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Racconti Erotici Etero

Tiziana; parte ottava

By 11 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Era passato molto tempo dalle esperienza che mi avevano temprata, dalle notti di sesso sfrenato, dall’incontro con quel poeta..da allora ero diventata o meglio tornata una ragazza seria. Da allora non avevo più sentito quella voce sensuale che mi aveva portata sull’orlo del baratro, che mi aveva eccitata al massimo, che mi aveva reso donna e troia..un pò ci pensavo ancora e quando il telefono squillava aveva un po’ di timore che tornasse e un po’ di voglia che questo accadesse..ma non accadeva..avevo un ragazzo, dolce e comprensivo al quale non avevo mai confessato di quelle notti, nessuno lo sapeva era rimasto un segreto e solo io sapevo quello che avevo fatto. Ci pensavo quando facevamo l’amore, lui era dolce e sensibile, non conosceva i miei gusti e ci limitavamo a farlo nel letto di casa sua, nelle posizioni consone, io sul letto e sui sopra. Aim&egrave lui era un tradizionalista ed era convinto che tutto quello che mi faceva mi piacesse, ma così non era, ero tremendamente insoddisfatta. Un giorno parti per il militare, aveva deciso di farlo in un corpo speciale e quindi doveva rimanere lontano da casa, mi promise che al suo ritorno mi avrebbe sposata, che mi amava che non era ancora partito ma già aveva voglia di tornare. Sarebbe partito una settimana dopo. Era un mercoledì sera, stavo tornando dall’uscita serale con Luca, il mio ragazzo, avevamo preso una birra al pub e poi qualche bacino ma niente di più..Stavo salendo le scale quando sentii una porta aprirsi, ero sul pianerottolo del terzo piano, io abito al quarto. Uscii un ragazzo, fino ad allora lo conoscevo appena di vista, mi si avvicino guardandomi tutta, io indossavo un vestito nero intero con le spalline, un bel decolté. Il vestito arrivava al ginocchio, indossavo anche un giubbottino di jeans quindi non avevo molta pelle scoperta ma lui mi guardava. Io rimasi un po’ stranita e rimasi ferma un po’ impaurita. Lui non era molto bello ma aveva uno sguardo penetrante, scuro, capelli neri non molto lunghi, fisico asciutto. MI guardava come volesse spogliarmi con gli occhi, io sussurrai per non svegliare il vicinato..

Cos’hai da guardare?

Prova ad immaginare..

Non lo so, dimmelo tu..

Entra!

Perché dovrei?

Perché lo vuoi, te lo lego negli occhi

Io volevo dire che non era vero, ma mi aveva letto nel pensiero, ed entrai in casa sua, non era grande e lui viveva solo. Era un po’ in disordine, una camera e cucina, un letto ad una piazza..un po buia con luce fioca..

Mettiti il libertà

Cosa intendi?

Lo sai..spogliati

Io non capivo perché mi conoscesse così bene e non riuscii a dire nulla, sembrava conoscere i miei punti deboli’lasciai cadere in terra in giubbotto e poco dopo lascia che le spalline potessero scorrere lungo le spalle e poi le braccia, restando in slip, reggiseno e collant..

Continua’ma fa piano..

Mi chinai un po’ per togliere le calze, piano, una gamba alla volta, lui mi fissava, scrutava ogni particolare della mia pelle, ogni mio movimento..ed io ero eccitata da questo, provavo di uovo ciò che avevo provato con quella voce telefonica..ma stavolta ero li..sola’e mi stavo spogliando per uno che a malapena conoscevo’ma in fondo sapeva cosa volevo..potevo scappare ma non avevo intenzione di farlo..

Aspetta, non togliere il reggiseno, tira solo fuori i seni!

Feci quello che mi chiedeva, e rimasi con i seni fuori dal mio indumento intimo, sentivo stringere, ma la sensazione mi piaceva’iniziai a calare gli slip..

Ora buttali fuori dalla finestra!

Non lo feci ripetere e seppur scossa mi avviai verso la finestra

No..esci sul balcone e buttali..ma fa piano

Cercai di dire un timido no..in fin dei conti anche se era notte qualcuno mi avrebbe potuta vedere..e non volevo uscire in quelle condizioni sul suo balcone..ma non ebbi il tempo di pensarci..ero già fuori e gettai i miei slip’cercai di rientrare ma chiuse la finestra..sentivo che l’avrebbe fatto’quindi non mi scomposi e rimasi in piedi, la luce dell’interno illuminava il mio corpo ma non cercai di nascondermi..ero troppo eccitata e lui lo sapeva’continuava a guardarmi attraverso il vetro ed io assaporavo ogni suo sguardo..dopo pochi minuti aprì la finestra del balcone e mi fece entrare..mi baciò..con passione’chiuse le tende..mi fece accomodare sul letto avendo cura di allargarmi le cosce..dolcemente..insinuò la sua lingua nella mia intimità ed io non avevo neanche più la forze di dirgli che ero fidanzata’ero solo nuda per lui..assaporava ogni gocce che usciva e le gustava..mi piaceva questa cosa’fu una lunga ora che passo velocemente’non smise un solo attimo di leccarla, io sbrodolavo’ma lui continuava ed io impazzivo, sentivo le contrazioni salire..il calore prendere possesso del mio corpo..e in pochi minuti un brivido di piacere mi prese tutta..stavo godendo’quello era solo il primo orgasmo e in ora venni tre volte’speravo non smettesse mai e mi aspettavo che da un momento all’altro volesse entrare in me’e forse lo desideravo ma dopo il terzo orgasmo mi fece alzare..ero stremata,prese il mio vestito e me lo mise, mi fece indossare il giubbotto’

Buona notte’

Mi accompagnò alla porta, io lo guardai un po’ imbarazzata per essermi concessa così e per essere stata messa alla porta come una puttana qualsiasi..ma in fondo anche questo mi eccitava’un po’ perché non mi aveva ridato le calze, non avevo slip e il reggiseno era fuori posto e quindi avevo i capezzoli che premevano sul vestito lasciando intravedere le forme del mio seno pressato dall’indumento..salì le scale che mi dividevano da casa mia, lui rimase a guardarmi dal suo pianerottolo quasi a voler scorgere la nudità sotto il vestito, non so se vide qualcosa ma io mi sentivo di nuovo succube del mio corpo..entrai in silenzio per nono svegliare i miei ed entrai in camera, mi spogliai e mi toccai tra le cosce scoprendomi ancora umida..tolsi il reggiseno e indossai la sottoveste e mi misi a letto’

L’indomani mi alzai presto per andare a lavoro, negli ultimi tempi lavoravo come commessa in un negozio e qualche volta andavo in università per seguire le lezioni. Mi vestivo non sexi, pantaloni jeans o neri e sopra una magliettina. Lavoravo in un negozio di abbigliamento maschile e femminile di roba di moda. Mi piaceva quel lavoro perché mi consentiva di stare a contatto con la gente. Nella mia mente si era ricreata la sensazione che tempo fa mi aveva resa succube di quella voce..e inconsciamente mi aspettavo un suo ordine, ma non accadde nulla, andai a lavoro senza che nulla successe. Il pomeriggio passai dall’università per salutare le amiche. Ero quasi felice forze anche perché mi aveva soddisfatta come da tanto succedeva, non pensavo ad altro. La sera uscii con il mio ragazzo, andammo a mangiare una piazza, poi cinema e poi andammo a casa sua..subbi le sue avanche e le sue solite mosse che non mi davano nessuna sensazione, mi lasciavo penetrare da lui come se fossi una bambola’ma non provavo più nulla e forse mai avevo provato nulla, ma gi volevo bene e non volevo ferirlo, lasciarlo proprio ora che doveva partire e che aveva bisogno di me. Non capivo però se fosse giusto sacrificare me stessa in quel modo, ma gli volevo bene e mi bastava..era notte, mi riaccompagnò a casa’e mi baciò dolcemente facendomi sentire in colpa, da quando stavamo insieme non l’avevo mai tradito e a dir la verità non sapevo se l’avessi tradito il giorno prima..ma avevo goduto..e questo mi faceva sentire in colpa. Stavo salendo le scale e la porta di Giulio si riaprì, entrai senza che me lo chiedesse e senza chiedermi il perché lo stessi facendo’

Cosa aspetti?

Sfilai i pantaloni e la camicetta sotto il suo sguardo attento, tirai fuori il seno dal reggipetto, tolsi i collant e aspettai..

Sai anche cosa devi fare degli slip..

Aprii la finestra andando sul balcone e gettai gli slip’in quel momento ricordai di non aver trovato giù gli slip del giorno prima e mi chiesi che fine avessero fatto’questa volta non mi lasciò fuori e mi fece entrare tenendomi un fianco con la mano. Mi lasciai portare dentro e mi feci mettere a letto, mi fece mettere sdraiata sul letto con la faccia sul letto. Avevo il sedere in mostra e sentivo il suo sguardo indugiare sulla mia pelle..ma mi piaceva’mi accarezzava il sedere, mi aspettavo una sculacciata da un momento all’altro, forse la desideravo..desideravo che prendesse possesso di me senza remore..che mi facesse sua subito..sentii la sua lingua sulle cosce’sembrava disegnare delle figure sul io corpo, sulla mia schiena e sul sedere, mi sentivo una tela bianca che veniva colorata da lui, a suo piacimento..stavo colando ancora, ero umida’sembrava attendesse quel momento e iniziò a laccarmela. Per facilitarsi mi mise a pecora con il volto sul letto, mi sentivo un po’ porca ma non vedevo l’ora che me la leccasse..e così fece..tornò ad indugiare nella mia intimità con la sua lingua aprendo con le mani e penetrandomi un po’..ero al settimo cielo..il cuore iniziò a palpitarmi forte..ero in preda all’eccitazione, non capivo più nulla’e presto il primo orgasmo mi colse eccitata ma lui non smise anzi sembrava andare sempre più forte e con intensità maggiore..venni ancora due volte..mi piaceva troppo..volevo ricambiare il favore ed ero pronta, lo guardai sperando mi desse la possibilità, ma mi fece alzare e mi diede i vestiti’mi rimise alla porta di nuovo’ancora eccitata’mi vestii sulla soglia davanti alla porta chiusa..

Non chiudere i pantaloni’lasciali un po’ aperti..così come la camicetta

Non posso, ho solo il giubbottino!

&egrave notte non ti vedrà nessuno’vai..buona notte..

Abbassai lo sguardo senza chiudere i bottoni della camicetta e la cerniera dei pantaloni, mi diede una pacca sul sedere e mi fece uscire..avrei voluto passare la notte con lui..ma anche questa volta mi aveva fatta godere senza pretendere nulla..

Era un nuovo giorno e mi stavo vestendo per andare a lavoro, solito jeans e maglietta..ero po’ annoiata, ma in fondo mi sentivo bene..mi recai alla fermata per prendere il pulman e nel tragitto mi soffermai a pensare a quando quella voce mi richiamava all’ordine dicendomi di sedermi con sedere nudo sui sedili del tram, ma era passata e stavo seduta composta. Scesi alla solita fermata e feci i pochi passi che mi separavano dal negozio. Salutai la mia collega, una ragazza carina, bionda, magra, un bel tipino e iniziai a sistemare gli scaffali. Verso le dieci entrò il mio vicino e mi parlò..ebbi un crollo ormonale eppure non era certo bello..

Un mio amico ha bisogno di una ragazza immagine in un locale, ti va di farlo? Devi decide subito però..

Ma, io non so ballare..

Non importa, l’importante &egrave che ti vesti sexi e ti dimeni un po’..ti dà 100 euro poi se vai bene ti da di più..

Ok’

Ti aspetto stanotte, esci con lui, fai con comodo..li ti accompagno io..non preoccuparti, non c’&egrave nulla sotto, sta tranquilla..

Il tono con cui me lo aveva detto in effetti non mi recava preoccupazione, era molto rassicurante e poi non so perché ma mi fidavo..continuai la mia giornata tranquillamente..verso le 19 tornai a casa per cambiarmi, non volevo recare sospetti quindi optai per dei pantaloni neri un pò aderenti e una maglietta nera, sotto un reggiseno nero e slip neri, gambe coperte da dei collant neri. Dovevo prepararmi anche per la notte e non sapevo che mettere. Scelsi una minigonna nera di quelle svolazzanti e non aderente, non avrei voluto rischiare di ritrovarmi ogni due secondi a tirarla giù.., una canottierina rosa, per l’intimo poteva andare bene quello che avevo addosso. Provai a pensare se una ballerina indossa slip normali o tanga..ma non mi venne in mente nulla, decisi di tenere quelli che avevo indosso, erano sgambati e coprenti..meglio così..

Verso le 20 mi passò a chiamare il mio ragazzo e uscimmo, andammo a mangiare in bel ristorante, lui era molto dolce e questo non faceva che aumentare i miei sensi di colpa per le mie omissioni, tanto lui non mi avrebbe mai permesso di farlo..quindi..meglio non dire nulla..facemmo l’amore a casa sua come al solito e come al solito non riuscii a provare nulla per quanto potessi impegnarmi..mi rivestii, un delusa come al solito..ma anche eccitata per la nuova esperienza che stavo per fare..mi riaccompagnò a casa, lo baciai ed entrai nel portone. Suonai il campanello della casa del vicino e lui gentilmente mi fece entrare..

Dai..cambiati’e quasi ora..

Mi spogliai davanti a lui lentamente, prima i pantaloni e poi la maglietta..ero in reggiseno e mutandine quando suonò il telefono..ebbi paura ma risposi’

Amore..stai dormendo?

Em..no..stavo leggendo qualcosa

Volevo augurarti la buona notte..

Anche a te..sei sempre dolcissimo

Come faremo quando sarò partito?

Il mio senso di colpa aumentava ora che ero in reggiseno e mutandine davanti al vicino e parlavo con lui..

Ci vedremo più raramente ma non cambierà il nostro amore

Volevo sentirtelo dire’buona notte..

Buona notte anche a te..

Mi sentii malissimo quando chiusi la chiamata..ma tornai ben presto alla mia realtà’ripresi a vestirmi..indossai la minigonna e la canottierina..

Stai molto bene..ma sotto dovresti essere un po’ più sexi..

Tipo?

Beh..i collant e il reggiseno non vanno molto bene..meglio toglierli..e ci vorrebbero un perizoma non credi?

Ma &egrave la prima volta..

Hai ragione..potresti sentirti in imbarazzo

Posso togliere le calze e il reggiseno dopo? Non vorrei sentire troppo freddo lungo il tragitto..

Come vuoi..

Indossai la giacca, una specie di cappotto neanche troppo lungo, e ci incamminammo verso la sua macchina, mi aprì la portiera e mi sedetti sul sedile di fianco. Salì anche lui e mise in moto. Il locale era dall’altra parte della città..parlammo del più e del meno, cercò di tenermi calma e non farmi agitare. Arrivammo e parcheggiammo davanti al locale, grazie ad un buttafuori entrammo, ci fecero accomodare in camerino Li arrivò un ragazzo che avrà avuto 35 ‘ 40 anni che mi guardò..

Va benissimo’però..

Si lo so per le calze e il reggiseno siamo già d’accordo ora li toglie..

Bene tra un decina di minuti sali sul cubo..balla e sta tranquilla’

Ci lasciò soli in camerino, stavo per togliere il reggiseno senza levarmi la canottiera..

Fai le cose per bene’togli la canottiera prima..

Lo accontentai e mostrai il mio seno al suo sguardo, poi mi chinai per togliere i collant con i seni poggiati sulle gambe e piano li lasciai scivolare sulle cosce, poi una gamba alla volta le tolsi, indossai la canottiera e dopo pochi minuti arrivarono a chiamarmi..ero agitata..ma il vicino, Lorenzo, mi diede la pacca sul sedere e mi disse di andare..un buttafuori mi accompagno al cubo facendo lardosi largo tra la gente. Non c’era il pienone..ma la gente era comunque tanta..salii sul cubo aiutata dall’energumeno e dopo un attimo di smarrimento iniziai a ballare, a me piaceva farlo e cercavo di essere il più sexi possibile. Sentivo gli sguardi dei ragazzi salirmi sotto la gonna, vedevo i loro sguardi e sembrava che in quel momento mi stessero possedendo tutti, sentivo i miei seni ondeggiare sotto la canottiera e tenevo a bada le spalline che ogni tanto cadevano lungo le spalle. Iniziavo a sudare e dopo venti minuti di ballo sfrenato fui richiamata, mi fu offerto da bere al bancone e dopo due chiacchiere con alcuni ragazzi era ragazze fui rimandata sul cubo e ballai ancora..erano ormai le quattro quando la gente se ne andò..ero esausta..misi le calze e il reggiseno. Mi riaccompagno a casa Lorenzo che era molto felice di me, diceva che avevo fatto colpo e che ero precettata anche per venerdì..

Ma non posso..sabato lavoro..

Mi porse i soldi’100 euro..questo mi convinse’salimmo facendo attenzione a non fare rumore, speravo mi facesse entrare ma mi mandò a casa a dormire..forse era meglio così, mi ero divertita ed ero esausta..mi addormentai in fretta, giusto il tempo di mettermi la sottoveste..

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