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Racconti Erotici Etero

Storia di due incontri casuali

By 12 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Ero al supermercato una mattina verso le 10,00 per compere.

Quel lunedì ero a casa per una chiusura della ditta per inventario, e ne avevo approfittato per fare degli acquisti con calma, ero fra gli scaffali di componenti per il computer, mi sento toccare e sento una voce nota che mi saluta:

– ciao Maurizio, che fai qui, non sei al lavoro?

– Ciao Lara, no, stamani siamo in festa, e tu? Non lavori neanche tu?

– Io purtroppo lavoro solo quando mi chiamano, ed ora con questa crisi che c’&egrave in giro, mi chiamano poco.

– Mi dispiace, ecc. ecc.

La conversazione &egrave continuata parlando della scuola e delle maestre dei nostri bimbi, che frequentano la solita classe.

– a proposito Maurizio, ma le foto della gita che abbiamo fatto, come ti sono venute? Se ne hai anche del mio bimbo, stampamele che mi farebbe piacere, visto che non avevo neanche la macchina fotografica.

– Io ne ho fatte tantissime, fra le quali c’&egrave anche il tuo bimbo, solo che le ho fatte con la fotocamera digitale e le ho riportate nel computer, se quando puoi fare un salto da me a casa, così le vedi e scegli quelle che vuoi che ti stampi.

– Senti, io finisco la spesa, vado a casa e potrei venire poi da te, che ne dici se ci vediamo’. fra un ora, verso le 11,00 ti va bene?

– A me va bene, così oggi sono libero e te le stampo per domani.

Datole il mio indirizzo, ho continuato fra i vari scaffali per cercare quello che volevo comprare, quando mi risento ritoccare , pensavo che fosse ancora Lara, che avesse avuto dei ripensamenti

– ciao Maurizio, come stai?

Era invece un’altra mamma, di una bimba che frequentava con la mia la scuola materna due anni prima, di cui neanche mi ricordavo neanche il nome.

– ciao, io sto bene, e tu, la tua bimba? Ecc. ecc.

Questa donna a differenza di Lara una biondina carina, magra e poco fornita, &egrave una mora, non molto bella, abbastanza abbondante, ma quel poco in più che evidenzia bene le sue forme.

Me la ricordavo piuttosto simpatica e alla mano, così infatti si &egrave mostrata in quest’incontro.

– senti Maurizio, io dell’asilo ho molta nostalgia, in quanto si stava bene anche noi genitori, nelle gite, nelle feste, tu che davi noia a tutte le mamme.

– avrei voluto dare noia soprattutto a te che mi sei piaciuta sempre tantissimo.

Chissà come mai mi &egrave scappata questa frase, forse perché ora non avevo niente da perdere a dirle così, nel passato avrebbe potuto sputtanarmi con tutte le altre mamme, ora invece.

– ti sono sempre interessata? Eppure tutte notavano che stavi diestro alla mamma di Marco

– a lei davo noia, ma tu sei un tipo di donna che a me piace tantissimo, te lo dico ora perché dopo due anni, rivederti mi ha fatto tanto piacere, e mi ha riacceso quell’entusiasmo che ho sempre avuto.

Questa frase ha avuto in lei un effetto speciale, in quanto un po’ &egrave arrosita, ma si &egrave subito ripresa con un sorriso malizioso

– Senti Maurizio, perché non vieni a casa mia, che ne so, oggi pomeriggio sul presto, a prendere un caff&egrave, così si riparla dei tre anni delle scuole materne?

– Va bene, tanto oggi sono tutto il giorno a casa, libero dal lavoro.

Finisco i miei giri al supermercato, penso a questa mamma, che si chiama Elena, così me lo ha ricordato lei dandomi il suo indirizzo per il pomeriggio.

Penso, penso che mi ricordo dell’appuntamento delle 11,00 con Lara , e di corsa torno a casa, arrivo contemporaneamente a Lara ed insieme saliamo le scale ed entriamo nel mio appartamento.

Dopo aver bevuto qualcosa ci dirigiamo nella stanza degli ospiti dove ho il computer ed inizio a farle vedere le foto della gita, lei ne sceglie una decina e gliele faccio vedere corrette e modificate.

– certo che hai una bella attrezzatura per le foto, scommetto che hai un archivio di foto che hai fatto a delle donne nude?

– No di foto non ho niente, ma da internet, ho scaricato due film particolari

– E come hai fatto a scaricare dei film da internet, e che razza di film sono

– Sai per scaricare, ha fatto tutto il computer, e i film parlano di uomini e donne che giocano a mamme e papà, e a fare i dottori che guariscono la bua?, li vuoi vedere ?

Lara ci pensa un attimo e senze esitazione e con tono normale mi dice:

– Per curiosità fammene vedere uno.

Prendo un dischetto che metto sul computer, e la scena del film inizia con un carceriere che fa la guardia ad una ragazza che &egrave stata sequestrata, e che la consola e poi la accarezza, ed inizia a leccarle la passera finche lei, non gli fa un pompino, lui le infila le dita nella passera e così via.

Lara guarda il film abbastanza interessata e noto che con le sue mani avrebbe voglia di accarezzarsi, allora mi avvicino a lei e le metto le mani sulla schiena e inizio a farle un massaggio profondo e forte con le dita che la premono tutta. Lara mi guarda prima con aria curiosa, poi si volta per continuare a guardare il film.

Le mie mani passano sulla sua vita, e la stringono sulla pancia, poi una sale verso le sue tette e l’altra scende verso la sua passera.

Questo doppio movimento, la fanno abbandonare del tutto, allora la volto verso di me e me la stringo, con una mano le apro la camicetta e le sfilo una parte del reggiseno e con la bocca le bacio tutta la tetta mordicchiandole il capezzolo. Le sue forme sono piuttosto minute, essendo lei magra, ma il capezzolo diventa enorme e rittissimo, mentre con le mani le accarezzo le gambe e salgono sotto la gonna fino ad arrivare alle mutandine.

La faccio sedere sulla scrivania e allargandole le gambe mi faccio spazio ed entro dentro le mutandine, trovando la sua passera bagnatissima, lei si gira con la testa per vedere il film, lui sta inculando violentemente la ragazza, Lara mi fa spostare e si leva le mutandine si toglie la camicetta mi prende la mia testa e se l’avvicina alla sua passera, non aspetto altro per iniziare a leccargliela e ad infilarle dentro prima un dito, poi due.

Continuo questi movimenti per alcuni minuti finché Lara mi supplica di farle sentire il mio cazzo dentro di lei.

Mi alzo e mi denudo velocemente dei vestiti, mentre altrettanto fa Lara,

la prendo e la faccio voltare piegandola sulla scrivania, mi dirigo verso la sua fessura, mi lecco bene le dita e continuo a penetrarla poi sostituisco le dita con il mio membro entrando lentamente, poi quando a mia asta &egrave per metà dentro con un colpo di reni spingo tutto il mio cazzo dentro la sua figa.

Questo movimento fa impazzire Lara che inizia a muoversi per favorire il movimento del mio cazzo dentro la sua figa. Poi Lara si volta verso di me e mi dice:

– mica mi verrai dentro così senza niente?

– Stai tranquilla reggo ancora, poi penso di lavorarti bene anche il culetto e di venirti dietro.

– no, il culo no, mi fa tanto male

– stai tranquilla che io te lo lavoro bene

Intanto proseguo con i movimenti dentro la figa sempre più impetuosi che la portano al primo orgasmo liberatorio, molto impetuoso.

Poi la giro di nuovo e mi appoggio io sulla scrivania e la faccio venire davanti a me voltata di schiena e la prendo sollevandola, l’entrata del mio cazzo &egrave molto profonda e lei se lo gusta tutto con soddisfazione.

E’ così profondo il movimento che basta poco per farla venire per la seconda volta e ancora una volta il suo &egrave un orgasmo impetuoso.

Mi alzo di nuovo e vado a prendere la vasellina, appena la vede Lara inizia a protestare:

– guarda che nel culo mi fa tanto male, ho provato alcune volte e mi ha sempre fatto male.

– Non ti preoccupare, non ci vuole solo la vasellina, c’&egrave anche il trucco.

Così la faccio risedere sulla scrivania e gambe apertissime inizio ad ungerle il buchetto con tanta vasellina, poi con colpi delicati ma decisi inizio a penetrarla con un dito ben lubrificato, già questo movimento la fa impazzire, poi riungendo bene sia il buchetto provola penetrazione con due dita, dapprima trovo una ceta resistenza del muscolo, ma allargando bene le gambe l’entrata funziona, ancora tanti movimenti con due dita e vedo che a lei piace tanto che inizia a masturbarsi la passera per provare un altro orgasmo. Io le chiedo con lo squardo il consenso ed inizio la pentrazione con il mio membro ben lubrificato.

Il mio trucco sta nel movimento di allargarle bene le gambe mentre il mio cazzo entra prima piano poi con un colpo secco fino a metà, ancora piano quasi fermo per poi iniziare a pompare più velocemente, sempre più finché lei si abbandona a godere di un orgasmo definito violento, così a differenza delle altre volte l’orgasmo la porta ad emettere delle urla di piacere, le mi prende e con le unghie mi stringe forte a se, queste urla, le unghie, mi portano a sbrodare velocemente dentro il suo culetto, e il saltello del mio membro dentro di lei la portano velocemente ad un altro orgasmo che completano quest’incontro così piacevole.

Ci riprendiamo da questa serie di amplessi, beviamo ancora e Lara si riveste per tornare a casa, ci salutiamo con un lungo bacio dove le nostre lingue s’incontrano.

Essendo solo a pranzare, mi preparo velocemente due spaghetti, un uovo al tegamino e un caff&egrave forte.

Vado a farmi la doccia, ripensando a quello che &egrave accaduto poco prima con Lara, e penso all’appuntamento con l’altra mamma, dicendomi che chissà se potrei provarci anche stasera, penso bene e mi dico che se Elena mi ha invitato a casa sua il pomeriggio presto, prima che le nostre bimbe escano da scuola, qualche possibilità c’&egrave.

Alle due del pomeriggio suono il campanello:

– si chi &egrave?

– Sono Maurizio, ciao, avrei un appuntamento per il caff&egrave

– Oh, si certo, l’appuntamento &egrave confermato, sali al terzo piano

Arrivo al terzo piano e trovo una porta aperta, la spingo e faccio per entrare

– permesso.

– Vieni Maurizio, entra ed accomodati, arrivo subito

Chiudo la porta e mi siedo sul divano e prendo una rivista, inizio a sfogliarla e sento entrare nella stanza una persona, &egrave Elena con in mano un vassoio con du tazzine di caff&egrave, ma la cosa più curiosa &egrave che la donna indossa un vestito nero leggero e piuttosto trasparente e noto che non porta il reggiseno ed un tanga finissimo. Le sue orme sono abbondanti, non grassa, ma quel di più che però non guasta, anzi a vederla così &egrave pure arrapante.

– come sei bella con questo vestito nero

– oggi &egrave la giornata dei complimenti, ma perché tutti oggi?

– Sai, quando ci incontravamo, eravamo sempre insieme agli altri genitori, e non potevo dirti cere cose in presenza di altri.

– Siamo stati soli anche altre volte, se ti ricordi bene

– Sarà capitato anche questo, ma si vede che non c’era l’ambiente adatto, sai stamani, il rivederti dopo tanto, mi ha riacceso quell’entusiasmo e quelle voglie che avevo con te?

– Voglie? E che voglie avevi? ‘ mi dice con aria di falsa curiosità

– Si, sai bene di quali voglie parlo, mica di stare con te a dire delle preghiere.

– E pre che cosa fare? ‘ continua sempre con aria maliziosa

– Con l’intenzione di prendere le tue tette per stringerle e baciarle, ad esempio

– – ehilà, ma qui si va sui pensieri forti

– poi avrei intenzione di continuare ad esplorarti bene

e a questo punto senza aspettare altro, appoggio la tazzina del caff&egrave e mi avvicino a lei e le prendo le mani per bloccarla se lei intendesse reagire.

– però per prima cosa inizierei con dei baci nel collo, ma non semplici baci, ma dei baci che fanno ubriacare.

Quindi velocemente inizio a baciarla e contemporaneamente le lascio le mani per accarezzarle la schiena stringendola a me.

A questo punto però devo subire la reazione di Elena che violentemente si libera e mi allontana con una spinta energica, sono per aspettarmi delle urla, delle parolaccie per non parlare degli schiaffi, invece &egrave lei che vuole comandare il gioca, in quanto &egrave lei che si butta addosso a me, &egrave lei che prende ed inizia a baciarmi con una foga che non riesco quasi a respirare.

Senza quasi rendermene conto, mi trovo nudo nel suo divano, con lei che ha una voglia da morire, non sa da dove cominciare, inizia con farmi distendere ed inizia a baciarmi a partire dalla testa per scendere verso i miei capezzoli, poi sempre più in basso verso il mio pisello, che afferra con le mani, gli da un bacio con le due labbra molto grandi e poi prosegue con i baci sulle palle per scendere sulle gambe e sui piedi.

Faccio per alzarmi, ma subisco la sua energica spinta che mi fa rimanere fermo.

Ora pende e si tira giù la parte alta del vestito, rimanendo a seno nudo, un seno abbondante, ma molto bello e sodo, con un capezzolo grosso guasi quanto la larghezza del seno. Lei si siede sopra di me, poi porta tutto il suo corpo all’indietro per arrivare con le sue tette al mio cazzo, che &egrave rigido come un pezzo di ferro; ebbene Elena pende in mano il mio attrezzo e se lo mette fra le sue tette che stringe aiutandosi con le spalle, ed inizia un movimento ondulatorio dove vedo scomparire e riapparire dalle sue tette, la cappella del mio attrezzo.

Per fortuna che io reggo abbastanza, e per fortuna venendo dalla scopata di poche ore prima, riesco a limitare una figuraggia, cio&egrave di venire subit ofra le sue tette.

La cosa continua per un po’, finch&egrave lei con un dialetto napoletano mi dice alcune cose che riassumo:

– adesso ti sistemo io maschione, ti faccio provare quello che nessuna donna del nord &egrave capace, ti faccio assaporare il paradiso dell’orgasmo.

E senza farmi replicare si porta il mio cazzo in bocca e comincia un pompino che mai nessuna donna mi aveva fatto in questo modo.

In pratica sel girava in bocca come se fosse un cono gelato, ed ogni volta che usciva dalla sua bocca, lei lo raggiungeva con una copiosa leccataa.

A questo tipo di lavoro non reggevo prorpio, ripeto nessuna donna me lo aveva leccato così, con questa foga, con questo movimento.

– guarda che se continui così vengo subito

– e tu maschione, vieni pure subito, che poi ci penso io di nuovo a fartelo tornare attivo.

Senza aspettare altro, mi concentro ad assaporare questa nuova sensazione e mentre lei sente con la bocca i primi sussulti del mio cazzo, attende che emetta la prima sborrata in bocca, poi accarezzandomelo sempre, si porta il mio uccello sopra le tette e lo fa sbrodare sopra di loro.

Questo lo ha fatto con una maestria tale, mai provata, che mi ha permesso di godere senza interruzione.

La faccia, ma soprattutto le tette piene di sperma, l’hanno inorgoglita, al punto che lei prende tutto lo sperma con le dita se lo infila in bocca per gustarselo.

-Allora, maschione, ti &egrave piaciuto?

– mamma mia, che lavoro che mi hai fatto, non pensavo ch epotessi essere così eccezionalmente brava

– e ancora non &egrave finito, dai che ora voglio che tu mi soddisfi

– aspetta un attimo, non vorrei che il mio lui (pensando che già aveva vfatto il suo dovere poche ore prima) avesse bisogno di riprendersi un attimo.

– – tu non ti preoccupare, vieni qui , tu inizia, che io nel frattempo ti aiuto.

Lei mi fa distendere sul tappeto, poi si mette sopra di me capovolta e si abbassa porgendomi tutta la sua passera all’altezza della mia faccia, io inizio a leccargliela, e mi aiuto con le mani a stuzzicarla, un dito lo faccio entrare dentro la sua figa bagnatissima, mentre un altro lo lubrifico con il suo bagnato e glielo ficco con decisione nel buco del suo cultetto.

Questo mio movimento, ma soprattutto il dito nel culo, la fa sobbalzare ed emettere un gesto di piacere e di abbandono, ma non tale da farle fermare, in quanto lei ha preso in mano il mio membro e ha iniziato a masturbarlo con veemenza, poi sento che se lo porta tra le sue belle tette e lo fa entrare velocemente anche in bocca, mentre io continuo a leccarle tutta la passera.

Poco dopo, lei si alza e dicendomi, senza che me ne accorgessi, che il mio cazzo &egrave pronto per accoglierla, allora lei si alza e si corica sopra di lui, si cala e mentre lo fa, continua ad accarezzarlo con una mano, mentre con l’altra mi accoglie le palle e me le sfiora.

Fatto sta che lei se lo &egrave infilato dentro la sua passera ed inizia a cavalcare, prima piano, poi sempre più velocemente, io le accarezzo le tette, gliele stringo, e ceco di avvicinarle alla mia bocca.

Lei non contenta, si avvicina la mano alla sua figa ed inizia a massaggiala, per provare ancora più piacere, e dopo &egraveochi secondi, inizia a mugolare forte e poi a dire con voce godente:

– si, vengo, si che bello, mamma che cazzone che hai maschione, si che bello, si vengo, si vengo, ah ah ah ahhhhhhhhhh.

Appena finit di godere, si alza, mi riprende in mano l’attrezzo e continua a masturbarlo, poi si gira e se lo rinfila dentro dandomi le spalle, e riprende a cavalcarlo; io questa volta l’accarezzo prima le spalle, poi mi umidisco un dito e glielo infilo nel culetto, lei per permettermi meglio questa operazione si inclina in avanti, il dito entra bene ed inizia a muoversi, lei riprende ad accarezzarsi mentre si muove con andatura veloce, poi tolgo il dito e me ne porto in bocca due, che bagno con la mia saliva e poi riavvicino al buchetto, che dapprina, sentendo due dita, si irrigidisce, ma poi sentendo che io voglio per forza entrare, si rilassa, io ne approfitto per spingerle due dita nel culetto.

Quest movimento le procura un fastidio, che lei lamenta sia con un lamento, sia fermando la cavalcata, io prò piano continuo i movimenti per farla abituare e poi sento che lei riprende a muoversi, dopo poco lei smette, e si alza, ed esce dalla stanza, per tornarci con un flacone di olio, che lei apre e mi sparge nel mio pisello, me lo unge tutto ben bene, poi me lo massaggia ancora per farlo diventare molto duro, e si rimette nella posizione di prima, questa volta con il suo culetto si avvicina al mio pisello, che io impugno per fermarlo, lei ci si corica sopra e ci si cala, prima piano, poi quando la cappella &egrave entrata tuta, io le do una spinta forte per farlo entrare ancora.

– ah, che botta, ah che bello, dai muoviti ora, maschione

lei si corica all’indietro tenendosi con le bracca posate vicino al mio torace, io allora inizio a pomparla e a muovermi bene.

– si che bello, a si che bello, come mi piacerebbe avere un altro uomo che mi scopa la figa, a che bello, che voglia che ho però di sentirlo dentro la figa, perché voi uomini non ne avete due?

Tutto questo lo dice per auto eccitarsi, per venire subto, passano pochi secondi infatti che la risento gemere ed emettere i soliti commenti di piacere.

Finito di riprovare piacere, si alza di nuovo, e mi invita seguirla, vedo che lei si mette a pecorina e vuole che la penda di nuovo.

– dove lo vuoi sentire davanti o dietro?

– Ma che dici? Davanti lo voglio, dietro &egrave bello, ma davanti &egrave imparagonabile, dai Maurizio, fallo entrare tutto, spingi al massimo che voglio sentirti tutto.

Mi avvicino con il mio membro e l’abbocco all’entrata della sua passera, basta una piccola spinta di reni per farlo entrare, prima metà ma poi con un colpo di reni da maestro, glielo spingo tutto dentro ed inizio a pomparla.

– siiiiiiiii, dai continua siiiiii muoviti così, siiiiii che bello

E mentre io continuo a pomparla, lei appoggia la testa ed il suo busto nel divano per avere le mani libere, con una si avvicina ai miei testicoli e mentre sento che inizia a godere, me li massaggia con grazia, i suoi gemiti, il suo movimento con il corpo, la sua mano, in poche parole sborro di nuovo, la terza volta in neanche quattro ore, questa volta il piacere &egrave un po’ diverso, ma &egrave pur sempre veemente.

Dopo che &egrave uscito tutto il mio liquido, dopo che lei ha goduto ancora, ci distendiamo entrambi nel divano per riprenderci.

Dopo aver bevuto, dopo esserci rivestiti, ci salutiamo perché dobiamo andare alle scuole, per irprendere le nostre bimbe, dandoci l’appuntamento per un altro pomeriggio.

Mentre andavo a scuola, pensavo entro di me:

– e se stasera, ne avesse voglia anche mia moglie, ce la farò?

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