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Racconti Erotici Etero

Tiziana Parte settima: gocce

By 10 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Ero nuda, legata, sporca di sperma ovunque che pian piano si stava seccando e iniziava a emettere un odore fortissimo, non potevo muovermi poiché ogni movimento delle gambe faceva si che le corde collegate alle mollette mi tirassero i capezzoli e se mi fossi mossa troppo sarebbe caduto il bicchiere col dopobarba sulla pancia già martoriata dagli schiaffi ricevuti..e per do più era appena suonata la campanella che mi ricordava che stavano per entrare i ragazzi, non riuscivo già più a resistere in quella situazione, ero esausta, quasi logora..e avevo sonno. Non mi facevano dormire da troppo ormai..resistetti solo poche ore poi mi prese un colpo di sonno, fulmineo..ma tanto basto per far muovere il bacino e far precipitare parte del dopobarba sul mio corpo..trattenni l’urlo e soffrii in silenzio ma fortunatamente non feci cadere il bicchiere altrimenti mi avrebbero notata. Ma il fatto fu solo rinviato poiché mi prese di nuovo il sonno e questa volta il bicchiere cadde e non riuscii a trattenere un urletto soffocato..mi addormentai’

Mi risvegliai non so quanto tempo dopo e riaprendo gli occhi, ero una camera ampia bianca con al centro un pianoforte nero. Io avevo indosso un vestito blu lungo un coordinato formato da un reggiseno e uno slip nero ed ero seduta su una poltrona. Mi guardai intorno per cercare di capire dove fossi, entro allora un ragazzo, vestito di nero, aria da intellettuale..non disse nulla subito, si avvicino lentamente e guardandomi neglio occhi disse’

Tu sei luce

Soave e intensa

Sei forse aria

Così forte e densa

Sei una goccia di pioggia

E metterei ovunque cuscini

Per non farti cadere mai..

Stringimi’

anche fino a uccidermi

Mi sentivo stralunata e non capivo..poi chi era questo tipo così strano? Ma che con poche parole era riuscito a calamitare la mia attenzione..

‘Chi sei tu?’

‘Cosa ci faccio qui?’

‘mi chiamano Incubo, sono un poeta’

‘ti ho trovata a scuola, ho sentito un rumore..e ti ho portata qui’

‘come hai fatto a non svegliarmi???’

‘fai troppe domande ragazzina’piuttosto..chi ti ha ridotta cosi?’

‘fatti i cazzi tuoi stronzo!!’

‘come vuoi tesoro..ho preparato qualcosa da mangiare’

Mi prese per la mano e mi fece alzare portandomi nell’altra stanza dove c’era una tavola imbandita a lume di candela’lasciò una luce soffusa e mi fece accomodare..il tavolo pieno di cibo. Mi verso del vino..

‘vuoi farmi ubriacare per saltarmi addosso?’

lui..

il tuo corpo &egrave carne

la tua anima &egrave una forte luce

e non vorrei averti al buio

ma dove ogni stella conduce

‘cosa vuoi dire?’

‘che non voglio averti se tu non vuoi e non morirei per questo motivo, tu sei bella e lo vedo, ma nei tuoi occhi vedo qualcosa che ancora non so decifrare..ma ti prego..dammi la possibilità di farlo..’

‘ti prego..riportami a casa..’

‘come vuoi..ma dimmi almeno il tuo nome”

‘Tiziana’

Fu gentilissimo, mi mise un soprabito e mi riaccompagno a casa..ero lusingata..dopo giorni di maltrattamenti ora mi ritrovavo con questo galantuomo che non mi toccava..ironia del destino..ma in fondo mi piaceva e speravo di rivederlo..ma arrivata al portone mi voltai ma non c’era già più!!

Dormii rifacendomi di tutte quelle notti dilanianti..e mi svegliai fresca e felice e mi recai a lavoro, dovetti giustificarmi col capo per l’assenza fatta ma sapevo come prenderlo e tutto tornò a posto..almeno così credevo!! Dopo poche ore mi fece recapitare una lettera di licenziamento!! In effetti non potevo far nulla, io ero ancora in prova e quindi presi la mia roba e andai a casa’ero molto triste, non sapevo come dirlo ai miei..ma alla fine dissi che avevo deciso di lavorare al bar..non potevo certo dirgli di aver perso il lavoro così!! Dissi che mi avrebbero dato notizia presto del concorso fatto a Roma..che in realtà non esisteva!! Era sera, cenammo e mi vestitii per andare a lavoro..almeno cosi dissi..misi jeans e maglietta perché non erano ancora a dormire ma misi in borsa un vestito aderente e delle scarpe con tacco a spillo..mi cambiai in macchina, ma tolti i jeans e la maglietta guidai nuda fino alla scuola e arrivata davanti indossai il vestito’chiusi la macchina e entrai.trovai la porta di nuovo aperta, mi recai verso il corridoio ma non c’era nessuno..aspettai ma non successe nulla. Decisi di salire in macchina e recarmi all’albergo, avevo bisogno di soldi..ma prima di uscire trovai il mio cellulare nel magazzino..ma era scarico’ma accanto c’era un biglietto’

‘Per punizione farai la puttana per strada GRATIS tutta la notte e ricordati devi salire sulle macchine completamente nuda ‘

ero turbata, forse perché ero tornata da sola schiava..uscii dalla scuola e recai in macchina, mi tolsi il vestito e guidai fino all’incrocio che già mi aveva vista puttana e parcheggiai al bordo della strada aprendo la portiera, si fermò subito una macchina e si affaccio un tipo anonimo, stempiato che mi chiede quanto io volessi e risposi che oggi ero in svendita..lui stupito aprii la portiera, chiusi la macchina e salì di corsa portando con me le chiavi poiché il telefono era scarico. Fu una scopata veloce..ne seguì un’altra’mi stavo dando gratis..giusto il costo del preservativo..ma verso le cinque si accosto una macchina da cui si affaccio un volto noto, ma non ricordavo chi fosse..salii..cercando di ricordare’guidava piano e si allontanava sempre più..gli chiesi dove stesse andando..ma rimase in silenzio’eravamo in periferia..entro nel cortile di una villa solitaria e li inizia ad avere paura..parcheggiò e mi fece scendere..suonò alla porta e vennero ad aprire una donna anziana..non capivo..entrammo e c’erano tante coppie ma lui mi porto in una camera buia e mi mise un collare che mi costringeva a stare in ginocchio. Non vedevo nulla’mi mise una benda e inizio a darmi sonore sculacciate..forti decise..molto più di quante ne avessi mai subite..non smetteva’anzi aumentava sempre più..stavo lacrimando..gli chiesi di smettere ma ricevetti altre sculacciate..ero stremata..ma come reazione alzavo di più il sedere come una cagnetta quasi a chiederne ancora e lui non se lo fece ripetere..infieriva sul mio sedere senza pietà..era rosso’ad ogni tocco mi bruciava da impazzire!! E dopo ora di penitenza..si fermò e di colpo sentii un liquido cedermi sulle chiappe martoriate e sentii un bruciare entrarmi nelle ossa..urlai come mai avevo mai fatto fino a sentire la gola esplodere, e senza che potessi rendermi conto sentii altre sculacciate e mi accasciai per terra stremata, umiliata, mi tolse la benda e vidi la luce accesa..c’era della gente intorno a me che aveva visto tutto, avevano delle maschere, si avvicinarono, ebbi paura ma ormai sapevo cosa mi attendeva ero rassegnata..misi il volto in terra e alzai il sedere al massimo e subii altre sculacciate urlando ad ogni colpo..per poi essere inculata da tutti a turno violentemente e senza pietà e con non curanza mi riempivano il corpo di liquido caldo che orami conoscevo bene..era mattino e stramata mi concedettero di dormire, nuda, sporca anche nell’animo, con un guinzaglio al collo a ricordarmi sempre che mi ero data a loro..chiedendomi ancora dentro di me perché lo avessi fatto, perché!!! E d’un tratto scoppiai in lacrime, piansi tanto..tanto..ma non impietosì gli aguzzini che iniziai ad odiare, ma nonostante urlassi che mi lasciassero andare..non mi fui ascoltata. Arrivo la notte e fui messa straiata su un letto con sedere in alto e vidi davanti ai miei occhi degli oggetti enormi che avrei poi avuto dentro di me e piansi ancora, fui ancora legata, stretta e un futuro che non volevo..pensai..ma mi accorsi che parlavo ad altra voce..

io sono carne

la mia anima &egrave una forte luce

e non voglio vivere nel buio

come le mie intimità

che stanno per essere illuminate

nessuno mi ascoltava, c’era gente che rideva, forse di me, forse di cosa stava per succedere, e dentro di me continuavo a chiedermi..&egrave quello che voglio? Voglio davvero scappare? E la risposta mi fu data subito dalle lacrime che scendevano sul mio viso e in contemporanea una fitta di dolore mi pervase’..sempre più forte..dentro e fuori dal mio sedere, senza pietà, altri infierivano sul mio corpo con la cera di candele, altri pizzicandomi i seni..avevo dolore in ogni parte del mio corpo anche in posti che neanche sapevo di avere e non potevo muovermi..alcuni gridavano

stai godendo troia vero?

Urlai a squarcia gola noooooooo

E infierirono ancora e ancora ma con l’ultimo filo di voce urlai ancora

BASTAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!

Sentii la porta aprirsi di colpo, sentii dei rumori sordi e mi sentii liberare ma non riuscivo a vedere con gli occhi coperti dal pianto, fui coperta e portata fuori..e un bacio dolce mi sfiorò le labbra e delle parole riempirmi ancora il vuoto del cuore..

Sei un oasi, dolce e sognante

Un’ alibi che ogni colpa espia

Un sibilo di una sorgente

Una corrente che corre via

Sei l’amore che tieni dentro

Quello che confondi col sesso

Quello con cui lotti sempre

Ma lo hai scoperto solo adesso

Perché il tuo corpo sia nudo per amore

Piansi ancora, forse per la gioia di essermi scoperta non troia ma donna, una donna che ora sa amare..essere accarezzata come se fossi la cosa più importante al mondo, come se fossi una rondine ferita che vuole ancora spiccare il volo, come se fossi una lacrima che non vuol cadere ancora sul viso..

The end..

Ringrazio tutti quelli che hanno scritto e che hanno gradito i miei racconti..

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