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Racconti Erotici Etero

Solo un sogno

By 10 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Xavier si trovava in una stanza molto calda, indossava un accappatoio blu. In un istante si vide catapultato in quella situazione e difronte a lui si trovava una donna girata di spalle, anche lei con un accappatoio giallo. Aveva l’impressione di conoscerla..la scruto’ sbattendo le palpebre..

Aveva capelli lunghi, mossi, castani, con riflessi biondi..ad un tratto si volto’ e la riconobbe, era l’insegnante di educazione fisica con cui aveva avuto una storia.

-Sei pronto? Una doccia rilassante ci fara’ bene..

-Ma..

Gli prese sua mano e lo condusse nella stanza da bagno, fece scorrere la porta a vetro della doccia e vi entrarono con ancora la spugna ad avvolgerli.

Medea, cosi’ si chiamava la giovane donna, di una trentina d’anni, chiuse la porta dietro di se’ e infilo’ le sue mani nell’accappatoio di Xavier..i suoi grandi seni facevano capolino e si appoggiavano al petto di lui mentre lo baciava con le labbra inumidite dalla lingua..con la quale giocava su quelle del ragazzo.

Sentiva che era eccitato, lo sentiva attraverso il tessuto, sulle sue cosce..

Con le mani lo accarezzava, quel fisico scultoreo da atleta, da campione di pallamano; le sue dita attraversavano i solchi tra la muscolatura, i suoi capezzoli si appoggiavano turgidi sui suoi sodi pettorali..sentiva nell’aria il profumo del proprio nettare..fece scivolare l’accappatoio di Xavier e lui la spinse ancor piu’ contro di se’ con le mani strette sopra i glutei tesi della donna.

Medea lo bacio’ con passione e mentre con una mano ruotava il rubinetto per far scendere lievemente l’acqua, con l’altra lo accarezzo’ dove lui voleva e si bagno’ le dita della sua umidita’, se le porto’ alla bocca e le gusto’.. Si accosto’ maggiormente posando con la propria mano il suo caldo e forte desiderio sul trinagolo dove entrambi sapevano ci sarebbero state sparizioni e misteri.. Entrambi erano intrisi di quel prematuro nettare dolce e saporito, e mischiarono i rispettivi profumi e le rispettive fragranze, solo sfiorandosi..

Con un dito raccolse qualche gocciolina, meno densa del dovuto perche’ diluita con l’acqua, quella poca che aveva penetrato l’ensemble dei loro corpi e assaporo’ ancora quell’essenza che ne scaturiva, come unione delle due diverse, interne eccitazioni. Sentiva il caldo sulla propria lingua e l’acqua che scendeva sulla schiena e le solleticava i muscoli.

Xavier senti’ la mano di Medea accarezzargli i capelli bagnati..e poi la vide scendere, abbassarsi ai suoi piedi lentamente, seguendo con la lingua una delle gocce d’acqua..

Sentiva il calore della lingua arrivare fino all’ombelico, e poi al basso ventre mentre i capezzoli sodi gli sfioravano un ginocchio e con una mano sui sui fianchi..portava l’altra tra le sue cosce. Il ragazzo allargo’ le gambe e Medea accarezzo’ delicatamente le sue soffici intimita’, poi avverti’ che lei stava ancora scendendo con la lingua, avvicinandosi a lui, appoggiando i seni su una sua coscia e arrivando con essa li’..sulle sue labbra delicate, ma senza soffermarcisi per molto, scese e lecco’ lievemente i suoi due morbidi scrigni di desiderio e fertilita’..ne prese pazialmente e molto dolcemente uno in bocca mentre con la mano, con la punta delle dita scrutava con semplici tocchi e carezze la fessura tra i sui glutei percorrendone il solco fino a dove le labbra di lei stavano baciando e bagnando ancora…

A quel punto la senti’ leccare la base e poi risalire e succhiare lentamente e senza costanza ne’ decisione la pelle a tratti morbida, su’.., a tratti tesa, giu’…e cosi’ con una mano mentre l’altra ancora lo accarezzava e lo scopriva intimamente tra i sodi muscoli di un giocatore ben allenato..e quasi poteva sentirla dentro di se’..

Medea porto’ indietro la testa e apri’ la bocca riempiendola d’acqua mentre stringeva tra i suoi seni, marmorei per l’eccitazione, il virile tesoro di Xavier, e senza ingoiarla sempre muovendo le mani e stringendole sul seno che fasciava e proteggeva la forza passionale del ragazzo, la spruzzo’ su quest’ultima e poi la lecco’ e la strinse tra le proprie labbra..portando i seni verso la base sempre chiusi su di lui, seguendoli con la bocca..fino a risalire ancora, con decisione, cosi’ finche’ non vi senti’ il calore e la dolcezza del nettare che preannuncia qualcosa di ben piu’ denso e vitale.

A quel punto si alzo’ tenendolo tra le proprie cosce, e lui con virilita’ l’afferro’ per un braccio, la volto’ contro il muro e proprio quando piu’ era turgido, potente, grande e voglioso la penetro’ da dietro, spingendola con le mani tese sulle piastrelle e il volto schiacciato lateralmente contro di esse..

La prese senza esitazione e senza chiedersi se sentisse dolore..la prese con violenza, come se stesse per esplodere la furia in lui..stringeva gli occhi in uno sforzo estremo con la testa all’indietro..aveva fatto cosi’ per tutto il tempo..

Ma..un attimo..a quel punto senti’ qualcosa di strano..senti’ qualcosa sfiorarlo dietro di se’. Apri’ gli occhi e vide Peral, il ragazzo svedese che aveva la stanza accanto la sua al college, dietro di lui, nudo; si inginocchiava e lo leccava li’ dove prima aveva sentito le mani di Medea penetrarlo..

Non poteva smettere di percuotere la donna come se dovesse raggiungerle il cuore passando da dietro, ma contemporaneamente provava repulsione per cio’ che Peral stava facendo..ma non voleva fermarlo.

Senti’ la lingua di lui penetrarlo mentre spingeva sempre piu’ prepotentemente nella ragazza provando un piacere tanto forte come non ne aveva mai sentiti..eppure era un uomo quello che gli stava dando tutto cio’..

E ad un tratto si rese conto che nemmeno Medea era piu’ Medea, ma un altro uomo che non conosceva, un giovane uomo..e le sue dita erano ben piantate nei glutei sodi e lisci di lui. Eppure, sebbene provasse comunque timore per qualcosa che non lo aveva mai attratto, anzi, che lo aveva sempre fatto scappare, c’era qualcosa che gli imponeva di continuare e fu cosi’..che prese fino in fondo il ragazzo col busto leggermente inclinato di fronte a lui, mentre Peral lo scrutava con la lingua come con una lanterna in una grotta..e senza neanche pensarci afferro’ con le mani il membro dell’uomo che stava penetrando e si mosse armonicamente con i propri impulsi sbattendolo contro il muro e allo stesso tempo stringendolo e muovendolo in su e in giu’ come Medea faceva prima con egli stesso, piegandosi in avanti per avere piu’ forza nelle mani, nell’appoggio e nei colpi con cui infieriva da dietro nello sconosciuto, e dando il meglio di se’ ad Peral e alla sua lingua calda e dura come le dita di una mano, prima uno, poi due, poi tre…

Dopo alcuni minuti un densa cascata bianca gli ricopri’ le mani, mentre la propria cospargeva i glutei che si poggiavano sulle sue cosce..e anche Peral si fermo’..ma lentamente e poco piu’ tardi..

Cos’era successo? Non se lo sapeva spiegare..anzi, avrebbe negato alla propria coscienza cio’ che aveva provato, ma era stato piacere..e non ci avrebbe mai creduto prima..

Era un sogno..solo un sogno….

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