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Serena, diario di una troietta

By 17 Gennaio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Per una ragazza adolescente, avere un fratello maggiore, ha sicuramente dei vantaggi ma anche degli svantaggi.
I primi si sono concretizzati quando, verso i 15 anni mi permise di frequentare la sua compagnia di amici ed amiche, tutti ragazzi e ragazze tra i 18 ed i 20 anni.
Diretta conseguenza fu la possibilità di avere una più ampia libertà, soprattutto negli orari di rientro a casa, mentre le mie compagne di scuola erano tutte più o meno costrette a rispettare il coprifuoco, imposto dai genitori.
Inoltre potevo partecipare a feste che altrimenti mi sarebbero state precluse.
Così col passare del tempo gli amici di mio fratello mi si affezionarono ed io a loro ma, di contro, questo affetto li portò a considerarmi più la mascotte del gruppo che una ragazza in carne ed ossa.
Bisogna anche dire che in quanto ad ossa ne ero ampiamente provvista, quello di cui mancavo un po’ era la carne, infatti sono sempre stata una ragazza carina, alta 1,60 coi capelli scuri lisci e belle labbra carnose, ma piuttosto magra e con poco seno, una prima un poco più abbondante, contrariamente alle ragazze del gruppo tutto piuttosto formose.
Il fatto poi che fossi la ‘sorellina’ dell’indiscusso capo branco, allontanava definitivamente ogni velleità dei maschietti nei miei confronti.
A peggiorare la mia situazione c’era anche il fatto che mio fratello voleva che mi vestissi in pratica come una suora, gonne lunghe, jeans larghi che nascondevano le mie forme anche se acerbe, camicione.
Tutto questo andava a discapito della mia vita sessuale, ridotta a lunghe sedute di masturbazione, fantasticando sui ragazzi carini del gruppo, aiutata dai racconti piccanti delle altre ragazze che invece sperimentavano con ottima soddisfazione le gioie del sesso.
La svolta della mia vita sessuale avvenne subito dopo la partenza di mio fratello per il servizio militare.
Le gonne cominciarono ad accorciarsi, le camicie larghe sostituite da magliette attillate che non nascondevano più il mio piccolo seno, ora liberato anche dai reggiseni.
A quel punto i ragazzi cominciarono a considerarmi anche dal punto di vista sessuale e divenni ben presto il polo attrattivo della compagnia.
Quindi, a 18 anni compiuti, feci il mio primo pompino.
Uno dei ragazzi, con la scusa di accompagnarmi a casa con la sua auto mi portò in una stradina fuori mano, per ‘chiacchierare un po’!’ mi disse.
Sapevo che le chiacchiere erano una scusa ed in effetti non vedevo l’ora di essere coinvolta in qualcosa di più eccitante delle solite limonate.
Appena fermi, senza dire una parola cominciò a baciarmi mettendomi un palmo di lingua in bocca.
Nelle ultime settimane avevo imparato a baciare molto bene sperimentando con diversi ragazzi, e risposi al bacio con ardore giocando con la lingua.
Ben presto ci trovammo, lui col cazzo duro da impazzire ed io con la fighetta completamente fradicia.
Il ragazzo a questo punto si slacciò i jeans tirando fuori il suo randello già scappellato e pronto.
In pratica era la prima volta che ero a tu per tu con un bel cazzo duro, lo presi in mano con timore e subito mi resi conto di quanto mi piaceva sentire il calore del cazzo, le grosse vene in rilievo, sentirlo fremere al tocco della mia mano.
‘Brava!!’ mi disse ‘Continua così’..su e giù’mmmhhh’.che mano fantastica!!’
Mi sentivo in paradiso sentendo queste parole.
‘Prendilo in bocca adesso’..fammi un bel pompino!!’
‘Va bene’.ma mi devi insegnare come si fa!!’ gli risposi
‘E’ la prima volta?!’ mi chiese incredulo.
‘Si’.ma imparo in fretta!!’
Così mi spiegò che per prima cosa avrei dovuto leccare bene tutta la cappella e poi scendere a leccare le palle per poi, finalmente mettermelo in bocca il più profondamente possibile ed iniziare a succhiare andando su e giù sul cazzo.
Feci proprio come mi diceva mentre lui mugolava e mi incitava a fare sempre meglio finché poco dopo sentii il cazzo ingrossarsi sempre di più.
‘Adesso sborro”.davi tenerlo bene in bocca ed ingoiare tutto quello che esce’..te la senti?’
Assentii con la testa senza togliere quel bel cazzo dalla mia bocca.
Strinsi bene le labbra ed attesi.
Non ci volle molto e sentii lunghi fiotti di liquido denso e bollente direttamente nella mia gola, cosa che mi facilitò il compito di ingoiare tutto senza sforzo.
‘Mmmmhhh’.siii’..sborrooooooo’..ti inondo la gola’.bevi troietta bevi tutto!!’
Quando si fu completamente svuotato mi disse di lasciare il cazzo.
‘Sei una pompinara nata cara mia!!’ mi disse mentre mi accarezzava la fighetta ormai ridotta ad un lago.
Gli bastarono poche sfregate sul clitoride per farmi avere il mio primo orgasmo, procurato da qualcuno che non fosse il mio dito.
Inutile dire che da quel giorno, ogni volta che mi accompagnava a casa ci fermavamo a pomiciare concludendo con un bel pompino ed un ditalino che mi faceva impazzire.
Iniziai ad essere sempre più brava nel succhiare il cazzo e la notizia cominciò a trapelare tra gli amici.
Ben presto diventai molto ricercata ed apprezzata, tanto che non passava giorno che non succhiassi due o tre cazzi ingoiandone golosa la sborra.
In breve diventai la svuota coglioni del gruppo sbaragliando la concorrenza delle altre ragazze.
Alla lunga però mi resi conto che non mi bastava più succhiare in cambio di un ditalino, per cui decisi che era venuto il momento di farmi scopare come si deve.
L’occasione giusta si presentò un sabato pomeriggio.
Eravamo nella piazzetta dove ci si incontrava solo io e un certo Francesco un bel tipo sui 20 anni.
Mi ero presentata con una gonnellina, talmente corta che camminando mi si intravvedevano le mutandine, una maglietta attillata da cui i capezzoli sembravano voler bucare la stoffa ed un paio di sandaletti bianchi con un bel tacco.
‘Wow Serena se vai in giro così prima o poi qualcuno ti si scopa!!’ mi disse toccandosi vistosamente la patta già un po’ gonfia.
‘Magari!!……ho una gran voglia di cazzo oggi!!’ gli risposi
‘Mmmh”sei proprio una gran troietta”..che ne dici di andare a divertirci un po’ io e te?……ho la casa libera i miei sono andati al mare!!’ mi propose mettendomi una mano sul culetto.
‘Ottima idea”andiamo?’
Ovviamente non se lo fece ripetere una seconda volta e poco dopo eravamo in casa sua.
In un attimo mi spogliò della gonna degli slip e della maglietta lasciandomi solo con le scarpe.
‘Sei bella’.mi piaci”guarda che cazzo mi hai fatto venire!!’ mi disse spogliandosi a sua volta e mostrandomi il suo cazzone che svettava tra le sue cosce.
In precedenza lo avevo già spompinato più volte, ma mai mi ero trovata in una stanza, su un letto matrimoniale, completamente nudi.
Ero eccitata come una cagna e mi gettai con la bocca su quella cappella paonazza facendola sparire presto nella mia avida bocca.
‘Mmmmmhhh’.siii’..dai troia’succhia tutto”..prendilo bene fino in fondo’..dai che poi ti sfondo la fighetta!!’
Lo succhiai come non avevo mai succhiato, famelica mentre lui mi dava il ritmo del pompino tenendomi una mano sulla nuca e spingendomi la cappella fino all’esofago.
Quando fu bello duro e lucido di saliva mi prese e mi fece sdraiare sul letto aprendomi le gambe a compasso.
‘Che bella fighetta’..adesso te la mangio tutta!!’ mi annunciò subito prima di tuffarsi con la lingua sul mio clitoride gonfio e fremente.
In un attimo mi portò all’orgasmo.
‘Siii’godo’.vengooo’siiiiiii!!’ urlai con quanto fiato avevo in gola ‘Scopami’.sfondami’.rompimi la figa’.voglio il cazzo dentro!!’ ormai non mi controllavo più, volevo il suo cazzo nella figa.
Mi sollevò le gambe portando le ginocchia all’altezza del viso e poi cominciò a strusciare la cappella tra le grandi labbra guardandomi negli occhi.
‘Dimmi che vuoi il cazzo’.di che sei una troia e vuoi il cazzo!!’
‘Voglio il cazzo’.siii’sono una troia e voglio il cazzo dentro!!’ gli urlai senza esitare.
Probabilmente non immaginava che fossi vergine perché, dopo aver puntato la cappella sul buchino, spinse con forza, entrando completamente dentro la vagina.
‘Aaaaahhhhhh!!’ urlai ‘Piano”.sono vergine!!’
Si fermò un attimo come sorpreso ma poi si riprese subito.
‘Eri vergine piccola puttanella!!’ e cominciò a scoparmi sfilando il cazzo quasi per intero per poi affondarlo fino alle palle.
Devo ammettere che inizialmente sentii un gran male ma pian piano il dolore della deflorazione si trasformò ben presto in piacere.
Un piacere nuovo, intenso, coinvolgente, nulla a che vedere col piacer procurato con le dita.
Così iniziai ad andare col bacino incontro ai suoi colpi di ariete mentre l’orgasmo montava sempre più velocemente.
Andò avanti per un po’ a scoparmi sempre più velocemente portandomi più volte all’orgasmo e poi con gli ultimi colpi violenti mi riempì la figa di una quantità enorme di sborra bollente.

Sono graditi suggerimenti, commenti e critiche fanserver07@gmail.com Dopo questa prima magnifica esperienza cominciai a darla a tutti, attenta però di non restare incinta, fortunatamente la prima volta, benché mi avesse sborrato dentro una gran quantità di seme, non era accaduto nulla.
Divenni la troietta più ricercata della compagnia, facevo concorrenza alle ragazze più grandi e sgamate, la mia bocca e la mia fighetta erano sempre all’opera.
In quell’epoca i ragazzi avevano trovato un posto, a dire il vero un po’ squallido, ma fuori mano e sicuro dove portavano le ragazze a scopare.
Era una capanna di legno, nascosta sotto un ponte sul Tevere.
Avevano portato un divano un po’ scassato ed un paio di materassi e li ci si divertiva.
Ero diventata una vera ninfomane, il cazzo non mi bastava mai ed incominciai anche a scopare con due ragazzi alla volta.
Ogni tanto mio fratello tornava in licenza ed allora tutto tornava alla normalità perché non volevo perdere la mia libertà, ma appena tornava in caserma dovevo recuperare le scopate perse.
Fu proprio una di queste volte che mi decisi a dare anche il culetto.
C’erano pochissime ragazze che lo facevano e certo questo avrebbe aumentato le mie azioni.
Un pomeriggio mi ero appartata con Marco, che conoscevo da tempo e col quale avevo un certo feeling, uno che non si limitava a prendere il suo piacere ficcandomelo in bocca o in figa senza riguardi, come facevano la maggior parte dei ragazzi.
A me andava bene anche così, riuscivo ugualmente ad avere il mio orgasmo ma per farmi sverginare il culo volevo qualcuno un po’ più diciamo ‘delicato’.
Così andammo nella capanna scannatoio.
‘Serena sei sempre più bella!!’ mi disse Marco mentre mi spogliavo davanti a lui.
In effetti il mio corpo si era un pochino più riempito di ciccia, anche se le tettine erano rimaste tali, però il fisico era sicuramente più armonioso e non spigoloso come i primi tempi.
‘Grazie Marco’.sei sempre gentile!!…… voglio farti un regalo!!’
‘Un regalo?!’ chiese Marco con l’aria stupita.
‘Voglio che mi scopi anche il culetto’.&egrave ancora vergine”’ti va?’
‘Caspita Sere”.altroché che mi va” hai un culo da sballo!!’
‘Bene allora che aspetti a tirare fuori il cazzo”..prima voglio ciucciarlo ben bene!!’
Marco si spogliò in un batter d’occhi e mi presentò il cazzo già duro alla bocca.
Lo presi in mano ed iniziai a segarlo lentamente baciandogli la cappella congestionata.
Ormai avevo affinato l’arte del pompino e se volevo riuscivo a far sborrare in pochi secondi chiunque, ma in quel caso non volevo affrettare le cose.
Iniziai a leccare il glande per poi scendere a lambire le palle gonfie e quindi risalire lungo l’asta dura come il ferro.
‘Mmmh’.mmmmhhh’sii’.ooohh’che bocca’siiii’brava!’
Il ragazzo gemeva e mugolava di piacere sotto i miei colpi di lingua.
Poi iniziai a succhiare il cazzo lubrificandolo abbondantemente.
Inutile dire che la mia fighetta era ormai un lago e gli umori scendevano lungo le cosce.
Dopo un po’ Marco si staccò e si mise sotto di me cominciando a leccarmi la figa inserendo la lingua ben dentro e suggendo i miei abbondanti succhi.
Col su cazzo in bocca ed una lingua che giocava col mio clitoride, esplosi in un orgasmo squassante mentre Marco continuava a leccarmi instancabile.
Era molto bravo e sapevo che gli piaceva da morire leccare la figa, una volta ero stata con lui e mi aveva leccata per un’ora.
Però volevo il cazzo dentro e così lo feci alzare e sdraiare poi sul divano impalandomi sul suo cazzone durissimo dandogli le spalle.
Lo cavalcai per un po’ mentre lui giocava col mio buchino del culo inserendovi le dita bagnate dei miei succhi e della sua saliva.
Venni un’altra volta inondandogli il cazzo di una quantità enorme di sborrina.
‘Brava puttanella’..così &egrave più scivoloso!!’ commentò Marco ‘Dai’mettiti a pecora che ora ti faccio il culo!!’
Non mi feci pregare ed in un attimo fui a pecorina col culo ben in alto.
‘Hai proprio un bel culo’..sarà un piacere romperlo!!’ disse e poi cominciò a leccare il buco mettendo dentro un dito e poi un altro per aprirlo bene.
Non ce la facevo più godevo come una troia.
‘Dai’dammelo’.scopami il culo’..dai porco sfondami!!’ lo incitai allargandomi le chiappe con entrambe le mani
A quel punto lo vidi prendere il cazzo saldamente alla base e puntare la grossa cappella sul mio ano iniziando a spingere.
‘Spingi come quando devi cagare’..vedrai che aiuta!!’ mi suggerì continuando a spingermi la cappella nell’ano.
Così feci e poco dopo sentii lo sfintere cedere ed il culo aprirsi mentre il suo palo mi penetrava profondamente.
‘Uaaaaaahhh’siiii’.cazzo lo sento”..mmmhhh”.fa male’..continua però non ti fermare!!’
In effetti mi faceva male il buco ma non volevo arrendermi e fui premiata perché, quando il cazzo fu tutto dentro il mio culo, Marco si fermò per farmi abituare alla grossa intrusione innaturale e poco dopo iniziai a sentire il dolore scemare e poi scomparire del tutto lasciando il posto ad un languore mai provato.
Dopo alcuni minuti Marco cominciò ad estrarre il cazzo di pochi centimetri, per poi rimetterlo dentro, pian piano, ma sempre qualche centimetro in più, finché mi accorsi che lo aveva sfilato quasi completamente, per poi affondarlo di nuovo fino alle palle.
A quel punto il dolore era completamente scomparsi ed il piacere cominciava a farsi più intenso.
‘Continua”dai che mi piace”.mamma come lo sento”.sei bravo non mi hai fatto male”.mmmhhh’.mi piace il cazzo in culo!!’
‘Lo sapevo che eri una gran troia”..ora che ti ho aperto chissà quanti bei cazzi ci prenderai in questo culo da favola!!’ commentò Marco mentre iniziava a scoparmi più velocemente affondando i colpi come se stesse sfondando una porta.
‘Siii’..ancora’.ancora’..dai che godo’mmmmhhh’..bello siiiii!!’ mi ero portata una mano sulla figa trovandole completamente bagnata ed avevo iniziato a masturbarmi infilandomi quattro dita nella fessura.
Sentivo la sua mazza attraverso la sottile parete che divide la vagina dall’ano ed immaginavo quando avrei preso due cazzi contemporaneamente venendo immediatamente.
Il suo ritmo cominciò a farsi forsennato mentre sentivo i coglioni sbattere violentemente sulla mia fighetta fradicia.
‘Cazzoooo’..siii’godo’.ti sborro nel culo”’sborrooooooooo!!’ ad un tratto urlando come un porco affondò il cazzo fino in fondo e tenendomi saldamente per i fianchi mi fece un vero e proprio clistere di sborra.
Ci accasciammo entrambi stremati mentre il suo cazzo che perdeva lentamente consistenza usciva dal mio culo seguito da un rivolo di sperma che subito mi affrettai a raccogliere per portarmelo alla bocca, ingoiandolo avidamente.
‘Sei diventata una vera troia Serena!!’

Sono graditi suggerimenti, commenti e critiche fanserver07@gmail.com I mesi che seguirono la perdita della mia seconda verginità furono pieni e movimentati.
Ormai la notizia si era sparsa e i maschietti facevano a gara per invitarmi nello scannatoio e scoparmi bocca, figa e culo.
Mi piaceva essere usata e trattata come una troietta ed iniziai anche ad avere incontri con un paio di maschi alla volta che mi riempivano entrambi i buchini con sommo piacere di tutti.
La maggior parte delle volte loro si prendevano il piacere senza curarsi che avessi l’orgasmo ma proprio questo mi faceva godere, la consapevolezza di essere solo uno strumento di piacere mi procurava l’orgasmo.
Ovviamente tutti questi maneggi furono tenuti nascosti a mio fratello finché terminò il servizio militare.
Col suo ritorno non fu più possibile nascondere il fatto che mi facessi montare come una vacca tutte le volte che potevo.
Ero diventata un specie di ninfomane, il cazzo non mi bastava mai e fu inevitabile che lui mi scoprisse.
Inizialmente si arrabbiò moltissimo e me ne disse di tutti i colori ma poi dovette rassegnarsi a che sua sorella si facesse montare ogni volta che voleva.
In ogni caso ci fu un’episodio che diede una svolta nuova alle nostre vite.
Entrambi eravamo stati invitati ad una festa, per l’occasione mi ero vestita con una gonnelina plissettata tipo kilt ed una maglietta molto attillata che a malapena nascondeva le mie tettine sode.
Durante la festa fui abbordata da uno dei ragazzi che poco dopo mi portò in una stanza.
‘Vedrai Serena”.facciamo un bel giochino”’.ora ti bendo e poi ti scopo così!!’
‘Mmmmhhh’..sei un porcellino”.dai che mi piace l’idea!!’ risposi già eccitata.
Così dopo avermi spogliata mi mise sul letto bendandomi gli occhi.
La cosa mi eccitava da morire e sentivo la fighetta che si bagnava come poche volte mi era capitato.
Valerio cominciò ad accarezzarmi i seni ed i capezzoli che diventarono subito duri ed iniziai a gemere di piacere.
‘Mmmhhh’..aaahh’mmhhh’siii!!’
Ero completamente abbandonata, sentivo le sue mani su tutto il corpo ma poi mi resi conto che le mani che mi accarezzavano non potevano essere di una persona sola.
Due mani sui seni, una in mezzo alle gambe ed una quarta che si occupava del mio culetto erano decisamente troppe per un uomo solo.
Questo però, invece di infastidirmi, mi eccitò ancora di più.
Quando una lingua si insinuò tra le grandi labbra ed una bocca dei capezzoli ebbi il primo orgasmo.
‘Aaaahhh’siiii’..dai’..godoo’.siiiiiii!!’
I due continuavano in silenzio ed io percepivo solo i loro movimenti attorno a me.
Era una sensazione incredibilmente eccitante.
Ad un tratto percepii la una presenza davanti alla mia bocca poi una grossa cappella iniziò a premere sulle labbra per entrare.
Aprii la bocca ed accolsi il glande nel mio cavo orale iniziando a succhiare.
Ormai ero diventata una esperta pompinara ed in pratica conoscevo il cazzo di tutti i miei amici per averlo più volte provati ma quello mi sembrava un cazzo nuovo, certo non me ne preoccupai più di tanto ed in breve lo portai al massimo turgore, quasi pronto a sborrare.
Volevo il suo sperma in bocca ed aumentai il ritmo, finché non mi riempì il palato di calda sborra, che ingoiai golosamente.
Intanto l’altro non aveva smesso un attimo di leccarmi la figa che ormai colava come una fontanella.
Il cazzo che avevo spompinato così bene però non perse la sua durezza.
Sentii che si sdraiava al mio fianco e mi prendeva perché mi mettessi sopra di lui.
Lentamente mi feci riempire la fighetta dal suo cazzo durissimo iniziando un lento su e giù.
Lo sentii gemere mentre le pareti della mia fighetta lo avvolgevano come un guanto.
Mi scopavo lentamente impalandomi sempre più profondamente sentendo l’orgasmo montare nuovamente.
In quel momento l’altro cazzo si presentò alla mia bocca per ricevere il suo piacere dalle mie calde labbra.
Iniziai a succhiarlo mentre salivo e scendevo sul cazzone che mi riempiva la fighetta.
Andammo avanti per un po’ ma poi il ragazzo che stavo succhiando si allontanò e lo sentii salire sul letto alle mie spalle.
‘Dai inculami”dammelo dentro al culo!!’
Immaginai subito quello che stava per accadere e mi piegai schiacciando le mie tettine sul petto di quello sotto per favorire la penetrazione del mio culetto.
Infatti l’intenzione di quel ragazzo era proprio quella di prendermi da dietro e fare così una doppia.
Mi sentii invadere il sedere dal suo grosso cazzo e finalmente fui piena.
Mi stavano penetrando in due portandomi velocemente all’orgasmo.
Al culmine del piacere mi tolsi la benda e rimasi di sasso.
Sotto di me, che mi riempiva la figa, era mio fratello mentre l’altro era l’amico.
Inizialmente pensai di mandarli a fare in culo entrambi.
‘Bastardo”che scherzo del cazzo”’.sei un porco”’me ne vado!!’
In quel momento sentii la cappella di mio fratello urtare il colo dell’utero ed una fitta di piacere, straordinariamente intenso, salirmi direttamente al cervello.
‘Siete dei porci ma mi piace””scopatemi adesso”fatemi godere”dai sfondami la figa’.e tu sbattimi il culo!!’ ormai la frittata era fatta ed ora volevo solo godere.
Mi feci scopare con rabbia finché entrambi mi riempirono figa e culo di sborra.
Con ancora lo sperma che scendeva dai miei buchi mi alzai, presi i vestiti e li lasciai.

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