, tocco il seno e ne saggio le forme prima di riempirmi le mani. Lei chiude gli occhi e si gode il contatto, &egrave stupenda nella sua freschezza. Ha molti anni meno di me, e si vede
Le mie mani scivolano lentamente verso il pube, &egrave lì che tendo di arrivare, ed &egrave lì che lei le vuole. Le sfioro le natiche, le afferro stringendole forte; le piace – noto con piacere che &egrave eccitata almeno quanto me – china la faccia verso di me e con le labbra calde e disponibili cerca le mie.
I seni mi mandano in estasi già da subito’ ma mi dovevo controllare, dovevo curare, plasmare quel corpo’ la calma e la lentezza cedono poi il passo alla voglia ‘ di sentire il suo sapore con la lingua, mugolii di piacere, sento che l’erezione sta raggiungendo il massimo, non ce la faccio’ adesso risalgo verso la sua bocca e la bacio, lei si abbassa e si avvicina con la bocca, lo bacia’ tutto’ dio come mi piace’ e come piace anche a lei!
Lentamente comincio a spogliarmi, anche lei si spoglia e con fare spregiudicato si esibisce per me, la lascio fare, mi piace il modo in cui si muove.
Poi si avvicina, le sue labbra dolci e vellutate cercano ancora le mie, le lingue non si danno pace, finalmente si sono ritrovate. Eccitato dai suoi baci, dalle sue mani, il mio corpo pulsa, chiudo gli occhi sfiorando la sua pelle che bacio teneramente.
Si il suo desiderio diventa mio, non pensare, lasciarsi prendere e travolgere.
Con i brividi sulla schiena riapre gli occhi e lo trova li teso, voglioso e vibrante, la sua lingua lo avvolge lentamente ‘ che dolce sensazione -, ora le sue labbra morbide lo stringono teneramente, poi scivolando lentamente lo porta al massimo del desiderio.
‘ Per me non può finire così-
La faccio sedere al mio fianco sul divano, poi mi alzo in piedi e termino di spogliarmi. Lei &egrave lì davanti a me, semi sdraiata vedo il frutto del desiderio che mi aspetta, mi calo con il viso, ha un profumo stupendo e un sapore unico che mi rendo conto di non avere mai dimenticato.
Poi decidiamo di spostarci sul più comodo letto.
Subito riprendo ad assaporare i suoi umori ‘ le piaceva- più ne ingoiavo e più ne produceva, quando nettare.

Da quel momento, ogni volta che c’incontravamo era una sorpresa, facevo di tutto per prenderla e soddisfarla, &egrave così che cominciammo a vederci più spesso e nei momenti di relax ci scambiavamo quattro chiacchiere e qualche confidenza.
Un giorno mi racconta una cosa molto importante, mi parla di una fantasia che da qualche tempo abitava desideri sessuali del suo uomo la ascoltavo con interesse ed eccitazione, mi rivela che voleva vederla fare sesso con un altro uomo, e magari avrebbe partecipato anche lui; lo aveva chiesto mentre si concedeva a lui giocando col vibratore.
Al solo pensiero che una donna come lei, con il suo carattere, il suo bel viso ed uno stupendo corpo si prestasse al simile gioco, rimasi ammutolito, vedevo solo una camera da letto illuminata debolmente da un’abat-jour mentre infilavo con destrezza le dita e lingua nel frutto succoso e nutrirmi del suo nettare.
All’improvviso, non so se per curiosità o per gelosia di maschio, guardandola negli occhi, gli chiesi cosa aveva intenzione di fare.
‘nulla, questo passo ho deciso di non farlo, non voglio che scopra di quanto e come godo con altri uomini, del resto lui pensa di non essere mai stato tradito”.
Nel frattempo notò l’eccitazione che aveva provocato nei miei slip, ‘Vedo che ti faccio un certo effetto!’ esclamò evitando il discorso.
Riprendemmo i nostri giochi fino a quando non abbandoniamo per sfinimento.

In un incontro successivo, mentre prendevamo il caff&egrave, volli toccare quell’argomento che per tutta la settimana mi aveva tormentato…
– sai mi hai colto di sorpresa con quella fantasia – le dissi evitando di guardarla negli occhi, lanciando un messaggio le dissi – se decidi di si puoi contare su di me,
– D’altra parte io e te ci conosciamo da una vita – mi sbilanciai,
– certo, adesso tu conosci questo desiderio e forse con te potrei decidermi a realizzarlo, tanto lui non sa di te e non ti conosce,
-si ma come?
– posso fare in modo da far credere a lui che tu mi fai la corte, che vorresti scoparmi, lui sicuramente si ecciterà, potrebbe chiedermi di te, di come sei, di cosa fai, potrei fare in modo di farmi vedere parlare con te, creare in lui la sensazione che tu mi intrighi e poi’.
Andammo nella camera da letto, c’era penombra, mi spogliai velocemente, mentre lei sdraiata sul letto, completamente nuda, le affondai le lingua nella sua la desideravo, sentivo le nostre lingue che si attorcigliavano, affondai le dita nel tuo lago di umori, volevo sentirne il sapore, così scesi fra le cosce e cominciai a leccare ‘. con la lingua spazzolavo quel frutto agro-dolce, lo succhiai e la sentivo mugolare di piacere, sentivo il sapore dolciastro con un retrogusto indecifrabile, nel frattempo girata su un fianco e aveva iniziato a leccare e succhiare il mio c’…
Adesso sono troppo preso da lei per approfondire il discorso e torno a concentrarmi sul suo piacere, prima intensifico l’opera delle mani e poi mi dedico alla penetrazione. Mentre entro ha un primo sussulto, ‘Eccolo!’ penso e rallento, voglio farle montare l’orgasmo lentamente.
Un altro colpo da parte mia e lei gode! Mi ripeto per tre, quattro volte e, finalmente un grido soffocato esce dalle sue labbra. L’afferro per i fianchi e inizio a muovermi come un pazzo dentro il suo ventre, non veloce ma con spinte profonde. Vedo sul viso l’espressione del piacere, continuo a muovermi dentro di lei mentre spero che non finisca presto, sono al limite e solo il suo lago di umori mi consente di resistere, però non devo guardarla o perdo il controllo.
La sento rilassare apro gli occhi e guardo il suo viso vi leggo il piacere appena provato misto alla gratitudine, aspetto che si rilassi, che riprenda le forze prima di chiederle di dare anche a me un po’ di piacere.
Intanto penso dove e come venire, sento che devo svuotarmi, esco da lei e dopo averla presa per i fianchi, l’invito a girarsi. Le obbedisce e si pone in ginocchia con le mani apro le natiche invitanti.
Affondo un dito nella vagina umida e lo ritraggo ricoperto dal suo nettare che inizio a spalmarle sull’ano. A questo punto, capisce e si posiziona meglio accettando la mia idea.
L’ano non &egrave ancora pronto, questa sera non l’ho stimolato a dovere, punto il pene ancora tutto bagnato e inizio a spingere piano, lei indietreggia verso di me per prenderlo, ma io ci ripenso e ritorno a stimolare il clitoride con la mano, so che &egrave troppo presto per un altro orgasmo ma voglio farla godere ancora un po’. Cambio idea e lo infilo nelle sua sorellina provocandole un ennesimo orgasmo, non ci vuole molto e sento che sto per venire, pochi colpi e mi lascio andare dentro di lei con la soddisfazione aggiuntiva di sentirla godere del mio piacere.

Torno a casa, mi metto a letto e mentre mi addormento penso alla possibilità di un rapporto a tre.
Alcuni giorni dopo, fissammo un altro incontro, quando arrivai a casa sembrava eccitata per qualcosa, dopo qualche istante capii. Lui quella sera sarebbe tornato e lei aveva intenzione di fargli una sorpresa, mi spiegò che nei giorni precedenti, dopo il nostro incontro, aveva continuato a parlargli di me, della mia corte spietata e dell’eccitazione che provava nel sentirsi così desiderata, infastidito ma pure incuriosito, lui le chiese se avrebbe voluto fare sesso con me, fu allora che le confessò che se l’avesse fatto lo avrebbe fatto solo se Lui fosse veramente convinto, lui non rispose, ma era evidente che, non desiderava altro.
Questo la rendeva sicura e soddisfatta, anche perché ancora una volta decideva lei, per l’appunto, dove, come, e con chi!
Così aveva organizzato un piano, secondo il quale io dovevo nascondermi nei pressi della casa e quando loro cominciavano a fare l’amore, avrebbe fatto un segnale con le luci, a quel punto avrei dovuto bussare la porta e quando lei apriva mi avrebbe fatto entrare e con indifferenza mi avrebbe presentato al suo partner invitandomi ad unirmi a loro, era convinta che lui si sarebbe fatto trasportare dal desiderio e non avrebbe avuto reazioni strane.
Al segnalo bussai lei venne ad aprirmi, indossava una vestaglia di raso rosa,
– a cosa devo questa visita a quest’ora? – mi domanda
– Ho portato quel pacchetto che avevo promesso.
– Purtroppo sei venuto nel momento meno opportuno, comunque accomodati ti presento il mio compagno, ed entrai in camera da letto, lui era coperto dal lenzuolo – come vedi hai scelto la sera sbagliata
– Scusate vado subito via …anche se … mi piacerebbe partecipare ai vostri giochetti, Lei ebbe uno sguardo di intesa con lui e disse ‘se non ti formalizzi puoi partecipare’
– certo che voglio’
Lei si avvicina e ci diamo un bacio ed io rispondo con uno dei miei, poi si siede sulla sponda del letto, mi tira giù la lampo dei pantaloni e infila dentro la mano, mentre io con un colpo solo mi sfilo il maglione, io mi inginocchio portandomi d’avanti alla sua fichetta, mentre lei si distende allargando le gambe, dolcemente faccio sbocciare quella rosa, con le dita comincio a titillare il clitoride appena lo vedo affacciarsi comincio con la lingua, provocando le prime pulsazioni.
Ormai il ghiaccio era rotto, lei visibilmente soddisfatta,
‘ finalmente aveva sul suo letto i suoi due amanti contemporaneamente. lei poggiava la tasta sulle gambe lui, gira il capo e se l’ho ritrova proprio vicino alla bocca e comincia a leccarlo.
Io continuo mio giochetto sul clitoride, poi infilo la lingua nel buchetto e comincio a prosciugare il lago di umori che si stava formando……
….Sento suonare un campanello…. era il suono della mia sveglia…. Stavo sognando.

Qualche giorno dopo un SMS mi chiede se sono disponibile, al volo fissiamo un appuntamento, non vedevo l’ora di sperimentare altre posizioni, ma in particolare di ripetere e se possibile migliorare il primato ottenuto qualche sera precedente, ..aveva goduto così al punto tale da dire basta.
Come sempre uno squillo di telefono per annunciare che sono fuori dal cancello, quando giungo al pianerottolo sento la voce che dice -entra la porta &egrave aperta-
Con un passo felpato mi dirigo verso l’alcova.
La trovo infilata sotto le coperte, osservo le lenzuola che modellano il suo corpo, la scopro piano piano, la tocco, bacio la sua pelle profumata, poi i seni stupendi ancora giovani e sodi, non sono come quelli che cadono verso i fianchi e neppure leggeri, tipo quelli che devi cercare più che vederli, sono “solo” due colline rosa, le mie mani se ne impadroniscono. Li avvicino come creare due faraglioni Capresi, inizio a baciarle, la lingua ruota attorno ai capezzoli, amo questo seno. Dalla bocca escono sospiri di godimento e di piacere.
Ad un tratto guardandomi negli occhi mi dice
‘con te provo delle sensazioni inspiegabili, i tuoi baci le tue carezze come mi tocchi, mi portano ad un’estasi che mi fanno prendere il volo, mi portano su in alto poi scendo poi risalgo, e quando scendo vorrei ringraziarti per quello che mi dai ‘
– Che bello (penso) diceva le stesse cose che diceva vent’anni fave –
…allora sono ancora informa!? una dichiarazione che mi spinge a baciare e succhiare, leccare e strizzare.
Continuo finché posso, perché so che ad ogni sospiro corrisponde un gettito di umore, e che subito dopo andrò a gustare.
Scendo lungo le gambe, baciandola fino alle dita dei piedi, La lampada le illumina la sorellina, semi-nascosta da una soffice minuscola peluria, mi abbasso a sentirne il profumo ed gustare il suo sapore.
Mentre con le dita insisto sul clitoride, la punta della lingua esplora ogni petalo del bocciolo, e mentre affonda rimane investita da ondate di umori.
Il suo corpo vibra’ avverto il suo orgasmo, sento che &egrave giunto il momento di entrare nella sua fichetta:
Ma inesorabilmente il mio il mio porta-bandiere, l’amico di tante battaglie e tante conquiste mi abbandona, si ammaina senza darmi la possibilità di concludere in un modo dignitoso.
La sento eccitata, desiderosa, ma sento anche tanto affetto, capisce il momento, e facendo finta di niente parla di altro, che amore questa ragazza, anzi che DONNA!, si! &egrave diventata una vera donna!
Che sicuramente merita più di quel che riceve.
Ed io, “forse e meglio che appenda l’uccello al chiodo,
meglio ritirarsi ora che detengo ancora il titolo di campione”.
Lasciando il campo a quelli che possono competere;
mentre io, chissà? Magari mi dedicherò alla categoria amatoriale delle over 50, dove posso ancora competere.
Ed invece no la nostra storia &egrave durata altri cinque anni, mi sono accorto che non facevamo sesso ma facevamo l’Amore, si eravamo veramente innamorati. Ma stavolta ho deciso di non vederla più, lasciarla al suo destino. Credetemi sono contento della scelta che ho fatto ma sto male e piango.
Gurieba < amianna1950@yahoo.it >

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