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Racconti Erotici Etero

Storia di Elisa

By 8 Novembre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Guidavo distratta,non riuscivo a pensare che a quello che mi era successo poco prima rischiando più di una volta di fare un incidente, quindi mi accosto e decido di fermarmi, parcheggio la macchina cosi come viene e appena spengo il motore inizio a piangere non riuscendo a controllare più i miei sentimenti. Per farvi capire esattamente quello che mi &egrave successo devo raccontarvi la mia storia tornando indietro nel tempo. Mi chiamo Elisa e sono una donna di 32 anni sposata da tre anni con Marco di due anni più grande di me. All’inizio andava tutto bene,appena sposati avevamo comperato una casa facendo affidamento sullo stipendio di Marco impiegato presso un ministero ed il mio lavoro come commercialista presso uno studio contabile di un amico di famiglia, ma come tutte le storie che si rispettino c’&egrave il colpo di scena e il mio datore di lavoro un uomo sui settantanni purtroppo viene a mancare e non avendo ne figli ne soci la sua attività viene divisa tra alcuni colleghi che avevano ormai un portafoglio di clienti tale da poter fare il salto e provare a camminare da soli e altri studi che hanno assorbito i clienti restanti, ed io sono rimasta fuori da tutto ciò e sopratutto sono rimasta senza lavoro. Chiaramente questo &egrave venuto ad intaccare il nostro equilibrio familiare principalmente da un punto di vista economico, data la difficoltà oggettiva ad arrivare a fine mese con un solo stipendio e quindi anche quello di dover cambiare il proprio stile di vita essendo io una donna che ci ha sempre tenuto ad apparire ed a curare il proprio aspetto. Nonostante tutti i curriculum spediti ed i concorsi fatti non ero riuscita a trovare un lavoro adatta alle mie capacità e non volevo abbassarmi a fare dei lavori più mediocri dati anche tutti i sacrifici che avevo fatto per arrivare ad laurearmi. Tutto ciò non ha fatto altro che minare anche i nostri rapporti di coppia che ormai anche da un punto di vista sessuale erano ormai ridotti all’osso. E pensare che siamo stati sempre una coppia molta attiva da un punto di vista sessuale e nella nostra intimità avevo concesso quasi tutto al mio lui, se escludiamo il mio culetto che &egrave ancora vergine nonostante tutti i suoi tentativi per il resto facciamo tutto, gli avevo permesso di far entrare dei giocattoli nel nostro rapporto,la visione di film porno e durante il rapporto mi chiamava nei peggiori modi insultandomi perch&egrave questo lo faceva eccitare ed infondo anche a me piaceva nel contesto del rapporto. Ma un giorno la svolta tramite una ditta che mio marito ha conosciuto nel suo lavoro riesco ad avere un colloquio con una grande studio di commercialisti, inutile dirvi che la mia prima reazione &egrave stata quella di gioia seguita subito dopo un forte stato di agitazione, era la mia ultima possibilità per cercare di dare una svolta alla mia vita e cercare di salvare il mio matrimonio. Arriva il giorno del colloquio e mi sento molto agitata ma non posso sbagliare nulla, deve essere tutto perfetto, quindi altre alla mia preparazione per cui non posso far nulla oltre al fatto di restare più calma possibile e dimostrare tutta la mia professionalità,devo presentarmi anche in maniera adeguata, e qui nonostante che il colloquio fosse per la tarda mattinata &egrave dalle sette di mattina che sono davanti all’armadio per scegliere quello che dovevo mettere. Non riuscivo a decidere come vestirmi,troppo seria e casta non volevo dare l’impressione della suora, troppo sexy non volevo che pensassero che volevo convincerli con il mio fisico e non con la mia preparazione e se poi fossero state delle donne ha farmi il colloquio, quindi la mia scelta finale finisce su un tailleur gessato blu con gonna sotto il ginocchio per dare una area si sobrietà ma molto aderente e camicia bianca con l’unico vezzo una scarpa décolleté con tacco da 10 cm,ma una delle mie convinzioni più profonde &egrave che una donna per essere sexy prima di tutto si deve sentire sexy quindi sotto misi dell’intimo molto provocante con calze nere velate e reggicalze, un perizoma nero e reggiseno nero trasparente con lavorazione in pizzo che si intravedeva dalla camicia bianca. Mi sentivo pronta e quindi parti per recarmi all’indirizzo datomi telefonicamente, dimenticavo di descrivermi sono alta 1.70 capelli castani lunghi fino alle spalle, occhi marroni,ed un fisico asciutto ed atletico avendo fatto nuoto per parecchi anni ed ho una terza di seno, arrivata all’indirizzo citofonai e salita sino al quarto piano dove erano gli uffici della società mi trovai davanti alla porta d’ingresso, feci un respiro profondo e via, entrai con n sorriso di quelli da film mi presentai e venni fatta accomodare in una stanza in attesa di essere ricevuta .L’ambiente era molto classico e l’arredamento tutti mobili d’epoca con tappeti a terra e l’ambiente più l’attesa stavano incominciando ad incrinare la mia sicurezza ma per fortuna l’attesa durò poco e venni fatta accomodare nell’ufficio dei due titolari. Due signori sulla cinquantina con capelli brizzolati e molto eleganti nei loro abiti scuri e a far cornice un ufficio enorme e arredato nello stesso stile delle altre stanze ma se possibile in maniera ancora più importante. Mentre la segretaria chiudeva la porta dietro di me io ero rimasta li sulla porta in piede senza dir nulla, fortunatamente quell’istante durò solo un secondo e venne interrotto dalla voce di uno dei due uomini che mi invito ad accomodarmi sulla sedia posta davanti alla grande scrivania, si presentarono e poi inizio il colloquio. Fu una conversazione molto socievole e dopo avermi illustrato il tipo di lavoro della loro società e la persona che secondo loro si adattava alle loro esigenze ho mostrato le mie credenziali ed abbiamo iniziato il vero e proprio colloquio che sarà durato circa quaranta minuti alla fine dei quali mi hanno fatto accomodare fuori e mi hanno chiesto di aspettare. Dopo ancora dieci minuti &egrave tornata la segretaria che mi ha accompagnato di nuovo nella stanza e dopo essermi accomodata uno dei due mi disse che il colloquio era andato bene e che se anche io ero d’accordo avrei potuto fare un periodo di prova da loro. Dentro di me era come se fosse esplose una bomba ma mi contenni poi la segretaria mi portò in un’altra stanza dove un’altra signora mi illustro sia il lato economico che quello contrattuale. Erano quasi le tre di pomeriggio quando usci dai quelli che sarebbero diventati i miei nuovi uffici e appena raggiunta la strada lanciai un grido di liberazione attirando l’attenzione di tutti i passanti. Dopo essermi calmata chiamai Marco al cellulare dandogli la bella notizia e lui mi disse che dovevamo festeggiare,mi diede appuntamento in un bar del centro per prendere un aperitivo, cosi mi recai sotto la metropolitana per andare all’appuntamento. E’ difficile descrivere lo stato in cui mi trovavo, un misto tra eccitazione e felicità,mi sembrava di essere sola al mondo nonostante fossi schiacciata come una sardina in una metropolitana, e a riportarmi alla realtà c’era ogni tanto una spintone oppure qualcuno che si appoggiava troppo, ma oggi nulla mi dava fastidio anzi aumentava quel senso di eccitazione già cosi forte in me. Arrivata al bar Marco ancora non si vedeva, quindi mi siedo ad un tavolino ed ordino un tramezzino e d un succo di frutta dato che sono ancora a stomaco vuoto,mi tolgo la giacca e inizio a mangiare il mio pranzo quando mi accorgo che un signore seduto ad un tavolo di fronte mi guarda insistentemente, e quando si accorge che lo sto guardando anche io mi lancia un sorriso,io abbasso lo sguardo anche se la cosa mi faceva piacere, sopratutto pensando che Marco sarebbe arrivato da un momento all’altro ed in effetti dopo un po’ entrò nel locale,io mi alzai per farmi vedere e lui mi corse incontro abbracciandomi cosi forte da alzarmi da terra. Si sedette vicino a me e inizio a tempestarmi di domande, io iniziai a raccontargli tutto poi ordinammo due bicchieri di prosecco per festeggiare,e mentre continuavo a raccontare vedevo che lui mi guardava insistentemente, poi mi interruppe e mi disse che ero bellissima, e mi poggio una mano sulla coscia. Lo guardai esterrefatta e poi gli dissi se era impazzito, e lui continuo dicendomi che sperava che adesso tra noi sarebbe tornato tutto come prima, io lo guardai con dolcezza e pi gli sorrisi, lui si avvicino e mi diede un bacio appassionato sulla bocca mentre la sua mano continuava ad accarezzarmi le gambe attraverso la gonna, poi avvicina la sua bocca al mio orecchio e mi sussurra che avevo messo il reggicalze, e che allora oggi ero pronta a tutto pur di avere quel lavoro, e poi mi bacia sul collo,io gli dico che &egrave uno stupido ma lui insiste e mi dice che lo faccio impazzire quando mi vesto da puttana poi prende la mia mano e la porta tra le sue gambe, dove posso sentire il suo cazzo già duro. Cerco di spostare la mano mentre gli dico se &egrave completamente impazzito, ma lui mi trattiene sul suo cazzo e mi di ce all’orecchio che ha voglia di me e se lo seguo nel bagno. Ho la sensazione che tutti gli avventori del bar stiano guardando noi, ma sicuramente lo sta facendo il signore di prima che seduto li vicino si sta gustando il suo aperitivo e la scena che gli stiamo offrendo, e quando il mio sguardo incrocia il suo vedo riapparire ancora quel sorriso di prima e se &egrave possibile ancora più compiaciuto. Cerco di implorare Marco di smettere ma lui si fa ancora più audace e devo ammettere che anche a me la situazione incomincia ad fare effetto, sento un calore in tutto il corpo e ormai i miei capezzoli spingono sulla camicia e sono visibili anche all’esterno della camicia, continua a sussurrarmi cose all’orecchio del tipo ho tanta voglia di te, fammi vedere quanto sei puttana, sento che sto per cedere e cerco di giocarmi l’ultima possibilità facendo notare a Marco il fatto che il nostro vicino ci sta guardando ma la cosa lo lascia indifferente anzi se &egrave possibile lo eccita ancora di più e mi dice che l’ho fatto venire duro pure a lui e se voglio possiamo invitare anche lui in bagno. Lo guardo con uno sguardo che se fosse stato possibile lo avrei bruciato li sul posto ma lui imperterrito continua dicendomi che sta giocando e che ha tanta voglia di me, e le sue attenzioni continuano sino a quando non gli dico di si. Fa un cenno al cameriere, paga il conto e poi chiede dove sono le toilette poi mi prende per mano si alza e ci avviamo verso i bagni,prima di entrare vedo con la coda dell’occhio lo sconosciuto che ci segue,vorrei dirlo a Marco ma no so come potrebbe reagire quindi decido di stare zitta,entrati all’interno c’&egrave una piccola anticamera che parta a sinistra nel bagno degli uomini e a destra in quello delle donne. Marco non ci pensa un secondo ed entra in quello degli uomini, appena entrati c’&egrave un grande lavandino con due vaschette con un enorme specchio murato alla parete, di fianco due urinatori da muro e sul lato opposto tre bagni chiusi separati da delle pareti in legno. Fortunatamente il bagno era completamente vuoto cosi Marco si infila in quello centrale e senza dirmi nulla mi fa sedere sulla water, si slaccia i pantaloni,li abbassa insieme agli slip e si prende il cazzo in mano e lo porta vicino alla mia bocca dicendomi si succhiarlo. Io ormai obbedisco e dopo averlo preso in mano lo avvicino alla bocca e inizio a succhiarlo mentre Marco mi tiene la testa tra le mani e inizia a spingerla su e giù sul suo cazzo Marco oggi sembra impazzito e mentre mi spinge la testa mi dice di succhiare il cazzo come una puttana ma mentre sono li vedo dallo spiraglio della porta che Marco non avevo chiuso con il fermo lo sconosciuto, che attraverso l’immagine riflessa nello specchio si stava gustando il mio pompino, quando si accorge che anche io lo sto guardando mi fa un cenno con la mano quasi di saluto, sento il sangue fermarsi e allo stesso momento mi fermo anche io di succhiare, ma non faccio in tempo a fermarmi che Marco mi incita dicendomi che cazzo fai Elisa dai continua a succhiare. Riprendo il mio lavoro sul cazzo di Marco mentre con l’occhio continuo a seguire lo sconosciuto che ora si &egrave tirato fuori il cazzo e si sta masturbando sapendo che io lo sto guardando, la cosa mi eccita e aumento il ritmo del mio pompino e anche Marco apprezza commentando si lo succhi da vera puttana,poi all’improvviso mi fa alzare in piedi, fa scivolare la gonna lungo le gambe sino a farla arrivare all’altezza dei fianchi quindi mi fa girare e mi fa piegare a 90 gradi facendomi poggiare le mani sulla cassetta dell’acqua, sposta il perizoma e mi spinge il cazzo tutto dentro la fica in un colpo solo. Lancio un grido di piacere poi Marco inizia a scoparmi con violenza aggrappandosi al mio reggicalze e dicendomi cosa avresti fatto per farti dare quel posto, io non rispondevo ma mi giravo con la testa alla ricerca dello specchio dove c’era riflessa l’immagine dell’uomo che continuava a masturbarsi e con la lingua si leccava le labbra, ma Marco continuava a scoparmi con violenza mentre mi diceva rispondimi troia cosa avresti fatto per quel lavoro, li mi sono lasciata andare e gli ho risposto mi sarei fatta scopare da tutto l’ufficio, e lui sei solo una puttana, quindi sfila il cazzo mi fa risedere sul water, e me lo rimette in bocca dai succhialo e fammi venire troia. Mi rimetto a succhiare il cazzo mentre con lo sguardo fisso lo specchi dove ormai lo sconosciuto si sta masturbando sempre più veloce, ad un certo punto sento Marco irrigidirsi e bloccarmi la testa bevi tutto troia ed inizia a sborrarmi in bocca mentre nello stesso istante vedo lo sconosciuto sborrare all’interno del lavandino mentre io continuo a succhiare il cazzo di Marco che ormai lentamente si sgonfia dentro la mia bocca mentre marco mi dice sei stata fantastica Eli vedo lo sconosciuto uscire velocemente dal bagno. Marco si ricompone ed esce fuori dicendomi che mi aspetta nel bar io intanto mi ricompongo davanti allo specchio mi sciacquo la bocca e mentre faccio tutto ciò noto lo sperma dello sconosciuto nel lavandino. Non sono riuscita a resistere e con un dito ho raccolto un po’ di sperma l’ho portato nella mia bocca. Il sapore mi &egrave sembrato molto differente da quello di Marco poi prendo e mi decido ad uscire dal bagno. Appena apro la porta trovo un signore anziano che sta entrando emi guarda esterrefatto, ed io con aria innocente mi sono sbagliata mi scusi e torno in sala dove Marco ha già ordinato due prosecchi oggi mi vuoi far ubriacare e lui non la scorderai per parecchio questa giornata . Bevuto il prosecco mi rimetto la giacca che era rimasta sulla sedia del tavolo e usciamo dal bar.

Per commenti e suggerimenti : elisa_977@hotmail.it

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