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Racconti Erotici Etero

PENSIERO STUPENDO

By 7 Ottobre 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

è tardi, io sono stanca e lo è anche il mio uomo, è stata una giornata lunga e impegnativa.
Entriamo a letto ancora soddisfatti del lungo e bellissimo amplesso di ieri sera, contenti entrambi di scambiarci soltanto un po’ di coccole, stasera.
Lui appoggia la testa su di me, qualche tenero bacio, poi inizia ad accarezzarmi il seno, attraverso la stoffa morbida e sottile della sua vecchia t-shirt, unico indumento che indosso a letto.
Dopo poco la sua mano scivola giù, i polpastrelli leggeri percorrono la mia pancia piatta procurandomi un brivido, arriva sopra il mio monte di venere, si insinua sotto il cotone della maglietta per trovare soltanto la mia pelle liscia, strofina il palmo contro di essa, la punta delle dita arriva al clitoride, lo accarezza piano.
Inizio ad eccitarmi, sento il suo cazzo premere duro contro la mia coscia , dopo diversi anni riesco ancora a farglielo rizzare semplicemente lasciandomi accarezzare, e constatarlo aumenta ancora di più la mia voglia’
Mi giro su un fianco, dandogli la schiena, allungo una mano verso il lubrificante sul comodino e me ne verso un po’ sul palmo, raggiungo il suo uccello, lo stringo dolcemente, la mia mano scorre liquida sull’asta, scopre e ricopre la cappella. Non voglio farlo godere, voglio solo prendermi quel cazzo così bello, di cui mi è venuta tanta voglia.
Allora avvicino il suo uccello al mio culo, mi piace sentire la sua pancia, il suo busto, premere contro la mia schiena e contro il mio sedere, la mia mano guida il suo cazzo lungo il solco tra le natiche, lungo il perineo, tra le grandi labbra e l’ano, mentre lui mi tocca, mi accarezza e mi penetra la fica con le dita.
Lo sa che quando mi metto così, quando me lo struscio in questo modo, mentre lui mi tocca, mi vengono certe voglie’ lo sa come va a finire, è un finale che piace tanto anche a lui ‘ chiudo gli occhi per pregustarmi il piacere che proverò, e all’improvviso’
Le sue mani sono le tue mani, le dita che frugano la mia intimità, facendomi godere, sono le tue dita, il cazzo che mi struscia in mezzo al sedere è il tuo cazzo, che scorre su e giù in mezzo a quel culo che tu adori, che vorresti tanto toccare, stringere, mordere, ma che hai sempre e solo potuto ammirare con gli occhi.
Ti immagino strizzarmi il seno sodo e tondo che sbirci dalle scollature dei miei abiti, tentare di afferrare completamente una mia tetta con la tua mano, sentire la carne ingabbiata dalle tue dita, i miei piccoli capezzoli ritti sollecitati dai tuoi polpastrelli’
Penso a quanto lo desideri, a quanto ti eccita anche soltanto guardarmi, a quanto ti eccitano le mie parole, la forma delle mie labbra, a quanto potresti godere nell’avermi’
Dietro di me non c’è più il mio uomo, ci sei tu, la mia mano stringe ancora il tuo cazzo, lo appoggia sul mio buco del culo, ti grido :
‘non smettere, continua a toccarmi, continua!’ mentre le tue dita entrano ed escono dalla mia fica, inarco la schiena, ti offro tutta me stessa spingendo il mio corpo contro la tua cappella, che finalmente entra, vincendo la resistenza del mio sfintere, voglio sentire il tuo cazzo fino in fondo, lo voglio tutto dentro, ai tuoi colpi decisi aggiungo i miei, sbatto con forza il mio sedere contro di te, le mie dita si conficcano nella carne della tua gamba, mi ci aggrappo con forza.
‘sì dai, inculami, dai, sbattimelo tutto nel culo, il tuo cazzone duro, sfondami, cazzo quanto mi fai godere!!!!’
La mia fica è fradicia, sto venendo col tuo cazzo nel culo, tu te ne accorgi e ti stendi sopra di me, continui i tuoi affondi completamente disteso sulla mia schiena, il mio clitoride struscia sulle lenzuola amplificando mille volte il mio piacere.
Allora afferri i miei fianchi e li sollevi, mi metti a pecorina, ficchi il tuo cazzo ancora duro dentro la mia fica e riprendi a sbattermi con colpi violenti, mi sculacci, perché urlo troppo forte, io mi abbasso, come una cagnolina ubbidiente, fino a strusciare il viso sulle lenzuola, premo la bocca contro il materasso per celare i miei mugolii di piacere, la schiena completamente inarcata scende giù ripida, tu fai scorrere una mano dall’alto del mio sedere, che si erge ritto contro il tuo inguine, fino alle mie spalle, schiacciate contro il letto.
Raccogli i miei capelli nella mano, ne fai una coda a cui ti aggrappi forte, mi costringi a risollevarmi col busto, a tornare carponi, a quattro zampe, a piegare indietro la testa, mi cavalchi come una cavalla troppo selvaggia, a cui devi tirare le redini.
Lo sento che godi, riesco a sentire il piacere che provi nell’avermi in tuo completo potere, sottomessa e vogliosa del tuo uccello, sento la tua eccitazione nel possedere quel corpo da te tanto bramato, sognato, ammirato e mai toccato.
Disobbedisco di nuovo, sto godendo troppo e non riesco a trattenermi:
‘ah..ah’ah..’ e mentre ansimo così, ogni ah nella mia testa diventa ” ah ‘ Andrea!’
Vengo di nuovo, e mentre le contrazioni dell’orgasmo mi attraversano sento arrivare le tue ‘
Mi abbandono completamente sul letto, tu sei qui, dietro di me ‘ poi il mio uomo mi si sdraia accanto, lo vedo di nuovo ‘ e tu scompari.

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