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Racconti Erotici Etero

Quando meno te lo aspetti

By 9 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

A turno ogni tre mesi nel mio condominio di 10 appartamenti, tocca ad ogni famiglia gestire le questioni del condominio.

Le cose da fare non sono molte, ma quelle poco richiedono molto tempo ed impegno, come la questione della parabola condominiale, che era voluta soprattutto dalla famiglia del primo piano, dove abitano padre, madre e figlia.

La figlia &egrave una ragazza di circa 25 anni, molto bella ed attraente che di lavoro fa la cubista in una discoteca, la madre sui 55 &egrave ancora molto in forma fisicamente, il suo corpo mostra dieci/quindici anni di meno.

Con quest’ultima avevo avuto a che fare altre volte e l’avevo trovata un tipo scorbutico, poco avvicinabile socialmente, e poco attratta dai discorsi che a volte si fanno per distendere gli animi nelle liti condominiali, un tipo a se insomma.

Dato che la questione della parabola era stata voluta da lei, si faceva più viva in quando non voleva che una cosa da lei spinta, potesse superare le cifre pattuite per evitare le critiche, quindi mi chiedeva di aggiornarla costantemente, cosa che io facevo quasi quotidianamente seguendo i lavori piuttosto complicati.

Una sera le suono il campanello, non dalle scale ma dall’esterno del palazzo, sento aprire senza chiedere al citofono chi fossi, io apro e salgo a piedi al primo piano, vedo la porta accostata, entro chiedendo permesso come avevo fatto altre volte che lei era a stendere i panni, o a risistemare la casa.

– signora Eva, sono io, buonasera’.

Niente, non sento risposta, allora mi avvicino alla zona notte, e vedo che la porta del bagno &egrave aperta e sento il rumore della doccia, allora aspetto qualche minuto e vedo dallo specchio che lei esce dal box doccia e inizia ad asciugarsi.

Come descritto prima, il fisico della signora &egrave ancora giovanile e bello e addirittura i seni sono ancora belli sodi e per niente cadenti.

Continuo a guardarla finché lei non se ne accorge:

– ma . ma . , scusi Guidi, ma che fa in casa?

– Signora Eva, mi scusi, ma io ho suonato il campanello e qualcuno ,mi ha aperto, sarà stato suo marito o sua figlia

– Ho aperto io, ma credevo che fosse mio marito, ma che cretina lui &egrave con mia figlia e non torna fino a dopo cena, ma lei.. ma le che cosa ha visto?

– Ho visto solamente che lei ha un corpo bellissimo – le dico sperando di non metterla in imbarazzo.

– Ha visto che ancora, nonostante abbia superato la cinquantina, come mi mantengo bene, faccio tanti sacrifici, ma ne vale la pena, guardi le gambe sono ancora ben tornite e snelle.

– Si ho visto anche il seno bello sodo

– E sta su da solo ‘ mi dice, e nel frattempo si allarga l’accappatoio che si era messo sopra per farmi vedere il suo bel seno ‘ e poi anche il sedere &egrave ancora alto e sodo ‘ e senza indugio si volta si toglie tutto l’accappatoio per farsi vedere bene tutta.

– si signora ‘ le dico io tutto eccitato ‘ lei ha uan fisico bellissimo.

– E non solo il fisico, perch&egrave io sono sempre stata brava nel soddisfare l’uomo, ci crede?

– Ne sono sicurissimo- rispondo io

– Non &egrave che vuol vedere ‘ mi dice alzando la mano verso di me, aspettando che io le dessi la mia per prendermi e portarmi sul divano.

Dopo di che mi fa sedere accanto a lei, e bloccando le mie mani che volevano iniziare a toccarla, mi sgancia i pantaloni, mi fa alzare un po’ per sfilarli assieme agli slip, mi fa risedere e con una mano mi prende l’asta rigida in mano, mentre con l’altra mi prende e avvolgendoli mi accarezza i testicoli, questo suo lavoro mi fa venire quasi immediatamente, e mentre sto venendo lei mi avvolge con la mano la cappella per aumentare l’intensità dell’orgasmo.

La cosa inaspettata, improvvisa, l’emozione di un rapporto con una nuova donna, mi hanno fatto reggere pochissimo, e per riparare dalla figuraccia, mi alzo e la faccio distendere sul divano.

Con una mano inizio ad accarezzarle la sua passera, mentre con l’altra e con la bocca, inizio a lavorare le sue tette, che le accarezzo, le succhio, le mordicchio con le labbra, e poi inizio a scendere con la bocca fino ad arrivare nella sua passera, che &egrave diventata tutta bagnata, inizio a penetrarla con un dito, poi gliela lecco profondamente, e continuo questo lavoro fino a ché lei mi allontana la testa dal suo corpo e mi dice:

– voglio godere con il suo cazzo.

– Ma ancora non &egrave del tutto pronto ‘ faccio io

– Non importa ci penso io ‘ mi risponde con decisione

Mi fa sedere di nuovo sul divano, mentre lei si inginocchia davanti a me, mi allarga le gambe e con una mano mi stringe la mia asta, mentre con la lingua la lecca tutta nella sua lunghezza e se la mette in bocca fino a che io le faccio notare che la mia rigidità &egrave ben evidente.

– ancora non &egrave pronto ‘ mi dice sempre con decisione

Allora si avvicina a me, mi prende il cazzo e se lo mette fra le sue tette, se le stringe ed inizia a scendere e salire dando dei colpi di lingua quando la cappella si avvicina alla lingua; questo movimento dura due/tre minuti, fino a che lei dice:

– ecco ora &egrave pronto.

A questo punto si alza e si mette sopra di me, facendo entrare tutta la mia asta dentro di lei, e iniziando un movimento sempre più veloce di salita e di scesa sopra di me, io con una mano le accarezzo il clitoide, mentre con l’altra le stringo e l’accarezzo il seno, questo contribuisce ad un orgasmo da parte di lei molto veloce ed impetuoso, come se fosse tantissimo tempo che non lo provava.

A questo punto vedendo e sentendo che io non sono venuto, si alza e si siede ancora su di me dandomi la schiena, e continuando il suo movimento, mette le due mani sui miei testicoli ed inizia a massaggiarli, dopo pochissimo si alza, ed io penso alla possibilità di sodomizzarla, allungo la mano e con due dita cerco di penetrarle il culetto, ma vedo che lei allontana la mia mano, e si rimette in ginocchio davanti a me, e guardandomi con un sorriso, continua ad accarezzarmelo, finch&egrave vede che io mi sto rilassando per l’orgasmo, allora prende e se lo stringe fra le sue tette, e con queste continua il massaggio.

Bastano pochi movimenti perché il suo collo sia bagnato dal mio sperma, e mentre sto godendo, lei abilmente stringe la cappella fra le tette, e muovendo queste in senso rotatorio, mi fanno provare un piacere intensissimo.

Questa donna di cui non mi aspettavo proprio niente, ci sapeva proprio fare, ed era una grandissima maestra nel fare godere l’uomo; mentre il seguito della storia ve la racconto nella seconda parte.

Dopo l’avventura avuta con la signora Eva, il giorno dopo sono ritornato quasi con una scusa da lei, per continuare il discorso avviato; suono, aspetto che lei mi apra la porta ed entro:

– allora, come va? ‘ le faccio tanto per rompere il ghiaccio

– senta sig. Guidi, innanzi tutto chiarisco una cosa, quello che &egrave successo ieri, lo consideri un argomento mai aperto, in quanto io come donna ho solamente voluto provare quale effetto suscito agli uomini, ho usato lei come test, diciamo così, per questo uso, mi pare che io l’ho ripagato come si deve, ma voglio che sia come una cosa mai avvenuta, e della quale non ne voglio assolutamente riparlare.

Io naturalmente ci sono rimasto letteralmente di merda, ma avendo uno spirito molto pronto per ogni situazione, capendo dal tono che non ci sarebbe stato spazio per nessuna trattativa ho subito rimesso la situazione a posto:

– ma signora, guardi che anche per me argomento chiuso, io sono venuto solamente per portarle tutti conti del’ installazione dell’antenna parabolica, li controlli lei, suo marito, poi mi faccia sapere così concludiamo la questione.

E con tono distaccato, velocemente ho salutato e me ne sono andato via, con le palle che mi giravano a mille per la delusione.

Due sere dopo, la sera verso le 21,00 ero a casa a guardarmi la partita di calcio della nazionale alla tv, per questo non ero uscito con la mia ragazza.

Sento suonare la porta, con tono seccato per chi poteva essere durante la partita, apro la porta e vedo la figlia della sig.ra Eva con dei fogli in mano:

– mi scuso, ma anche tu stai guardando la partita, allora torno io o mio padre un’altra volta.

– Per che cosa era la tua visita? ‘ le chiedo

– Per verificare i conti del lavoro per la parabola, perché sono lievitati eccessivamente rispetto al preventivo ‘ mi risponde

Penso al da farsi, o la rimando via o me ne libero in due/tre minuti, mentre penso le dico.

_ dai entra, tanto la partita non mi interessa molto, la guardavo perché non c’&egrave altro di bello -( grande bugia)- vediamo cosa non ti torna.

Quindi ci sediamo intorno al tavolo ed inizio a spiegare i motivi dei tanti lavori in più non previsti, mentre le spiego vado a prendere da bere, lei vuole un succo all’arancio rosso, e mentre beve, mi sembra che la tipa, di cui non so neanche il nome, faccia apposta per versarsi sulla maglietta il liquido del bicchiere.

– no, sulla maglietta nuova, a cui c tengo,- mi dice lei con aria seccata ‘ posso andare a bagnarmi la macchia per vedere se intervenendo subito la tolgo.

Le indico il bagno, dove può fare il tentativo di pulizia, ci prova, ma non riuscendoci mi chiede se ho del talco o della farina, per tamponare l’eventuale propagandarsi della macchia.

Vado in cucina a cercare la farina, torno in bagno e vedo che lei si &egrave tolta la maglietta per pulirla meglio, solo che sotto la maglietta non aveva niente.

Questo mi ha fatto notare le sue splendide tette, come quelle di sua madre belle sode, e abbondanti.

Vedendo lei dispiaciuta della macchia ho pensato di andare all’attacco.

– ma se ci tenevi alla maglia, non dovevi farti cadere il liquido dal bicchiere.

– Perché pensi che l’abbia fatto apposta? ‘ mi domanda preoccupata

– Io credo di si

– E perché l’avrei fatto?

– Per farti vedere nuda da me, perché ti piace farti vedere come sei bella ‘ le dico in tono sia di sfida che di ammirazione

Mettendosi con le braccia incrociate, in modo da coprirsi il seno:

– se mi volevo fare vedere nuda, potevo farlo senza rovinare la maglia

– ma che scusa avresti potuto trovare ‘ e a questo punto le prendo le mani per allargare le sue braccia ‘ per fare vede questo splendido seno.

E lasciando improvvisamente le mani le stringo le due meravigliose tette portandola vicino a me.

– ah così ti piacciono tanto le mie tette? ‘ mi domanda lasciandosi palpare ben bene.

– si mi piacciono molto, come sono sicuro che mi piacciono molto le tue chiappe che ho sempre ammirato, dai fammele vedere

– cosa? E come ?

– l’unico modo &egrave quello di tirarti giù i pantaloni.

– Ma come qui, subito?

– Certo e quando? ‘ le dico io in tono incitativo

Allora lei prende si sbottona i Jeans, se li tira giù e si volta per farsi guardare:

– allora come le trovi?

Mi viene da pensare la frase: tale madre, tale figlia, anche a questa qui le piace sentirsi belle e desiderate.

– senti vieni con me che ti porto in sala dove c’&egrave più luce rispetto a questo squallido bagno.

E facendole togliere i pantaloni l’accompagno in sala e mi siedo nel divano per guardarmi lo spettacolo.

– dai voltati bene che ti voglio ben guardare – le dico

Lei esegue i miei ordini facendo tipo modella una sfilata.

– ora avvicinati che voglio sentire come sono sode le tue chiappe.

– ma come? ora? qui?

– E quando, di ridico, dai avvicinati, anzi distenditi di pancia che te le voglio sentire bene

Dopo un altro giretto di sfilata, la tipa si avvicina a me, e fa quello che le ho chiesto.

A questo punto inizio ad accarezzarle il sedere, pensando che con lei voglio tentare di averlo, ma per far questo devo partire, come si fa sempre da lontano, con delle carezze, finche non le faccio allargare le gambe, le tiro via gli slip ed inizio ad accarezzarle la patata, infilandole dentro prima un dito, poi due ed eseguendo dei movimenti veloci.

Questo le piace tantissimo, tanto che entrando quasi in estasi, mi cerca con le sue mani, mi avvicino a lei, e vedo che lei cerca il mio uccello, lo trova e me lo accarezza da sopra la tuta che indosso. Le sue mani non si accontentano, mi allargano la tuta ed entrano dentro, si fanno larga dai miei slip e tirano fuori il mio pisello, che &egrave diventato durissimo, ed inizia ad accarezzarlo in maniera magica.

Dentro di me penso che lei, come sua madre, forse &egrave specializzata in seghe, perché nessuna altra donna mi ha mai masturbato come lei e sua madre.

Per evitare di fare anche con lei una brutta figura, la ferma con la scusa di girarla per poterle bacia prima il seno, e poi la sua passera.

Questo lavoro la porta al massimo dell’eccitazione

– dai lo voglio sentire dentro ‘ mi dice eccitatissima

– si ma prima voglio lavorare sul tuo culetto ‘

le dico facendole segno di aspettare vado a prendere la vasellina ed il preservativo. Ritorno da lei e la faccio mettere a pancia in giù, mi avvicino al suo culetto e con un dito l’accarezzo

– guarda che io l’ho dato una sola volta e mi ha fatto un gran male ‘ mi dice in tono preoccupato

– si vede che l’hai dato ad un maiale, che non sa come fare, aspetta e vedrai come ti preparo bene io ‘ le dico in tono deciso.

Mi metto nel dito tanta vasellina che distribuisco ben bene dentro l’ano, con l’occasione inizio a farle provare piacere, che aumenta quando passo da uno a due dita, che sempre ben lubrificati non le stanno creando nessun problema.

– tutto bene? ‘ le chiedo per rassicurarla

– si non sento nessun dolore, ma molto piacere

– e vedrai che piacere quando entrerà dentro lui

e senza perdere un attimo, mi metto sul pisello ancora un po di vasellina e l’abbocco al buchetto.

L’entrata &egrave sempre un po’ dolorosa, soprattutto per la donna, ma ho collaudato che la soluzione migliore &egrave quella di una spinta forte ed impetuosa per circa metà asta, dopo di che mi fermo un attimo, faccio per tornare indietro, ma &egrave una rincorsa per dare la spinta totale, a questo punto mi fermo per aspettare che la donna si abitui al nuovo inquilino nel retro.

Così ho fatto anche con la tipa questa volta, con risultato che questa ha sentito abbastanza dolore, allora mi sono fermato di più e piano piano ho iniziato a muovermi con lui dentro finché il doloro non si &egrave trasformato in piacere, sempre più forte finché

Dopo poco &egrave giunto l’orgasmo per entrambi. Lei mentre provava piacere aveva un apertura del culo così grande che per poco non mi usciva, con delle pulsazioni così forti che pensavo che me lo strozzasse dentro. Questa sua veemenza, non mi ha impedito di godere come poche altre volte.

Siamo rimasti avvinghiati per diversi minuti, per riprendere fiato da un emozione fortissima

– sai che non avendo mai provato l’orgasmo anale, non pensavo che potesse essere così bello- mi ha confessato la tipa

– il piacere del culetto &egrave bellissimo, ma dipende dall’uomo che ci deve saper fare, se lui &egrave bravo il godimento &egrave eccezionale.

– Questo per dire che tu sei bravo ‘ mi risponde lei

A questo punto faccio per continuare l’approccio, ma lei si alza velocemente ed inizia a rivestirsi.

– &egrave tardi, non vorrei che finita la partita, il mio papà venisse anche lui qui, per verificare i conti, &egrave meglio non rischiare.

Pensando che anche questa donna, come sua madre, fatta una volta poi ciao cocco, le chiedo

– allora quando possiamo continuare il discorso appena avviato?

– Quando rimettiamo un’altra parabola.- Mi risponde con decisione, prende i suoi fogli, si avvicina alla porta, mi saluta e se ne va

Questa sua risposta mi lascia molto di sasso, cosa avrà voluto dire che messa una parabola, non se ne mette un’altra di certo e quindi &egrave chiusa l’avventura, oppure che magari con la scusa che qualche conto non torna potrò avere altri incontri?

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