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Racconti Erotici Etero

Ricovero ospedaliero

By 13 Giugno 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Era stato questione di un attimo, un pesante stridio di freni ed un violento impatto.

Così Giuseppe G., 23enne studente di fisica alto 1.83, capelli neri, occhi neri ed un fisico abbastanza asciutto, aveva distrutto la propria moto in un violento incidente con un’insulsa panda su di un tratto di strada statale ottenendo inoltre una spiacevolissima frattura tibio-tarsica che lo aveva costretto ad una degenza ospedaliera di 10 giorni.
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E’ una calda giornata di Luglio e Cinzia, una giovane dottoressa 38enne ,capelli neri, occhi verdi ed un fisico divinamente scolpito dalla palestra, avanza per il corridoio del reparto di ortopedia mantenendo tra le mani una piccola carpetta con gli appunti delle visite appena compiute. Indossa un leggero camice bianco di cotone lungo sino alle ginocchia con due larghe tasche sui fianchi ed una in corrispondenza del petto. Ai piedi tiene un paio di comodi sandaletti neri con un tacco di media lunghezza e ,a trattenere i lunghi capelli, invece un comune fermaglio.
Finalmente, la nostra giovane Cinzia, raggiunge la porta della stanza singola n’ 69, ne apre la porta e dunque fa il proprio ingresso.
Su un lettino, posto alla destra dell’entrata, è sdraiato Giuseppe G. da poco ridestatosi da una tormentata notte.

< Buongiorno > esordisce solare la dottoressa nel rivolgersi al paziente.

< 'giorno a lei > si limita a rispondere questi scrutando la figura della donna con somma attenzione. ”Bella figa , la dottoressa ” pensa tra sè senza trattenere un sorriso.

< ti vedo di buon umore, ottimo > dice sorridendo a sua volta e facendosi più vicina al letto del ragazzo.
domanda portando la mano sinistra sulla gamba ingessata.

< la notte è un dolore tremendo > dice sbuffando appena.

< povero > si volta adesso dando le spalle al ragazzo per poi chinarsi ad osservare meglio il piede traumatizzato.

La flessione del busto causa un inevitabile sollevamente del camice della dottoressa che ora scopre il sottile orlo del vestitino rosa che Cinzia porta sotto il camice ed anzi concede una paradisiaca visione del perizoma bianco di pizzo e quindi delle solide chiappe della dottoressa,
Il giovane ,nell’osservare quel fantastisco scenario, si morde appena un labbro e non resiste a controbattere alla calda erezione che lo coglie.
La dottoressa dopo poco si volge tornando a guardare il ragazzo adesso con il volto rosso,probabilmente dalla vergogna. Inarca appena un sopracciglio e ,quando porta gli occhi verdi sul visibile rigonfiamento delle sottili lenzuola, sorride.

< Il piede è in netto miglioramente ma pare che ci sia qualcos'altro che non va > pronuncia quasi mormorando in un tono basso

Il giovane tronca il proprio dire mentre la giovane e piacente dottoressa porta la mano ad accarezzare, da sopra le lenzuola, la patta del ragazzo che si lascia sfuggire un lungo sospiro.

< abbiamo un problema molto più duro > sottolinea quell’ultima parola < da risolvere >. Si passa lentamente la lingua sul labbro superiore portando adesso la mano sotto le lenzuola e riscontrando, con somma sorpresa, l’assenza di mutande del ragazzo.
dice ancora in tono caldo mentre afferra la base del carnoso randello del giovane ed inizia pieno a segarlo.

< oh dio dottoressa > si morde il labbro inferiore mentre prende a muovere il bacino verso l’alto per aiutare qualla calda e fata mano dalle dita sottili e delicate.

invita Cinzia mentre con la mano libera scosta le lenzuola e torna a chinarsi in avanti aprendo il più possibile la bocca e tirando fuori una lingua rosa che si posa sulla punta del pisello di Giuseppe che ha un improvviso tremito e , in un impeto di foga ed eccitazione, porta entrambe le mani al capo della donna attirandola sul cazzo.
La dottoressa senza pensarci due volte prende tutto il grosso pisello in bocca e prende a succhiarlo ed a segarlo con le labbra mentre muove la lingua vorace e bollente attorna all’asta.

dice con poca lucidità il ragazzo mentre subisce quel pompino da favola < ciuccia, puttana,ciuccia >

Ed in effetti la donna ciuccia senza farselo ripetere due volte mentre con la mano destra carezza e stringe a tratti i coglioni con una foga da vera troia.
Giuseppe nel frattempo porta la propria mano destra sotto il camice e,disordinatamente, scosta la mutanda e porta l’indice al suo gonfio e dritto clitoride per sgrillettarlo violentemente.

< oh si puttana, godi > dice il giovane con voce calda mentre scopa quelle carnose labbra da pompinara con violenza inaudita, Continua a giocare con il clitoride velocemente e con foga prima di infilare per tutta la loro lunghezza, l’indice ed il medio nella calda figa fradicia della dottoressa che,infoiandosi come una cagna, prende a spompinarlo più forte.

L’intera stanza rimbomba dei gemiti soffocati dei due che continuano a donarsi piacere come animali in calore.

< oh si tesoro > urla la dottoressa < VENGOO > urla senza alcun ritegno venendo copiosamente sulla mano del ragazzo per poi serrare la presa sui suoi coglioni e dare altri due colpi decisi di bocca su quel cazzo duro che ,contraendosi, fiotta copiosi getti di sperma nella bocca di Cinzia che, coscenziosamente, ingoio il tutto con un sorriso soddisfatto.

Senza più forza dopo quel tremendo pompino, il paziente si lascia ricadere sul letto con un profondo sospiro mentre la dottoressa abbassandosi il vestitino ed il camice dice < siamo ad un ottimo punto ma ha ancora bisogno delle mie attenzioni, signor G. , tornerò il prima possibile>.
Detto quello si volta e con passo lento e ben studiato esce dalla stanza.

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Giuseppe G. fu dimesso 4 giorni dopo ma a solo un mese dall’uscita dalla clinica ebbe un altro analogo incidente che lo costrinse per un lungo e sofferto mese nuovamente nel reparto della dottoressa Cinzia L.
Casualità.

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