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Racconti Erotici Etero

Traditrice

By 19 Agosto 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Dopo due anni di fidanzamento con Fabio ero ormai al limite. Non ne potevo più del suo pene microscopico e delle sue eiaculazioni precoci, all’inizio avevo accettato questi suoi piccolo difetti perché ero innamorata e perché mi riempiva di attenzioni e premure. Ma orami non ne potevo più avevo voglia di passione e di sesso selvaggio con un uomo che avesse un vero cazzo.
Pochi mesi fa io e Fabio partimmo per il mare con i suoi genitori, era la prima volta che partivamo tutti insieme. La prima giornata al mare notai subito come il padre del mio ragazzo, Giuseppe, fosse ancora un bel uomo nonostante i suoi 60 anni. Capelli sale e pepe, una barbetta che gli dava l’aspetto di un professore universitario e un piacevolissimo rigonfiamento nello slip da mare che lasciava immaginare una cazzo bello grosso. Iniziai a immaginare come fosse a letto e a fantasticare su notti di sesso bollente con lui, avevo sempre avuto un debole per gli uomini più grandi. Ecco perché mi ero messo con un trentenne nonostante nove anni di differenza.
Decisi di sedurli e iniziai ad attendere di ritrovarmi sola con lui per fargli delle avance, l’occasione si presento un pomeriggio in spiaggia. Lui indossa uno slip nero molto aderente io un bikini rosso che risaltava la mi terza di seno e il mio culetto sodo. Disse che voleva andare a fare una passeggiata e visto che nessuno voleva accompagnarlo decisi di andare con lui. Mi misi subito molto vicina a lui in modo che le nostre mani si toccassero accidentalmente mentre camminavamo, io notavo che spesso sbirciava il mio seno e il mio culo e capii che non sarebbe stato difficile sedurlo. Lo convinsi ad andare in un posto appartato sulla spiaggia, senza esitare lo baciai, lui non esito a restituirmi il bacio e a infilarmi la lingua in bocca. Baciava divinamente e le nostre lingue che si contorcevano mi eccitavano moltissimo, sentivo gia la mia fighetta bagnarmi. Appoggiai una mano sul suo pacco e notai che anche lui si stava eccitando. Iniziammo a toccarci a vicenda, la sua mano nel mio slip accarezzava la mi fighetta bagnata e il mio clitoride dure. La mia accarezzava il suo cazzo e stringeva le sue palle. Fu solo quando inizio a penetrarmi con le dita che anch’io iniziai il mio lavoro di mano. Lo senti venire presto sulla mia mano, il suo seme era caldo e abbondante, il suo pene però restava duro e forte. Tirai fuori la mano e leccai via il seme, aveva anche un buon sapere, notai che apprezzava molto il mio gesto. Gli sfilai i pantaloni e lo feci sedere, mi misi a quattro zampe vicino a lui e inizia a pompargli il suo magnifico cazzo mentre lui penetrava la mia fica e il mio ano con le sue dita. Non posso descrivermi il piacere di pompare quel cazzo grosso e duro dopo aver passato gli ultimi due anni della mia vita a fare sesso con un cazzo da bambino di 5 anni. Adoravo pomparlo e leccarlo tutto dal basso fino alla cappella mentre con le mani lo segavo o giocavo con le sue enormi palle.
Dopo un po’ mi fece sistemare a cavalcioni su di lui, mi sfilo il reggiseno e inizio a succhiarmi i capezzoli e a stringermi le tette. Aveva mani molto forti e sapeva come usarle per far godere una donna. Giocava con il mio seno e il mio culo e con la bocca mi baciava e leccava il collo e il viso, mi fece impazzire il modo in cui mordicchiava il mio orecchio o come mi baciava partendo dalla spalla fino alla mia bocca.
La mi fica era bollente e bramava con forza quel cazzo grosso e perfettamente pronto alluso, scostai il perizoma e infilai l’enorme cappella tra le labbra vogliose della mia fica bagnata. Senti una vera e propria scarica elettrica quando lo senti entrare tutto dentro di me, dopo tanto tempo finalmente avevo un vero cazzo che mi stava scopando come si deve.
Inizia a muovermi su e giù lentamente, volevo godere appieno di quel momento magico ed eccitante, di quel membro grande e forte che da tanto tempo bramavo avidamente. Aumentai il ritmo osservando con sguardo porco il padre del mio ragazzo che mi stava dando quello che suo figlio non era riuscito a darmi, del sesso di fuoco. Ogni tanto mi sedevo sulle sue gambe, senza pompare il suo cazzo, ma limitandomi a muovere il bacino, mi stavo godendo la magnifica sensazione della mia fica riempita.
Scopammo in quel modo per parecchi minuti io avevo gia raggiunto l’orgasmo tre volte e sentivo che lui era pronto per venire. Strinsi il suo cazzo fra le mie labbra e lo segai finché non venne nella mie bocca, il suo seme caldo e abbondante mi fece impazzire. Apri la bocca e gli mostrai il frutto del suo lavoro poi lo ingoia, sapevo che quel ultimo gesto lo aveva fatto impazzire di piacere. Quando tornammo al nostro ombrellone eravamo entrambi molto allegri e io salutai il mio ragazzo con un bacio sulla guancia prima di andare al chiosco per bere un buon caffé

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Se notate errori grammaticali o parole sbagliate fatemelo sapere
Erano passati un paio di mesi dal quel fatidico giorno in spiaggia. Stavo ancora con Fabio ma due o tre volte a settimana mi incontravo in segreto con suo padre Giuseppe. Adoravo fare sesso con lui, il suo cazzo grosso mi fotteva senza pietà ogni mio buco. Avevo scoperto che a causa di un operazione era diventato sterile quindi non aveva problemi a sborrare nella mia fica e nel mio culo ed io adoravo sentire il suo caldo seme dentro di me.
Un giorno mi invio una mail, voleva che quella sera mi vestissi da troia e che mi recassi in uno squallido motel fuori città frequentato soprattutto da puttanieri e puttane.
Verso mezzanotte iniziai a prepararmi, indossando le mie autoreggenti nere che avvolgevano in modo sensuale le mie cosce, in paio di scarpe nere con tacco da 12cm, una microgonna nera che a stento nascondeva il perizoma di pizzo nero. Sopra indossai un top di paiette argento che arrivava fino a due centimetri sotto il seno. Mi truccai pesantemente con rossetto rosso fuoco mascara e tutto il resto. Guardandomi allo specchio mi eccitati molto a vedermi così troia.
Apri la porta della camera che mi era stata indicata dentro c’era Giuseppe ma non era solo. Con lui c’era un altro uomo, anche lui sulla settantina, molto grasso, pelato e dallo sguardo ambiguo.
-Questo è un mio amico, si chiama Luca, gli ho parlato di te e ho pensato che non ti sarebbe dispiaciuto fare un po’ di sesso con lui mentre io vi guardo- disse Giuseppe. L’uomo non era bello o affascinante quanto il mio amante, ma la situazione era così eccitante che non esitai neanche per un momento ‘certo che non è un problema tesoro-. Luca se ne andò e io mi sedetti sul letto vicino a Luca e inizia ad accarezzarlo, lui mi offri un bicchiere di vodka e io bevetti tutto di colpo, poi un secondo e un terzo. Ero già brilla e iniziai a ridere come una cretina, avevo caldo ed ero eccitata. Tolsi le scarpe e mi misi in piedi di fronte a lui, alzai la gamba ed strusciai il mio piede sul suo corpo e sul suo pacco. Era eccitata e sentivo che anche lui era gia molto arrapato, prese il mio piede e le lo porto alla bocca, inizio a leccare le dita e a succhiarle, accarezzandomi la gamba e la coscia. Nessuno mi aveva mai baciato e leccato i piedi, quella sensazione mi piaceva molto. Mi fece sedere e inizio a baciarmi i piedi e a sfilarmi le calze, era tremendamente eccitata e le sue dita grassocce che accarezzavano le mi gambe mi fecero impazzire. La sua lingua era abile nel leccarmi le dita e capii che doveva essere un feticista.
Luca saliva lungo le mi gambe baciandomi e leccandomi, più si avvicinava alla mia fica più mi bagnavo.
Dolcemente leccava il mio perizoma succhiando gli umori di cui era impregnato. Lo scosto leggermente e la sua bocca si precitato sulla mia fica. Il piacere era grandissimo, baciava e leccava le mie labbra stringendo fra le dita il mio clitoride durissimo. Mi sfilai il top e mentre lui mi leccava io giocavo con le mie tette, strizzandole e tirando forte o miei capezzoli.
Avevo voglia di cazzo così, dopo averlo disteso nudo sul letto, presi fra le labbra il suo membro. Non era lungo come quello di Giuseppe ma era molto grosso. Pompai subito con forza stringendo fra le mani le sue grosse palle, mentre lui mi penetrava la fica e il culo con le dita.
Tolsi la gonna e il perizoma e mi misi a cavalcioni su di lui. Il suo membro era davvero grosso ma penetro facilmente nella mia fica ben lubrificata dai miei uomini e dalla sua saliva. Le sue mani toccavano ogni centimetro del mio corpo, stringendo e torturando piacevolmente le mie tette e i miei capezzoli. Cavalcavo il suo cazzo con forza e passione affondando le mani nella su morbida pancia, adoro gli uomini molto grassi. Ogni volta che sentivo che stava per venire, mi fermavo e mi piegavo su di lui baciandolo con passione avvolgendo le nostre lingue un umido ballo.
Mi staccai dal corpo di luca mi misi a pecorina sul letto ‘anche il mio culetto vuole un po’ del tuo cazzo- lui non rispose ma si sistemo dietro di me e mi afferro i fianco e senza esitare mi inculò. Urlavo di piacere, godendo della forza con cui quel porco abusa del mio corpo, senza pietà e senza timore di farmi mali. Era un toro scatenato e io la su vacca, e la cosa mi piaceva.
Eravamo entrambi esausti, avevamo scopato come matti, senza risparmiarci. Venne con un urlo nel mio culo e io gridai di piacere nel sentire la sua calda sborra nel mio retto e mi eccitai molto quando inizio a colare fuori, lungo le cosce.

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Quando Fabio mi disse che eravamo stati invitati al matrimonio di un suo carissimo amico non ne fui entusiasta, odio i matrimoni sono sempre così noiosi. Decisi di indossare il mio vestito blu, con le spalline sottili e lungo qualche centimetro sotto il ginocchio. Metteva in risalto il mio corpo ma senza essere volgare.
Conclusasi la cerimonia ci eravamo diretti al ristorante, una bella villa del XIX secolo con un ampio parco pieno di fiori di mille colori diversi, e di piante antichissime.
I tavoli erano rettangolari da otto persone, io e Fabio eravamo seduti vicino ad altri amici della coppia, alcuni maschi altri femmine.
Notai subito che il ragazzo che mi stava di fronte non perdeva occasione di fissarmi la scollatura del vestito e mi sembrava quasi di riuscire, attraverso i suoi occhi, a vedere le fantasie erotiche su di me.
All’improvviso senti qualcosa appoggiarsi al mio vestito, in un primo momento rimasi sorpresa poi vedendo il sorrido di quel ragazzo capii, aveva appoggiato il suo piede sulla mia figa ed aveva iniziato a massaggiarmela. Stranamente la sensazione non mi dispiaceva, forse per il vino che avevo bevuto e che mi aveva resa allegra. Sfilai il piede dal sandalo e a mia volta lo appoggia sul suo pacco, lo senti gonfiare sotto il mio massaggio erotico. Guardingo infilo una mano sotto il tavolo e tiro fuori il suo pene dai pantaloni. Continuai a massaggiarlo con la punta dille dita del piede, il suo volto non lascia trasparire nessuna emozione, ma io sentivo, attraverso il suo membro, che stava godendo molto e anch’io. All’improvviso una contrazione e un denso liquido caldo colo sul mio piede nudo, gli sorrisi.
Dopo il sorbetto tutti gli ospiti si alzarono dalla tavola e si diressero verso il parco della villa. Io invece mi diressi verso il bagno più lontano, sapevo che quel ragazzo mi stava seguendo. Entro in e prima di chiudere la porta attacco al pomello un cartello con su scritto ‘fuori servizio’. Il bagno era ampio e sontuoso su un lato cerano tre box con i water, su quello opposto altrettanti lavandini.
Mi avvicina a quello più lontano e mi appoggia con la schiena in attesa. Meno di un secondo dopo lui entra e mi sorride.
Gli sorrido maliziosa e dico ‘non hai letto il cartello?-
-tranquilla puttanella, non sono qui per pisciare-
Sentirmi chiamare puttanella così a quel modo mi lascio un po’ stupefatta, non tanto per la parola in se, mi hanno chiamata così centinaia di volte, quanto per la sua sfacciataggine.
Non feci in tempo a rispondere che quello mi si getta addosso, mi cinge la vita e inizia a baciarmi, infilando la lingua in bocca. Io mi siedo sul lavandino e lo stringo in vita con le mie gambe, sento di essere gia umida quando inizia ad abbassarmi le spalline e a scoprire le tette dal reggiseno. Baciando scende lentamente e inizia a baciarmi intorno alle aureole, lecca i miei capezzoli e li mordicchia. Lo allontano per mettermi in piedi e davanti al lui spoglio nuda, mi inginocchio e guardandolo accarezzo il suo cazzo ‘che cazzo enorme che hai, ho voglia di prenderlo in bocca-, lui ride ‘sapevo che eri una piccola e lurida zoccola-
Gli calo i pantaloni e i boxer e mi riempio la bocca con il suo cazzo, è molto grosso e abbastanza lungo per i miei gusti. Inizio a pomparlo e lui geme di piacere e mi riempie di insulti.
-che bocca da troia che hai puttana, si vede che è il tuo lavoro succhiare i cazzi-. I mi accarezzo la fica e mi penetro il culo con le dita lubrificate dai miei umori.
-fammi sentire che sapore a la tua figa, vacca- mi fa sdraiare a terra e si spoglia nudo anche lui. Inzia a leccarmi le grandi labbra poi il clitoride mentre mi penetra alternando le dita alla lingua.
Io gemo eccitata ‘AAAAH SIIIIIIIIH COSI, FOTTIMI COSI, MI FAI MORIRE-
Si piega si di me e mi bacia, sento il sapore della mia fica mischiarsi con quello del suo cazzo quando le nostre lingue si leccando a vicenda.
-è ora di sfottere questa lurida figa puttana-
-si fottimi, sono una puttana, la tua puttana, scopami senza pietà-
Punta la sua cappella sulle mie labbra e me lo sbatte dentro fino alle palle scopandomi con forza
-GODI TROIA, GODITI IL MIGLIOR CAZZO DELLA TUA VITA-
-AAAAH SIIIIH MI FAI GODERE SIIIIIIIH-
Il suo corpo si di me mi immobilizza e io sono alla sua mercé non posso muovermi, posso solo godere della sua furia.
-NEL CULO, LO VOGLIO NEL CULO-
-certo puttana ora vediamo di romperti questo bel culetto-
Mi gira e mi mette a pecorina sul pavimento e come prima mi riempie, senza troppe cerimonie, il culo con il suo cazzo. Lo sento entrare è uscire senza difficoltà nel mio culo, il piacere mi travolge e sento l’ennesimo orgasmo.
-CHE CULO TROIA, A QUANTI UOMINI LO HAI DATO?-
Mi scopa senza pietà e lo adoro per questo, sento il piacere invadere ogni cellula del mio corpo, nella mia testa non c’è spazio che per il suo grosso cazzo che mi fotte con violenza il culo.
-E ora della crema calda puttana-
Con una mano mi gira sulla schiena mentre con l’altra si sega il suo grosso cazzo. Un enorme getto di sborra caldo e cremosa colpisce il mio viso e il mio corpo, poi un altro e un altro ancora.
Si piega su di me e mi bacia sulle labbra sporche del suo seme, io non rispondo, ma gli sorrido come una che è appena entrata in paradiso

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Ero al terzo bicchierino di vodka e pensavo agli ultimi eventi della mia vita. Il ragazzo con cui avevo fatto sesso al matrimonio aveva mostrato delle foto in cui facevamo sesso nel bagna che aveva fatto un suo amico di nascosto. Inutile dire che Fabio mi pianto all’istante e anche suo padre non voleva più avere nulla a che fare con me.
Così mi stavo ubriacando tracannando un bicchiere di vodka dietro l’altro. Erano le due passate e il bar in cui bevevo stava chiudendo. Usci per strada completamente ubriaca, barcollando inizia a camminare sperando che l’aria fresca mi avrebbe fatto bene. Mi ritrovai in un vicolo e visto che intorno non vedevo nessuno, decisi di fare pipì. Abbassai il perizoma alle caviglie, sollevai la minigonna e mi inginocchiai, osservai il liquido giallo uscire dalla mia fica con uno strano senso di contemplazione.
All’improvviso mi senti spingere e caddi in avanti, il mio top bianco si impregno del mio piscio che sentivo caldo sul mio petto. Mani invisibili mi alzarono la gonna e un grosso cazzo mi penetro il culo. Urlai per il dolore e la sorpresa mentre l’uomo misterioso mi scopava selvaggiamente.
-che culo largo troia, ti fai inculare spesso vero?- parlava con un forte accento africano.
Cercai di girarmi ma lui mi teneva schiacciata a terra e mi impediva ogni movimento.
Dopo lo spavento iniziale, e forse anche grazie all’alcol, la sensazione di impotenza si trasformo in eccitazione. Il dolore del suo enorme membro mi donava un grande piacere. Dopo qualche minuto sentii il suo caldo seme dentro di me e il mio corpo finalmente libero di muoversi.
Mi girai sulla schiena lo vidi riabbottonarsi i pantaloni. Era un nero alto almeno due metri muscoloso, capelli tagliati a zero, un uomo davvero bello.
Lui mi osservava con lo stesso sguardo che si ha per un giocattolo, che dopo averti fatto divertire molto si è rotto e ora è inutile. Mi da le spalle e inizia ad allontanarsi tranquillo ‘dove vai? Hai gia finito con me- lui si volta, l’espressione di stupore si trasforma in un ghigno ‘né vuoi ancora? Sei proprio una troia allora-. Io mi alzo e levo i vesti restando tutta nuda, sento il suo sperma che esce dal mio culo e so di avere l’aspetto di una vera troia.
-si sono una puttana, non vuoi approfittarne?- lui sorride e si avvicina a me, mi stringe con le sue braccia forti, le mie tette si schiacciano come palloncino contro il suo petto muscoloso, mi bacia e sento la sua lingua nella mia bocca. Io appoggio le mani sul suo culo di roccia e lo stringo forte, strusciando la mia figa nuda contro il suo pacco.
Mi solleva di peso e mi appoggia contro un bidone per la raccolta dei rifiuti e inizia a leccarmi le tette e a succhiarmi i capezzoli. Lo sento scendere lungo io mio corpo finchè la sua lingua non raggiunge il mio clitoride. Un fremito pervade il mio corpo mentre quel uomo sconosciuto lecca la mia figa sporca di piscio e di umuri, sento le sue dita dentro di me contorcersi come tentacoli. Adoravo quella sensazione che mi fece raggiungere l’orgasmo e veniere sulla sua mano ancora dentro di me.
Mi sbatte contro il muro della stradina e lo senti allargarmi le gambe, la sua cappella puntava già le labbra della mia fica. Mi preparai a resistere alla furia di quell’uomo, chiusi gli occhi. Un piacere mai provato pervase il mio corpo quando senti quel enorme cazzo riempirmi fino alle palle, mi scopava furiosamente, senza pietà.
-AAAAH SIIIIH, SONO LA TUA TROIA, LA TUA MIGNOTTA, CHE NE PENSI DELLA TUA MIGNOTTA TESORO?-
Per tutta risposta mi scopo ancora più forte tanto che ogni penetrazione quasi sollevava il mio corpo da terra. Non ho mai visto nessuno scopare con così tanta forza ed energia. Io mi sentivo morire come in balia di un fiume di piacere, dolore ed eccitazione che mi trascinava sempre più lontano dalla riva.
Mi prese per i capelli e mi fece inginocchiare per terra davanti a lui. Per la prima volta vedevo bene il suo cazzo, era enorme, lunghissimo e tremendamente invitante. Lo presi subito in bocca ma era talmente grosso che non riuscivo a prenderlo tutto come piace a me. Pompavo e segavo quel membro enorme con un’energia e una passione che non credo di avere. La mia fica era un lago e io sentivo i miei umori sulle mie dita mentre mi masturbavo.
Un fiotto di sperma calda mi riempi la bocca e altri due mi colpirono il viso, sentivo le goccioline di sperma scorrere lungo il mento fino ai miei seni.
Ero sfinita e guardavo quel uomo nero come una piccola troia soddisfatta mentre raccoglievo il suo seme dal mio corpo con le dita e me le passavo in bocca

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sara

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