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Racconti Erotici Etero

Racconto di una cagna

By 27 Settembre 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

salve a tutti, il mio nome &egrave Gentlemaster e quella che andrete a leggere &egrave la storia di Laura Za., una mia lettrice che ha apprezzato i miei racconti. L’idea &egrave nata al padrone di Laura Za. che mi ha chiesto di scrivere la storia di come sua nata in lei la voglia di essere dominata. Io, come voi, non so come si evolverà la storia quindi la vivremo insieme. Aspetto commenti, domande e ogni tipo di confessioni da voi lettori, e soprattutto da voi lettrici. Buona lettura.
Buona sera, mi chiamo Laura Za. e questa &egrave la storia di come &egrave nata in me la voglia di essere sottomessa e dominata.
Tutto cominciò alle scuole superiori. Come molte mie coetanee avevo preso il vizio di fumare ogni tanto una sigaretta nel bagno della scuola, tanto per spezzare la noia di una mattinata di scuola. Sfortunatamente però venivo scoperta quasi ogni volta dal mio bidello che minacciava di andarlo a dire alla preside se non avessi smesso. Il mio bidello era un uomo sulla 50ina, rimasto vedovo da qualche anno. Aveva un fisico ben messo per la sua età, ed una voce calda e forte che mi ha sempre attratto, quasi eccitante, ma solo dopo capii davvero perché mi piaceva cosi tanto. Io lo ignoravo sempre, convinta che scherzasse e che non avrebbe mai fatto la spia, ma evidentemente un giorno raggiunse il limite e mi disse che questa volta non l’avrei passata liscia. Io non sapevo cosa fare, se i miei avessero saputo del mio piccolo vizio le conseguenze sarebbero state molto brutte, cosi lo implorai di non dire niente a nessuno, e che avrei fatto qualsiasi cosa lui mi avesse chiesto pur che tenesse la cosa per se.
Lui mi guardò con un sorriso strano in viso e mi disse, con una voce calma, pacata e ipnotizzante, di andare a casa sua l’indomani di pomeriggio, cosi da riuscire a convincerlo a non dire a nessuno di quello che faccio nei bagni.
Come richiesto suonai alla sua porta all’ora prestabilita. Mi apri e mi fece entrare in casa. Era una piccola casa indipendente, su due piani: colori allegri, mobilia semplice ma accogliente, e foto di lui con la moglie qua e la.
Andammo verso il salotto e lui si mise a sedere sul divano. Feci per sedermi anche io ma mi ordinò di restare in piedi davanti a lui. Non so se sia stata la sua voce o il modo autoritario con cui me lo disse, ma cominciavo a sentire caldo su tutto il corpo, soprattutto tra le gambe.
Mi guardò per qualche istante, per poi ordinarmi, sempre con fermezza, di spogliarmi. Io arrossii subito ma in quel momento non era più il cervello a comandare, era la mia figa. Comincia a spogliarmi tutta, mentre lui mi fissava di continuo, e una volta finito mi prese per o capelli e tirò con forza verso la camera da letto al piano di sopra. Non feci neanche veramente resistenza, ormai la cagna che era in me stava uscendo e non capivo più cosa fare.
Arrivati in camera mi buttò su letto e si spogliò anche lui. Non aveva il cazzo tanto lungo ma la cappella era davvero enorme. Mi ordinò di succhiarlo ma cercai di rifiutarmi. Allora mi prese per i capelli e spinse il suo cazzo a forza nella mia bica fino a soffocarmi. Cominciò a scoparmi la bocca senza tregua, dando mi sensazioni mai provate prima. Il mio corpo stava tremando, le gambe erano strette per tenere chiusa la figa dalla quale ormai grondavano umori senza freno.
Di colpo uscì dalla mia bocca, mi prese per le cosce, le spalancò e con un solo colpo me lo infilò tutto dentro, solo che io ero ancora vergine.
Sentii un dolore insopportabile appena lui entrò dentro di me ma appena cominciò a muoversi il dolore fece spazio al piacere, e le urla si trasformarono in gemiti.
Il mio bidello mi stava stuprando ed io godevo come una cagna. Lui mi controllava, il mio corpo ormai era il suo, il suo gioco sessuale, ed a me piaceva fa matti. La scopata andò avanti per 20 venuti buoni, io venni un paio di volte e alla fine lui usci da me, mi prese per i capelli e mi sborrò dritto in bocca e sul viso, aspettando che ingoiassi tutto. Mk scopò altre due volte quel giorno, venendomi sempre in bocca, e poi mi lasciò andare. Credevo che sarebbe finita li, ma era solo l’inizio di tutto….

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