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Racconti Erotici Etero

Sai di buono…

By 14 Novembre 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

– “Ciao piccola come va?”;
– “Male, ho voglia di te…”;
– “Oggi finisco alle 14,30, se vuoi posso passare da te, sono solo fino alle 19,30.”;
– “Perfetto, mi prendo mezza giornata di permesso, ti aspetto a casa allora, fai in fretta!”;
– “Perfetto, a dopo.”.

Mi ero detto basta, per mille motivi non volevo più fare cazzate, infatti mi ero tenuto alla larga da altre donne, più o meno insomma, poi un giorno la vedo in un bar mentre sto bevendo un aperitivo con alcuni amici, sono ormai due anni che non ci vediamo, la nostra era stata una relazione di quasi un anno, lei separata da poco, io il solito stronzo, com’era solita dirmi quando non potevo liberarmi, non cercavo altro che sesso, ma con una donna speciale, lei lo era, forse troppo, voleva troppo il problema era quello, quando l’avevo allontanata mi aveva insultato per settimane, però era necessario, stava diventando un problema sotto molti punti di vista. Quel giorno ci siamo avvicinati l’uno all’altra sorridendo, il tempo aveva cancellato il suo risentimento? Due baci sulla guancia ed un abbraccio, che buon profumo che ha…sempre lo stesso, lo ricordo ancora, un retrogusto di vaniglia che mi prende la testa, così come lei. Facciamo due chiacchiere, è bellissima, lo è sempre stata, è sempre stata schietta anche, senza troppi fronzoli, fine e puttana in base ai momenti.

– “Sei ancora sposato?”;
– “Si certo, tu hai trovato una relazione stabile?”;
– “Si, In realtà ho trovato una donna con cui averla…”.
Scoppia a ridere per poi tornare seria:
– “Sto con una donna in maniera fissa, se così si può dire, non sono lesbica ma ho trovato in lei quello che non ho più provato in un uomo dopo mio marito, di lui ero innamorata, lo sono stata anche di un altro ma non era interessato ad una relazione vera e propria…”.
Faccio finta di non sapere a chi si riferisse divagando sul tema:
– “Quindi vivi con lei? Insomma non frequenti più uomini?”;
– “Quello no, vivo sola come ai tempi, non sono diventata lesbica, mi vedo anche con degli uomini, ma solo per sesso, siamo una coppia aperta, mi lascia i miei spazi ed io li concedo a lei, però nutro un sentimento nei suoi confronti, cosa che non mi era più capitata per un uomo.”.

Il resto della conversazione scorre piacevolmente, non mi chiedete come e perchè abbiamo ricominciato a frequentarci, non saprei rispondervi, fatto sta che tutto è tornato come due anni prima nel giro di pochi giorni, forse più di prima, la sua condizione attuale le ha fatto vedere sotto un’altra prospettiva la nostra relazione, compreso condividere le difficoltà oppure i sensi di colpa che magari portano a dire di no ad un incontro.La sintonia a letto c’è sempre stata tra noi, adesso non è semplice condivisione degli stessi gusti sessuali ma qualcosa di più intenso, coinvolgente, che ti fa perdere il controllo.

Ripensando a queste cose il desiderio di averla mi tormenta la mattinata, guardo in continuazione l’orologio, sono le 12,00, tra mezz’ora finirà il turno ed andrà a casa a prepararsi per me, mi arrivano continuamente messaggi suoi su hangouts, l’ultimo ritrae il sul splendido culetto con il plug di vetro trasparente che le ho regalato conficcato dentro ed una frase – “Non vedo l’ora che tu ci giochi…”, deglutisco nervosamente e le rispondo – “Anch’io…”.

Sono le 13 e vado a pranzo in sala pausa con due colleghi, apro hangouts e vedo che mi ha mandato due foto di intimo sul suo letto con scritto – “Scegli…”, quella donna mi manda in pappa il cervello, le rispondo – “Il mio..”.
Quel completino gliel’ho regalato io e le sta d’incanto: reggiseno di pizzo nero, perizoma in coordinato, reggicalze ed autoreggenti con una trama davvero particolare, quelle in realtà se le è ricomprate lei perchè spesso finiscono male, rotte o smagliate, adoro lasciargliele indossate, le stanno troppo bene.
Il sesso con lei non è mai lo stesso, si lascia guidare ed ama farsi “prendere”, non è aggressiva a letto, esattamente il contrario di com’è nella vita di tutti i giorni, si è fatta una posizione per le sue capacità e non dandola via, proprio per quello la sua indole sottomessa la rende perfetta per me, non dice mai di no, mai…

Finisco di pranzare alle 14, mezz’ora dopo esco dall’ufficio e corro da lei, il tragitto è breve, ci arrivo in poco più di 15 minuti, suono al citofono e mi apre, l’ascensore è occupato, corro per le scale, abita al terzo piano e ci si arriva in fretta, non posso aspettare oltre.
Quando arrivo alla porta la trovo aperta, entro e la chiudo dietro le mie spalle, lei è li in piedi che mi aspetta sorridente, indossa una vestaglia nera corta e trasparente, scarpe nere con il tacco altissimo e fine, la guardo senza dire una parola, la apre facendola cadere a terra mostrandosi in tutta la sua bellezza, il mio intimo preferito la abbraccia come presto farò io.
La bacio prendendola con decisione sulla nuca tirandola a me, la stringo ed una mano scende fino a palparle il culo, le mollo uno schiaffo, so che le piace, spalanca la bocca mentre ancora le nostre lingue si stanno intrecciando, sorride e scende a baciarmi il collo, scosto le mutandine e sento il bordo superiore del plug che ha nel culo, lo afferro estraendolo leggermente, comincia ad ansimare più intensamente, so quanto le piace quando ci gioco, lo faccio ruotare e poi lo rimetto al suo posto, mi sussurra all’orecchio:
– “Mi piace…”.
La prendo nuovamente per la nuca, lecco le sue labbra, la bacio appassionatamente e le chiedo:
– “Di chi sei tu?”
Mi guarda con gli occhi carichi di desiderio e sussurra:
– “Sono tua, assolutamente tua, completamente tua…”.
La prendo per mano accompagnandola nel salotto, mi segue senza dire una parola, mi siedo sul divano e la guardo intensamente, cazzo quanto è bella, sorride e si inginocchia, si avvicina camminando a carponi, accentua appositamente l’ondeggiamento del culetto, sorrido io stavolta pregustando il momento in cui glielo prenderò, si ferma davanti a me, allunga le mani e comincia a slacciarmi i pantaloni, ha capito esattamente quello che voglio da lei. Aspetto che finisca di togliermeli, seguiti dagli slip e dai calzini, con lo sguardo sempre puntato verso di me comincia a baciarmi le gambe, sale sempre di più, lo prende in mano, è durissimo, sento le vene pulsare per quanto sono eccitato, prende in bocca le palle una per volta succhiandole, le lecca a lungo sempre guardandomi negli occhi, deglutisco nervosamente, sorride e sento il suo fiato farsi affannato dall’eccitazione, sa benissimo che non intendo toccarla con un dito in quel momento, però ne ha bisogno, quindi comincia a masturbarsi mentre le sue labbra stringo l’asta e salgono fino alla cappella. La lascio fare a lungo è bravissima, nel frattempo ha continuato a masturbarsi sempre più forte, la conosco e so che certi movimenti del suo corpo sono segnali precisi, sta per venire, la prendo per la nuca e la accompagno con la bocca sotto le palle, mentre le lecca guardandomi le chiedo nuovamente:
– “Di chi sei tu?”;
– “Sono tua…”.
In quel momento viene, la schiena si inarca, le gambe tremano, geme mentre prende con decisione in bocca completamente il mio cazzo, le spingo la testa tenendogliela giù, altra cosa che so quanto le piace, gliela sollevo, ha gli occhi arrossati e geme, la faccio sedere sulle mie ginocchia e la bacio, continua a gemere, le scosto le mutandine passando il dito sul clitoride, è gonfio e sta colando umori in maniera esagerata, non posso attendere oltre, la faccio coricare con la schiena e mi metto con la testa tra le sue gambe leccando avidamente la sua figa grondante piacere, ricomincia ad ansimare forte, è ancora sensibile ed in quei momenti so quanto ci mette poco a venire di nuovo, mi accarezza i capelli sulla nuca:
– ” Ti prego non ti fermare!!!”.
Tocca a te adesso piccola mia godere del mio lavoro di bocca, comincio a giocare nuovamente con il plug mentre la lecco, dopo pochi minuti la sento venire di nuovo, mi solleva facendomi coricare su di lei e ci baciamo, a lungo, mentre i nostri corpi nudi si uniscono in un abbraccio caldo ed intenso.
Ci sussuriamo parole al miele mentre ci accarezziamo prendendo fiato, non abbiamo ancora fatto sesso e non sono ancora venuto ma mi sento appagato ugualmente, lei no però, vuole darmi piacere, quindi mi cavalca mentre sono seduto, si penetra e comincia a scoparsi da sola puntando i piedi sul divano, aumenta sempre di più il ritmo fino a saltare come una forsennata, la tengo per i fianchi accompagnandola, si prende i seni tra le mani accarezzandoli, è bellissima e vederla così mi manda in tilt il cervello. Ad un tratto si ferma, lo sfila alzandosi in piedi, si gira dandomi la schiena e si piega in avanti, le tolgo il plug, ho capito cosa vuole fare, si siede sul mio cazzo aprendosi le chiappe con le mani inculandosi, poi tira su le gambe e comincia a fare su e giù sempre più velocemente, arrivando infine a saltare come faceva prima, quel ritmo non lo posso reggere a lungo, la avviso che così non posso trattenermi molto, si gira e sorridendo mi risponde:
– “Non mi interessa, dimmi quando non ce la fai più e forse mi fermo.”.
Passano pochi minuti e sento che sto per venire, lo intuisce e senza dire niente smette di saltare cominciando a ruotare il bacino, la spingo via, si corica tra le mie gambe e lo prende in bocca, vengo copiosamente, i nostri occhi si specchiano, coglie il mio piacere, lo succhia, sorride ed ingoia, poi lo ricomincia a leccare e succhiare, stravolto esclamo:
– “Oh cazzo sei uno spettacolo piccola mia…”.

– “Forse è meglio farci una doccia che dici?”;
– “Direi che sia il caso, la facciamo insieme vero?;
– “Certo…”.
Sotto la doccia baci e carezze, ci asciughiamo e facciamo una pausa caffè in salotto, il divano ancora sfatto, la guardo mentre armeggia in cucina con addosso solamente perizoma e reggiseno, quel culetto mi attira come le api sul miele, il colpo di grazia è quando in punta di piedi si allunga per prendere qualcosa nel mobile in alto, non resisto, mi avvicino e l’abbraccio da dietro, sorride e gira la testa per baciarmi, quelle labbra carnose e morbide sono troppo invitanti, la tiro verso di me puntandole il cazzo duro, le mani sui seni, il bacio si fa più intenso, si gira e con un balzo si siede sul mobile, la abbraccio e restiamo così per qualche minuto, le nostre lingue si intrecciano, il caffè è pronto, allunga un mano per spegnere il gas, per poi scivolare nelle mie mutande, scosto leggermente le sue e passo un dito, è fracidia, comincio a masturbarla, idem lei, il caffè diventerà freddo ma a nessuno dei due importa niente, mi abbasso, le sfilo il perizoma e comincio a baciarle le gambe, la pelle d’oca compare all’istante, gusto il suo piacere, le sue mani mi accarezzano i capelli mentre geme e mi prega di continuare.
Ci vuole davvero poco per sentirla venire, lo fa stringendo le gambe che hanno un fremito, sposto la testa per non farmela schiacciare, perde il controllo quando prova piacere, mi alzo e la bacio, continua a gemere e contorcersi, quanto mi piace vederla così, la prendo in braccio e la porto in camera da letto, mi siedo tenendola sulle gambe come fosse una bimba, è leggera come una piuma, mi abbraccia, sento le sue unghie sulla schiena, adesso la pelle d’oca viene a me…
Mi guarda e sorride, poi scende a baciarmi il petto, si inginocchia e mi sfila gli slip, la sua lingua comincia a scorrere partendo dai piedi fino a salire sempre più in alto, comincia un pompino strepitoso che mi manda fuori di testa, i suoi occhi a cercare i miei, sono brillanti come due fari nella notte, mi penetrano in profondità mentre le sue labbra e la lingua mi fanno tremare.
Devo averla subito, la faccio sollevare, la bacio e poi la metto con la faccia contro il muro, inarca la schiena e solleva il sedere, la penetro da dietro e comincio a scoparla sempre più forte tenendola per i fianchi, il rumore dei nostri corpi a contatto echeggiano nella stanza, i suoi gemiti sempre più forti sono musica per le mie orecchie, mi prega di non fermarmi, di scoparla più forte, mi mette sempre tanta carica sentirla pregare.
Poco dopo ci spostiamo sul letto, la rimetto a pecorina e ricomincio a farla godere, le piace tanto essere presa da dietro, le schiaffeggio il sedere, la sua carnagione chiara fa risaltare tantissimo l’impronta delle mie mani, ogni schiaffo un sobbalzo ed un sorriso, quanto sei bella penso…
Viene di nuovo, stavolta le gambe le cedono e si corica a pancia in giù sul letto, prende il lenzuolo tra le mani e lo stringe forte:
– “Oh sììì…”;
– “Vieni piccola…” sussurro alle sue orecchie.

Si gira di scatto, mi butta sul letto e mi cavalca, ci baciamo mentre ansima nella mia bocca, se lo punta sul culo e si penetra, poi si alza con la schiena, solleva le gambe e punta i piedi sul letto, poi comincia a ruotare i fianchi, scende all’indietro con la schiena e mi afferra con le mani le caviglie e comincia a danzare, da quella posizione mi godo lo spettacolo, la lascio fare, ogni tanto mi piace anche “subire”, se così si può dire.
Sono venuto poco prima, quindi sarà lunga, ma la lascio fare, finchè esausta lo sfila, si corica su di me e mi bacia, sento la sua pelle sudata sulla mia, il respiro affannato, le prendo il viso tra le mani e le chiedo:
– Di chi sei tu?”.
Sorride, mi bacia di nuovo e sussurra al mio orecchio:
– “Sono tua lo sai…”;
– “Mi piace sentirtelo dire.”.
Sorride di nuovo, mi bacia ed urla:
– “Sono tuaaaaaaaa!”.
Ci rotoliamo nel letto scherzando e ridendo come matti, la faccio stendere sulla schiena e comincio a baciarle ogni cm del suo meraviglioso corpo, succhio i capezzoli turgidi e scendo a leccare tra le sue gambe, poi gliele alzo tenendole unite dalle caviglie e la penetro, colpi decisi e profondi la fanno venire in pochi minuti, mentre si contorce la penetro dietro, mi guarda ed ansimando mi dice:
– “Vuoi farmi morire ammettilo!”;
– “Di piacere spero…”;
– “Assolutamente sì, ti prego non fermarti!”.
Continuo a lungo, lei si contorce dal piacere mentre mi guarda negli occhi, sto per venire, lo capisce, mi guarda intensamente e mi dice:
– “Ti prego vienimi dentro…”.
Esplodo all’istante, inarca la schiena e solleva il bacino mentre si infila due dita nella figa, sento le sue dita mentre il mio cazzo è ancora dentro al suo culetto:
– “Oh sììì…così!!!”.
Continuo piano piano a scoparla, lo sfilo e lei subito si getta a capofitto a succhiarmelo, mi corico e la lascio fare, sorride soddisfatta mentre gusta il mio piacere, poi si corica al mio fianco appoggiandosi con la testa sul mio petto, non diciamo niente, abbiamo entrambi il fiatone, provati ma soddisfatti, le accarezzo i capelli e non penso a niente, ho la mente svuotata da qualunque cosa, sto bene, benissimo, mi accarezza la pancia ed ogni tanto mi bacia il petto, sono in Paradiso, il tempo si è fermato…
Dopo un po’ solleva la testa e mi dice:
– “Vado a fare la doccia, poi ce lo beviamo il caffè?”;
– “Ok, lascia aperta l’acqua che poi entro anch’io.”.
Resto sul letto, sento l’acqua aprirsi, guardo l’ora, sono già le 17,30, cazzo tra un po’ devo andare, sento la sua voce chiamarmi e vado anch’io in doccia, poi la raggiungo in cucina, ha fatto scaldare il caffè nel microonde e ci sono due fette di torta fatta da lei nei piattini accanto alle tazzine, la bacio e chiacchieriamo, il tempo vola, guardo di nuovo l’orologio, sono le 18,40, devo andare, fa il broncio e la capisco, ma devo proprio andare piccola.
Mentre mi vesto mi guarda, sorrido e lei contraccambia, ma è diverso dai sorrisi che mi ha regalato fino a pochi minuti prima, meno convinto:
– “Ok, sono pronto, mi accompagni alla porta?”;
– “Certo che sì.”.
Giro la chiave, mi giro per darle un bacio prima di uscire ma lei mette una mano sulla porta e la richiude, mi bacia e cerca di slacciarmi i pantaloni:
– “Devo andare cosa fai?”;
– “Lasciami fare…”;
– “E’ tardi dai…”.
Niente è partita, ha già il cazzo in bocca inginocchiata a terra – “Sono venuto due volte quel pomeriggio durerò parecchio” – penso, le dico di nuovo:
– “Dai…”;
– “Faccio in fretta lasciami fare ti ho detto!”.
Sarà la situazione, sarà che la sua bocca è un qualcosa di pazzesco, sarà che vederla inginocchiata a succhiarmelo sulla porta con quegli occhioni è un qualcosa di straordinariamente eccitante ma vengo dopo 5 minuti, esplodo nella sua bocca senza avvisarla, non serve, ed è li che se ne esce con una frase che descrivere cosa mi ha provocato è impossibile, mentre ingoia e mi lecca l’asta si ferma, mi guarda eccitata mentre ancora ansima e dice:
– “Sai di buono, sai di sesso…”.
Non so se per il piacere che stavo provando o per la situazione ma mi ha fatto luccicare gli occhi quella frase, l’ho guardata, le ho preso il viso in una mano accarezzandola, mi ha baciato la mano, si è sollevata e ci siamo baciati per non so quanto, infine le ho sussurrato:
– “Tu…”.
Mi ha messo un dito sulla bocca ed ha risposto:
– “Anch’io, vai adesso che è tardi, a presto, molto presto spero…”.
Fine.
 

 

 

 

 

 

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