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Racconti Erotici Etero

SHOPPING AL CENTRO COMMERCIALE

By 28 Febbraio 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

 

 

SHOPPING AL CENTRO COMMERCIALE

 

Finalmente, dopo un lungo periodo di casino dovuto a una serie di lavori di ristrutturazione a casa, tutto era completo, mancavano solo dei piccoli utensili di rifinitura, che non riuscii a trovare nei negozi del mio paese, così una mattina decisi di andare al centro commerciale, presi la macchina e dopo un’oretta di viaggio giunsi al centro commerciale. La giornata era splendida nonostante fosse dicembre, beh del resto la Sicilia è una terra di sole, così pensai che dopo aver fatto gli acquisti, mi sarei goduto quella magnifica giornata girando per il centro commerciale.

Mi incamminai diretto verso il settore che cercavo, feci gli acquisti, ritornai in macchina a posare le buste, e ritornai tranquillamente dentro, ma stavolta senza cercare niente di specifico, ma per curiosare con tranquillità tra i vari reparti, per poi spostarmi negli altri negozi. Dopo un po’ mentre stavo per completare il giro vidi entrare una ragazza bionda, occhi azzurri, fisico da modella, gambe perfette, rimasi come ipnotizzato da quella bellezza, tanto che urtai contro il carrello di un vecchietto che per poco non mi prendeva a calci in culo. Stavo visitando il reparto tappeti, quando me la ritrovai di fronte e che stava accarezzando lo stesso tappeto che avevo in mano io, la guardai meravigliato, lei mi guardò e fece un sorriso, quasi a volermi dire “eccomi qua bello sono tutta per te”, ricambiai il sorriso, lei si voltò come per andarsene, ma nel voltarsi inciampò nei tappeti e cadde a terra, prontamente mi avvicinai a lei per aiutarla e non potei fare a meno di guardare in mezzo alle sue gambe e fissare lo sguardo sul suo perizoma bianco che era in bella vista grazie all’effetto della caduta che le aveva fatto alzare la gonna.

Dopo qualche attimo di titubanza le afferrai la mano e la feci alzare dicendo:

L: Signorina, si è fatta male?

S: Grazie a Dio no, è veramente gentile, un vero galantuomo se non si fosse soffermato a sbirciare tra le mie gambe…

Immediatamente, diventai rosso in viso per la figuraccia che avevo fatto, non sapevo che dire, e sempre tenendola per la mano dissi

L: beh sa, senza volerlo fare apposta, ecco… io… beh… mi scusi

S: tranquillo ci sarei rimasta male se fosse stato il contrario.

Quella frase mi tranquillizzò, dovuto al fatto che lei non mollava la mia mano e che sorrideva contemporaneamente…

L: Comunque piacere io sono Luca.

S: Piacere mio Luca, io sono Sonia, non badare al rimprovero… sei solo?

L: Si, stavo facendo un giro… e tu?

S: Anche io… che ne dici di continuare il giro insieme?

L: Come si fa a rifiutare un invito da una ragazza bella come te? Ovvio che accetto…

Iniziammo a girare insieme, la guardavo era sempre più bella, il viso angelico, gli occhi azzurri chiari sembravano di ghiaccio, quei capelli biondi naturali che le scendevano sino alla schiena, lisci e morbidi, sulle sue labbra un velo di rossetto rosaceo con brillantini dorati, il suo seno non molto grande, ma credo sia stato una seconda, stava su che era una meraviglia, il suo corpo asciutto e le sue gambe meravigliose, insomma un mix di dolcezza, perfezione e sensualità. Di tanto in tanto commentavamo gli articoli sugli scaffali, ma spesso i nostri sguardi si incrociavano e si fissavano attentamente, senza che nessuno dei due abbassasse lo sguardo, ad un certo punto le dissi

L: Sonia, scusa se te lo dico, ma i tuoi occhi sono bellissimi, anzi sei tutta bella… sono contento di averti incontrato…

S: beh anche tu sei un bel ragazzo… ma quanti anni hai?

L: 32 anni e tu?

S: 29… immagino sei fidanzato!

L: no no sono libero… e tu?

S: io mi frequento con un ragazzo spagnolo, ma ancora niente di certo… però domani partirò e andrò da lui per un po’ di tempo, anche perché dovrà prendere una decisione…

L: che decisione?

S: dovrà decidere se stare con me o con sua moglie

L: quindi è sposato?

S: si ha due figlie, ed ha anche 45 anni…

L: caz……………. Scusa… allora vuol dire che non ci rivedremo più?

S: chi lo sa, intanto godiamoci questa giornata, o vuoi solo guardarmi?

L: fosse stato per me ti sarei saltato addosso quando sei caduta…

S: però non perdi tempo… senti che ne dici se ci appartiamo in qualche posto? Mi stuzzica molto l’idea di farlo in posti strani…

L: io ci sto, per me possiamo farlo tutta la giornata, potremmo iniziare dal bagno

S: ok, andiamo

Ci dirigemmo di corsa verso il bagno degli uomini, entrammo, e nemmeno il tempo di chiudere la porta mi ritrovai la sua lingua dentro la mia bocca, la bloccai con le spalle al muro e mentre le scopavo la bocca con la lingua, la mia mano si trovava sotto la sua gonna, ad esplorare la sua figa bagnata… tutto di un colpo mi diede uno spintone facendomi sbattere le spalle alla parete, sganciò la cintura e abilmente tirò fuori il cazzo, lo leccò e subito lo ingoiò fino alla gola, si staccò e alzatosi disse:

S: cazzo, per poco soffocavo, è enorme e soprattutto bello grosso… mi piaci Luca.

Senza rispondere mi tuffai nella sua bocca con la lingua, e mentre la limonavamo, le feci alzare la gamba, scostai lateralmente il perizoma ficcandogli il cazzo in figa, a giudicare dal suo gridolino che soffocai con la mia bocca, penso che lo desiderava tanto… la scopai in quella posizione  e sentivo i suoi umori colare ovunque, venne due volte, e ogni volta che godeva mi toccava reggerla perché non riusciva a stare in piedi… intanto alla porta bussavano in continuazione, accelerai il ritmo e poco prima di venire la avvertii, lei leggermente mi sussurrò:

S: questa me la fai assaggiare in bocca, poi vedremo…

Al punto di sborrare uscii dalla sua figa, lei si abbassò velocemente e bloccò il glande con le sue labbra, iniziai a sborrarle in bocca e notai che nel frattempo lei ciucciava e ingoiava, appena mi calmai, lei mollò il cazzo aprì la bocca per farmi vedere che aveva ingoiato tutto si alzò e disse:

S: ottimo sapore, e grande quantità, ma da quando non sborravi?

L: due giorni fa con un’amica e stanotte con una sega…

S: ma ne fai sempre tanta?

L: si

Mi baciò, ci ricomponemmo e mentre stavo per aprire la porta disse:

S: aspetta Luca…

L: che c’è?

S: forse è meglio che tu tolga i boxer…

L: perché?

S: così sarai pronto all’uso in qualsiasi momento, oggi mi voglio divertire tanto insieme a te…

Tolsi scarpe e jeans, sfilai i boxer, e mi rivestii, l’effetto degli jeans a contatto diretto con il cazzo, mi fecero eccitare nuovamente, eccitazione che ora era abbastanza visibile, finito di allacciare le scarpe cercavo i boxer, ma non li vedevo…

S: cerchi questi?

L: ah li hai presi tu…

S: si, e se non ti spiace me li tengo io, ovviamente prima di lasciarci stasera me li riempirai della tua dolce essenza…

L: certo che sei una gran porcellina, ma se lo desideri…

S: grazie, sei fantastico…

L: e tu non mi dai nulla in cambio?

S: certo che te li do, ma stasera, così ci sarà tutto il tempo per farli inzuppare a dovere…

Uscimmo dal bagno, dietro la porta c’erano due ragazzi, che ci fissarono in malo modo, ma nello stesso tempo con le mani sui rispettivi pacchi, penso proprio che avevano sbirciato tutto il tempo; continuammo a girare, ogni scusa era buona per toccarci, cambiammo negozio, andammo in un negozio di abbigliamento, di scarpe ed elettronica, non appena vedevamo che non ci fosse nessuno in giro lei si inginocchiava, sbottonava i jeans lo tirava fuori e mi spompinava senza farmi venire, ogni angolo era perfetto, camerini, pilastri, nel mezzo degli scaffali, tra gli espositori dei vestiti, insomma in ogni posto. Fino a che non decidemmo di andare a pranzare, ci dirigemmo verso il bar ristorante che era strapieno, trovammo posto in un angolo coperto da una parte da un piccolo separè alto circa 1.20 m e dall’altra da una pianta grandissima, il cameriere iniziò a scusarsi, ma era l’unico posto disponibile e si era adoperato a spostare sia il separè che la pianta, ma noi vista la circostanza pensammo che non avremmo potuto trovare di meglio e pregammo il cameriere di lasciare il tutto in quel modo; ci accomodammo, ordinammo e dopo che il cameriere se ne era andato, ci guardammo negli occhi e scoppiammo a ridere, poi mi avvicinai a lei e senza dir nulla intrufolai la mia lingua tra le sue labbra, ovviamente non oppose resistenza:

S: lo sai che sei presuntuoso, come ti permetti ficcarmi la lingua in bocca!!!!!!

Ovviamente scherzava, perché finita la frase fu lei a ficcare la sua lingua dentro la mia bocca.

L: scusa, la prossima volta ti ci metto il ca……………

S: mi piaci, sai…

L: veramente? E cosa è che te lo fa dire?

S: che oltre ad essere bello, sei bono, intraprendente, sveglio e dolce, hai una personalità ed uno sguardo che tutte le donne vorremmo vedere… e poi hai quel magnifico cazzo…

L: beh detto così non so se ti sei innamorata di me o del mio cazzo… comunque

S: hey guarda là

L: dove?

S: dietro la pianta, è l’unico tavolo che si riesce a vedere e che ci può vedere…

L: a si… beh c’è una ragazza che aspetta il pranzo…

S: e che ne frattempo osserva ogni nostro movimento.

Nel frattempo arrivò il cameriere, ci portò le cose che avevamo ordinato e se ne andò, il tempo che mangiucchiavamo il pranzo, scherzavamo e ci toccavamo, intanto la ragazza non abbassava minimamente lo sguardo fissandoci in continuazione. D’un tratto Sonia si abbassò sotto il tavolo, lo tirò fuori ed iniziò a leccarlo con la punta della lingua e quando me lo fece indurire per bene si risedette nuovamente.

L: ma sei impazzita, guarda che quella ragazza ha visto tutto, devi stare più attenta!

S: ma di cosa ti preoccupi, non vedi che si tocca… secondo me lo vuole pure lei.

Io ero un po’ imbarazzato, ma lei per niente, dapprima salutò la ragazza con un la mano, poi le sorrise e gli fece cenno di sedersi al nostro tavolo, la ragazza che aveva ricambiato le sue attenzioni, si alzò immediatamente e venne al nostro tavolo, sembrava che non aspettasse altro. Ci salutò e si sedette accanto a me, disse che era una commessa, che aveva 21 anni e altre cose, che ad un certo punto non riuscii a capire. Si perché mentre entrambe stavano socializzando a parole, le loro mani avevano già socializzato con il mio cazzo; capii subito il tocco della ragazza, era molto più delicato di quello di Sonia, sembrava una piuma che sfiorava ora il glande ora le palle; l’unica cosa che feci fu il tentativo di toccare entrambe le fighe, quella di Sonia non fu un problema, ma quella della ragazza un po’ si, visto che indossava dei pantaloni aderenti, lei capì la difficoltà della mia mano a toccarla, e con un movimento leggero sollevò il sedere dalla sedia facendomi capire che potevo benissimo entrare dalla parte posteriore. Infilai la mano dentro i suoi pantaloni, facendola scorrere il più in basso possibile per andare a scostare il suo intimo, al tatto già sentivo la morbidezza dei suoi glutei, pensai che forse indossasse il perizoma, indugiai un po’ ma non trovai nulla, cavolo non aveva nulla di intimo, però mi sa che la ragazzina è proprio una gran bella troietta. Le mie mani scorrevano nel solco del culetto liscio, il suo buchetto fu il primo a farsi trovare dalle mie dita, lo accarezzai un po’ e poi continuai la discesa, finalmente arrivai alla sua figa, era liscia e morbida, doveva averla depilata, ma soprattutto era abbastanza umida, mi bastò qualche secondo di sfregamento che sentii la mia mano bagnarsi in maniera eccessiva, mentre lei si lasciò scappare un piccolo gridolino; ora il mio cazzo ebbe un’ulteriore reazione, me lo sentivo pulsare ed ingrossare maggiormente, era durissimo, le mani di entrambe iniziarono a stringerlo maggiormente. Sonia fece cadere a terra la forchetta, che si premurò a raccogliere, in realtà rimase sotto il tavolo circa 5 minuti, con la gonna alzata ed in ginocchio si avvicinò, e con la mano afferrò il cazzo e se lo puntò in figa, in un colpo lo fece sparire dentro la sua figa, ed iniziò a muovere velocemente il bacino avanti e indietro, fino a farmi sborrare, appena sentì la sborra calda nel suo ventre, chiamò la ragazza e la fece mettere al suo posto, la ragazza iniziò a leccarmi e succhiarmi il cazzo prendendo anche l’ultima goccia di sborra. Intanto che Sonia si era rialzata, e la ragazza si dedicava al mio cazzo ancora duro, io leccavo la mia mano intrisa dai dolci umori della figa della ragazza.

Dopo un po’ la ragazza si alzò, si sistemò, e dopo averci ringraziato e fatto i complimenti si presentò

D: scusate io non mi sono presentata… piacere Doriana!

S: Sonia, beh prima il piacere…

L: beh io direi che ti sei presentata abbastanza bene… comunque io sono Luca…

D: ragazzi io ora devo andare, oggi sono sola al negozio, però alle 17 stacco e dovrò andare in magazzino a completare di sistemare la merce… se volete potreste farmi compagnia, potremo stare molto comodi!!!!!

S:beh non s………..

L: si invito accettato.

S: infatti stavo per dire se potevamo anticipare… dove ci vediamo?

D: alle 16.30 davanti all’ingresso principale…

Guardai quella ragazzina che me lo aveva fatto tirare su mostruosamente, più o meno della statura di Sonia, mora, magra, e con un bel seno, credo fosse una quarta, ma in quel momento poco importava. Continuammo a girare un altro po’, scambiammo i numeri di cellulare, perché al suo ritorno voleva rincontrarmi, parlammo anche di altro, fino a che arrivammo all’ingresso principale. Doriana arrivò di corsa pensando di essere in ritardo, così ci incamminammo verso il magazzino, arrivati lì entrammo, era pieno di scatoloni perfettamente ordinati, di abiti da donna appesi, c’era anche della biancheria intima e delle scarpe, oltrepassammo quell’enorme reparto ed entrammo in un’altra stanza, abbastanza accogliente per essere l’ufficio di un magazzino, divanetti e poltroncine in stile moderno insieme a qualche scaffale e scrivania arredavano quella stanza, il tempo che entrammo Doriana prese a parlare:

D: ragazzi, spero che non abbiate creduto al fatto che dovevo sistemare la merce, quello l’ho fatto ieri, ma era la scusa per ritornare qui con voi ed avere le chiavi.

S: ma mica verrà qualcuno!?!

D: tranquilla abbiamo una sola copia di chiavi, ed ormai la restituirò domani mattina.

L: senti ma ieri ci sei venuta pure a scopare?

D: hey bello per chi mi hai presa… e poi noi ieri non ci siamo incontrati… comunque è da tre giorni che lavoro qua e non pensavo di trovare un fusto come te…

L: a chi lo dici, io son venuto stamattina e non immaginavo minimamente di trovare due strafighe come voi.

D: scusate quindi voi vi siete conosciuti stamattina?

S: purtroppo si!

D: perché purtroppo?

S: perché avrei voluto incontrarlo prima, e domani devo partire…

L: beh ragazze, ma questo dibattito deve continuare molto?

Le afferrai entrambe per il culo e le trascinai sul divano, iniziai a spogliarle completamente, prima Sonia e poi Doriana, loro lesbicavano con la lingua, intanto io me li gustavo, baciavo, leccavo e succhiavo quelle due belle fighe, tra di loro si leccavano i capezzoli, vedendole intende ai loro compiti, ne approfittai per giocare un po’ con i loro buchini, li leccai per bene, li inzuppai di saliva e misi dentro un dito, con la sinistra il culo di Sonai con la destra quello di Doriana, e la mia lingua che si alternava tra un culo e l’altro. Ad un certo punto si staccarono, e afferrandomi mi tirarono verso di loro, immediatamente mi ritrovai con le loro lingue dentro la mia bocca, e loro mani che mi spogliavano con foga. Ero tutto nudo, con il cazzo che svettava durissimo, iniziarono a scendere con la lingua, una da una parte e una dall’altra, si fermarono sul mio petto leccando e mordicchiando i capezzoli, continuarono a scendere fino ad arrivare al mio cazzo, lo imprigionarono tra le loro bocche, ed iniziarono a salire e scendere, quel trattamento mi mandava in estasi, e sapevo che poteva durare parecchio, per due motivi: primo per la resistenza ordinaria e secondo perché ero venuto già due volte a distanza di poche ore. Dorana si staccò, girò davanti e facendomi allargare le gambe iniziò a leccarmi le palle, mentre Sonia ingoiava il cazzo fino in gola; ad un certo punto sentii la lingua di Doriana tra il mio culo, lo allargò ed iniziò a leccare il buco, fino a metterci dentro un dito, si alternarono per un bel po’ fino a che non mi ritrovai Doriana seduta sulla mia bocca e con la figa sgocciolante, mentre Sonia si sedette sul mio cazzo, anche in questa posizione si scambiarono per un paio di volte. Il gioco lo condussero loro per un po’, fino a che non decisi di sbatterle a dovere. Le feci scendere, mi alzai, dissi di sistemarsi a 69, e con fermezza iniziai a scoparle a dovere, la prima fu Doriana che si trovava sopra, la penetrai da dietro strisciando le palle sulla faccia di Sonia, la ragazza colava che era un piacere, poi girai dall’altra parte e scopai Sonia che si trovava sotto. Capii che ci voleva ancora molto a venire, così presi ciò che desideravo da un po’. I loro buchi più stretti. Presi per prima il culo di Sonia, lo feci leccare da Doriana, e quando fu pronto puntai il cazzo nel buco, iniziai a spingere lentamente, fermandomi per farla abituare, lei un po’ si contraeva, ma tornava a rilassarsi immediatamente, iniziai lentamente, ed accelerando a poco a poco, senza esagerare, sentii la sua voce dire “siii godo, godo”, per me quelle parole furono un ulteriore incitazione, chiesi a Doriana di tenergli il culo ben aperto, così da iniziare a scoparla selvaggiamente, il ritmo divenne eccessivo, sudavo, uscivo e rientravo con colpi secchi, insomma la stavo spaccando, mi fermai quando vidi il buco arrossato e larghissimo, la feci stendere sul divano a pancia in aria, guardai Doriana e le feci cenno di mettersi a pecora su di lei, mentre la scopavo in figa, uscii e impalai il culo di Doriana. Feci lo stesso anche con lei, l’unica differenza che quando, uscivo dal suo buco entravo nella figa di Sonia, inaspettatamente, fino a che arrivai al culmine. Appena capii che stavo per venire, le feci mettere di fronte a me, diedi gli ultimi colpi al cazzo con la mano, ed arrivarono i primi schizzi di sborra abbastanza violenti sui loro visi e seni, gli altri li direzionai sui loro bacini, e gli ultimi, quelli più densi nelle loro bocche, che con devozione e soddisfazione, presero a pulire il cazzo.

Ero sfinito, nudo mi rilassai sul divano, loro si posizionarono di fronte, ed iniziarono a leccare l’una dal corpo dell’altra la sborra colante, poi Sonia prese le sue mutandine e si pulì la figa bagnata, Doriana tirò fuori dalla sua borsa il perizoma ed imitò Sonia, la quale prese i miei boxer e li passò prima su Doriana e poi su se stessa asciugando la sborra che avevano addosso. Doriano chiese:

D: scusa Sonia ma quei boxer? E perché hai raccolto tutta la sborra?

S: questi sono di Luca, glieli ho presi stamattina dopo la prima scopata, è il mio premio… e che dovevano essere pieni di sborra…

D: e a me?

L: tranquilla, te ne darò un paio anche a te tra qualche giorno…

S: mentre questi sono i tuoi

Sonia prese il perizoma di Doriana e le sue mutandine bagnate fradici, e me li mise al posto dei miei boxer. Ci rivestimmo e andammo, fuori ci salutammo con Sonia nella speranza di rincontrarci presto, mentre con Doriana, scambiammo i numeri di telefono e ci demmo appuntamento per un’altra super scopata nel fine settimana.

 

 

Per commenti o altro contattatemi pure a soluma@hotmail.it

Sarò ben lieto di scambiare chiacchiere, opinioni e fantasie….

 

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