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Racconti Erotici Etero

Scolaretta a sorpresa

By 25 Settembre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Disteso sul letto, le mani incrociate dietro la testa, il ragazzo tenta di ingannare l’attesa pensando a quale potrebbe essere la sorpresa di cui gli ha parlato la ragazza.
Erano sul letto a baciarsi, completamente vestiti. All’improvviso lei si era alzata, aveva preso delle cose dai cassetti dell’armadio e gli aveva detto di volergli fare una sorpresa. Si era chiusa la porta alle spalle con un sorriso malizioso, assicurando che l’avrebbe gradita molto, ed era andata nell’altra stanza.
Mentre il ragazzo sta ancora pensando a come si sono svolti i fatti, la porta si apre e la ragazza rientra nella stanza.
Il ragazzo la guarda con un sorriso: indossa una camicetta bianca a maniche corte, un cravattino nero dal nodo perfetto, una gonna pieghettata che le lascia scoperte le cosce, sulle quali si intravede il pizzo delle autoreggenti; ha i capelli raccolti in due trecce e degli occhiali che le danno un’aria da intellettuale terribilmente eccitante: una perfetta scolaretta sexy!
La ragazza si avvicina al letto e rimane in piedi davanti al ragazzo, che nel frattempo si &egrave seduto sul bordo. La guarda estasiato: uno dei suoi sogni erotici più grandi si sta realizzando!
Le tocca le gambe, le percorre tutte, dalle caviglie fino alle cosce, assaporando il contatto delle sue mani con il tessuto liscio delle calze.
Poi si fa più audace, infila le mani sotto la gonna e rimane a bocca aperta quando le sue dita toccano il boschetto tra le gambe di lei, privo di qualunque protezione.
Lui la guarda stupito, fatica a realizzare.
‘Temo di aver dimenticato le mutandine, professore’. La voce di lei &egrave teatralmente infantile: insieme a quello che ha appena scoperto, questo gli provoca un’erezione immediata.
‘Devo essere punita’, dice lei mentre si inginocchia per terra e gli toglie i pantaloni e gli slip, senza lasciargli il tempo di pensare a come realizzare quello che ha appena detto.
Poi si avvicina lentamente e inizia a leccare il suo membro teso e duro.
Lui chiude gli occhi e getta la testa all’indietro con un ansimo, mentre lei schiude leggermente le labbra e lo accoglie nella sua bocca.
La lingua della ragazza disegna traiettorie leggere sulla punta rosata del suo pene sguainato, facendolo ansimare e gemere di piacere. La bocca lo percorre per tutta la sua lunghezza, imitando l’atto della penetrazione.
Quando sente che lui &egrave vicino all’orgasmo, la ragazza solleva la testa e gli sorride.
‘Non così in fretta’, gli dice. ‘Ora spogliami’.
‘Un momento’, risponde lui, ‘credi di cavartela così facilmente, porcellina? Le bimbe cattive come te vanno punite’ lo hai detto pure tu, no? Stenditi sulle mie gambe e avrai la punizione che meriti’.
Lei esegue, docile, lui le solleva la gonna e scopre il sederino nudo. Inizia a massaggiarlo a piena mano, lei sa benissimo cosa la attende, ma lui vuole ritardare il momento in cui la sua mano si abbatterà sulle natiche, facendole credere che non arriverà mai.
E invece arriva, tre, quattro, cinque volte’ Ma lui non vuole farle male, la ama infinitamente, non potrebbe ferirla nemmeno per gioco: dosa i colpi in modo che la mano schiocchi al contatto con le natiche di lei, colpi rumorosi, ma innocui.
La consapevolezza del potere che può esercitare su di lei in questo gioco lo eccita tantissimo, ed &egrave sicuro che lei può sentire il suo membro palpitare, a contatto col suo ventre.
Il ragazzo la fa rialzare, ora vuole andare avanti, vuole di più. Scioglie il nodo della cravatta e gliela sfila di dosso. Sbottona la camicetta e scopre che, oltre alle mutandine, la ragazza &egrave anche senza reggiseno. Non resiste alla tentazione di prenderle un capezzolo tra le labbra e di succhiarlo e leccarlo, come sa che a lei fa impazzire.
Decide di lasciarle addosso la gonna e le autoreggenti: la vista che ne deriva &egrave sublime.
‘Professore, credo di non aver ancora imparato la lezione”.
Il luccichio che ha negli occhi mentre lo dice, lo spinge ad essere quasi brutale.
Il ragazzo si alza dal letto e le si mette alle spalle. Lei sente la sua erezione premerle sull’incavo tra le natiche mentre lui le prende un seno e lo stringe forte, fin quasi a farle male. Vuole sentire meglio che può quelle tette che lo fanno impazzire, e rivendicarne il possesso.
L’altra mano scende a toccarle il sesso: &egrave caldo e bagnato al punto tale che le dita di lui scivolano dentro rapidamente, quasi risucchiate.
Lei emette un mugolio di piacere, lui ritrae la mano.
‘Lecca’, le dice, e lei sfiora le dita di lui con la punta della lingua, e poi le accoglie nella bocca, succhiandole, come poco prima aveva fatto con il suo pene.
‘Ora sdraiati sul letto, a pancia in giù’. La voce di lui, roca ma decisa, le accarezza l’orecchio. Lei obbedisce volentieri, sa che quella &egrave una delle posizioni preferite del suo uomo e vuole compiacerlo completamente.
Quando lei &egrave sul letto, lui le solleva la gonna e le allarga le cosce, rimirando ancora una volta il suo bel culetto.
‘Sei stata davvero cattiva’, le dice mentre si fa strada all’ingresso del suo sesso con il suo pene duro e grande. ‘Ora non sei più una mia alunna, sei la mia schiava’. E finalmente penetra in lei.
‘Sì, sono la tua schiava’ Scopami, mio padrone!’. Le parole della ragazza lo fanno eccitare da morire, e lui inizia a muoversi dentro di lei, spingendo sempre più forte.
‘Mi ecciti troppo, schiavetta mia, se continuo così tra poco godo’
‘Allora prendimi dietro e vienimi dentro’.
Il ragazzo non se lo fa ripetere due volte, sfila il membro dalla sua micetta, lei emette un sospiro di disapprovazione quando non lo sente più in sé, come a sottolineare che le mancherà tanto. Ma lui non si fa attendere, si prende in mano il sesso e lo riavvicina a lei, puntando un po’ più su, verso il suo buchino segreto. Penetra nel suo ano senza usare troppi riguardi, e ora la incula con decisione, cercando il suo piacere, mentre lei geme per il dolore e il piacere.
‘Ecco, ci sono, sto venendo. Godo dentro il tuo culo, mia schiava’.
La ragazza sente un fiotto caldo inondarla e viene anche lei.
Quando lui esce, affannato e quasi stordito per quell’atto così sfacciato, lei sente un rivolo di sperma scenderle lungo le cosce e andare a sporcarle la gonna, ma non le importa: &egrave appagata e felice, perché ha soddisfatto e reso felice il suo uomo, il suo padrone, la sua vita.

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