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Racconti Erotici Etero

Racconto d’amore

By 13 Settembre 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Quella sera io e la mia amica Laura ci trovammo senza posto per dormire fuori dalla città. Eravamo in una compagnia di amici, in vacanza, ma quel giorno io e lei decidemmo di andare a visitare un bellissima basilica a 250 km dalla città dov’erano i nostri amici e l’albergo, senza però poi riuscire a tornare indietro senza che venisse buio; inoltre avevo anche quasi finito la benzina. Decidemmo così di fermarci ad un piccolo motel che avevamo incrociato sulla statale nell’andata: almeno non avremmo dovuto dormire in macchina, la mia piccola spider 2 posti infatti non permetteva ciò, se non in modo estremamente scomodo.
Arrivati nella hall del motel fummo accolti da un uomo ed una donna anziani che ci dissero di avere finito le camere singole e di essere rimasti con una sola camera doppia. Dopo esserci messi d’accordo accettammo, eravamo abbastanza maturi da prendere la cosa con serietà: quella notte avremmo dormito insieme, senza far accadere nulla (quanto mi sbagliai…).
Dovete sapere che Laura era, ed &egrave, una persona estremamente interessante dal punto di vista caratteriale ma anche molto attraente dal punto di vista fisico. E’ facile pensare a lei e ricordare i suoi bellissimi occhi castani, i suoi capelli lucenti dello stesso colore degli occhi, e le sue labbra carnose, così sensuali. Nonostante ciò lei era abbastanza introversa e riluttante ad avere relazioni, se non con me, con cui aveva una confidenza particolare che io ricambiavo; fra noi però non si era mai parlato di amore, ma solo di forte amicizia.
Chiusa questa breve parentesi ritorniamo ai fatti.
Prendemmo la camera, la numero 303, terzo piano. Entrammo in ascensore, entrambi eravamo molto stanchi e non vedevamo l’ora di metterci a letto. Entrati nella camera rimanemmo piacevolmente impressionati: era accesa una piccola luce arancione-rossa, un poco soffusa, che donava alla stanza una atmosfera davvero romantica; il letto non era molto grande, ma ben fatto, e l’armadio al lato era praticamente nuovo. In ogni caso badammo relativamente a queste cose, dato il nostro grado di stanchezza. A turno utilizzammo il piccolo bagno ben ordinato e poi ci cambiammo. Lei, come al solito, abbastanza rilassata, rimase senza problemi in reggiseno, mentre io mi lasciai la canottiera addosso.
Fu un attimo.
La mia mano sfiorò inavvertitamente la sua spalla. Mentre, facendo finta di niente, stavo per sdraiarmi, i miei occhi incrociarono il suo sguardo. Gli iridi castani fu come se mi trafissero, mi sembrò di sentire una forte fitta al petto, poi cominciammo a guardarci intensamente. I suoi occhi da cerbiatta sembravano leggere il mio animo, e il mio cuore andava di pari passo ai mille pensieri che sorgevano nella mia mente. Quei momenti sembravano durare in eterno, finch&egrave io non presi l’iniziativa: alzai la mano e con le dite le sfiorai la guancia. Il suo calore mi arrivò al cuore. Lei, davanti a me, sembrava in una specie di trance, una trance ininterrompibile, profonda e trascendentale. Fu allora che anche lei si mosse: cominciò ad avvicinare il suo viso al mio. Le sue calde labbra toccarono le mie. Fu come energia nucleare che si liberò. Il mio cuore prese a battere ancora più veloce, non pensavo che sarebbe stato possibile; cominciammo quindi a baciarci teneramente, la sua dolcezza sfondava la mia ragione, la mia normale e consuetudine logica sparì e, poco a poco, stavo salendo in paradiso. Non sono così ipocrita da affermare che tutto quello che stava succedendo era platonico, ma di sicuro posso affermare che era ciò di più vicino che avevo vissuto. Sentii il suo animo entrare nel mio, e il mio nel suo, la sua pelle vellutata era la cosa più bella che potessi immaginare. La notte di passione si consumò con dolcezza, senza fretta, in un vortice di meravigliose sensazioni che a pensarci mi inebriano ancora oggi. Fu quella straordinaria notte che conobbi davvero mia moglie.

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