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Racconti Erotici

Soddisfarsi non è una scelta

By 7 Febbraio 2020Giugno 17th, 2020No Comments

“Dai, avvicinati, vieni qua, accarezzami, su, non temere”. Non subentrano né succedono sovente tali criteri né metodi fra di noi, perché abitualmente in linea di massima capita che ci stringiamo tutte le volte che io ho girato la chiave nella serratura, perché le nostre lingue più che le parole, ricoprano successivamente cavità umide variamente sistemate. 

Quindi, il fatto di sfiorami cara Rashida, direi che è proprio da cancellare. Io voglio degustarti, desidero averti, bramo rimpinzarmi di te, perché tu mi stai strappando l’energia, mi stai rimuovendo l’anima, tu non hai pudore né timidezza né compostezza, e su quest’aspetto ci siamo già intesi in maniera chiara e netta tempo addietro. Certo, a ben vedere ci sarebbe d’analizzare e di scomporre nei dettagli quel sorseggiarti, però diciamo che è variamente decifrabile e interpretabile. Che cosa sarà: candore? Per caso decenza? Probabilmente è ricerca e pudore? Forse discrezione o decoro? Che cos’è, sarà per caso una nuova marca di detersivo per l’anima? Adesso controllo rapidamente sul vocabolario perché nel dubbio è meglio informarsi. 

Fammi del male che fai bene, dal momento che vado via sragionando, rimettendoci il senno, essendo poco lucido. Su quest’aspetto, discutiamone compostamente, trattiamone con ordine mia cara Rashida. Attualmente mentre gli faccio del male lui gode da morire, questo è più che evidente, ma che razza di sadico e spietato tipo del piffero sarebbe diversamente? Se volessimo proprio dirla tutta, non è che mi dispiaccia né m’addolori quando lui mi fa del male, per il fatto che sul delirare e sullo smaniare non commento, viceversa, direi che le terrazze sono il nostro ambiente consueto, il nostro territorio naturale e legittimo. Sì, lì però perdo la ragione, lo ammetto, adesso lo confesso apertamente, visto che mi crea qualche perplessità, del controllo me ne frego altamente, la razionalità è indubbiamente contrastante, inconciliabile e opposta con quella passione e a quell’impulso animale. Alla fine succede che per godere dovrò avere torto? 

Coraggio, vieni qui, toccami, avvicinati qua, forza, bagnami. Un visibile miglioramento è quel bagnami rispetto allo sfiorami, dai, va là Rashida, in seguito ci sono svariati modi d’infradiciare, malgrado ciò non ne abbiamo trovato ancora uno che proprio non ci piaccia, se ben ricordo ne abbiamo esplorati parecchi, nondimeno ho un’incrollabile speranza, una tenace e salda aspettativa, sì, ci dev’essere senz’altro. 

Io vorrei amorevolmente trucidarti, premurosamente farti a pezzi (nel senso metaforico s’intende), reclamo viverti pienamente, chiedo un bacio audace, avventuroso e spericolato pieno di tanti imprevisti, di molti intoppi, da non crederci però. Il bacio prima d’uccidere oppure dopo? No, perché sarei per il mentre, dato che viene meglio così a spanne. Non che io sia proprio un’esperta né un’intenditrice sul viverti fino in fondo e reciprocamente, sì certo, su questo non credo ci siano mai stati dubbi né indecisioni né tentennamenti peraltro neanche minimi. Fammi del male che farai del bene, io vado via e perdo la ragione, perché direi che esistono e ci sono un’infinità di contegni e di modi per compiere del male, in realtà alcuni assai raffinati e sottili, quasi impercettibili al momento, amari e dolorosissimi, altri ancora grezzi, immediati e persino rustici. In effetti possono sembrare attaccabrighe, maneschi e violenti, indiscutibilmente sì, susseguenti certo, ma di fatto di breve durata. Scommetto che è facile intuire quali preferisco, vero Rashida? Azzardo e tendo persino a pensare che per te sia lo stesso, che abbia lo stesso impatto, l’identico emotivo influsso. 

Io voglio risparmiarti, bramo esentarti e sgravarti, preferisco sennonché un bacio avventuroso, azzardato e propizio, da non crederci, perché accontentarsi non è una scelta né un’alternativa contemplabile, quindi è ovvio che ne voglia un’altra, anzi, che qualunque cosa lui dia in seguito, io voglio altro e altro ancora. 

Se fosse chiaro, lineare e semplice, non sarebbe in definitiva allietante né ricreativo né spiritoso. Dopo, invero, quell’indolente alzarsi della posta in gioco, rende la contesa e la sfida sempre più degna e maggiormente ammirevole, edificante ed esemplare, oltretutto considerevole e rispettabile d’essere sperimentata e vissuta fino in fondo. 

In qualsiasi modo l’intimidazione e il ricatto avanzi e proceda per gradi, per piccoli passi, perché diverrà un’affermazione, un annuncio e in conclusione un indiscusso quanto incontrastabile e inarrestabile congruo trionfo. 

{Idraulico anno 1999} 

 

 

 

 

 

 

 

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