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Racconti Erotici Etero

pioggia d’estate

By 5 Maggio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Questo &egrave il mio primo racconto’
Spero che vi piaccia e vi pregherei di contattarmi per commenti, critiche e consigli per poter migliorare’ l’indirizzo &egrave: serenity.bk@alice.it
grazie a chi leggerà’

Era un giorno di pioggia, più che pioggia direi temporale’uno di quei temporali estivi che durano mezz’ora e poi basta’
Mi hanno sempre messo allegria questi temporali così violenti ma così freschi e rapidi’
Come una bimba di pochi anni saltavo da un lato all’altro della strada a braccia aperte mentre l’acqua accarezzava il mio volto’
Poi, all’improvviso, una mano mi afferrò’
Due occhi di ghiaccio fissarono il mio viso stupito mentre due le sue morbide labbra si impossessavano della mia bocca’
Non sapevo chi avevo davanti’ sapevo soltanto di non essere mai stata così eccitata in vita mia’
La sua lingua esplorò la mia per poi passare al palato, ai denti e, infine, alle mie labbra’ sembrava un vortice impetuoso che confondeva così i miei sensi’
Le sue mani s’impossessarono dei miei seni e presto ritrovai la mia maglietta accanto ai miei piedi’
Ero in reggiseno sul marciapiede vicino casa mia, con le goccioline di pioggia che scendevano nel solco dei miei seni mentre mi baciavo con un perfetto sconosciuto ma la cosa non mi interessava’ero insieme al ragazzo più bello che avessi mai visto e stavo per concedermi totalmente a lui’
Le sue mani ci misero poco a liberarmi del reggiseno e, appena le sue dita sfiorarono i miei capezzoli, un brivido percorse la mia schiena’
Le mie mani, come mosse di vita propria, sfilarono la camicia al ragazzo e, subito, passarono alla cintura’
Poi fu la volta della cerniera e, infine, i pantaloni scesero verso il basso’
Notai subito la protuberanza spuntare dai suoi boxer neri e non riuscii a staccare gli occhi da quel gonfiore che mi attraeva così tanto’
Mi inginocchiai davanti a lui e liberai quell’uccello imprigionato nella stoffa per poterlo accarezzare liberamente’prima lo feci passare con le mie mani, per passare alle labbra e alla lingua’
Appena lo imboccai sentii, per la prima volta, la voce dello sconosciuto: ‘ fammi impazzire!!!’.
Non sono mai stata amante dei pompino ma ci misi tutto il mio impegno’prima lo leccai e poi lo misi tutto in bocca fino a sentirlo in gola’
Sentii le sue mani sulla testa darmi il ritmo e i suoi gemiti farsi sempre più intensi’
Poi, con uno strattone, mi staccò da lui, mi girò, mi alzò la gonna, mi stappò le mutandine e mi penetrò con violenza’ venni all’istante esplodendo in un urlo liberatorio’
I suoi colpi erano potenti e io, appoggiata al muro, pregavo di mettermelo ancora più dentro’ ma lui sembrava non sentire, mi sbatteva sempre più forte come se fossi una puttana qualunque e questa cosa mi eccitava ancora di più’
Poi si irrigidì e, uscendo da me, venne sulla mia schiena e sulla mia gonna’ poi si rimise i pantaloni e se ne andò come un temporale d’estate’

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