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Racconti Erotici Etero

Paola scesa dal Monte Baldo

By 1 Agosto 2023No Comments

Dopo l’ascesa al monte Baldo la sera la campo eravamo tutti in fila per le docce.
Nessun favoritismo, anche gli animatori erano in fila con noi. Paolo era subito davanti a me, e mi sovrastava di gran lunga. Non che ci volesse molto, io dodicenne ero alta poco più di un metro e mezzo ed ero anche minuta.
Non sono cresciuta poi più di tanto ma allora ero uno scriciolo anche se ero carina, e il codazzo di ragazzini non mi mancava.
Notai che Paolo, che era arrivato proprio quella mattina e non ci conosceva ancora, teneva in mano un rasoio elettrico e dato che si teneva la barba mi chiedevo a cosa gli servisse.
“Ciao, sono Paola”
“Ciao sono Paolo”
“Questo lo so. Come mai hai un rasoio, non ti tieni la barba?”
“Si la tengo, ma ogni tanto la devo aggiustare”
Io mi scoprii le gambe aprendo l’accappatoio gliele mostrai.
“Vedi, ho i peli lunghi sulle gambe, quello andrebbe bene per depilarmi?”
“Credo di si.” disse passandomi una mano su una coscia per sentire come erano lunghi.
In realtà quei pochi peli che c’erano erano pure chiari, praticamente invisibili, ma a quell’età l’idea di farsi notare da un ragazzo quasi ventenne è una cosa così eccitante che gli mostreresti anche la patatina.
“Se entro con te mi depili?”
“OK”
Entrai con lui e chiusi in quel bagno, mi sedetti su un tavolino. Cominciò a passarmi il rasoio sulle gambe, la vibrazione di quell’arnese mi faceva rizzare i peli e mi faceva venire la pelle d’oca.
Salì per le cosce e arrivò tra le gambe fino a che la testa dell’apparecchi non strisciò sulle mutande.
Quella vibrazione sulla patatina fu una vera scossa elettrica.
Allargai le gambe e chiusi gli occhi per gustarmi quella sensazione.
Ebbi quasi subito un orgasmo intensisssimo, una cosa mai provata prima, col mio dito non c’ero neanche mai arrivata vicino.
Non volevo che smettessi così quando mi chiese:
“vuoi che ti depilo anche la passerina?”
Senza esitazione risposi:
“Siii…”
Ero già fuori di testa e avrei rispoto si a qualsiasi cosa pur di non fare terminare quel massaggio con quell’affare vibrante.
Mi sfilò gli slip e mi rimisi stesa supina sul tavolino con le gambe aperte e a penzoloni.
Nuda dal ventre in giù, tenevo la patatina oscenamente in mostra, mentre Paolo con il taglia basette accorciava la peluria lunga.
Poi riprese a passarmi il rasoio vero proprio per rasarmi completamente e ritornò il vero godimento.
Ebbi un orgasmo dietro l’altro, sembravo in preda alle convulsioni da come mi agitavo.
Cominciavo a genere e stavo per urlare, mi ritrovai con le mie mutandine infilate in bocca, intanto quella dolce tortura continuava.
Tra un orgasmo e l’altro sentii che avevo qualcosa che mi riempiva la patatina, pensai che mi avesse infilato il rasoio elettrico, vidi invece che era il suo uccellone.
Paolo era tra le mie gambe, mi teneva per le cosce e lo spingeva dentro ritmicamente.
Quando smise mi ci volle qualche minuto a riprendermi.
Mentre mi rimettevo seduta avvertì una sensazione di bagnato e di colamento, un liquido viscoso bianco usciva dalla patatina.
“Cos’è?” chiesi
“Sperma.” mi rispose “Quello che i ragazzi ti lasciano nella passera quando scopano.”
Fu così che fui sverginata e imparai cosa succedesse durante una scopata.
Mi andò bene e da allora usai i preservativi, ma orgasmi di una tale intensità non li mai più provati.

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