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Racconti Erotici EteroTradimento

Scambisti vol.1: la rivelazione di Flavia.

By 19 Ottobre 20232 Comments

Dopo la nostra prima esperienza scambista a casa di Mirko e Flavia, non potevamo non organizzare un bis. Data la reciproca fiducia e rispettiva conoscenza, decidiamo di fare un ulteriore passo: io sarei andato a casa di Flavia, Mirko sarebbe venuto a casa mia e di mia moglie Giada.

Ed eccomi qua, alla porta di Flavia, suono il campanello, mentre immagino che altrettanto stia accadendo a casa mia.

Flavia mi apre, entro e mi accoglie subito con un bacio in bocca, a dir la verità inaspettato, ma che ricambio senza esitazione. Un modo per abbattere immediatamente ogni freno. Da quando ho sposato Giada è la prima volta che mi ritrovo da solo con un’altra donna. Nonostante i precedenti episodi vissuti con Giada, stavolta è qualcosa di diverso. Ed è bello proprio per questo.

Flavia indossa una maglia bianca dalla generosa scollatura, perché sa che un seno tanto prosperoso non si può certo nascondere; sotto ha una gonna nera leggera e abbastanza corta, ai piedi degli eleganti sandali bianchi dal tacco piuttosto alto.

Chiacchieriamo un po’ per metterci a nostro agio, stappiamo un prosecco che sorseggiamo in questa sorta di finto rito di corteggiamento: pur sapendo già come andrà a finire, ci trastulliamo per un po’ tra parole e discreti contatti fisici.
In realtà tutto questo non fa altro che caricare gli ormoni e l’eccitazione.

Ci lasciamo finalmente andare mentre sorseggiamo il prosecco sul divano: lei mi massaggia il cazzo gonfio da sopra i pantaloni, così apro la chiusura e permetto alla sua manina di intrufolarsi dentro le mie mutande. Sento i suoi polpastrelli sulla punta del cazzo, mi godo la sensazione per un po’.
Decido di ricambiare facendo scorrere la mia mano, poggiata sulla sua coscia, su fino alle mutandine, sotto la sua gonna leggera. Sotto il mio dito il tessuto è sottile, lasciandomi sentire bene ogni piega della pelle, sento la sua fica che inizia ad inumidirsi. Intanto mi chino su di lei per baciare il suo seno, mentre continuo a stimolarla fra le cosce. Dalla scollatura salgo sul suo collo che bacio con delicatezza prima di baciarla nuovamente in bocca, dove le nostre lingue si intrecciano, affamate l’una dell’altra. Le passo una mano sul collo mentre la bacio, per poi condurla verso il basso e farle capire che voglio la sua bocca tra le gambe. Lei si china su di me, mi abbassa per bene i pantaloni e poggia le sue labbra sulla mia cappella gonfia: inizia a succhiarmi il cazzo con passione, mentre con una mano mi massaggia un po’ l’asta e un po’ le palle. Io mi godo lo spettacolo, i suoi capelli biondi fra le mie cosce, il culo all’aria che raggiungo con la mia mano, alzandole la gonna, palpandolo con gusto mentre lei degusta il mio uccello duro. Guardo la sua mutandina nera che decora le tondità del suo culo morbido, le do una pacca e lei smette per un attimo di succhiarmi:

“Rifallo… sculacciami!”

Non me lo faccio ripetere due volte: mentre lei ricomincia a succhiare, la schiaffeggio sulle chiappe.

“Fai più forte… mi piace…”

Obbedisco e la schiaffeggio con più energia mentre lei mi spompina, i suoi gemiti sono effettivamente più carichi di piacere e godimento, mentre il suo culo inizia a farsi rosso sotto le sberle. A questo punto si ferma, si alza, e mi guida verso la camera da letto: mi libero di pantaloni e boxer e la seguo. Lei si toglie la gonna, poi si sfila le mutandine e si sdraia a cosce larghe sul letto: mi invita a leccarla, mi chino su di lei e poggio la bocca sulla sua fica. Lecco prima il clitoride, poi vado più a fondo con la lingua spingendomi un po’ dentro, e man mano che inizia a contorcersi dal piacere la succhio con più foga mentre con le mani la tengo per le cosce. Lei mi preme con forza la faccia sulla sua fica, quasi a farmi soffocare dentro di lei, sento quasi graffiarmi in testa con le sue unghie. A un certo punto mi chiede di nuovo schiaffi:

“Menami la fica, fammela diventare rossa… mi fa bagnare…”

La richiesta mi stupisce, ma cerco di accontentarla, e in effetti il suo piacere la porta sempre più in uno stato di perdita del controllo. Dopo poco si alza improvvisamente e mi fa sdraiare a pancia in su, sale a cavalcioni su di me, e si impala vogliosa sul mio uccello: le entro nella fica bagnatissima e larga con estrema facilità, lei inizia a cavalcarmi con foga mentre si toglie la maglia bianca, rivelando un bellissimo reggiseno di pizzo nero, nel quale affogo la mia faccia per baciare e tastare le sue bellissime e grosse tette. Le voglio, le voglio baciare e succhiare bene, quindi non esito a slacciarle il reggiseno togliendolo in fretta: la mia bocca è come una ventosa sui suoi capezzoli, le mie mani palpano frenetiche, lei mi scopa con la furia di un’assatanata che vuole sentire il cazzo salirle in fondo all’anima.
E di nuovo mi chiede:

“Schiaffeggiami le tette, stampaci le tue mani sopra.”

Mi vede esitante qualche attimo…

“Menami! Mi arrapa da morire, ti prego… fammi godere così!”

Mi convinco e inizio ad alternare sonori schiaffi sulle sue morbide tette a vogliose manate e succhiate di capezzoli. Il suo bacino, adesso, si muove con foga maggiore sul mio cazzo durissimo. I suoi gemiti sono diventati urla di piacere. Ma adesso decido io di cambiare posizione, la ribalto senza preavviso e le salto sopra, rientrando prepotentemente fra le sue cosce, spingendo il mio cazzo dentro di lei con tutta la foga, la velocità e la forza che ho, facendo sbattere le mie palle sulla sua fica, mentre urla di piacere e mi stringe a sé con le mani, le sue unghie sulla mia schiena affondano, mi graffiano, mi sta facendo male ma mi sta anche eccitando, non conoscevo questo suo lato nascosto, mi intriga, mi eccita.
Sono a un passo dall’orgasmo e decido di interrompermi, esco e le avvicino il cazzo al viso:

“Schiaffeggiami il cazzo. Sono curioso. Fammi provare quello che provi tu…”

Sorpresa, ma tutt’altro che dispiaciuta, mi mena il cazzo con un’espressione di strana soddisfazione in faccia: le sue mani colpiscono ora la cappella, ora la base del cazzo vicino alle palle. Rimango duro, ma questi colpi ritardano il mio orgasmo pur aumentando l’eccitazione psicologica. Le mie urla sono un misto di dolore e piacere, mentre cerco di resistere più che posso, mentre i nostri sguardi complici, i nostri sorrisi maliziosi, ci tengono calamitati l’un l’altra.

Basta, non ne posso più, voglio esploderle dentro: mi sottraggo alle sue mani e la faccio mettere a pecora, la prendo a sonore sculacciate sul culo per penetrarla con tutta la forza e l’energia accumulata.
La sbatto con forza, la tengo per i fianchi e la schiaffeggio sul culo, glielo faccio diventare di nuovo tutto rosso. Lei gode, in preda a un piacere estremo e una soddisfazione evidente. Affondo gli ultimi colpi spingendola giù sul letto, crolla tra gli spasmi del piacere, mentre io affondo più che posso dentro di lei sborrando copiosamente dentro la sua fica ormai larghissima. Il mio orgasmo è incredibilmente liberatorio, una lunga e intensa eiaculazione riempie la mia amante svuotando totalmente le mie palle.

I nostri ansimi impiegano un po’ a placarsi, i nostri gemiti parlano meglio di ogni parola. Io esco dalla sua fica col cazzo che inizia ad ammosciarsi, lei si tocca col dito per raccogliere quel po’ di sperma che le cola fuori, portandosene un po’ alla bocca per assaporarlo.

Ci guardiamo con complicità e soddisfazione, una soddisfazione che porta nuove voglie. Accarezzo i suoi seni, lei inizia a massaggiarmi il pisello moscio che inizia presto a riprendersi. La mia mano scende sul suo clitoride, ci baciamo, io mi sposto su di lei che mi accoglie a gambe larghe e mi infilo tra le sue cosce, entrando di nuovo in quella calda e umida fica vogliosa.

Continuiamo a baciarci, le nostre lingue si avvolgono tra loro mentre mi muovo lentamente dentro di lei, mentre il mio uccello si fa più duro. Le mie mani la tengono per le natiche, e con un dito esploro il suo buchino: lo sento piuttosto largo e rilassato, umido, voglio entrare. La faccio ruotare su un fianco e inizio a spingere la mia cappella tra le sue chiappe tonde. So che a Flavia piace prenderlo in culo, e infatti entro presto senza incontrare resistenza: i movimenti diventano presto sempre più concitati, lei col bacino spinge il suo buchino verso di me, io affondo con foga e fame dentro di lei. Non ci vuole molto a farmi venire di nuovo, il suo culo mi stimola facendomi godere molto, così esplodo con tutta l’irruenza che riesco ad avere dentro di lei, il mio palo piantato nel suo culo fino alle palle, le mie palle strette fra le sue natiche rotonde, mentre bollenti fiotti di sborra la farciscono per bene.

Ci chiediamo come stia andando, nel frattempo, ai nostri rispettivi partner ma, in realtà, in questo esatto momento, non ci interessa poi tanto.

Adesso sì che ci sentiamo appagati e complici. Di certo è l’ennesima nuova esperienza nel mio viaggio alla scoperta del mondo cuckold prima, scambista poi.

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