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Racconti Erotici Etero

Sfida

By 11 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Io e S. ci svegliammo quella mattina come tante altre volte, senza neanche pensarci accesi la radio, ascoltando un telegiornale qualsiasi…

non ci stavo neanche prestando attenzione quando la radio arrivò alle notize sportive… annunciando l’ennesima sconfitta dei neozelandesi alla finale della coppa america… e l’ennesima vittoria degli improbabili navigatori svizzeri… scoppiai in una grassa risata quando arrivasti nella stanza… mi guardavi un poco stranita, non capendo cosa stava succedendo e cosa avesse causato la mia euforia…

Io -> ti ricordi quella scommessa che facemmo qualche giorno fa? sulla coppa america?

S. -> no… si, ora ricordo…

Eri così sicura delle tue previsioni che quasi con presunzione…

S. -> stasera alle 20:00, ci troviamo direttamente la che esco tardi dal lavoro…

Come facevo a spiegarti che …

Io -> non hai vinto tu…

Solo per darti torto ti dissi che gli svizzeri avrebbero vinto mentre affermavi che sarebbe stato quantomeno impossibile… E proprio per questo scommettemmo che se gli svizzeri avessero perso ti avrei dovuto portare a cena in quel ristorante messicano che adori tanto… beh, siccome la cosa non mi dispiaceva comunque accettai una scommessa che credevo persa in partenza… e per lo stesso motivo accettasti la posta ben più alta che mettevo in gioco io…

Avevo vinto… ti guardavo forse più sorpreso che altro mentre …

Io -> non mi interessa il premio… mi basta aver vinto…

sorprendendomi ancora di più mi guardasti dritto negli occhi dicendomi e con un pizzico di malizia mista ad un tono incotestabile

S. -> le scommesse si pagano… sarà mio dovere, e piacere, diventare la tua schiava, prigioniera per una notte… disposta ad assecondare i tuoi desideri in ogni passo…

beh… quando avevo messo quella posta non pensavo neanche minimamente di vincere, non sapevo neanche quello che ti avrei fatto…tanto tutto quello che volevamo lo chiedevamo a vicenda…

beh… forse qualcosina sarei riuscito ad inventare…

ci salutammo per andare al lavoro, ci separammo come tutte le mattine, con un bacino delicato e un tuo sorriso malizioso mi fece capire che tutto sommato il premio che forse non sarebbe stato solo mio…

Arrivai a sera distrutto… avevo bisogno di una doccia rigenerante e una piacevole cena.. ma prima di arrivare a casa passai in centro a fare un paio di acquisti per la serata, avevo in mente un paio di cosette di cui avevamo sempre parlato tanto e che stasera mi sarei tolto la voglia di realizzare…

Arrivai a casa presto, tutto sommato non mi dispiaceva la cosa, preparai qualche cosa da mangiare, e con la mia solita precisione il tavolo e la stanza fu riordinata e preparata per la cena… musica delicata in sottofondo… qualche candela profumata accesa…

Quando arrivasti in casa ti vidi tranquilla, compiaciuta delle sorprese che avevo preparato, e soprattutto contenta di non dover cucinare…

Ci sedemmo a tavola… mangiando tranquilli e raccontandoci la giornata di lavoro, fortunatamente i lavori diversi ci offrivano sempre spunti di conversazione, e alla fine riuscivamo sempre a darci piccoli consigli su come gestire il lavoro reciproco, i rapporti con gli altri, controllare le attività e tutto quanto accadeva intorno a noi…

Finimmo con il dolce ed un pizzico di spumante che usammo per festeggiare la vittoria degli svizzeri, e soprattutto, egoisticamente, la mia…

Ridemmo senza nessun motivo, quando notai un cambiamento nel tuo atteggiamento… ci alzammo.. mi portasti sul divano e guardandomi negli occhi mi dissi con tono placido e tranquillo…

S .-> e ora che sono tua schiava cosa posso fare per te?

Beh, trovai la cosa buffa, ma estremamente eccitante, giocai un secondo con il suo viso, ti diedi un bacio dicendoti

Io -> …ti adoro, come amica, come amante e compagna… ho bisogno di una doccia..

Era strana la situazione in cui ci stavamo immergendo… assolutamente insolita in quanto non eravamo abituati a prendere il controllo che rimaneva sempre ben bilanciato nelle mani di entrambi… L’idea di controllarti per una notte mi eccitava da morire, e decisi che ne avrei un poco approfittato quella notte…

Ci avviammo così in bagno, avevo già preparato gli asciugamanti e mi sedetti sul bordo della vasca…

Io -> …ho voglia di gustarmi uno spogliarello…

Mi guardasti stupita… non te lo aspettavi… non ci era abituata ma con sensualità ti inginocchiasti davanti a me guardandomi negli occhi… una mano ti accarezzavi le gambe alzando di pochi centimetri la gonna mentre l’altra mano sbottonava lentamente la camicetta bianca…

intravedevo il reggiseno che conteneva appena il seno prominente mentre le tue mani scivolavano sul corpo…

I bottoni saltarono via facilmente, la giacca scivolò a terra mentre la gonna si alzava e abbassava, attendendo le tue mani che abbassassero la zip sul fianco…

Ti guardavo, mentre con un gesto rapito sganciavi il reggiseno da sotto la camicia, volgendomi le spalle mentre la gonna scivolava verso il basso mostrando gli slip in seta che portavi….

Girandoti lentamente incominciasti a giocare con l’elastico degli slip… abbassandoli sempre di più… un centimetro alla volta…

Lasciandoti andare alla tua fantasia, con un gesto improvviso affondasti la mano dentro gli slip…

intravedevo le tue dita muoversi sulla tua femminilità quando i tuoi occhi si illuminavano di un piccolo lampo, che ti caratterizzava ogni volta che inventavi qualcosa da fare…

la tua mano usciva da li, per poi portarmela sotto il naso ..

S. -> ho un buon odore?

Io -> sicuro… continua…

così anche gli slip volarono via, e mentre salivi sopra di me, facevi scivolare la camicia rimanendo completamente nuda…

S. -> posso spogliarti?

Io -> devi…

mi sfilasti la maglietta con dolcezza… per poi divertirti a stuzzicarmi da sopra i pantaloni, mentre le mie mani cominciavano a sfiorare il tuo corpo, con delicatezza infinita, più di quanta ne avresti sopportato… adoravi quanto ti toccavo a piene mani, accarezzando con vigore la tua pelle… ma stavo giocando con i tuoi desideri e soprattutto con la tua voglia che stava continuando a crescere smisurata…

mi feci alzare, inginocchiandoti ancora una volta davanti a me, strusciando il tuo viso sui boxer troppo aderenti per contenermi ancora… e con poca fatica li sfilasti, sfiorandomi le natiche con le unghie… indicandomi chiaramente il tuo desiderio

Io -> entriamo in doccia…

dopo qualche secondo che l’acqua scorreva entrammo sotto il vigoroso getto d’acqua, cominciasti a spugnare il mio corpo con delicata decisione a pulirmi, soffermandoti più volte sul mio petto, giocando con il mio corpo come se fosse tuo, facendo scivolare le mani con decisione insaponandomi per bene, baciandomi sulle labbra mentre le mani lavavano la mia schiena, per poi inginocchiarti davanti a me, e cominciando a lavarmi le gambe, risalendo piano verso la mia virilità ormai eccitata e vogliosa..

incominciasti a toccarmi delicatamente, facendo scorrere le tue mani sull’asta, poi ti alzasti per scivolare dietro di me, mentre la tua mano sinistra continuava con il suo splendido massaggio, dolce, delicato, irresistibile… cominciando a scoprirmi il glande e con delicatezza infinita a toccarmi, lasciando sempre il sapone tra la tua mano e il mio corpo…

con un gesto un poco improvviso cominciasti a lavarmi anche tra le natiche, giocando ogni tanto con il mio buchetto… ti lasciai fare, sapevi che mi divertiva anche se non sarei resistito per molto…ma ti fermai all’improvviso…

io-> non ora… risciaquami bene…

Sempre più stupita dal mio modo di fare, ed ormai un poco dubbiosa sul seguito mi risciaquasti con durezza, un poco imbronciata per non averti fatto finire… ti presi per mano baciandoti con passione per farti sapere che ero li con te e che ti volevo quando…

io -> non posso lavare la mia prigioniera…

Uscii dalla doccia con il tuo sguardo scioccato, cercasti di seguirmi quando ti fermai nella doccia dicendoti…

io -> continua da sola… io sono qui per gustarmi lo spettacolo

Capisti al volo, eri imbarazzata ma volevi stare al gioco, in fondo ti ci eri messa da sola e sapevi che dal ruolo di prigioniera non saresti uscita fino all’indomani mattina.

Ti lavavi decicatamente, assaporavo lo spettacolo mentre ti giravi mostrandomi le spalle, le natiche perfette.. giocavi con il tuo corpo come ogni uomo desiderebbe saper fare per far impazzire la propria donna, l’acqua tiepida allagava il tuo monte di venere, troppo eccitato ormai per non ricevere delle attenzioni… Ti soffermasti più volte esplorandoti brevemente… Le tue dita si soffermavano ad accarezzare il tuo clitoride, scivolando tra le natiche, bagnandoti completamente, cominciavi ad ansimare appoggiandoti alla parete con un braccio mentre con l’altro cominciavi a toccarti più decisamente, vedovo le tue dita affondare dentro di te, prima nella tua amica, poi velocemente passavano uscivano per dedicarsi al tuo clitoride, per un attimo giocasti anche con il tuo culetto quando, proprio mentre stavano per rientrare dentro di te mi avvicinai a te per chiederti…

io -> esci…

Eri disperata, volevi soddisfazione ma non la lasciavo che la ottenessi, cercavi ogni volta di anticipare i miei desideri ma quella sera non riuscivi a farlo, con un pizzico di rabbia e angoscia mi guardavi… smarrita per essere tra le mani di una persona che non riconoscevi, che stava giocando con te conoscendoti profondamente e che soprattutto ti stava portanto sempre più intensamente verso il baratro di orgasmi sempre più forti… ma ogni volta che stavi per lasciarti andare, cadere in quel desiderio infinito ti riprendeva all’improvviso, impedendoti di godere fino in fondo… completamente bagnata, con un gesto di dolcezza infinita ti infilai il tuo accappatoio, ti abbracciai per un attimo e ti abbandonasti al mio corpo… al calore del nostro abbraccio, stavi ancora ansimando per l’eccitazione e mi volevi, ma sapevi che avrei fermato qualsiasi tua azione, così ti abbandonasti completamente nell’abbraccio cercando di calmarti, calmare il tuo corpo, calmare il tuo cuore e sopprimere la dolce rabbia che provavi nei miei confronti…

Mi risiedetti sulla vasca… Guardandoti mentre ti asciugavi, con voce dolce e piacevole quanto decisa..

io -> vieni qui…

Questa volta capisti quello che desideravo e con piacere ti inginocchiasti davanti a me, giocavi con il mio accappatoio per slacciarlo completamente, guardando la mia virilità rinascere sotto le tue labbra ti divertivi a leccarmi, giocare, assaporare…

Sentivo il calore della tua bocca avvolgere il mio membro, con un gesto che in altre occasioni ti avrebbe dato fastidio ti accompagnai la testa contro il mio pube, spingendomi sempre più a fondo… ti liberai subito, non mi piaceva guidarti ma volevo che mi prendessi tutto dentro… Facevi fatica a contenermi e comunque riuscivi ad arrivare solo poco oltre la metà del mio membro. Spingevi a fondo le tue labbra per farmi sentire la tua lingua sul mio corpo.. succhiando con passione e delicatezza…

io -> hai due mani libere… una usala su di te….

Oddio, osai molto con questa richiesta, ma il gioco ti piaceva e incominciasti con una mano a giocare con il tuo accappatoio…

io -> slaccialo, scopriti il seno…

eseguisti placidamente, ti stavi immedesimando in una parte assolutamente insolita, anzi, ti stavi divertendo a compiacermi….

io -> e ora sollevati un secondo, allarga le gambe e con un dito…

le ultime parole morirono in gola, quando cominciasti a toccarti il clitoride per assecondare quelle voglie continue che avevo fatto crescere tutta la sera senza mai appagarle e mentre facevi questo le tue labbra mi cinsero con passione e la tua lingua saettava sul mio glande…

io -> fammi assaggiare il tuo sapore..

A malincuore togliesti la mano, per portarla alle mie labbra, eri assolutamente fradicia e le tue dita stavano addirittura gocciolando dei tuoi umori misti all’acqua della doccia…

io -> continua ora… più forte… più dentro…

Sentivo i tuoi gemiti, seguivi le mie indicazioni che ti guidavano nei minimi dettagli mentre esploravi il tuo corpo, con l’altra mano stringevi il mio membro quando non si allontanava per stuzzicare i tuoi capezzoli, solleticarli delicatamente o per stringerli con forza… sentivo i tuoi gemiti ogni volta che le tue dita affondavano dentro di te, gemiti che si accompagnavano ogni volta a sensazioni sempre più forti sul mio pene… sentivo le tue labbra sempre più forti quando stavi per godere, ti lasciavo fare, mentre gustavo anche il mio orgasmo salire…

Ti guardai, non eri mai riuscita ad appagarti completamente da sola, eri quasi sconvolta da quello che eri riuscita a farti ma con calma ricominciasti in breve a dedicarti a me, con passione, con dolcezza fino a farmi godere… Sentivi i miei spasmi, il mio orgasmo salire con forti pulsazioni, rese ancora più forti dai miei gemiti di approvazione

io -> continua ancora, non fermarti…

ti fermasti un secondo, indecisa su cosa fare, poi con pochi movimenti decisi ti muovesti ancora un paio di volte mentre il mio sperma comincia ad uscire, lo lasciasti uscire dentro la tua bocca mentre gli spasmi incominciano a farmi cedere, ma il piacere &egrave fortissimo… Mi guardasti negli occhi e con la voce leggermente impastata dal mio sperma

S. -> sei buono… io -> continua ancora… lecca la crema del tuo gelato preferito…

Così ricominciasti a giocare, leccando via tutto il seme dalla mia virilità, bevendo il succo del mio piacere come un bimba, dandomi piacere infinito…

Quando tutto era finito, eri dissetata e io ero quasi stremato ti alzasti

S. -> bel gioco…mi sono divertita… io -> chi ti ha detto che &egrave finito? sei la mia schiava per tutta la notte ricordi?

Il gioco che avevamo appena fatto mi aveva appagato momentaneamente… mi era piaciuto da morire ma avevo voglia di giocare ancora, e soprattutto farla godere ancora, come mai aveva goduto. Raccolsi le forze e ci alzammo… spostandoci in camera da letto, con ancora gli accappatoi addosso ci sedemmo un secondo sul letto, raccolsi il pacchetto che avevo comprato nel pomeriggio… S. l’aveva visto, ma non si era domandata cosa fosse, spesso portavo da casa qualcosa dal lavoro per il week end e non si faceva troppi problemi nel vedere pacchi in giro…

S. -> Cosa c’&egrave li dentro?

io -> acquisti di oggi… un paio di regali per stanotte…

Beh, le si illuminarono gli occhi, vedevo che aveva ancora tutta la voglia dell’inizio, e forse non era male l’idea di soddisfarla, ma avevo voglia di giocare ancora…

LE diedi il pacchetto guardandola negli occhi e le dissi…

Io -> beh, ho pensato che una prigioniera che si rispetti abbia diritto ad un poco di tortura no?

Si fidava di me e sapeva che stavo solo giocando, così scartò il pacco e trovò qualche giocattolo su cui tante volte avevamo scherzato… Un paio di vibratori leggeri, un fallo leggermente più grosso e della crema per massaggi…

S. -> cosa sono queste?

Io -> delle eleganti manette il pelle, che si accompagnano con le bende, e questi…

S. -> dei tappi per le orecchie???

Io -> certo…

L’adagiai sul letto, le diedi un bacio mentre le manette scattavano ai polsi, supina poteva vedermi chiaramente, ma la mascherina nera calò in fretta sui suoi occhi così da non lasciarle vedere nulla di quello che accadeva…

I tappi servivano solo ad attutire i rumori, in realtà mi sentiva tranquillamente parlare, ma tutte le giungeva più attutito, come se stesse sognando…

Cominciai a spalmarle la crema sul corpo, reagiva sempre meravigliosamente, e le mie mani sapevano dove toccarla per darle piacere… Tutti i giochi di prima la stavano portando all’esasperazione, voleva anche lei la sua parte ma non l’avrebbe avuta ancora, era quello il gioco che avevo in mente, e che forse lei non si aspettava…

Le mani sui suoi seni scivolavano facilmente con la crema, che era particolarmente oliosa essendo studiata per quel tipo di massaggi… giocai così con le sue gambe, mentre il suo bacino continuava a spingersi verso le mie mani, desiderosa che la prendessi…

Io -> Ti voglio…

S. -> si, anch’io

Io -> …far impazzire..

Scoppiò a ridere sommessamente, non sapendo cosa fare o dire, e non oppose praticamente resistenza quando le mie mani allargarono le sue gambe per far spazio al mio viso che si tuffava nella sua femminilità… Stavo impazzendo del suo odore, piacere, quando incominciò a gemere, a volermi veramente…

S. -> prendimi

Stava praticamente supplicando di essere presa, scopata, ed ero ad un passo dall’accontentarla quando ricordai i miei obiettivi, quello di farla impazzire soltanto…

Io -> no, non ora…non ancora…

Era già praticamente sull’orlo di una crisi quando la girai e la feci rilassare un poco con un delicato massaggio sul collo, non riusciva a non muovere il bacino, non potevo tirarla ancora per le lunghe, non questo round almeno, così appoggiai il mio peso sul suo corpo, mentre il mio membro la penetrava in profondità…

Con una mano l’abbracciavo mentre l’altra giocava delicatamente con il suo clitoride, sconquassato dalle forti spinte che stava ricevendo, e dall’orgasmo che stava provando… arrivò addirittura a mordere il cuscino e quasi a piangere dall’intensità dell’orgasmo che stava provando, fino a farmi sentire il suo clitorire irrigidirsi e con piccoli movimenti a godere follemente, mentre spruzzava un abbondante getto di liquido femminile…

La sentivo ancora ansimare mentre l’abbracciavo forte, amando la mia donna e sentendole dire

S. -> non ce la facevo più..

Io -> questo &egrave solo l’inizio…

Sentivo che si stava rilassando, per questo ricominciai subito a massaggiarla sulla schiena, giocando con il suo ingresso…

S. -> ancora… ti prego lasciami riposare…

Io -> più tardi… vediamo cosa posso farti ancora…

cominciai così a giocare ancora con il suo corpo, delicatamente mentre si stava pian piano riprendendo dalla furia del primo intenso orgasmo… stava già ricominciando a gemere quando la feci girare ancora supina, entrai dentro di lei, prendendole le gambe e stringendole intorno alla mia virilità, mi muovevo rapidamente e intensamente, affondando delicati e intensi colpi che sapevo l’avrebbero portata presto all’eccitazione di prima…

S. -> un’altro subito… non c’&egrave la faccio …

Io -> chi ha detto subito?

con sua estrema disapprovazione uscii da lei, leccandola subito dopo per prendere il sapore dei suoi umori per poi baciarla a lungo… l’eccitazione del suo sapore l’ha sempre fatta impazzire, così cominciai a giocare con le dita dentro di lei… un solo dito esploratore, seguendo i suoi occhi e le sue espressioni… mi divertivo sempre a cercare i punti del suo piacere, ma stasera avevo voglia di farla morire di gioia…

così mi allontanai da lei, le rimisi le bende e cominciai a cercare nella scatola, trovai il vibratore piccolo, lungo circa 25 cm ma molto sottile al massimo un centimetro e mezzo di diamentro… come una grossa penna…

Lo accesi al minimo, provando a giocare con le sue gambe, la sensazione che provò doveva essere un misto tra fastidio e piacere, perch&egrave le ritrasse velocemente, ma era ancora ammanettata e non poteva fare molto se non gemere di piacere e desiderio…

Salii velocemente lungo la coscia, fino al suo inguine… scattasti dal solletico ma ero con il corpo tra le tra le tue gambe, e non ti lasciavo possibilità di chiuderle….

Quello che nella scatola prima non aveva visto erano le altre coppie di manette che usai per fermarle le gambe al letto… ti sentivi estremamente esposta ma eccitata come mai…

Così cominciai quella dolcissima quanto intensa e piacevole tortura sul tuo corpo, quella piccola delicata vibrazione che percorreva le tue gambe, i capezzoli, le labbra, il clitoride impazzito… affondavo dentro di te in cerca del tuo punto G, trovandolo facilmente ogni volta…

Gemevi ancora, eri eccitata sempre più… non sapevi cosa fare se non prendere tutte queste attenzioni che ti davo, giocando sempre con i tuoi desideri….

Io -> come ti senti?

S. -> prendimi, fallo…

Allora cominciavo a divertirmi, appoggiavo il mio pene all’ingresso, entravo un secondo, per poi uscirne e rientrare con quella vibrazione, che aveva cominciato a farsi insistente, piacevole, tremendamente intima…

Ti tolsi la benda e ti guardai negli occhi…

Io -> continuo?

S. -> si, no, sono tua… fammi tua…

la slegai ancora una volta ma solo per farla girare e rilegarla a pancia in giù… ricominciai ancora a giocare con lei, a massaggiarla con l’olio mentre un cuscino finiva sotto il suo bacino…

Avevo voglia di giocare con il suo culetto… così presi ad ungerle le natiche che muoveva sempre più… per poi passare ancora e ‘dimenticare’ ogni tanto il vibratore nella sua femminilità, e farlo scivolare sempre più spesso sull’ano ormai fradicio di olio e dei suoi umori… finch&egrave mi soffermai per un lungo momento sull’ingresso posteriore, per risposta ottenni una spinta che lo fece entrare un poco… Un piccolo urlo ti scappò, non c’eri abituata a quel genere di giochi, assolutamente insoliti per noi… ma non avevo fretta…

Uscii subito, e ricominciai con piccoli passi ad avvicinarmi all’ingresso… con le dita stavo continuando a giocare con la tua femminilità che spesso assaporavo con il glande, facendoti credere che ti avrei finalmente preso…

Per poi entrare un centimentro, poi due, poi tre, e sentirti gemere di piacere mentre quella vibrazione si insinuava nel tuo inviolato culetto…

Stavi godendo ancora, anche se ti sembrava impossibile… uscii di corsa, per poi rientrare prima con il mio membro nella tua amica, e poi sempre più profondamente, nel tuo culetto con il piccolo vibratore.

Non resistemmo a lungo, sentivo tutti i tuoi spasmi intorno al mio corpo che sommati alle vibrazioni riflesse del giocattolo mi fecero godere insieme a te, per un piacevole lungo orgasmo…

Mi stavo divertendo come mai.. avevo voglia di giocare ancora con i tuoi desideri e i tuoi orgasmi quando mi presi alla sprovvista, ti liberasti le mani in un mio attimo di distrazione.

Con forza mi buttasti sul letto e mi baciasti con passione, con desiderio e malizia presi a succhiarmi ancora, assaporando ancora i nostri sapori mescolati. Ti lasciai fare, anche quando mi baciasti con il nostro sapore, facendomi assaggiare il mio sperma, eccitata come mai…

Salisti sopra di me, con piccolo vibratore in mano giocavi con il tuo clitoride, in breve riuscisti a rianimarmi, e salendo sopra di me cominciasti a cavalcarmi.

Ti muovevi lentamente, per spingermi sempre più in profondità, ero così eccitato che facevi fatica a contenermi completamente, ma io da sotto di te spingevo per entrare e dopo qualche attimo trovammo una comoda posizione per entrambi…

Mi cavalcavi come una amazzone cavalca il suo stallone, vedevo il tuo corpo erigersi sopra di me, come per affermare la tua indipendenza, e vedevo il tuo corpo sempre più eccitato, la mia pancia allagata dai tuoi umori che si riversavano sotto di te…

Le mie mani ti afferravano per i fianchi, forzando i tuoi movimenti, scivolavano sui seni, strizzandoli delicatamente, dandoti dei piccoli pizzicotti ai capezzoli, che reagivano meravigliosamente inturgidendosi ad ogni contatto…

In pochissimo tempo, eccitata come mai cominciasti a godere, sentivo le contrazioni della tua vagina intorno a me mentre il fiato cominciava a mancarti.

Cercavi di abbracciarmi, cercando allo stesso tempo tregua al tuo orgasmo, troppo intenso per essere sopportato da sola, la schiena ti cedeva e cercavi di baciarmi…

Con un impeto di forza di spinsi lontano da me, sorreggendoti per i seni, per le spalle, allontanando il tuo busto dal mio, costringendoti in posizione eretta, e così facendo costringendoti ad affondare ancora di più sul mio pene.

In questo modo, come tante altre volte ti obbligavo a godere sempre di più, sempre più forte, stremarti con il tuo stesso peso mentre con gli addominali, non senza sforzo, spingevo per muovermi dentro di te.

Ti mordevi le mani, urlavi, godevi come una pazza mentre non volevi urlare per non far sentire a tutti i vicini il tuo orgasmo, ma volevo quell’urlo, che finalmente riuscii a strapparti con un ultimo, forte movimento mentre gli spasmi si stavano allentando, segno che il tuo orgasmo stava finalmente finendo.

Ti guardai, per un attimo intravidi quella dolcezza che ti caratterizzava ogni volta, la pace della donna appagata, ti guardai ancora per un attimo quando ricomincia di nuovo a muovermi, con rinnovata forza.

Il piacere era ancora li, il tuo orgasmo stava per calmarsi quando lo risvegliai ancora più forte di prima. Stavi provando ancora tutto il piacere di prima, quasi con paura perch&egrave sentivi il tuo cuore pulsare così forte, troppo forte per resistere… Cercavi di fermarmi mentre ancora una volta stavi impazzendo di piacere.

Non riuscivi a contenerti, semplicemente stavi godendo ancora, e questa volta non provavi neanche ad opporre resistenza a quelle urla che dilaniavano la notte al ritmo dei miei movimenti, urla strozzate dal poco fiato che ti stavo lasciando, mentre il tuo corpo si stava rilassando sempre più, per far posto al piacere estremo, quasi irreale che stavi provando.

E quella visione, più bella di qualsiasi altra avevo mai visto, più eccitante di qualsiasi contatto mi portò insieme a te all’orgasmo, vissuto insieme nel più passionale dei modi finch&egrave esausti ci addormentammo insieme, io ancora dentro di te, in un bagno di sudore ma soprattutto, immersi in un abbraccio che sanciva ancora una volta la nostra unione.

fine

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