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Racconti Erotici Etero

Scuola di lingua.

By 4 Aprile 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Che noia il lunedì mattina, il giorno più triste nella mia scuola di lingue;
i negozi nella via dello shopping dove ho la sede sono chiusi, il telefono è muto ed a me aspetta
solo una giornata di scartoffie…
Ore 11 suona il campanello. Vado ad aprire e mi trovo davanti una ragazza; sui 25, bella, mora con i capelli non troppo lunghi ad incorniciarle il viso,
alta e snella almeno sembra di intuire sotto il giubbotto nero ed i jeans…una visione che mi lascia basito tant’è che non
parlo. E’ la sua voce a scuotermi: “Buongiorno, avrei bisogno di alcune informazioni, posso chiedere a lei?”
La faccio accomodare scusandomi per il mio modo di fare un pò strano, mi siedo davanti a lei e le chiedo di illustrarmi il suo problema…
mentre mi parla la studio un pò…ha due occhi fantastici, verdissimi…labbra piene e rosse nonostante l’assenza di trucco…un nasino alla francese….una vera bellezza…con un
problema classico;
Per la laurea ha bisogno di sostenere un’esame d’inglese o di avere un attestato che le permetta di bypassarlo…ma non è preparata e non c’è tempo di farle fare un corso.
La lascio parlare e poi la stronco….”mi dispiace, non posso far nulla…non vendo i miei attestati, se non è in grado di sostenere l’esame non posso proprio aiutarla”.
Sarà il tono della mia voce un pò troppo autoritaria, non saprei, ma i suoi occhi si riempiono di velano di lacrime …si morde un labbro…quando ritrova la forza per parlare mi fà: “la prego mi aiuti…farei qualsiasi cosa”
Queste parole stuzzicano la mia fantasia…”qualsiasi cosa?” le domando con tono malizioso…”qualsiasi” mi risponde
speranzosa….non può sapere cosa il mio pensiero stà elaborando, o forse si!!! Chissà…la lascio così per un pò e poi:
“si spogli e vediamo come posso aiutarla”.
“Non dirà sul serio?” mi risponde…la fisso per un pò e poi le dico “lo vuole o no l’attestato?”
La vedo combattuta…mi guarda, ma io non incrocio il suo sguardo….è sceso un silenzio glaciale…”mi dispiace non poterla aiutare, ora ho da fare, l’accompagno all’uscita”.
Si alza, lo sguardo sconfitto…ora andrà via penso, ed invece tira giù la zip del giubotto e se lo sfila…toglie di corsa anche il maglioncino di lana che indossa sotto….è a disagio…io la fermo…voglio guardarla.
Una terza piena tende la delicata stoffa del reggiseno nero…liscio…il freddo improvviso le ha inturgidito i capezzoli che si disegnano
rendendo più ampio il suo imbarazzo….il ventre è liscio, piatto, appena muscoloso….è in gran forma la piccola…mentre la guardo prova un’ultimo tentativo “le pago l’attestato quanto vuole, ma non mi faccia questo”.
“Questo è appena l’anticipo di ciò che voglio per l’attestato” rispondo…mi avvicino…le sfioro la pancia con le dita…
..si irrigidisce…la faccio voltare e le passo le dita lungo la colonna vertebrale. Lei anche se non vuole, si inarca al tocco…questo mi eccita.
La riporto di fronte a me….ora i capezzoli sono due bottoncini ben delineati, li accarezzo con le dita…li stringo tra il pollice ed indice, lei chiude gli occhi;
continuo ad accarezzarle il seno, è sodo…il mio cazzo è ormai sveglio, durissimo, mi fà quasi male nei boxer…scendo fino ala vita, apro il primo bottone dei jeans…
La sensazione di potere che ho su questa incantevole creatura mi fà impazzire di voglia…gioco con l’elastico delle sue mutandine…infilando un dito sempre più in profondità.
Solo allora lei alza la testa…non riesce a trattenere le lacrime…”perchè mi fa questo?”…un sussurro, ma quanto basta per farmi sentire un verme della peggior specie!!!
Tolgo la mano, mi giro…le porgo il suo maglione. “Mi riempia questo modulo per la richiesta di esame e la contatteremo per fissarle la data…veda di non farsi trovare ancora qui
quando torno perchè potrei ripensarci”…mi allontano senza lasciarle il tempo di dire nulla…con tanti pensieri nella mente…e sopratutto un desiderio insoddisfatto, accuito dalla sua bellezza,
dal ricordo vivo del suo seno…del calore che sentivo a due centimetri dalle mie dita…che schifo il lunedì…che fesso io!!!
Continua…

Molto graditi i commenti.
grigio.per@tiscali.it

Oggi giornata di esame, io sono a capo della commissione esaminatrice composta da tre persone ma il mio compito si esaurisce nel vigilare il corretto svolgimento dello stesso’che buffo’se penso a quello che stò per fare.
Arrivano i partecipanti, una decina in tutto’arriva lei, Silvia’se possibile più bella dell’ultima volta’non mi guarda nonostante io la stia spogliando con gli occhi’và subito al suo posto ma non posso fare a meno di guardare il suo morbido ondeggiare’il culetto splendidamente fasciato dai jeans attillati’e pensare che potevo averlo’vabbè’
Consegno a tutti il plico contenente la prova di esame’in quello di Silvia ci sono tutte le risposte’quando se ne accorge mi guarda, timidamente mi sorride’
L’esame procede come al solito, due ore per lo scritto, mezz’ora di ascolto e poi l’orale’.Lei è l’ultima’l’ho scelto io nel caso debba aiutarla anche lì’fatto’mi saluta con un debole ciao’io neanche la guardo’svolgo le ultime incombenze, i collaboratori mi hanno lasciato da solo, mi resta solo da chiudere e andar a casa con i miei rimpianti quando suona il campanello’che scocciatura a quest’ora, qualcuno in cerca di informazioni’.non ho proprio voglia ma è lavoro’apro e’.sorpresa’è Silvia’non dico e non faccio nulla’.lei mi spinge dentro’chiude la porta e mi bacia”Silvia, guarda che non mi devi niente’ le dico io appena riesco a liberarmi dal bacio”lo so’ mi risponde ‘è che ne ho voglia’ci ho pensato molto dall’altra volta, una parte di me non voleva che tu smettessi e oggi, visto che avevo tutto il tempo’ e mi fa l’occhietto”ti ho guardato a lungo’.e’basta parlare”’.mi bacia ancora’stavolta non sono sorpreso e mi godo le sue labbra piene’inizio a morderle’esploro la sua bocca’le nostre lingue si intrecciano’la bacio sul collo’intanto le sbottono la camicia’la sollevo da terra e la porto nel mio ufficio senza smettere di baciarla’è soda’calda’passionale’
La sdraio sul tavolo da riunione’faccio saltare il gancetto del reggiseno’il suo seno è pieno’i capezzoli svettano verso l’alto’non resisto e li prendo in bocca, inizio a mordicchiarli, a succhiarli’faccio dei cerchi concentrici con la lingua’sempre più stretti fino a sfiorarle i capezzoli sempre più turgidi’poi scendo verso il basso le bacio il ventre piatto, infilo la lingua nell’ombelico mentre le mani impazzienti sbottonano i pantaloni.
Mi inebrio del suo odore mentre prendo tra i denti il perizoma che indossa e lo sfilo’è completamente depilata la puttanella’mi sorprendo un’attimo a pensare quando io avevo quell’età le mie coetaneee non erano così curate’mi fa eccitare il pensiero che le donne curino la loro fica adesso, per piacere!!!
Non resisto’devo assaggiarla. Apro le grandi labbra con la lingua’è già bagnata la piccola; mi piace il suo sapore agro-dolce e molto delicato’la penetro con la lingua mentre lei inarca il suo corpo offrendo il seno alle carezze delle mie mani’le tiro i capezzoli mentre scendo a leccarle l’ano’poi cerco il suo clitoride’lo sfioro piano mentre la penetro con un dito’lo prendo tra le labbra delicatamente..ora le dita sono due’poi tre’inizio a muoverle avanti e indietro accompagnando il mio leccare’lei mi accarezza la testa e asseconda con il bacino il mio penetrare”oddio non resisto’fermati” mi sussurra’ma io voglio farla godere così’adesso!!
Esplode in un grido incontrollato mentre il suo corpo trema’io non mi fermo, continuo a leccarla rallentando un po”poi risalgo per baciarla’per farle sentire dalla mia lingua il sapore del suo godere. Il suo ‘ora tocca a me’ è una promessa di piacere’la lascio fare’mi spoglia con forza quasi con rabbia’si inginocchia di fronte a me e prende delicatamente il mio cazzo in mano, lo scappella dolcemente e inizia a segarmi guardandolo come se non fosse la sua mano’poi lo prende in bocca, sento le sue labbra chiudersi sul glande e la lingua roteare dolcemente in uno stuzzicante massaggio’lentamente lo prende tutto, ci sa fare, sembra una puttana consumata, non resisterei a lungo al suo pompino, ma io voglio chiavarla.
Con dispiacere lo sfilo dalla sua bocca, la faccio alzare e la sdraio sul mio tavolo da riunione e inizio a far scorrere il glande sulle grandi labbra fino a toccare il clitoride’una’due’tre volte’è bagnatissima, si agita sotto questa lenta tortura’ma anche io non ne posso più’e la penetro con un colpo deciso’è stretta e bollente, mi godo qualche secondo la sensazione’poi inizio a scoparla’alterno la penetrazione’profonda ma delicata’forte e veloce’sento i suoi umori colarmi sul cazzo’ci bagno due dita che porto sul suo sfintere’ci gioco un po’ penetrandolo un po’ per volta mentre continuo a scoparla con foga’.alla fine sono tutto il suo culo con le dita e attaverso quel lembo di pelle che mi separa dalla sua vagina sento il mio pene fare avanti e indietro’lei geme e si inarca, è uno spettacolo mentre i miei colpi si fanno sempre più veloci e profondi quasi volessi sfodargli l’utero’viene con un grido selvaggio la sento tremare forte sotto di me. Anch’io sono al limite e stò per venirgli dentro; lei però ha un’altra idea’mi blocca, lo sfila e si inginocchia, sento le sue labbra avvolgermi’è troppo’appena inizia a prenderlo in bocca esplodo. Lei mi guarda alza gli occhi incrociando i miei mentre ingoia tutto, poi si alza e si lecca voluttuosamente le labbra’le sue parole conclusive sono un misto di eccitazione e divertimento’.’ come me la cavo con la lingua? Promossa? ”’a pieni voti’ rispondo.
Passate le vacanze natalizie l’attività della mia scuola riprende normalmente; studenti e studentesse di tutte le età e bambini dai 3 anni di età’non fraintendetemi odio e condanno la pedofilia in ogni sua forma quindi i miei pensieri non sono rivolti ai bimbi ma alle loro mamme, che vengono ad accompagnarli e si fermano in sala di attesa.
Tra tutte le mia attenzione è stata attratta da Lei, Tiziana. Non è la più bella e neanche la più giovane delle mamme’sulla quarantina, capelli biondo cenere, sul metro e sessanta e fisico sempre nascosto in abiti informi.
Quello che mi attrae di più è il suo modo di fare sempre riservato, dopo due anni ancora mi da del lei. Un paio di settimane fa si presenta coma al solito ad accompagnare la sua bambina, un peperino biondo e, miracolo, indossa una gonna al ginocchio nera abbinata ad una giacca su cui indossa un cappotto nero. Come solito si siede in sala di attesa che è proprio davanti alla porta del mio ufficio.
La guardo con insistenza, anche perché la posizione ha fatto aprire il cappotto e salire un po’ la gonna. Le passo davanti un paio di volte con la scusa di parlare con qualche insegnante e ogni volta getto lo sguardo sulle sue gambe e poi la fisso negli occhi.
Lei se ne accorge, arrossisce ma sorride compiaciuta. Ma’come fare il primo passo? E se ho equivocato la sua reazione? Ho una scuola da mandare avanti ed una reputazione da difendere.
Passa l’ora di lezione e a parte qualche sguardo non succede nulla.
La volta successiva viene la nonna ad accompagnare la bimba’sono un po’ deluso, avrei voluto continuare il mio gioco, espormi un po’ di più.
Tiziana mi chiama la mattina successiva, deve portare il figlio a fare lezione il pomeriggio e mi chiede se può portarlo una mezz’ora prima; chiaramente le do il mio consenso e mi preparo per il pomeriggio. Lei arriva con il bambino e vedo che è tornata ai soliti vestiti; la faccio accomodare e metto in pratica il piano che mi è venuto in mente.
Chiudo la porta dell’ufficio, cerco tra le iscrizione la sua, mi segno il numero del cellulare che mi ha lasciato per le emergenze e le mando un sms: ‘Sei molto più bella con la gonna”non faccio in tempo a posare il telefonino che mi giunge la sua risposta”chi sei?’ ”quelle che ti accarezzava le gambe con lo sguardo’voglio farlo con le mani e non solo le gambe’.
La risposta si fa attendere e penso che tra qualche istante la vedrò entrare incazzatissima dalla porta quando invece la suoneria mi avvisa dell’arrivo della sua risposta”sei impazzito? Sono felicemente sposata”anche se non è il mio stile decido di giocare il tutto per tutto”non sono impazzito’la scuola chiude alle 20.30’ma io ti aspetto qui. Ti voglio!!’.
Iniziano ad arrivare gli altri bambini, suonano alla porta ed io vado ad aprire; non la degno di uno sguardo anche se noto con la coda degli occhi che mi guarda in un modo che non riesco a decifrare. Non importa, ho gettato la mia esca ora devo solo aspettare.
Le ore passano lentamente e non so cosa mi aspetta’alle 20.30 puntuale chiudo il portone.
Passano solo pochi minuti e il campanello suona’è venuta’non riesco a crederci.
Apro e lei è lì’rossa in viso’lo sguardo basso’questo mi eccita maledettamente’non perdo tempo e la bacio. La sua risposta è freddina’sussurra qualcosa”che ci faccio qui? Devo essere a casa tra un’ora..’. Non le lascio il tempo di elaborare i pensieri, potrebbe ripensarci’la bacio sul collo con passione’la lingua dietro all’orecchio’le mani che stringono il suo seno sopra il maglione’e lei si scioglie un po’.
La bacio ancora ‘stavolta apre la bocca e risponde al mio bacio, gioco con la sua lingua, accarezzo i denti, le mordo le labbra. Sento sotto il palmo delle mani i capezzoli inturgidirsi’ne stringo uno tra pollice e indice e lei finalmente si lascia andare e cerca con la mano il mio cazzo, l’accarezza sopra i pantaloni.
In un’attimo siamo sopra il divano della sala di attesa; le sfilo impaziente il maglione e rimango un momento a guardare il suo seno, una terza piena nascosta appena dal reggiseno di pizzo bianco.
La lecco sul collo mentre con le mani sbottono i suoi pantaloni’scendo nell’incavo dei seni con lentezza e faccio saltare l’elastico del reggiseno’sfioro la pelle delicata con la punta della lingua’gioco con i capezzoli’prima dolcemente’poi un po’ più rudemente’mordendoli’lei ha un sussulto e piega indietro la testa’allora scendo sulla sua pancia’bacio l’ombelico e ci infilo la lingua’passo le mani sotto le mutandine che le sfilo’sento il profumo della sua femminilità e voglio assaggiarla!!! Ha una bella fighetta’sembra depilata per quanto sono biondi e corti i suoi peli’è calda e bagnata; scendo piano sulle grandi labbra che subito si aprono invitanti’lecco con passione alterando sfioramenti delicati a vere e proprie leccate’la penetro con la lingua’lei ansima”così’continua’che belloooo”scendo ripetutamente anche ad insalivare il suo ano mentre infilo due dita nella sua vagina’continuo a stimolarla con le dita e con la lingua portandola ripetutamente alle soglie dell’orgasmo’stà impazzendo ed è proprio quello che voglio.
Mi fermo e mi libero dei pantaloni e dei boxer’il suo sguardo è fisso sul mio cazzo’non è lungo, nella norma direi ma più largo del normale e adesso in completa erezione. Tiziana lo sfiora con le mani’ma io inizio a poggiarglielo sul seno, ci gioco sui capezzoli e poi lo porto all’altezza della sua bocca’voglio tutto da lei, che non si tira indietro e inizia a succhiarlo’è brava..segue tutta l’asta con la lingua, mi lecca le palle e poi ritorna sulla cappella, la bacia, l’assapora con le labbra e poi se lo infila con esasperata lentezza tutto in bocca’mi fa morire e lo sa’continua il suo bocchino sfilandolo quasi completamente e ringhiottendolo tutto una’due’dieci volte’ora è lei a portarmi al limite della resistenza e’la fermo.
Mi siedo sul divano e prendendola per le mani la faccio mettere in piedi di fronte a me’lei prende il mio cazzo e lo porta all’imbocco della sua vagina sedendosi su di me’con estrema lentezza si penetra completamente’è bollente. Inizia a cavalcarmi con calma come per abituarsi alla mia presenza dentro di lei’le metto le mani sulle natiche e accompagno il suo Sali-scendi. Mi dedico al suo seno con la bocca’le mordo le mammelle’lei aumenta il ritmo’sale a sfilarlo completamente e poi lo rinfila in un unico movimento’sento la mia cappella sbattere sul suo utero’come vorrei sfondarla questa puttana di una mammina. Ma la lascio fare’è la sua trasgressione, il suo tradimento..e poi è davvero brava’rallenta e stringe i muscoli della vagina intorno al mio cazzo’poi riprende a cavalcare con foga’scende profondamente e si ferma’mi guarda negli occhi’io le infilo un dito nel culetto. Chiude gli occhi e riprende a scoparmi..si, è lei che conduce questa scopata’ma stavolta aumenta gradualmente il suo movimento’sempre più veloce’non resisto più’siamo entrambi alle soglie del piacere’sento distintamente le contrazioni della sua figa e la sento urlare il suo orgasmo e schizzo dentro di lei’
Rimaniamo così abbracciati per un po”poi lei si alza e và verso il bagno’
Io chiudo gli occhi stremato da quel rapporto inatteso e desiderato’quando li riapro lei è seduta in sala di attesa che mi guarda’io sono alla mia scrivania’è stato solo un bellissimo sogno!!
Però’che belle gambe che ha Tiziana’

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