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Racconti Erotici Etero

Scopata senza cerniera

By 6 Marzo 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

La scopata senza cerniera è assolutamente pura. NON HA MOTIVAZIONI RECONDITE. Non ci sono giochi di potere. L’uomo non prende e la donna non dà. Nessuno sta cercando di fare cornuto un marito o di umiliare una donna” ( E. Jong: da Paura di volare)

Mi sono fatta scopare in camporella. Incredibile ma vero: a quasi cinquant’anni ho fatto sesso in macchina. Una serata particolare, un collega di lavoro, da tanti anni e senza che nessuno dei due avesse fatto avances nel passato, anzi eravamo, e siamo buoni amici, ci frequentiamo anche fuori lavoro con le famiglie”e poi buumm è successo.

Ora sono qui a letto, lui russa come un tricheco, lui quello giusto, non quello che mi ha fatto ritornare indietro di trent’anni, e a me scappa da ridere, ancora non ci credo; dovrei sentirmi in colpa, perché mentre io mi rotolavo su quella macchina, lui stava cercando di fare quadrare imponibili, deduzioni e detrazioni delle dichiarazioni IRPEF che fa come secondo lavoro per, come dice lui, fare uscire i soldi per le vacanze; invece niente di tutto questo mi sento sono solo sessualmente appagata e per niente in colpa.

Era la cena per l’addio al capufficio, arrivato alla pensione. Agriturismo in collina, buon cibo sapido che chiamava il vino e la compagnia si era subito scaldata.
Giovanna, che da quella sera era diventata la collega più anziana, aveva preso di mira l’ultimo arrivato, il dottorino, e un po’per scherzo e in po’ aveva iniziato a fargli proposte audaci e da lì era partita tutta una sequenza di battute grasse che aveva coinvolto tutti.
Quando abbiamo lasciato il ristorante, Giovanna era riuscita a salire sulla macchina del dottorino e forse le proposte indecenti non erano poi solo uno scherzo.
Io sono in macchina con lui, odio guidare la sera. Scendendo dalla collina ancora si rideva della serata e di Giovanna; ad un certo punto la strada diventa un balcone sulla vallata, il lago sotto di noi contornato dalle luci dei paesi sembra un presepe e sullo sfondo la massa scura delle montagne. Lui ferma la macchina per osservare meglio quello spettacolo: ‘Era tanto che non venivo qui di sera’ dico e a entrambi scappa da ridere, un tempo non si veniva solo per ammirare il panorama.

Quella mano sul ginocchio è tenera e non mi preoccupa come invece dovrebbe: ‘Hai delle belle gambe’, ‘ Sì….e ho quasi cinquant’anni.’ di nuovo ridiamo di gusto, il suo viso si avvicina al mio: ‘Ti ricordo che siamo sposati’è meglio che mi riaccompagni a casa’ lo blocco, lui fa una faccia come quella di un bambino a cui è volato via il palloncino, mi viene da carezzargli la guancia per consolarlo e allora lui mi bacia teneramente sulle labbra, quasi innocentemente.
Quel contatto mi provoca un brivido, lui sicuramente lo interpreta come un segnale e mi bacia di nuovo, questo è meno tenero, meno innocente, la sua lingua si infila nella mia bocca e accarezza la mia. La sua mano sale tra le mie gambe, capisco che è il momento di fermarsi, ma non sono sicura di volerlo davvero, mi sento il viso ardente, sono imbarazzata ed eccitata allo stesso tempo…..mi piace come mi accarezza tra le gambe e le allargo.
Prende la mia mano, e se la mette tra le gambe. è da tanto che non tocco più un uomo così. Davvero tanto. è una sensazione bellissima. Quasi senza rendermene conto gli abbasso la cerniera e la mia mano gli entra nei pantaloni, ce l’ha grosso, tozzo e duro.
Mentre accarezzo quel bel uccello, mi sbottona la camicetta e libera le mie tette dal reggiseno: ‘Dio….quanta roba, che meraviglia’ dice palpeggiandomele: ‘…e ho pure allattato’ rispondo orgogliosa del mio seno; sono una puttana ma ho voglia di prenderglielo in bocca, faccio per abbassarmi ma in quel momento una macchina di passaggio lampeggia i fari e mi rendo conto che sono li con le tette di fuori: ‘ Forse è meglio spostarci ‘suggerisco, sono una puttana ma ora voglio quel cazzo.
Mi sarei aspettata un veloce corsa verso l’autostrada, verso il motel, ma lui infila la grossa monovolume in una stradina tra gli alberi e si ferma al riparo di un vecchio fienile diroccato;
sembra che conosca il posto, lui precede una eventuale mia domanda: ‘Ci passo in mountain bike.’ dice mentre scavalca il sedile per andare dietro, dove abbassa gli schienali e mi invita a seguirlo; io non mi sento così atletica e preferisco scendere e risalire dietro. Niente a che vedere con le piccole utilitarie dove da giovani ci esibivamo in scopate acrobatiche, qui lo spazio e più che sufficiente per……. .
A questo punto ormai caduti da tutti i freni inibitori e il mio ruolo di moglie e di madre più vago e distante, caddero anche gli indumenti rimasti collant e mutandine.
Lui, baciandomi e carezzandomi la schiena, guida la mia mano ad impugnare il cazzo: ‘Lo senti come è duro’ anche tu sei bagnata, vero?’ dice carezzandomi la figa.
Sono completamente bagnata e desiderosa di essere montata, ma prima lo voglio in bocca, sono una troia ma godo a succhiarglielo mentre mi tocca la passera e, a sentire i suoi gemiti, anche a lui piace.
‘Basta….fermati.’ mi alza la testa: ‘Ti voglio tutta.’ e mi sdraia, mi spalanca le gambe e ci mette la testa in mezzo e me la lecca……..gli vengo in bocca.
‘Scopami……mettimelo dentro.’ lo imploro, mi fa salire su di lui e sono io a scoparlo una cavalcata che mi porta ad un orgasmo, che arriva come una scossa elettrica, facendomi urlare.
Esausta, mi accasciò su di lui baciandolo con la lingua in bocca e pensando a quanto era trascorso dall’ultima volta che ero venuta due volte. Lui mi esce dalla figa e mi fa sdraiare a pancia in giù, min carezza la schiena e mi lecca ovunque, con particolare attenzione alle chiappe.
Inizia a leccarle il forellino del culo, e a me non dispiace affatto., poi piano, piano ci mette un dito che muove circolarmente su e giù: ‘Hai un bel culo.’ e ci mise un secondo dito, provocandomi un sussulto di piacere.
‘Stasera servizio completo.’ penso ‘ lui continua a dilatarmi l’ano con le dita e quindi mi fa inginocchiare, ora sono pronta a prenderlo dietro. Fortuna che l’auto è grande, lui sta quasi dritto. Mi spinge la punta contro il buco posteriore, non è la prima volta e bastano poche spinte e il suo grosso cazzo è dentro di me, mi piace, godo a sentirmi aprire tutta. E’ resistente, gli piace sbattermi tenendomi abbracciata per il seno, me lo circonda con le mani e mi incula a fondo, sento le sue palle che sbattono sul mio sedere….è bravo.
Una serie di spinte più rapide sono il preludio dell’orgasmo, ora mi brucia, mentre lui spinge sempre più dentro, accarezzandomi la figa e viene…..viene con schizzi che sento riempirmi la pancia.
Sento colare il liquido fuori, prendo la prima cosa che trovo, la mia camicetta e mi tampono per non sporcare i sedili. Scendo dall’auto a respirare un po’ d’aria e finisco di pulirmi.
E’ finita, la follia di questa sera è finita, sono anni che non mi facevo scopare così, che non mi scopavano così. Ho il didietro indolenzito, la figa che brucia però mi sento viva e femmina come non mai.
Ci guardiamo, finalmente calmi:’Come va con tuo marito?’ quindi qualche domanda se l’è posta, mentre scopavamo:’Tutto bene…..tutto a posto, perchè?’ rispondo sincera. Infatti non c’è nulla che non vada, forse, dico forse è normale dopo 20 anni di matrimonio ci sia un po’ di noia, di deja vu. ‘Allora perché sei qui?’ insiste lui e la risposta vien da sé:’Avevo solo voglia’ confesso mentre mi rivesto.
‘….e tu con tua moglie?’ ora tocca a me sapere ‘Lei è più giovane e bella di me’..e allora cosa ci fai qui?’ lui mi guarda, sta pensando cosa rispondere e mentre io cerco di infilarmi i collant con il sedere alzato, lui me lo palpa e mi risponde: ‘Per questo’. Lo guardo negli occhi, cercando una spiegazione a quella risposta, ho un bel culo o la moglie non glielo da e come fa a sapere che a me piace? Mi lascia nel dubbio:’ ‘.beh che non diventi un vizio e ora accompagnami a casa’ concludo abbottonandomi il giubbino senza camicetta sotto.

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