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Racconti Erotici Etero

Trattative

By 20 Giugno 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Alessia:”Buona sera professor Arletti, posso parlarle un attimo?”

Prof. Arletti:” il ricevimento studenti è dopodomani, ma se è una cosa veloce la ascolto.

Alessia:”Ci vorrà solo un minuto, professore.”

Prof. Arletti:” Si accomodi e chiuda la porta”
….
Prof. Arletti:” Perché la chiude a chiave? che sta facendo?”

Alessia:” La cosa di cui dobbiamo parlare è riservata, piuttosto delicata, a dire il vero, lei sa chi è il mio patrigno?

Prof. Arletti:” No, ma non capisco ….”

Alessia:” Il mio patrigno è un uomo d’affari, possiede alcuni locali in riviera, posti carini ma non molto amati dai ben pensanti….”

Prof. Arletti:” Continui…”

Alessia:”Dicevo, posti carini, e lui è un imprenditore coscienzioso, quindi ha pensato di mandarmi questo filmato ripreso dalla sicurezza interna, vuole vedere?”

Prof. Arletti:” Dia qui …”

Alessia:” Come può notare dal filmato la si riconosce molto bene, soprattutto nell’atto di pagare quella gentile signorina e di appartarsi con lei in quella salentina per fare sesso”

Prof. Arletti:” Ma come… lei mi vuole ricattare? Sono un adulto, e se decido di andare con una prostituta sono fatti miei, piuttosto dovrebbe preoccuparsi il suo patrigno che fa prostituire le sue dipendenti….”

Alessia:” Certo, professore, lei può fare quello che vuole e io non intendo ricattarla, ma parlare della sua reputazione …. che succede se finisce su internet questo filmato?”

Prof. Arletti:” Lei l’ha visto?”

Alessia:” Certo”

Prof. Arletti:” Cosa vuole per evitare che finisca su internet? passiamo agli affari! qui si studia economia e commercio, vediamo se è preparata!”

Alessia:” Voglio la tesi da lei e poi voglio arrivare ad avere un dottorato, ovviamente con la sua garanzia di successo”

Prof. Arletti:” Chiede molto per pochi minuti di filmato”

Alessia:” Si ma sono anni di lavoro buttati al vento se distruggo la sua reputazione, oltretutto girano gi aun sacco di voci su di lei e certe sue richieste alle studentesse … non vorrei peggiorare la situazione”

Prof. Arletti:” Mi rendo conto, ma lei chiede troppo per quello che mi offre, perché non ho la garanzia che un filmato digitale sia realmente cancellato, magari ha già fatto più copie … quindi le chiedo io una cosa”

Alessia:” Cioè?”

Prof. Arletti:” Lei fa una cosa per me, ora, adesso  … dopo di che io e lei iniziamo a lavorare per la sua carriera”

Alessia:” Arrogante pretendere da me qualcosa, quando quello che rischia è lei”

Prof. Arletti:” Nelle trattative l’arroganza non centra, è una questione costi/benefici, lei non ha sentito neppure la mia controfferta”

Alessia:” Sentiamo!”

Prof. Arletti:” è semplice, siccome io sono in difetto di reputazione e lei pretende una cosa che durerà nel tempo e sarà legata alla mia immagine professionale, voglio delle garanzie. Quando mi chiederanno perché ho scelto lei, non posso dire che mi ha beccato con una prostituta e devo anche sapere che lei è in grado di gestire certe faccende tipiche del mio ruolo di professore. Quindi le chiederò una cosa che aumenterà molto la mia già pessima posizione nei suoi confronti e dimostrerà a me quanto lei è determinata nel perseguire la sua carriera accademica”

Alessia:” mi sembra ragionevole, cosa vuole?”

Prof. Arletti:” Voglio che lei si sieda in quella sedia davanti a divano, si tolga quelle orribili ballerine da ragazzina e con quei suoi bei piedini mi faccia una sega, mentre sono comodamente seduto sul divano”

Alessia:” Prof, non è nella posizione di chiedere favori sessuali”

Prof. Arletti:” Favore sarebbe chiederle sesso, ma questo è un gesto di poca fatica e che mi espone molto, sia a rischi, sia al ridicolo … e poi mi viene da pensare che lei è capace di fare carriera solo col ricatto, non perché ha carattere. Certo ci vuole coraggio per ricattare una persona, ma ci vuole carattere per gestire le trattative, come queste.

Alessia:” Una sega con i piedi? …. adesso? per la tesi e il dottorato?”

Prof. Arletti:” e la cancellazione del filmato …”

Alessia:” Affare fatto!”

Alessia si alza, si sistema la gonna corta e si sfila le ballerine, si avvicina alla sedia difronte al divano e alza le sue gambe fasciate in pesanti collant neri.

Il Prof. Arletti si slaccia la cintura e i pantaloni, si avvicina al divano, cala pantaloni e slip alle caviglie e si siede, mostrando il pene già eretto.

Alessia:” Complimenti professore, il video non le fa onore”

Prof. Arletti:” La ringrazio, lei mi lusinga”

Alessia allunga i piedini verso il pene e inizia a massaggiarlo con la punta delle dita, non aveva mai fatto una cosa del genere e ci mette impegno.
Lo tocca, lo stringe, lo massaggia, e inizia a fare su e giù, come farebbe con le mani. Il piacere sul viso del professore è evidente e lei accelera per finire il lavoro.

La posizione è scomoda, per fortuna le calze scure coprono molto e le permettono di tenere le cosce aperte senza mostrare tutto, e apprezza il fatto che il professore non la tocca neppure con un dito. E’ in un certo senso orgogliosa di come ha gestito l’affare e anche della sua abilità con i piedi.

Gli ansiti del professore aumentano, e con un grugnito inizia a sborsare copiosamente sui piedi di Alessia che continua imperterrita, mentre grosse gocce di sperma le bagnano piedi e calze.

Tutto è durato pochi minuti, il professore prende alcuni fazzoletti di carta e si pulisce il pene, e con delicatezza pulisce anche i piedi di Alessia, che rimane li a farsi pulire le calze irrimediabilmente macchiate.

Prof. Arletti:” La ringrazio, è stata particolarmente abile, se vuole sfilarsi le calze con i fazzoletti può pulirsi i piedi”

 Alessia si alza, si gira e si sfila i collant cercando di mostrare  meno gambe possibile e mentre si asciuga i piedi vede il professore che prende i suoi collant  lei annusa.

Prof. Arletti:” Bene Alessia, posso chiamarti così vero? Vorrei che cancellassi quel filmato adesso”

Alessia:” Gia fatto professore, era l’unica copia, sono felice di aver trovato un accordo tra noi”

Prof. Arletti:” Pure io, molto bene, i collant li tengo io, te li riporto mercoledì puliti, ti aspetto qui alle 18, di a casa che faremo tardi”

Alessia:” mercoledì? …. ma …”

Prof. Arletti:” A certo, mercoledì gonna corta, collant ok, magari qualcosa di meno da suora, più sexy magari, come la biancheria, e metti i tacchi … alti mi raccomando”

Alessia:” e? ma che cazzo dice?”

Prof. Arletti:” non è che hai le mestruazioni vero? … beh fa lo sesso… oh dimenticavo il rossetto, adoro il rossetto!”

Alessia:” Prof non mi faccia arrabbiare.”

Prof. Arletti:” Arrabbiati pure tesoro, mi piacciono le donne incazzate …. adesso se vuoi alzare lo sguardo vedrai nell’angolo in alto a sinistra della stanza una bella telecamera, che ha registrato tutto … sorridi!”

Alessia:” Bastardo! io…. io….”

Prof. Arletti:” Io rischio le stesse cose che mi hai detto tu prima, me la faccio pure con le studentesse e le prostitute … brutta posizione, ma ora le rischi pure tu .. direi che ora siamo alla pari”

Alessia:” Ma io …”

Prof. Arletti:”  Non ti agitare, io mantengo la parola, tesi e dottorato … ma ora avremo altre cose da condividere. Posso farti una domanda? Ti ha eccitato quello che hai fatto?”

Alessia:” … “

Prof. Arletti:”  allora?”

Alessia:” …. ovviamente no, lei è un porco!”

Prof. Arletti:”  si, forse si … ahahahah, ci vediamo mercoledì, ricordati come ti devi vestire … vedrai che ci divertiremo … ahahah”

Alessia esce dalla stanza con la testa bassa, infreddolita perché senza calze, delusa e arrabbiata …

Alle 19.00 il professore esce dall’istituto e si dirige verso la sua macchina, mentre la apre si avvicina un’utilitaria e dal finestrino spunta la studentessa sorridente:

Alessia:” Ho mentito, sono eccitata, porco!”

Prof. Arletti:” ahahahah, hai una marcia in più, lo sapevo, ci vediamo mercoledì, puttanella!”

Alessia:” no … prof … no, che fa?”

Prof. Arletti:” ti ricordi l’accordo che c’era tra di noi? … è semplice, tu fai qualcosa per me e io faccio qualcosa per te …”

Alessia:” si ma prof, no ora … no … per cortesia”

Prof. Arletti:” innanzi tutto mi hai disobbedito, ti avevo chiesto dei tacchi alti e sei con queste volgarissime ballerine, sempre con queste calze da suora, nere e fitte che non si vede niente …”

Alessia:” ma prof siamo in università! … la prego basta”

Prof. Arletti:” d’accordo la gonna è cortissima, carina anche la magliettina, ha una bella scollatura … truccata molto bene, adoro quel colore di rossetto … per questo non ti punirò, e poi non mi piacciono le punizioni … “

Alessia:” grazie prof, ma ora la prego basta … e poi la telecamera no, per favore … farò quello che vuole”

Prof. Arletti:”eccome se lo farai, fidati … e vedrai che alla fine sarai accontentata pure te”

Alessia è dietro la scrivania del professore, il braccio appoggiato sul piano nasconde il suo viso, le gambe tese leggermente divaricate la mettono in una posizione oscena, il prof seduto dietro di lei nella sua sedia, incastra le ginocchia tra le sue e le blocca i movimenti.

Il professore con la mano sinistra tiene una piccola telecamera che inquadra il sedere della ragazza ancora coperta dalle scure calze e la mano destra del professore intento a toccarla con insistenza al di sopra delle calze.

Sta ben attento a non inquadrare il viso o altre parti riconoscibili di entrambi, ma non perde un attimo del forte e continuo movimento della sua mano, che sta avendo chiari effetti su Alessia.

Alessia:” la prego prof … veramente …”

Prof. Arletti:” dai tuoi movimenti direi che inizia a piacerti …”

Alessia:” no, prof, io …”

Prof. Arletti:” vedi che quando scosto la mano la vai a cercare, devo confessarlo anche a te stessa … ti piace, e pure molto … sento che ti stai bagnando un sacco, sento l’umido del tuo piacere attraverso le mutandine e le calze”

Alessia:” noooo, prof … no, la prego, no …”

ormai i movimenti della mano del professore si sono fatti insistenti, forti, profondi. Alessia stava palesemente godendo di quella forzata masturbazione, e anche la piccola telecamera registrava questo piacere.

Finchè il professore non leva la mano di colpo.
Il corpo di Alessia, cerca quella mano, la fica di Alessia la vuole.

Prof. Arletti:”ok, allora smetto”

Alessia:” nooooooo … prof … non ….”

Prof. Arletti:” hai cambiato idea? chiedimelo perfavore!”

Alessia:” la prego prof, non mi lasci così, per favore …. ora ho bisogno … “

Prof. Arletti:” brava la mia puttanella, vedo che abbiamo gli stessi gusti”

il professore continua a toccarla ma con maggiore forza e con un ritmo più lento, cercando di spingere le dita più a fondo, sebbene trattenute dalla barriera di calze e mutandine. Alessia inizia a perdere il controllo, l’orgasmo è vicino.

Alessia:” ahhh prof …. più forte!”

Prof. Arletti:” tiriamo giù le calze?”

Alessia:” aaahhh prof … si, si”

mentre Alessia si cala le calze e le mutandine fino al ginocchio, il prof libera il suo cazzo dai pantaloni e cambia l’inquadratura della telecamera che ora riprende la fica bagnata di Alessia e la mano destra del prof che si fa una lenta e profonda sega guardando quel culo davanti ai suoi occhi.

Prof. Arletti:” toccati da sola, ora”

Alessia passa la mano sotto la pancia e con le dita inizia a toccarsi con voracità, ha voglia di godere e non fa niente per nasconderlo

Prof. Arletti:” senti come sei bagnata? … hai una gran bella fica, sai?”

Alessia:” mmmhh, prof … io … io … “

Prof. Arletti:” si, godi tesoro, non trattenerti … godi per me!”

Alessia:” aaahhhhhh …… mmmmmhhh”

l’orgasmo coglie Alessia impreparata per la sua intensità, non immaginava di poter godere tanto in una situazione così, non riesce a controllare gli spasmi del suo corpo e le ha paura che le ginocchia le cedano.

Prof. Arletti:” odio, tesoro … quanto ti bagni … ma che bello!!”

Alessia:” prof …. mmmhh”

il professore finisce di masturbarsi venendo copiosamente sulle mutandine e le calze nere, ancora calate a mezza gamba della ragazza.

Alessia:” prof che fa?”

Prof. Arletti:” scusa cara, ma non potevo resistere a vederti godere a 2 cm dal mio naso … perdonami ma ti ho bagnato le mutandine, ma tanto erano già fradice …. ahahah”

Alessia:” prof …che schifo! … e ora?”

Prof. Arletti:” non fare la schizzinosa, non sei certo una verginella …. ora o le tiri su e ti porti a casa un po’ di me o le levi … scegli.”

Alessia:” che porco! stavolta viene a casa con me!”

mentre si tira su le calze e le mutandine impregnati del piacere di entrambi e cerca di sistemarsi in tutto quel pantano di sperma e umore, il professore collega con un cavo la piccola telecamera al computer sulla scrivania.

Alessia:” no, prof, cosa fa? … la prego!”

Prof. Arletti:” ne abbiamo già parlato … ora prendi una sedia e siediti affianco a me”

Alessia:” …. mmh .. ok!”

seduti uno vicino all’altra, come se stessero lavorando su qualcosa  di serio e professionale guardano il filmato 3 volte.
Alessia non parla, ma non può far altro che constatare che è veramente eccitante vederlo … lui che la tocca, lei che non resiste, lei che si tocca sola, lui che si sega, lei che viene quasi urlando, lui che viene sulle sue calze e mutandine … erotico è la parola giusta. Il professore che lo guarda con occhio critico, per vedere che non ci sia nulla che li renda riconoscibili.
Se lo avessero visto ancora una volta si sarebbe riaccesa l’eccitazione per entrambi.

Il professore inserisce una chiavetta di memoria nel computer, la pare inserendo una password che Alessia non riesce a vedere, e copia il filmato nella chiavetta. La scollega e la porge alla ragazza.

Prof. Arletti:” tieni questa, poi ti spiego, ora voglio fare un’altra cosa”

Alessia:” … ok!”

il professore apre un sito pornografico, con un nome complicato, sembra in polacco, accede con una password anche qui, come se fosse un navigatore abituale. Con destrezza e forse esperienza, in pochi click selezione il video dal desktop e lo carica sul sito.

Alessia:” NOOOO  PROF … MA CHE FA?”

Prof. Arletti:” calmati, è tutto anonimo e non siamo riconoscibili …. voglio vedere i commenti e quanta gente lo guarda!”

Alessia:” prof! noooo! ma è matto? … cosi corriamo troppi rischi!”

Prof. Arletti:” hai paura che su internet qualcuno riconosca la tua fica? l’hai mostrata a così tanta gente?”

Alessia:” prof! la smetta! … lo tolga!

Prof. Arletti:” lo tolgo domani, prima voglio vedere se ha successo, ora taci perché non sei nelle condizioni di dettare regole. Abbiamo un accordo e devi rispettarlo.”

Alessia:” … che bastardo!”

Prof. Arletti:” non mi sembrava ti dispiacesse. Adesso passiamo alle cose serie. Nella chiavetta c’è il filmato dell’altra volta e, come hai visto ho aggiunto quello di oggi. Tranquilla, io cancello tutte le copie che sono qui, rischio più di te! Oltre a questo nella chiavetta trovi il titolo della testi, l’indice già fatto, la bibliografia e alcuni pdf di articoli e capitoli di libri interessanti. Inoltre, nella borsa di pelle che c’è vicino alla porta ti ho messo dei libri che secondo me dovresti leggere per scrivere questa tesi. Ci sono anche i tuoi collant dell’altra volta, puliti! … e mi sono permesso di farti un regalo per farti capire i miei gusti in fatto di abbigliamento femminile, spero che tu gradisca.”

Alessia:” … ma prof … beh non si aspetterà un grazie?”

Prof. Arletti:” no, mi aspetto di vederti mercoledì prossimo con un capitolo della testi fatta … e tieniti la serata libera, andremo a casa mia dopo il lavoro!”

Alessia:” ma prof! … non posso!”

Prof. Arletti:” chiariamo una volta per tutte che qui io sono quello che decide e tu sei la puttanella, finora mi sembra che ci sia stata soddisfazione reciproca, ma vedi di fare quello che voglio, altrimenti sono cazzi tuoi! chiaro?”

Alessia:” si prof, scusi”

Prof. Arletti:” brava! vedo che capisci … e mercoledì ti voglio vestita da troia, ok?”

Alessia:” si prof”

Prof. Arletti:” non fare quella faccia triste, vedrai che ti divertirai un sacco pure tu”

Alessia:” certo prof”

Prof. Arletti:” ora vattene che puzzi come il cesso di un autogrill”

 

alle 8e30 del mattino successivo sul cellulare di Alessia arriva un sms con scritto solo: “12.964 visualizzazione voto 8,9 su 10 complimenti.”

Alessia sente una fitta profonda tra le gambe.

 

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