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Racconti Erotici Etero

Tiziana (quarta parte): la notte

By 10 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Seguito di ‘il nuovo giorno’

Parte quarta: la notte

Erano le sette di sera oramai e rincasai, spiegai il perché dei miei capelli biondi e lo giustificai come una voglia di cambiare look..e così era..mi sentivo diversa dopo quel pomeriggio, mi sentivo umiliata ma non potevo smettere di pensare al fatto che una sconosciuta mi stesse tenendo sotto scacco e mi stesse mostrando una parte di me che non conoscevo..

Mangiai tranquillamente e mi recai in camera per stendermi sul letto a vedere un po di tv..ma il telefono mi fece ripiombare in piena paura..

‘Come stai’Troietta?’

Sentendo quell’appellativo mi sentii rabbrividire..ma risposi bene con flebile voce..

Lei..:’Sai che lo sei vero?’

Io..:’si’

Lei..’ora ti metti un bella minigonna e un top con tacchi a spillo e senza n&egrave intimo né calze ed esci subito! A piedi..’

Aspettai notte fonda per vestirmi come voleva e tenendo le scarpe in mano usci senza farmi vedere, arrivata nel portone mi misi le scarpe col tacco a spillo e chinandomi lasciando salire la gonna in maniera spudorata ma li nessuno poteva vedermi’ero sola..uscii dal portone e mi incamminai tremolante su quei lunghi tacchi che poche volte avevo messo..mi guardavo e dentro di me ripetevo’

‘Non sono una puttana..’

ma il mio abbigliamento tradiva ciò pensavo..la mini saliva ad ogni passo ma fortunatamente il cappotto copriva tutto..messaggio..

‘apri il cappotto’sculetta e tieni il seno in fuori..troia!’

‘fatti tutta la via..’

mi facevano male i piedi ma camminavo cercando il più possibile di ancheggiare, d’un tratto una macchina si fermò..

‘quanto vuoi bella??’

io..’non sono una puttana..’

‘sali dai..’

‘no’

‘ti ho detto sali Troia!!!!!!!’

umiliata salii incapace di resistere a ciò che mi capitava e mentre pensavo avevo già la sua mano tra le cosce..e saliva..saliva..fino a toccarla..si accorse che sotto ero nuda..pericolosamente nuda..si fermo di colpo in una strada di campagna vuota e buia apri lo sportello e mi fece alzare..podo dopo ero sdraiata sul cofano della macchina a gambe ben larghe..ma ben prensto mi tolse anche la mini..tutto’mettendolo in macchina..e io li..nuda..sul cofano della macchina e la sole luce dei fanali a illuminare quanto ero troia..in balia di uno sconosciuto che mi penetrava senza pietà..senza sapere che pochi giorni fa ero una ragazza modello..sensibile e riservata..

la schiena mi faceva male appoggiata sul cofano caldo della macchina e aumentava ad ogni copo e gli dissi piano..

‘ho male alla schiena’

mi alzo e pensai ad un gesto di buon cuore..ma rifece mettete chinata con le mani sul cofano a braccia distese in avanti..pensai che volesse riprendermi..ma sentii una fitta nel mio buchetto più celato..e poi sempre più forte..era un animale..spingeva fino a farmi urlare e a stento trattenevo le lacrime..e urlavo, urlavo ma non si fermava anzi infieriva sul mio povero corpo incurante di ciò che mi stava distruggendo..non riuscivo più neanche a stare in piedi e le mie ginocchia cedettero.lasciandomi inginocchiata’lui prese l’occasione al volo e..lo mise tra le mie labbra..lo presi tutto e lo succhiai fino a sentire le prime gocce’mi fermò mi prese per i capelli e lo indirizzo verso in seno..venendomi addosso..

sentii l’umiliazione colarmi addosso..e scendere lungo i seni poi via via sullo stomaco..il ventre..e ancora più giù’non capivo più nulla’

quando si fu ricomposto mi diede 50 euro e salì in macchina’accennai ad una reazione ma era tardi..mi aveva lasciato solo la borsetta..ero nuda, sola, sporca e impaurita in mezzo ad una strada di campagna..con pochi soldi e il telefono che inevitabilmente squillo’

‘brava Troia..’

‘ora puoi tornare a casa’

‘ci sentiamo”

abbozzai una risposta ma chiuse precipitosamente il telefono..non sapevo cosa avrei dovuto fare e iniziai a piangere..ma le gocce sul mio corpo mi continuavano a ricordare quanto ero stata troia e che tutto ciò che mi stava capitando era solo colpa mia..ma dovevo comunque tornare a casa..e mi incamminai con solito rumore dei tacchi che ritmicamente sembravano far ballare i miei seni’

to be continued’

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