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Racconti Erotici Etero

Riconoscenza affettuosa

By 14 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Ho quasi 40 anni e vivo in un piccolo paesino dell’entroterra napoletano con molte frazioni, alcune in alta montagna. A volte mi piace leggere le pagine di Milù perché mi fanno rilassare e, spesso, anche, distrarre dalle fatiche di ogni giorno.

Non mi lascio tuttavia molto distrarre dai racconti perché, spesso, mi convinco che sono solo frutto di fantasìa e di alcuni che non desiderano altro che mettersi in mostra.

Una volta, comunque, ho dovuto ricredermi perché a me &egrave capitata una situazione che, in verità, non potevo minimamente immaginare come reale.

Era una serata piovosa, circa due mesi fa: non faceva molto freddo perché la giornata era stata molto calda e la pioggia era inaspettata.

Tornavo da un appuntamento di lavoro, in verità non molto positivo.

Fuori del paese, alla fermata di un pullman (molto rari in verità dopo le 20), fui colpito dallo sbracciarsi di una ragazza, abbastanza alta, molto attraente e tutta preparata come se dovesse andare ad una festa: qualche volta l’avevo notata per il centro del paese, eppure ricordavo che andasse sempre in jeans’

‘Ciao, mi dai uno strappo fin dove puoi?’

‘Il tempo &egrave molto brutto: che ci fai qui tutta sola?’

‘Dovevo andare alla festa di compleanno di una mia amica ma nel pullman che ho preso un’ora fa da casa mia mi sono accorta di una calza sfilata e mi vergogno di presentarmi in questo stato! Allora ho deciso di ritornare a casa’ma il bus non &egrave ancora passato: mi stavo congelando e’addio festa!’

‘Non preoccuparti: se vuoi ti aspetto e poi ti accompagno!’ ‘Grazie, sei un tesoro: tra qualche minuto, se ricordo bene c’&egrave una merceria, no?’ ‘Sì!’

Carmela, &egrave questo il nome della ragazza, mi prega di fermarmi, scende e ritorna dopo un minuto: ha comprato due paia di calze ed &egrave rientrata nella mia macchina.

‘Guarda che, se proprio vuoi farmi questo regalo, ti dico l’indirizzo della festa’, ok?’ ‘Sì, non temere, non perdo poi così tanto tempo’, -le dico.

Fin qui la cosa &egrave stata tranquilla ma, mentre cerco di guidare durante un altro temporale ecco che inizio a vedere qualcosa che forse non mi aspettavo. Carmela ha tirato su la gonna già corta ed inizia a sfilarsi le calze: fa con calma come se stesse davanti a sua sorella o a sua madre. Io mi accorgo, addirittura, nonostante la penombra, che non porta mutande. Le calze che ha preso adesso sono singole, per cui, sotto, &egrave certamente nuda: inizia a salirmi una parte del sangue alla testa, l’altra inizia a scendere nelle parti basse.

‘Scusami, ma ora mi sento più a mio agio: sei il mio angelo, stasera! Alla festa certamente tra tutti i ragazzi non c’&egrave nessuno galante come te. Posso ricompensarti della gentilezza che mi stai facendo?’

‘A quest’ora, con questo tempo, perché pensi a me?’

‘Sì, se non fosse stato per te adesso sarei ancora alla fermata del bus, morta dal freddo: fammi sdebitare!’

Un attimo dopo non ho capito più nulla: solo al ritorno a casa ho ripreso conoscenza ed ho fatto mente locale su quanto avevo vissuto. Carmela, con una destrezza che ancora oggi non riesco a definire, mi aveva aperto la zip dei pantaloni ed aveva introdotto la sua giovane mano nell’apertura del boxer: si era impadronita del mio cazzo e lo accarezzava, prima con la mano, poi con le labbra e poi con una lingua che mi sembrò di fuoco. Baciava, succhiava, leccava, ”””.

All’orecchio mi prega di fermare l’auto ai bordi del bosco e preme la chiusura!

Ora indirizza una mia mano tra le sue cosce con le calze nuove e così come avevo pensato! &egrave lei che mi guida, ansimando e gemendo come se le stessi dando chissà cosa: ha il cazzo tutto nella bocca e, senza aprire le labbra, fa roteare la lingua all’interno intorno al glande procurandomi sensazioni nuovissime!

Con una maestrìa incredibile abbassa gli schienali della mia auto come se fosse la sua, si mette a cavallo ed inizia una danza degna delle più piccanti riviste porno.

La cosa non sembra, ma va avanti per circa un’oretta: io non posso far altro che gustarmi l’improvvisata’ Carmela &egrave molto esperta: non credo che sia stata la prima volta, &egrave troppo brava e sa cosa può farmi piacere.

‘Ti disturba se bevo il tuo nettare?’ ‘ mi chiede con molta educazione.

Io faccio un cenno negativo, allora lei, con la stessa serenità dell’inizio, mi riprende in bocca la pompa e riprende il trattamento iniziale.

Lascio a voi di immaginare con quale gusto e quale dolcezza si nutre del mio latte, il suo modo di fare &egrave elegante e per niente indiscreto o osceno. &egrave una ragazza dolce e sensibile.

Rimette alla fine tutto a posto e, con un bacio su una guancia, mi saluta. Non si &egrave accorta di avere qualche goccia di sperma sulla bocca: cosa penserà la festeggiata’ o &egrave un piccolo assaggio per la sua amica.

Io non sono di fantasìa: spero che qualche amica che scrive spesso su queste pagine ritrovi il coraggio di scrivermi per approfondire un’amicizia che possa aiutarci a vivere sereni e schietti delle nostre esperienze. Ciao, Carmela!

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