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Racconti Erotici Etero

Ripetizioni

By 27 Ottobre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Pur di racimolare qualche soldo extra per le ferie, decisi di dare ripetizioni e sfruttare un minimo i lunghi anni di studio. La crisi mi aveva fatto perdere il mio lavoro di segretario in uno studio medico e ora cercavo di crearmi uno stipendio lavorando come supplente nelle scuole. Ma il lavoro era poco. La ragazza che mi piaceva (Marta) mi aveva invitato in vacanza in salento (meta sempre più costosa con l’aumentare della notorietà tra i ragazzi under 28) e volevo assolutamente andare. Già sognavo i bagni al tramonto nel mare di Gallipoli, gli strusciamenti, le carezze e i baci rubati in quelle acque calde e cristalline. Ma mi servivano più soldi. Avevo 3 mesi per trovarli. Parlando con un amico, questo mi suggerisce di iniziare a dare ripetizioni ai ragazzi delle medie e delle superiori. Decisi di provare ed appesi dei volantini in giro per la città. Il prezzo che chiedevo era buono e l’avvicinarsi degli esami nonch&egrave della fine dell’anno scolastico metteva in fermento tutti quelli che durante l’anno avevano poltrito o chi aveva problemi con alcune materie. Inizialmente le chiamate furono poche (solo una nella prima settimana, la signora Carla a cui serviva un aiuto per i compito di suo figlio) ma la simpatia e la gentilezza con cui trattavo i ragazzi e le mamme convinse Carla a parlare di me alle sue amiche. In poco tempo trovai diversi ragazzi da seguire. Mi piaceva il lavoro. A parte rari casi, erano tutti ragazzi a modo ed educati. E poi alcune mamme erano davvero belle. Tra queste spiccava Stefania, moglie di un rappresentante per una grande ditta di dolciumi nel nord italia. Oltre ad un carattere molto solare e alla gentilezza con cui mi aveva accolto, era davvero una bella donna. Alta 1.70, capelli neri lunghi alle spalle, occhi azzurri quasi color ghiaccio (quel colore che sembra penetrarti l’anima), un seno molto prosperoso e delle gambe davvero lunghe ed affusolate. Era sempre sorridente e allegra. Questo mi metteva di buon umore anche se la giornata era stata uno schifo totale. Le prime lezioni le facemmo con stefania che gironzolava per casa affaccendata nei suoi lavori domestici e quasi non si accorgemmo della sua presenza. Con l’andare dei giorni la confidenza aumentava sempre più e lei si fidava a lasciare suo figlio marco con me mentre lei usciva per commissioni. Non aspettava altro perch&egrave quando lei si cambiava per uscire si presentava sempre molto elegante e sexy. Una camicetta scollata, una gonna sopra al ginocchio con uno spacco laterale, tacchi sempre molto alti, vestitini corti…una visione stupenda. Quel giorno Stefania telefono al mio cellulare per chiedermi se potevo fare compagnia a Marco per un’oretta in più dato che aveva avuto problemi con l’auto. Accettai di buon grado (soldi extra facili). L’oretta si trasformò in tutto il pomeriggio e quando Stefania tornò trafelata era quasi buio fuori. Marco si precipitò fuori con la borsa da calcio per la partita di calcetto con gli amici. Stefania iniziò a lamentarsi che era stanca e che non sarebbe uscita ancora con l’auto mezza rotta. Marco insisteva e le ricordò che aveva promesso di lasciarlo andare e di farlo dormire da un suo amico se prendeva un bel voto in geometria all’ultimo compito (e lo aveva fatto). Ero sempre più imbarazzato per il dover ass****re a quella discussione. “Dai &egrave solo all’andata poi ci viene a prendere la madre di Carlo e dormiamo da lui….ti prego”. A quel punto intervenni io “Stefania se vuole lo porto io al campetto….mi &egrave di strada per casa”. Lei rispose “Prima cosa dammi del tu che con il lei mi fai sentire vecchia e poi non posso chiederti anche questo. Sei già stato gentilissimo a stare con Marco fino ad ora”. “Ma no” risposi “non &egrave un problema accompagnarlo ed inoltre &egrave stato un piacere aiutarTI” rimarcando l’ultima sillaba per farle notare il cambio di tono. Lei rimase pensierosa per qualche secondo, spostava lo sguardo tra il figlio e me finch&egrave con un’espressione esasperata accetto. “Ma a una condizione Luca. Dopo che lo hai accompagnato torni qui a cena così che possa ringraziarti della tua gentilezza”. “Dai stefania, non ti preoccupare, non &egrave niente di che!” ma il fatto che il figlio non ci sarebbe stato ed il marito era in viaggio di lavoro mi fece drizzare le orecchie e venire qualche pensiero….non proprio casto. Nonostante sembrasse stanca, era ugualmente impeccabile e davvero una bella donna. “Luca se non vieni a cena per farmi compagnia, Marco resta a casa”. Marco inizio a pregarlo platealmente e alla fine lo convinse. Sia sul viso di stefania che del figlio comparvero dei sorrisi smaglianti.Dopo aver accompagnato marco al campo di calcetto, mi fermai a prendere una bottiglia di vino. “Berrà il vino? cosa preferirà, dolce o secco?” Nel dubbio presi una bottiglia di Nero d’Avola . Tornai a casa di stefania dopo una mezz’ora e appena entrai in casa rimase sorpreso dalla tenuta da cuoca di lei. Camicetta leggera che faceva intuire un bel seno sodo e un paio di short di jeans….girava per casa a piedi nudi. “Ho portato il vino. Spero di aver indovinato i tuoi gusti”. Lei mi guardo con un sorrisetto “Mi vuoi far ubriacare?”. io divenni paonazzo in viso “Ma no, cosa dici. Era per gustare meglio la cena”. Lei iniziò a ridere “Scherzavo!!” mi si avvicinò e prese la bottiglia del vino dalle mie mani . Ne versò 2 bicchieri e me ne porse uno. “La cena &egrave quasi pronta, siediti sul divano che tra poco arrivo anche io”. In tv andava un canale di musica in cui si susseguivano canzoni pop e rock con ragazze bellissime e ragazzi tatuati. “Mi sono sempre piaciute queste canzoni, da quando ero giovane”. Colsi la palla al balzo “Ma sei giovane tuttora” “Lo dici solo per essere gentile” “Io ti trovo davvero molto bella”. Si voltò e mi lanciò un bacio con le sue labbra coperte di rossetto mentre sorrideva. Si siede vicino a me sul divano e il suo profumo mi avvolge. E’ davvero molto sensuale e mi fa venir voglia di prenderla tra le braccia e baciarla. La sua gamba aderisce….il mio uccello inizia a non poterne più e diventa davvero duro nei pantaloni. Tra una chiacchiera e l’altra sento i suoi capelli che mi strusciano la guancia mando si volta…ho sempre adorato il contatto con i capelli di una donna. Si alza e controlla la cena. “A tavola…la cena &egrave pronta”. Ci sediamo e iniziamo a mangiare chiacchierando amichevolmente fino a quando non sento toccarmi le gambe. Divento di sasso….era il suo piede che mi carezzava le gambe. La guardo a metà tra lo sconvolto e l’a****le eccitato e sento che sale sempre più….arriva al cazzo. Quando lo sente duro sorride ancora di più “Questo &egrave l’effetto che ti faccio?” “Aspetta che te lo faccio sentire meglio l’effetto che mi fai”. Apro la zip e lo tiro fuori. Lei inizia ad accarezzarlo con la pianta dei piedi e muove le dita dei piedi sulla cappella oramai gonfissima e paonazza. Non ce la faccio più….mi alzo e la raggiungo. Le prendo il viso tra le mani e la bacio ardentemente…la mia lingua si tuffa nella sua bocca per cercare la sua e lei non me la fa mancare. le mie mani si tuffano nella sua camicetta a cercare le sue tette sode…le ho sognate tante volte durante le mie seghe solitarie. Lei si stacca dalla mia bocca e iniziano versi di goduria. lei &egrave ancora seduta e io sono in piedi vicino a lei. Le sue mani vanno a cercare il mio cazzo e lo scappellano. “Mamma che bella….&egrave dal primo giorno che voglio baciarti il cazzo” e cosi dicendo inizia a baciarlo dando colpetti di lingua al bordo della cappella. Scende a cercare le palle e tra unaleccatina e un succhiotto allo scroto mi manda in visibilio. Non voglio sborrarle subito in bocca quindi la fermo e la prendo tra le braccia. La adagio sul divano, le apro le cosce. La trovo senza intimo e completamente bagnata…La mia bocca non aspetta altro che gustare il suo sapore. Le apro le labbra e ci ficco la lingua piu che posso…quando la sento ansdimare forte le certo il clitoride e le infilo 2 dita nella fica. Appena dentro le piego per cercare il suo punto piu sensibile e la bocca di lei si spalanca in un sospiro profondo di piacere. “Scopami come una troia….forza….cosa aspetti?”. La faccio mettere a pecorina e le struscio la pallella sulla fica “Forza….. scopami….o devo pensare che non ci riesci?”. Colpito nell’orgoglio gli spingo tutto il cazzo dentro fino alle palle. A questo punto inizio a fotterla forte e l’unica cosa che dice &egrave “di più….spingi di più”. Dopo 10 min di questo trattamento arriva all’orgasmo ma io invece no. “ora ti inculo bella mia”. “No sono vergine dietro” “dopo stasera non più…non ti muovere”. Cerco una crema in bagno e la spalmo sul suo buchetto con 2 dita. Ne spalmo un po sulla cappella e inizio a spingere. Entra molto facilmente. “Vergine un cazzo, sei sfondata” Tra un gemito e l’altro mi fa “Il vicino ha un cazzo perfetto per il mio culo e una volta a settimana me lo scopa” “Sei propio una bella troia” “Si, sono la tua troia…..continua a inculare la tua troia…..ti piace fottermi” Come potevo dire di no….era una donna stupenda e che fotteva da dio….Lei ha un secondo orgasmo e io lo tiro fuori per sborrargli in viso. L’immagine di lei con la lingua di fuori in attesa della mia sborra &egrave stata l’immagine preferita di tante seghe nei giorni successivi. Mi pulisce il cazzo con la bocca e ingoia tutto. Prima di pulirsi il viso si fa una foto con il cellulare con la faccia piena di sborra e la cappella in bocca. “E se la vede tuo marito?” “Ah ma lui sa tutto…anzi vuole le foto per eccitarsi” Rimasi interdetto ma…..contenti loro. Rimasi a dormire da lei e la mattina seguente mi sveglio con un succoso pompino….Dopo averle inondato la bocca di sborra mi baciò e mi preparò la colazione. Ci furono tante notti cosi….e il salento non fu più un penserio primario nella mia testa

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