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Racconti Erotici Etero

Pensieri riflessi

By 9 Giugno 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Guardo lo specchio del bagno, ho le occhiaie che mi fanno sembrare uno zombie: questa notte non ho dormito pensando a noi, ho ripensato mille volte alla nostra ultima litigata e mille volte ancora a come facciamo all’amore.
Lo specchio non perdona; riflette un viso stanco e un uomo eccitato.
Il pensiero del nostro incontro, ha risvegliato il piacere, non vorrei farlo, non sono abituato, ma il desiderio mentale spinge tutti gli ormoni sul membro, appoggio una mano alla parete e chiudo gli occhi, con la mano libera scendo a stringere il sesso, le vene strette dal palmo aumentano l’eccitazione, un lento movimento segue i pensieri, posiziono le gambe larghe e tese perché so che quando sarà il momento, un brivido violento salirà portandomi a gemere.
Mi concentro sul tuo corpo, penso ai seni, alla bocca, alle tue labbra così piene, penso a come riesci a farmi impazzire con la lingua, poi scendo come in una scena girata al rallentatore cercando di seguire le linee del tuo corpo, la fine striscia di peli neri che come un senso unico mi porta al paradiso, penso a quante volte ti sei dischiusa lasciandomi entrare, penso ai gemiti di piacere strozzati usciti dalla tua gola nel tentativo di non farti sentire dai vicini, penso alle mie mani sul tuo corpo e alle natiche.
Ti ho mai detto quanto amo il tuo sedere? L’erotismo che trasmetti, quando ancheggi, &egrave un momento che mi fa impazzire, quante volte oltrepasso mentalmente quei tuoi vestitini ondeggianti’
In realtà io amo tutto di te, devo solo decidere quale parte mi eccita di più.
La mano diventa più frenetica, segue i pensieri e travolge il ritmo, ti vedo nel letto, mentre sopra di me detti i tuoi ritmi afferrando le mie mani, bloccando i miei movimenti nella ricerca esasperata del tuo piacere.
Ti &egrave sempre piaciuto stare sopra e dominarmi o credere di farlo, affermi che per quanto io sono bravo nel fare all’amore, nessuno può conoscere i tuoi tempi meglio di te stessa, che per quanto bravo e paziente, nei momenti prossimi all’orgasmo mi perdo.
Quante cose mi dici’
Troppi pensieri’ sto perdendo l’eccitamento; torno a pensare al tuo corpo, a come ti spogli sinuosa, al tuo intimo, al piacere di penetrarti’
Ecco! Siamo di nuovo insieme, sto rubando il tuo corpo virtuale per appagare il mio bisogno fisico: mi odio per essere così orgoglioso, abbiamo litigato per una stupidaggine e ti ho lasciata andare offesa, incolpandoti di cose non vere dal tuo punto di vista.
Stupidaggini che col tempo hanno reso il silenzio un macigno pesante.
Adesso, mentre l’orgasmo si sta impossessando del corpo, mi rendo conto di quanto mi manco, grido il tuo nome, mentre il liquido bianco scende sulle dita e mi accorgo d’essere solo, il riflesso implacabile dello specchio mi riporta alla realtà.
Guardo l’orario, ho fatto tardi, mi vesto e metto una cravatta a stringermi la camicia, torno veloce allo specchio per guardarmi, tutto sembra perfetto, l’involucro esterno presenta una bella figura, ma dentro ardo e soffro.
Prendo il cellulare e mando a fanculo il mio orgoglio, ascolto i trilli, la paura che tu non risponda sparisce al suono della tua voce, rispondi assonnata;
– Pronto’
– Ciao amore, scusami per averti svegliata, scusami per tutto, anche per gli sbagli che farò, ma voglio dirti che mi manchi da morire, &egrave una giornata stupenda, che ne dici se ti passo a prendere e ti porto al mare? Facciamo una passeggiata sulla sabbia, ci bagniamo i piedi, ci teniamo la mano come due bambini e poi andiamo a mangiare qualcosa in quel ristorantino vicino al porto?
– Penso che &egrave la cosa più bella che una donna possa sentirsi dire il mattino presto. Dammi trenta minuti per prepararmi e capire chi non &egrave un sogno, tu che mi chiami scusandoti’
– Amore, se servirà ti chiederò scusa mille volte ancora, ma non voglio più svegliarmi con la paura di dovermi addormentare senza averti al mio fianco e adesso chiudo per non passare da melodrammatico’
– No amore, devi chiudere solo perché così fai prima ad arrivare da me e sai cosa ti dico? Mi bastano dieci minuti per prepararmi, mi vestirò con poco o niente addosso, per vedere se ti faccio ancora un certo effetto, sono sicura che riuscirò a farti venire fame anche senza passeggiare e poi, se invece di mezza giornata ne prendiamo una intera fregandocene del mondo, avremo anche tempo di gustare meglio tutto’
Slaccio la cravatta guardando i jeans, voglio vestirmi sportivo, un senso di libertà scaturisce da tutti i pori e mi sento un ragazzino fortunato;
– Tra dieci minuti sono da te e decideremo insieme cosa fare’
– Certo amore, decideremo insieme’
– Ciao’
– Ti aspetto’

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