Skip to main content
Racconti Erotici Etero

QUEL SOCCORSO IN AUTOSTRADA…

By 3 Ottobre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

QUEL SOCCORSO IN AUTOSTRADA…

 

Per il tipo di lavoro che faccio, sono costretto a viaggiare quasi ogni giorno, con orari assurdi, del tipo partire la mattina prestissimo e rientrare a notte fonda, forse orari del genere non li fanno nemmeno i camionisti, ma siccome amo il mio lavoro, faccio volentieri questi sacrifici, certo a volte mi sento come uno straccio e non ho la forza nemmeno di respirare, tant’è che spesso, quando sono in autostrada, mi fermo in delle aree di sosta, abbasso la sicura della portiera e mi addormento per diverse ore in macchina ed anche se è un po’ scomodo riesco a riposarmi un tantino, ad essere sincero qualche volta mi fermo anche se non sono molto stanco, ma solo per soddisfare qualche voglia un po’ maliziosa, essendo bisex non nascondo che mi piace fare del carsex anche con ragazzi, che spesso si trovano in queste aree di sosta alla ricerca di qualche altro che gli faccia o che si lascia fare un bel pompino, o a volte anche un servizio completo; ma non solo ragazzi delle volte si trova anche qualche ragazza o qualche coppia, con la voglia di giocare. Personalmente devo dire che ho fatto sesso con ragazzi massimo trentenni, ma anche con coppie e ragazze… ovviamente è inutile dire che bisogna stare attenti a tante cose, dalla polizia, ai delinquenti, ai vecchi assatanati che sono i peggiori di tutti, i quali non appena ti vedono entrare iniziano a girare e a puntare i fari o ancora peggio te li vedi spuntare dal nulla in mezzo al buio mentre stai facendo pipì. Ma ormai ho imparato a riconoscerli e appena si avvicinano li mando a quel paese.

Un paio di settimane fa, rientravo da Trapani, ed avendo il fine settimana libero, mi ero organizzato con gli amici per passare il week end a Taormina, quindi passato Palermo avrei dovuto prendere l’autostrada Palermo – Messina; circa 5 km prima dello svincolo in cui l’autostrada si divide a sinistra in direzione Messina e a destra direzione Catania, l’auto che era davanti a me, una cabrio nera di quelle sportive, inizia a rallentare, accende le quattro frecce ed esce il braccio dal finestrino con in mano un fazzolettino; immediatamente capii che era un’emergenza e che forse qualcuno si sentiva male, così misi anche io le quattro frecce e mi ci accostai dietro nella corsia di emergenza. Essendo uno che viaggia parecchio, so benissimo cosa significa avere problemi in autostrada e senza nessuno che si accosti quantomeno a chiedere se ci sono problemi.

Da quella macchina scese un ragazzo di circa 25 anni, alto circa 1.90 m. ed anche un bel ragazzo. Scesi dalla macchina quasi in contemporanea al ragazzo in cerca di soccorso, mi avvicinai e chiesi se aveva bisogno e cosa fosse successo, mi disse che la macchina gli si bloccava di colpo e che la temperatura era al di sopra dei livelli massimi, ed in effetti il tempo che mi spiegava queste cose, iniziò ad uscire del fumo nero dal motore e subito dopo anche le fiamme. Immediatamente chiamai il 115, e prima che diventasse un rogo, aiutai il ragazzo a prendere le sue cose, almeno quelle più necessarie da dentro, e li buttammo alla rinfusa nel sedile posteriore della mia macchina, che allontani un po’ per evitare qualche disastro. Fortunatamente i vigili del fuoco arrivarono nel giro di 5 minuti, e con essi anche due volanti della polizia, riuscirono a spegnere le fiamme prima che arrivassero al serbatoio, ovviamente la polizia fece la perizia e si documentarono sulla dinamica dell’accaduto, il che coinvolse anche me come testimone e soccorritore, la macchina era fuori uso e se la portarono i vigili del fuoco per le dovute perizie, il ragazzo invece era disperato, piangeva per la macchina che tra l’altro l’aveva comprato da poco e che ovviamente ne pagava il mutuo, era preoccupato perché doveva raggiungere Catania per lavoro. Mi faceva una tenerezza, cercai di incoraggiarlo e tranquillizzarlo per quello che potevo, i poliziotti mi chiesero di allontanarmi o addirittura di poter andare, tanto avevano già le mie generalità, ma spiegai loro che non potevo andare giacché nella mia macchina avevo le valigie del ragazzo. Continuarono a fargli delle domande, mi mantenni a distanza ad osservare, credo che il ragazzo abbia chiesto ai poliziotti di accompagnarlo a Catania, ma quelli gli dissero che non potevano, che non erano dei tassinari e che poteva chiamare un taxi o farsi venire a prendere. Lascio immaginare a voi lo stato di nervosismo e disperazione del ragazzo.

Appena i poliziotti se ne andarono mi avvicinai al ragazzo e chiesi cosa pensava di fare, intanto lo tartassavano di telefonate che intimavano il licenziamento se entro 1 ora e mezza non fosse stato a Catania e pronto per lavorare. Non sapevo che fare, lo guardai e gli dissi:

“dai sali in macchina, ti accompagno io, in un’ora saremo a Catania”

Il ragazzo incredulo alla mia disponibilità e gentilezza salì in macchina ringraziandomi per l’aiuto che gli stavo prestando. Iniziai a guidare senza dire una parola, lasciando che si sfogasse nel suo pianto; quando vidi che si era calmato un pochino iniziammo a parlare:

A: ora stai tranquillo, l’importante che tu stia bene, poteva finirti peggio;

J: hai ragione, ed anche grazie a te, ti sono debitore, se non fosse stato per te sarebbe potuto finirmi peggio;

A: dai non ci pensare… comunque io sono Angelo;

J: il mio Angelo salvatore… io sono Jery;

Instaurammo così un dialogo, ma anche un’amicizia che con l’andare del tempo divenne stabile  e sincera; Jery ha 28 anni, ed veramente un gran bel ragazzo, di quelli per il quale le ragazze farebbero la fila anche solo per andarci a letto per una notte o che se le suonerebbero di santa ragione per poterlo avere come fidanzato; alto circa 1.90, moro, occhi verdi, fisico palestrato, una pelle curatissima, un viso dolce, maschile e sensuale al tempo stesso, insomma veramente un bel ragazzo, al contrario di me che, si sono carino, un po’ più bassino circa 1.80 e un fisico snello ma nella normalità, a detto degli altri sono molto piacevole e lo dimostra il fatto di avere al seguito diverse ragazze, ma da parte mia, che non ho una grande autostima, mi vedo brutto. Comunque mi disse che lavorava come modello per delle grandi case di abbigliamento maschile di tutta Italia e che ogni tanto si esibiva come spogliarellista e ballerino, ma questo non era il solo lavoro che svolgeva, ma faceva da manovale nell’impresa edile del padre, così da guadagnare qualcosa in più e mantenersi in forma.

A: stasera cosa devi fare a Catania?

J: stasera devo sfilare alle Ciminiere, per delle nuove creazioni di abiti da sposo, ma anche casual, sai questa agenzia che mi ha assunto è nuova per me, in genere ho lavorato per agenzie del nord, per marche del calibro di Valentino, Armani e via dicendo;

A: e come mai hai deciso di lavorare per questa agenzia?

J: nel nostro settore i modelli veniamo pagati poco, in genere è apparenza, i soldi l’incassano loro, ed il tutto è a stagione, e quando siamo liberi l’agenzia principale permette ad altre piccole agenzie di ingaggiarci occasionalmente… comunque se guardi su internet mi trovi ad occhi chiusi;

A: lo farò sicuramente…

Da parte spiegai cosa facessi io nella vita, che viaggiavo quasi ogni giorno, non solo in Sicilia, ma un po’ in tutta Italia e qualche volta anche all’estero.

J: scusa ma tu stavi andando a Catania?

A: veramente no, dovevo prendere l’autostrada per Messina per andare a Taormina dove ci sono i miei amici ad aspettarmi, sai avevamo organizzato un week end di relax…

J: cavolo ti ho rovinato tutto, perdonami, non so come ringraziarti, la tua gentilezza non ha prezzo, ti sono debitore;

A: ti ho detto che non devi preoccuparti, lo faccio di tutto cuore, altrimenti avrei potuto anche non fermarmi… e poi non hai rovinato nulla, arriverò un po’ più tardi, tanto non avevamo degli orari stabiliti;

J: sei una persona speciale… senti una cortesia, visto il tuo andamento di guida mi sa che arriveremo a Catania prima del previsto, potresti fermarti in un’area di sosta così mi cambio alcune cose, credo che arrivato lì mi faranno tante di quelle storie, da farmi perdere più tempo loro che quando ci si possa stare per arrivare;

A: ok, non ci sono problemi, così ne approfitto per fare pipì.

Appena incontrai l’area di sosta, misi freccia ed entrai, in realtà non era la prima che avevo incontrato, ma scelsi quella dopo perché, oltre ad essere grande e riservata, non è frequentata dai soliti segaioli bsx o gay. Fermata la macchina scendemmo e mentre lui prendeva le sue cose dalla valigia io mi misi un po’ più di lato per fare pipì, notai che Jery si girava in continuazione e mi osservava, però non diedi troppa importanza a ciò; lui iniziò a spogliarsi completamente, si spalmò della crema su tutto il corpo e poi tolse gli slip, per indossarne altri; ora ero io che lo osservavo, anche se a distanza, quel ragazzo era perfetto, tutto depilato, con un sedere da fare invidia alla Belen, e da ciò che in penombra riuscivo a vedere, credo che avesse un bel cazzo. Mi feci passare dalla mente certi strani pensieri, anche perché non era il momento ed appena finì la sua preparazione, riprendemmo il viaggio. Arrivati a Catania, prima di scendere disse:

J: mi farebbe piacere se qualche volta uscissimo insieme per andare a cena o semplicemente per un caffè… non sarà un pagamento per quanto hai fatto stasera, per quello provvederò al più presto se mi permetti, ma sarà un modo per conoscere meglio il mio Angelo custode;

A: dai stai tranquillo… non devi più ringraziarmi o pagarmi, ma accetto volentieri l’invito a rivederci;

J: se mi dai il numero di cellulare ti chiamo io e ci mettiamo d’accordo

A: ok

Gli diedi il numero che salvò nella sua rubrica, e nel salutarmi, mi stampò un bacio direttamente sulla bocca. Non capii molto quel gesto, anche se devo dire non mi dispiacque per nulla, mi incamminai verso la mia meta iniziale, durante quel viaggio da solo e in quei due giorni, non feci altro che pensare a lui, era il mio chiodo fisso, e il ricordo del suo corpo nudo e di quel bacio, mi procuravano delle erezioni potenti, ma alla fine mi sforzavo di non pensarci, tanto mi ero convinto che non lo avrei più rivisto e che tantomeno potesse chiamarmi, del resto avevo controllato su internet, e tutto ciò che aveva detto era verissimo, anzi vidi che aveva lavorato con parti secondarie in un paio di film di un certo spessore, ciò mi fece convincere maggiormente  che era inutile anche sperare.

Al ritorno dal week end, di buon mattino andai in campagna per dare una lavatina alla macchina, così mi misi all’opera, appena tirai i tappetini posteriori, vidi una borsa di carta, l’aprii e dentro c’erano un paio di pantaloncini, una maglietta, due paia di boxer puliti, un tanga e un perizoma che credo fossero usati, a giudicare da delle piccole macchioline in corrispondenza del glande, li annusai, non facevano per niente puzza, anzi emanavano un odore di profumo maschile misto ad un leggero odore intimo; nel riporre gli indumenti dentro la busta vidi un pezzo di carta, ma non ci feci caso più di tanto, dopo qualche minuto, spinto dalla curiosità, ripresi la busta tirai fuori nuovamente quei vestiti e presi quel foglio, non potevo o non volevo credere ai miei occhi, era un biglietto per me, “caro Angelo, questa busta la lascio come pegno per un nostro prossimo incontro, sei un ragazzo speciale, avrei voluto conoscerti in altre occasioni, ma dammi il tempo di tranquillizzarmi e sistemare un po’ le cose, e stai certo che ci conosceremo molto bene J un bacio… P.S. se ti fa piacere puoi utilizzarli, mi farà piacere riprenderli dopo che li hai indossati tu”.

Non so ne il come ne il perché, fatto sta che in quel momento che leggevo ebbi una erezione potente. Intanto i giorni passavano e di Jery nessuna notizia; come al solito lavoravo e viaggiavo. Il sabato sera arrivai da Roma a Palermo, dove avevo lasciato la macchina, percorrendo l’autostrada non potei fare a meno di pensare a quella sera e a tutto quel disastro; passavo davanti a quelle solite aree di sosta ma senza fermarmi, ormai era proprio da quella sera che non mi fermavo più, non avevo proprio voglia, l’unica cosa che volevo era di incontrare Jery. Mi fermai alla area di servizio, andai in bagno, comprai un panino e una bibita e mi sedetti nel giardinetto affianco, mangiando con tranquillità, sentivo nell’area qualcosa che mi diceva di non spostarmi da lì, mi sentivo tranquillo e agitato allo stesso tempo, vidi entrare l’autobus di linea, osservavo ma con una certa spensieratezza, accesi una sigaretta, e sento arrivare un messaggio al cellulare, un numero sconosciuto, lo apro e leggo “girati”. Mi girai attorno e dietro alle spalle c’era Jery, rimasi fermo, forse mi stavo sbagliando, ma dopo qualche secondo mi disse:

J: scusa… mi offriresti una sigaretta?

A: cavolo Jery, ma come facevi a sapere che ero qua? Da dove sei sbucato fuori?

J: sono sceso dall’autobus, comunque non sapevo che tu fossi qua, veramente stavo venendo da te a Catania, volevo farti una sorpresa, e invece ci siamo incontrati qua. Spero non ti dispiaccia…

A: ma cosa dici, non mi dispiace affatto, anzi è una gioia… spero che continuerai i viaggio con me!

J: certo che si, anzi vado ad avvisare l’autista, non vorrei che mi cerca sull’autobus… torno subito.

Jery andò subito ad avvertire l’autista, prese le sue cose e li mise nella mia macchina e venne a sedersi accanto a me, ci guardavamo e i nostri occhi brillavano di gioia, non chiedetemi il come ma ero veramente contento di rincontrare quel ragazzo. Iniziammo a parlare, mi raccontò delle lavate di capo che gli fecero quella sera arrivato a Catania, e di come la situazione della macchina si era svolta positivamente dal punto di vista finanziario tramite l’assicurazione, da parte mia le dissi ciò che avevo fatto in quei giorni, della busta con le sue cose e del biglietto, iniziammo a programmare su come trascorrere la serata, mi fece capire che desiderava trascorrerla in tutta tranquillità solo con me, poco prima di salire in macchina fece un sospiro e disse:

J: Angelo, devo dirti una cosa importante, forse l’avrai intuito ma voglio dirtelo direttamente io;

A: mi sembri agitato, dimmi pure, ma stai tranquillo e rilassato, sono tutto orecchie;

J: ecco, io sono gay e tu oltre ad essere la persona più buona ed onesta che abbia mai conosciuto, mi piaci tanto, forse ciò non ti importerà più di tanto, certo per me sarebbe una super fortuna se anche tu fossi gay e potrei interessarti e magari intraprendere una relazione seria, o magari instaurare un’amicizia forte e poterti amare anche segretamente o semplicemente fare del sesso con te. Ma è solo una fantasia, un sogno… forse sarai sposato o fidanzato e ciò con la probabilità che tra qualche minuto mi manderai al diavolo giudicandomi come chissà chi… ecco Angelo, forse non avrei dovuto, forse ho perso per sempre questo nuovo amico, ma dovevo dirtelo, dal giorno in cui ti ho incontrato e mi hai salvato la vita, io non dormo e non faccio altro che pensare a te… comunque se ti ho offeso ti chiedo scusa e se ti infastidisce la mia presenza, dimmelo, ed io sparirò dalla tua vista…

A quelle parole lo bloccai, facendogli segno di non dire più nulla, lo feci salire in macchina, e partimmo, il silenzio regnava sovrano, lo guardavo ma non dicevo nulla, anche lui mi guardava con gli occhi quasi in lacrime e che sembrava supplicavano a dare una risposta a quelle sue parole, sentivo il battito del suo cuore, un cuore dolce e tenero ed al tempo stesso innocente come quello di un bambino. Ora lui guardava fuori dal finestrino; alla prima area di sosta, misi freccia ed entrai, si girò di scatto come a dirmi “cosa stai facendo?”, non c’era nessuno, spensi la macchina, mi girai verso di lui, afferrai delicatamente il suo viso, con le dita asciugai le sue lacrime, e sempre in perfetto silenzio, mi avvicinai di più e lo baciai sulle labbra.

A: credo che ora tocchi a me parlare; almeno qui possiamo discutere tranquillamente… dai scendi, andiamo a sederci in quella panchina… anzitutto devi sapere che non sono il tipo da giudicare gli altri, se sei gay, etero, delinquente, alcolizzato o robe varie, non spetta a me dirti cosa fare, ognuno nella vita fa le proprie scelte ed io le rispetto… ciò che mi hai detto poco fa, mi fa piacere, si è vero avevo intuito qualcosa ma non ne ero sicuro, comunque non mi piace fare lunghi discorsi, ti dico solo che sei super fortunato. Io non sono ne sposato ne fidanzato al momento, non sono proprio gay, ma bisex, mi piacciono le ragazze e la figa, ma anche i ragazzi, soprattutto se sono belli come te… quindi penso che tra noi forse non potrà esserci una relazione, ma un’amicizia molto intima si, sempre che tu lo voglia…

Ora i suoi occhi brillavano di gioia, mi guardò e mi abbracciò forte;

J: grazie, non sai quanto sono felice di sentire queste parole, hai ragione nel dire che non potrà esserci una relazione anche perché non sono gay dichiarato, credo che la proposta di un’amicizia intima sia la cosa migliore.

A: dai non fare così, se no mi metto a piangere come un bambino… piuttosto cosa proponi di fare?

J: qualunque cosa decidi tu mi va bene, la cosa più importante è che sono con te…

Mi avvicinai alla sua bocca e lo baciai con passione, stavolta facendo sentire la mia lingua sulle sue labbra, che si schiusero dolcemente senza opporre resistenza, il suo sapore era dolce e delicato, un misto tra la menta e il sapore della sigaretta, le sue labbra erano delicate e morbide, sembrava di baciare una ragazza; lentamente si sedette sulle mie ginocchia e mi baciava con molta passione, ad un tratto si staccò e alternando le parole ai baci mi disse:

J: ti voglio…. Voglio… sentirti… dentro di me;

A: ora? Ma siamo molto in vista… se entra qualcuno ci vedono e peggio se entra la polizia… aspetta che arriviamo a casa…

J: no, voglio farlo qui la prima volta, in mezzo a questi alberi, sotto questo cielo che mi ha fatto il più bel regalo della mia vita…

A: almeno aspettiamo che faccia buio, del resto non dovrebbe passare molto tempo…

J: ok.

Continuammo a baciarci, facendo attenzione alle macchine che entravano, sembravamo come due bambini quando rubano delle caramelle, quando iniziò a fare buio passò la polizia, si accostò a noi chiese se andasse tutto bene, poi volle i documenti, uno di loro riconobbe Jery, era di servizio la sera dell’incidente, gentilmente chiese come era finita mi fece degli elogi per averlo soccorso, e ci ridiedero i documenti, stavano per andarsene quando ci chiesero cosa stessimo facendo la, in tutta tranquillità dissi che Jery voleva ringraziarmi per l’aiuto, che era venuto col pullman fino a lì e dovevamo andare a casa mia, ma volevamo discutere un po’ in quel magnifico posto, ci salutarono e dicendoci di stare attenti ai soliti furbacchioni che circolano se ne andarono.

Ora eravamo più tranquilli, i nostri baci diventavano sempre più focosi, le nostre lingue si intrecciavano con passione, ora lui toccava il mio torace, fece passare le mani sotto la mia maglietta e carezzava i miei capezzoli, io da sopra i jeans le palpavo il sedere, eravamo molto eccitati, sentivo il mio cazzo da dentro i pantaloni che premeva contro il suo. Sentii la sua mano che, abbandonando i miei capezzoli, scendeva verso sotto, la infilò dentro i jeans ed iniziò a toccarmi il cazzo, lo faceva con foga; mi sbottonò i jeans ed infilò la mano dentro le mutande, ora le sue mani erano in contatto diretto col mio cazzo, e il suo tocco era diventato delicato, sentivo le sue dita che salivano e scendevano lungo l’asta, fermandosi ora sul glande, ora sui coglioni. Si staccò dalla mia bocca ed abbassando leggermente le mutande lo tirò fuori.

J: lo sapevo…

A: cos’è che sapevi?

J: che oltre ad essere bello, dolce e bono, hai anche un gran bel cazzo…

Si accovacciò ed iniziò a passarci su la lingua, poi fece entrare nella sua bocca solo il glande, lo massaggiava con le labbra e lo stuzzicava con la lingua, fece durare molto quel trattamento, era delicato, morbido, caldo insomma unico, fino ad ora nessuno mi aveva fatto una cosa del genere, nemmeno le ragazze, ero come in estasi, da li partivano come delle scariche elettriche, che arrivavano al cervello percorrevano tutto il corpo e ritornavano al punto di partenza, ma la cosa più bella era che godevo e non sborravo, ma erano queste le sue intenzioni, farmi godere, farmi impazzire dal piacere senza farmi arrivare al punto finale. Ad un certo punto ci accorgemmo che erano arrivate due macchine, una si fermò distante l’altra invece si venne a piazzare dietro la nostra. Dopo vedendo che quella macchina non accennava ad andarsene, un po’ infastiditi e pensando che fosse qualche vecchio segaiolo, ci allontanammo un po’, senza notare che non molto distante da ci andammo a fermare c’era l’altra macchina; vedendo che la macchina di prima non faceva alcun movimento, scendemmo e riprendemmo a baciarci e a toccarci, ora avevo tirato fuori il suo cazzo, simile al mio, lungo circa 20 cm e molto grosso, lo smanettavo dolcemente continuando a baciarlo, tutto d’un tratto sentimmo una voce, che ci fece saltare in aria dallo spavento:

“scusate ragazzi, vi va una cosa a tre?”

A: scusa ma chi sei? Come ti permetti presentarti qui così, come un fantasma? Scommetto che sei il guardone di poco fa…

“vi chiedo scusa, comunque se alludete all’altra macchina, quella è ancora là, e siccome siete venuti a posteggiarvi qui vicino pensavo che volevate rendermi partecipe?”

J: quanto meno non è un vecchio…

A: scusa quanti anni hai? Cosa cerchi?

“19, beh credo di essere gay, ma non lo so… so soltanto che mi piace il cazzo e mi piace fare pompini”

J: ma da noi cosa vuoi? Non vedi che siamo una coppia e siamo per i fatti nostri?

“vi chiedo ancora scusa, io volevo segarmi magari mentre vi facevo un pompino… ma visto che è così, tolgo il disturbo e vi chiedo ancora scusa”

Il ragazzo si girò, io dissi a Jery:

A: tutto sommato è molto educato, e riflettendo bene siamo stati noi a posteggiarci qui, ha ragione;

J: si è vero…

A: che dici magari gli concediamo di farsi la sua sega con i nostri cazzi in bocca, mentre noi continuiamo a baciarci?

J: ci stò, ma lì sotto c’è la macchina di prima del guardone…

A: se rimane lì nessun problema, se si avvicina poi vedremo, magari sarà qualche altro ragazzetto!!!

J: ragazzino, aspetta… vieni qua

“ditemi”

J: abbiamo visto che sei un bravo ragazzo, se vuoi puoi unirti a noi, però puoi solo succhiare i nostri cazzi mentre ti fai la sega, e una volta sborrato, togli il disturbo.

“grazie siete gentili, beh ora mi sento in imbarazzo”

Noi riprendemmo a baciarci, ignorando il ragazzo per non farlo sentire a disagio, ci sistemammo in modo tale da far svettare i nostri cazzi verso la sua direzione, dopo un po’ sentii una lingua passare sulla mia asta con timidezza, una timidezza che scomparve poco dopo, ingoiò il mio cazzo fino in gola, faceva un ottimo lavoro, ma non era al pari di Jery, ogni tanto ci fermavamo per osservare quel ragazzo che si alternava tra quei due magnifici pali. Mentre si dedicava al cazzo di Jery, stesi le braccia ed abbassai i suoi pantaloni così da permettergli di segarsi, a quel mio movimento disse:

“per favore no, sono vergine, e voi avete due cazzi enormi”

A: tranquillo non voglio scoparti, volevo tirarti fuori il cazzo per farti segare!

Sembrò prendere sollievo, in effetti in confronto ai nostri, il suo era piccolino, circa 16 cm, ma era carino e sapeva di appena lavato, lui se lo prese in mano ed iniziò a segarsi col ritmo della pompata, avvicinai anche il mio, ora tentava di prenderli entrambi in bocca, ma nel frattempo iniziò a gemere e alzatosi dritto davanti a noi, spruzzò la sua sborra. Gli demmo un fazzolettino per ripulirsi, e si rivestì davanti a noi.

“grazie ragazzi, è stato bello, non dimenticherò mai ne voi, ne i vostri cazzi, ne il mio primo pompino… sarebbe stato bello se mi avreste fatto assaggiare la vostra sborra”

J: beh non ti sembra di chiedere troppo? Magari un’altra volta…

“certamente, avete ragione… (prese un pezzetto di carta, scrisse il suo nome e il suo numero di telefono e lo mise nella mia tasca) se vi va chiamatemi, sarò lieto di apprendere da due boni come voi”

Si mise in macchina e se ne andò, rimanemmo un po’ intontiti da quel suo atteggiamento, ci guardammo in faccia con una espressione interrogativa:

J: strano quel ragazzo, non ti pare?

A: già, comunque te lo avevo detto che qui sarebbe stato difficile poter stare tranquilli e fare qualcosa!!!

J: si è vero, però non era male il ragazzino, certo non aveva un cazzo enorme, ma almeno era carino e con un fisico delizioso, chissà magari potremmo organizzare qualcosa a tre…

A: beh vedremo, ma dimmi, dove è andato a finire quel romanticismo di prima?

J: tranquillo, non è affatto finito, solo che questo tipo di gioco mi eccita particolarmente, è la prima volta che vivo una situazione del genere, piuttosto tu, mica sarai geloso?

A: non sono geloso, comunque va bene ormai che siamo qua divertiamoci, tanto abbiamo tutta la notte da passare insieme… adesso dobbiamo capire chi è quel rompi coglioni fermo li sotto…

J: guarda si sta avvicinando, ed è a luci spente…

A: dai continuiamo il nostro discorso, facciamo finta di non vederlo…

Riprendemmo a baciarci, con più foga, sembrava veramente che quella situazione ci stimolasse sempre di più, i nostri cazzi erano durissimi, ora toccò a me assaggiare il suo, mi chinai e dolcemente lo leccai, per poi farlo entrare in bocca, lo pompai un po’, leccai i suoi coglioni e lentamente risalii fino alla sua bocca, e con le mani carezzavo quel culetto sodo e liscio. Non passò molto quando sentimmo il rumore di uno sportello che si apriva e dopo un po’ si chiudeva, gli sussurrai all’orecchio di continuare, mentre io con la coda dell’occhio avrei osservato; non riuscivo bene a vedere a causa del buio, di tanto in tanto Jery mi chiedeva se avevo visto chi fosse e cosa stesse facendo, riuscii ad intravedere una figura snella e alta ma non riuscivo a distinguere se si trattasse di un giovane o di qualche vecchio. Quella figura si muoveva verso di noi, si fermò a circa un metro da noi, ora potei vederla chiaramente, capelli lunghi, quasi biondi, bel fisico, camicetta azzurrina, mini gonna nera, un bel seno, belle gambe e tacchi a spillo; non poteva essere vero, rimasi bloccato, quasi non respiravo, immobile ai giochi di lingua di Jery, l’unica cosa che dissi fu:

A: cazzoooooooooooooo.

J: ma che ti prende, qualcosa non va?… Non dirmi che c’è la polizia?

A: peggio.

Jery quasi impaurito, ma senza girarsi a guardare, aveva iniziato a rivestirsi, lo bloccai e lo feci voltare, anche lui non si aspettava di trovare una ragazza, e si bloccò, eravamo entrambi col cazzo dritto, davanti allo sguardo contemplativo di quella ragazza, eravamo tutti fermi; era ovvio che per trattarsi di una ragazza, si era esposta già parecchio, mi avvicinai a lei, senza nemmeno far caso che mi trovavo con l’uccello di fuori:

A: ciao, hai forse bisogno di aiuto?

S: ciao, spero di non avervi disturbato, piacere Stefy;

A: Angelo.

Stesi il braccio per stringerle la mano, come si fa in genere quando ci si presenta, anche lei la stese, ma anziché afferrarmi la mano, afferrò il mio cazzo:

S: piacere, abbastanza sodo per essere un po’ floscio? Complimenti!

A: grazie… e lui è Jery.

S: piacere, suppongo che state insieme di nascosto.

J: beh si!!!

A: ma tu che ci fai da sola in posto come questo?

S: siete una bella coppia, mi avevano detto che si potevano trovare dei bei ragazzi, ma non pensavo di trovare due stalloni come voi e per di più anche molto belli…

J: quindi tu sei venuta appositamente a cercare del sesso qua?

A: potresti unirti a noi se ti va!!!

S: grazie, ho sempre desiderato fare del sesso con dei gay… come lo fate voi, non lo fa nessuno.

Mentre Stefy tornò nella sua macchina per chiuderla, dissi a Jery, che dovevamo divertirci e far divertire quel bocconcino, e se gli andava magari di farla venire a casa, lui acconsentì precisandomi che non l’avrebbe mai baciata, perché gli faceva senso, e che già era tanto che se la fosse scopata, lo faceva solo per me. Da parte mia spiegai il tutto alla ragazza, la quale acconsentì. Posteggiai la macchina trasversalmente a quella della ragazza, in modo da formare una sorte di barriera. Riprendemmo a baciarci io Jery, e Stefy si appiccicò al mio fianco, io la toccavo ovunque, e lei toccava me, quando Jery si staccò dalla mia bocca per iniziare a spogliarmi, io mi attaccai a quella di Stefy, e con le mani la frugavo ovunque, sentivo la bocca di Jery sul mio glande, e quando stavo per mettere la mano nella figa di Stefy, notai che già era occupata da quella Jery. Mi sdraiai a terra, con la bocca di Jery che mi leccava cazzo, coglioni e culo, e la mia che affondava in quella di Stefy. Il suo clitoride svettava come un piccolo cazzo, fu il mio bersaglio preferito, lo lavorai di bocca e mani, facendola impazzire, fino a che non strinse le gambe come una morsa, e tutta tremante iniziò sbrodolare i suoi liquidi orgasmici… li raccolsi nella mia bocca, mi alzai e facendo mettere Jery a pecora, glieli sputai nel suo buco, usandoli come lubrificante, e vi puntai il cazzo, scivolò dentro al suo buco senza fatica, ed inizia a scoparmelo, ogni tanto lo baciavo, fino a che Stefy si sdraiò sotto Jery per succhiargli il cazzo e leccare i miei coglioni, ed ora era lui a dedicarsi a quella splendida figa. Uscito dal culo di Jery, volli entrare in quella figa, la feci sedere su di me con il viso rivolto al mio; dovette scendere molto lentamente, per essere una che cercava cazzi era molto stretta, appena si abituò a quel calibro iniziò a muoversi liberamente e ad aumentare il ritmo, intanto il cazzo di Jery era attanagliato dalle nostre bocche. Fu lei a chiedergli di metterglielo dentro, ma con delicatezza, forse non capì bene lui o forse preso dalla foga, affondò il cazzo nel buco del culo, lo capii dal grido che fece lei:

S: aiiiiiiiiiiiiaaaaaaaaaaaa, stronzo, mi hai spaccato il culo!

Per incoraggiare Jery, che sembrava essersi mortificato, strizzai l’occhio alla ragazza, che penso capì e dissi:

A: dai troia, lo sappiamo che ti piace, ora arriva il bello!

Mi dedicai con le dita a quel buco, anche per vedere se ci fosse sangue, ma essendo tutto apposto, lo leccai, misi prima uno, poi due dita, e poi il mio cazzo, notai il suo sforzo, feci pianissimo per farla abituare, poi iniziai a stantuffarla. Ma volevo che anche Jery assaggiasse quella figa, così la feci sedere su di me, il mio cazzo nel culo e quello di Jery in figa, vedendo che le piaceva e che i suoi orgasmi arrivavano uno dietro l’altro, la lavorammo parecchio in quel modo, dopo un bel po’ Jery arrivò al culmine, uscì da lei e si avvicinò alle nostre facce, schizzando la sua calda e densa sborra, poi fu il mio turno, mi alzai, la testa di Stefy era in mezzo alle cosce di Jery, direzionai gli schizzi di sborra sul cazzo e sul viso; lei la leccò tutta e ripulì i nostri cazzi a dovere, mentre eravamo nudi disse:

S: grazie ragazzi, ne vorrei ancora, ma sono troppo stanca!!!

A-J: grazie a te, sei stata fantastica…

S: ragazzi, io non c’è la faccio più, mi tremano le gambe!

A: se vuoi ti accompagniamo noi a casa!

S: siete pazzi, non posso tornare a casa conciata così!

J: perché non vieni da noi?

S: si forse è la cosa migliore… chiamo mia madre e dico che vado a dormire da una mia collega…

Così la portammo con noi, Jery si mise alla guida della sua macchina, che dopo l’uscita dell’autostrada, posteggiammo in parcheggio custodito, e ci avviammo verso casa. Durante il viaggio, Stefy si addormentò, mentre io e Jery, discutevamo di come c’eravamo divertiti quella, ma della voglia che avevamo di fare sesso da soli, senza dimenticare che era l’inizio di un’amicizia particolare. Arrivati a casa, a turno facemmo la doccia, preparai del the, e poi ci disponemmo per andare a dormire, avevo dato la cameretta a Stefy, ma lei rifiutò insistendo di volersi coricare nel lettone insieme a noi, accettammo. Lei si era sistemata nel mezzo, forse pensava di voler ripetere l’allenamento, ma la sua stanchezza era tale da farla addormentare immediatamente. Sia io che Jery eravamo svegli, ogni tanto ci chiamavamo, ma dopo un po’ mi alzai, girai dall’altra parte del lettone, e mi sdraiai su Jery, iniziammo a baciarci e fare sesso, con Stefy che dormiva accanto a noi, ma non ci dava fastidio, anzi ci eccitava maggiormente, ci scopammo a vicenda, due volte consecutive, ci addormentammo all’alba, abbracciati, nudi e impregnati di sborra; così ci trovò Stefy al mattino, verso le dieci, quando ci svegliò per dare inizio ad un’altra eccitante giornata.

Spero, che vi sia piaciuto. Per ragioni di privacy i nomi e alcuni particolari sono stati modificati.

Per qualsiasi commento non esitate a contattarmi alla solita mail: soluma@hotmail.it

Leave a Reply