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Racconti Erotici Etero

Racconto breve.

By 30 Aprile 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Ti ho avuta, stanotte.
Sulla porta di casa, dove le tue labbra morbide mi hanno accolto, dove la tua lingua impaziente mi ha promesso piaceri proibiti.
Nell’ingresso, dove i nostri abiti ci hanno abbandonato mentre come ubriachi, abbracciati ci inoltravamo in casa tua, nel nostro desiderio di possederci.
Nel corridoio, dove avvinghiata a me affondavi le unghie nella schiena, inumidivi il mio addome con la tua eccitazione, serrandomi le cosce attorno la vita.
Sul tavolo della cucina, dove ti ho fatto sedere per affondare il viso tra le tue cosce spalancate, lappando vorace il profumatonettare del tuo sesso, saggiandone le profondità con la lingua, mentre mugolando torturavi i miei capelli con le dita.
In salone, dove inginocchiata sul tappeto mi hai accolto nella tua bocca, sempre più a fondo, sino a farmi scomparire completamente dentro te. Sino a farmi perdere il lume della ragione per l’ardore con cui veneravi il mio membro.
Sul divano, dove seduta su di me danzavi godendo della mia carne nella tua, della mia lingua sulla schiena, delle mie dita sul clitoride, del tuo seno strizzato nel palmo della mia mano.
Ancora sul divano, dove soffocavi i tuoi gemiti sul cuscino, mentre ti prendevo da dietro guidando il tuo corpo afferrandoti dai fianchi. Dove mi hai chiesto, eccitata, di violarti il sedere, donandoti a me completamente. Dove il mio membro ha esaudito la tua preghiera, vicendo la resistenza dello stretto sfintere per essere ancora accolto da te, angusta, divina. Fin quando il mio piacere si è riversato in te, fin quando ho potuto raggiungerti nei reami dell’estasi in cui mi attendevi.
Sul letto, dove stremati siamo crollati al termine del nostro casalingo pellegrinaggio, dove il sonno ci ha colto mentre ancora giocavamo con i nostri corpi sudati.
Ti ho avuta, stanotte.
Anche se è stato solo un sogno, anche se il tuo viso è stato sempre nebuloso, la tua voce quella di ogni donna e di nessuna, il tuo corpo così perfetto da non poter essere vero, il tuo nome un campo vuoto.
Anche se non ti conosco, ti ho avuta. Anche se non ti avrò mai, ti ho avuta. Ed è stato bellissimo. E mi basta così.

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