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Racconti Erotici Etero

Silvia accompagnata sul Monte Baldo

By 31 Luglio 2023No Comments

Eravamo saliti sul monte Baldo e dall’alto avevamo visto il Lago di Garda.
Io avevo 12 anni ma tutti dicevano che ne dimostravo 15 o 16 per via delle mie gambe lunghe e della terza di seno. Quel giorno ci accompagnava Paolo un ragazzo di 20 che per un paio di giorni era venuto a d aiutare l’animatore del campo.
Anche lui aveva notato il mio fisico e non mi aveva staccato gli occhi di dosso.
Io ero interessata a Matteo un ragazzo di 13 anni della compagnia, anche lui con un gran bel fisico e avevo detto apertamente a Paolo che io mi trovavo bene solo con Matteo. La differenza di età e il fatto che Paolo non fosse un mio pari mi faceva sentire a disagio.
Quando fu ora di andare a letto come ogni sera Ballotta ed eludendo la sorveglianza degli animatori Le ragazze si riversavano nelle camere dei ragazzi e Viceversa.
Nella nostra camerata non si capiva chi andava e chi veniva, oltretutto ci muovevamo nella quasi completa oscurità per non attirare attenzione.
Io speravo che arrivasse Matteo a cui avevo cercato di fare capire il mio gradimento, ma che ancora non si presentava.
Poi finalmente a fianco del mio letto si presenta una figura maschile.
“Dai, infilati sotto il lenzuolo con me.” gli dissi indicando quello che avveniva in altri letti.
Altre mie amiche ospitavano ragazzini nel proprio letto, scambiandosi basi e carezze.
Per invitarlo mi scoprii mostrandomi in reggiseno e mutandine.
Si coricò di fianco a me e solo abbracciandolo mi resi conto che si trattava di Paolo.
Le mi tette sul suo petto sortirono l’effetto di provocargli un’erezione che i boxer mi fecero sentire in tutta la sua prorompenza.
Le sue mani accarezzarono le mie natiche tonde e sode, poi il mio seno, il suo corpo si adagiò su di mei poi rotolando mi ritrovai su di lui.
Ero concentrata su quel coso che mi premeva sulla passera attraverso le mutande e non mi resi conto che intanto mi aveva slacciato il reggiseno.
Solo quando mi sentii le sue dita sui capezzoli mi resi conto di quanto ci eravamo spinti oltre, ma era troppo bello.
Mi rimisi supina e sentii le sue labbra che sostituivano le sue dita, prima i baci poi veri e propri succhiotti, mentre le mani erano scese tra le gambe e massaggiavano la passera, prima con carezze lievi, poi in modo sempre più energico.
Godevo, godevo tanto, e per godere di più mi scostai le mutande di lato, volevo la sia mano direttamente sul bottoncino.
Dopo le prime carezze, sentendomi bagnata, Paolo si accostò al mio orecchi e mi sussrrò: “ti piace proprio tanto Silvia.”
“Siii…” risposi mentre sentivo gli slip scorrere lungo le cosce e oltrepassare le ginocchia.
Poi il suo grosso dito esplorare la passera, mentre le mani palpavano i seni.
Ma quante mani ha? Quello che sta entrando nella passera non è un dito.
Mi chiedevo come fosse diventare donna. Stavo per scoprirlo.
Prima del piacere il dolore, quello di quando si fa strada dentro di te, ma una volta dentro solo il godimento di sentirlo muovere.
Prese a fare su e giù nella mia passera, poi quando smise io mi stesi su di lui e me lo rimisi dentro per continuare il quel lento e piacevole dondolio di corpi.
Ci scambiammo posto sopra sotto varie volte fino a quando non ci ritrovammo stessi uno accanto all’altra e ci addormentammo.
Mi svegliai un sentendolo dentro di nuovo, almeno un paio di volte.
Fino a quando non mi ritrovai sola nel letto.
Cominciava ad albeggiare, ognuno stava ritornando nel proprio letto, al mattino doveva apparire come se durante la notte non fosse successo nulla.
Io ero al settimo cielo, completamente nuda sotto il lenzuolo e la passera che mi dava una sensazione di bagnato mai provata prima. Mi girai e la sentii vuotarsi sul lenzuolo.
Non era roba mia, Paolo mi aveva lasciato un ricordo di se’.

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