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Racconti Erotici Etero

Tutti vogliono me..

By 31 Dicembre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Avevo appuntamento fra due ore in via Principe Filippo per incontrarmi con i miei amici. Mi comincio a preparare, faccio la doccia, mi lavo e mi vesto. Ieri non ero potuto uscire perch&egrave dovevo accompagnare mia cugina, un anno più piccola di me, a comprare al Sexy Shop un vibratore, non sapeva quale scegliere perciò voleva il mio consiglio. Ne approfittai per comprare un preservativo, ce n’erano di tutti i tipi ma io scelsi il classico perch&egrave mi poteva servire in caso di emergenza .
Appena usciti, (parlo sempre del giorno prima..) mia cugina voleva che mi fermassi un po’ a casa sua, i suoi genitori non c’erano quindi avevo ben capito che voleva masturbarsi con me. Anche se mi andava molto di farlo rinuncio e vado verso casa mia. Era il momemto di uscire, ero pronto, saluto i miei con una voce gentile e mi dirigo verso il luogo dell’appuntamento. Come sempre erano i soliti ritardatari, arrivano dopo 15 minuti abbondanti ma la cosa non mi pesava. Ci incamminiamo verso il centro storico della città, dove ad un tratto incrociamo un gruppo favoloso di ragazze, erano troppo bone! Una di loro mi sfiora la spalla e mi tocca il pene, nessuno se ne accorge e anche io non ci penso più di tanto. Dopo decidiamo di andare a prendere qualcosa in un pub, era un bel posticino con anche una sala priv&egrave. Casualmente incontriamo lo stesso gruppo di ragazze che avevamo incontrato prima, forse era una semplice concidenza. Essendo il locale non molto pieno, ci mettiamo a parlare con loro. Mi allontano per un momento, dovevo andare in bagno, e con me viene anche la ragazza che mi aveva toccato, Sara, facciofinta di niente ma appena entrati in bagno (vuoto), chiude la porta a chiave e mi comincia a togliere la cintura. No sapevo cosa fare
orno. Non volevo decisamente incontrarmi con loro, mi avevano fatto stare male ancora di più e forse anche sfruttato in quei momenti tristi per me.
Decisi di farmi un giro al parco giù a casa mia, era pieno di bambini che giocavano ma anche di coppie giovani di fidanzati mano nella mano a baciarsi, non sapevo più dove andare, stavo a casa e stavo male, vado al parco e mi rattristisco, esco con gli amici e scherzano sopra. Cosa potevo fare?
Decido di andarmi a trovare un lavoro, attualmente ero disoccupato, il posto migliore della mia cittadina era il Palazzo di Città, mi reco al piano riguardante il Settore Economia e Commercio, vado nel primo ufficio e trovo una giovane ragazza, probabilmente aveva 25 anni, e le spiego in modo cordiale e corretto che stavo cercando un lavoro presso il municipio.
“Presso il municipio? Ma sta scherzando? Qui entrano solo i raccomandati, a meno che…” mi disse.
“A meno che? Sono disposto a fare di tutto pur di trovare un lavoro e non stare a poltrire a casa”
“Sa io sono la Dirigente di questo settore, posso farla entrare in cambio di…” mi disse guardandomi bene negli occhi mentre si alzava un po’ la maglietta, non pensavo proprio di trovare puttane negli uffici del comune. “Ok ok va bene, anzi va benissimo!” le dissi in tono sincero e deciso.
“Perfetto allora cosa aspetta?” mi chiese.
“Si si faccio subito” gli dissi mentre mi toglievo i pantaloni.
“Stia tranquillo prendo la pillola non deve preoccuparsi se caso mai rimangono incinta”
“Eh brava la puttanella, prendi la pillola, dammi pure del ‘tu’ altrimenti sarebbe sesso cordiale” le dico ridendo. Sono senza lavoro, molti dei miei amici sono assunti in vari settori, alcuni di loro hanno trovato impiego nei bar. Decido di recarmi presso uno dei locali più grandi della città, il ‘Bar Serial X’ chiedo se hanno bisogno di un cameriere o di un barista ma niente da fare. Provo in tanti altri locali della città ma nessuno cerca ragazzo. Camminando in una delle vie della periferia trovo una piccola insegna su un lampione “Come fare l’amore. CERCASI INSEGNANTE” Chiamo subito il numero di telefono.
“Buongiorno, istituto privato scientifico s.v.r.” risponde velocemente una voce femminile.
“Eh salve..chiamo per il posto di lavoro di insegnante”
“Ah si si..nome, cognome, anni, residenza?”
“Luigi Anledro, 20 anni, Modena”
“Perfetto, si presenti oggi stesso nel nostro istituto a Sassuolo”
Mi prepararo e mi metto dentro la mia favolosa Ford Kuga e mi dirigo subito verso Sassuolo (MO), chiedo informazioni ai passanti per l’Istituto ma tutti mi dicono ‘Sicuro che vuole andare lì? &egrave un posto strano! Mandai tempo fa mio figlio e ne uscì fuori con brutte idee volgari!’.
Fortunatamente vedo l’edificio dell’insegna, entro, faccio il colloquio, assunto! Uno stipendo giusto a tempo determinato di 3 mesi, ovviamente preferisco che i miei genitori non sappiano nulla, non voglio che loro pensino, anzi scoprino, che amo le cose erotiche. Il giorno seguente dovevo iniziare a lavorare, dico ai miei che andavo trovare ad Andrea, uno dei miei amici, al bar.
Per fortuna se la bevono, arrivo sul posto del lavoro, il mio compito era mostrare i genitali nella classe in modo da far capire meglio la funzione dell’apparato riproduttore. Non ero solo, con me c’era anche una giovane ragazza che aveva il mio stesso compito. Francamente pensavo di insegnare quelle cose non di essere un manichino da scopare. ‘Questo &egrave il pene’ disse il professore indicando il ‘mio’ sesso. ‘Ora ragazzi vi mostrerò come avere un figlio, ovviamente il tutto sarà fatto con un preservativo poich&egrave ciò che vedreto &egrave solo un esempio!’ disse con una voce squillante. ‘Quindi…dovremo…fare sesso?’ dissi timidamente.
‘Esatto, per avere un figlio bisogna solamente mettere il pene nella vagina fin quando non avviene principalmente l’orgasmo da parte dell’uomo e non fuori esce lo sperma’ spiegò ai ragazzi mentre noi facevamo quello che diceva. Nonostante era tutto a scopo di lezione, eravamo lo stesso eccittati, il mio sperma si tratteneva nel preservativo, voleva uscire ed entrare in quella bella fica, volevamo fare anche sesso anale e orale, ma il professore ce lo impediva severamente. Nelle prossime ore dovevamo masturbarci ognuno per conto suo e la lezione era appunto l’Autoerotismo. Non so se era un’università o un colloquio per fare film porno, ai ragazzi sicuramente piaceva ciò che facevamo, anche se non so proprio a che serviva perch&egrave molti di loro avevano la nostra stessa età. Mentre mi masturbavo vedevo che dalla fica della mia partner usciva sempre liquido vaginale, la cosa mi eccittava fino poi anche io a sborrare tutto in un colpo, sperma ovunque, c’erano moltissimi ragazzi e ragazze che vedendoci si masturbavano anche loro o i più insicuri si toccavano solamente. La professoressa, anche lei si fece un ditalino, non pensavamo assolutamente che anche una quarantenne lo facesse in pubblico.
La giornata “lavorativa” finì e tornammo tutti a casa.
‘Tutto questo tempo da Andrea?!’ mi dissero i miei genitori al mio rientro.
“Eh si..ma poi mi sono fatto anche un giro nella zona, sai che ha anche aperto un nuovo bar nei paraggi?’ dissi in modo leggermente bugiardo.
I miei rimasero in silenzio; chinai il capo e raggiunsi la mia camera senza fare alcun rumore.
Il mio contratto di lavoro in quell’università privata era finalmente finito, i soldi che mi ero guadagnato li avevo messi da parte anche se non avevo problemi economici. Nonostante era una cosa che mi piaceva fare ero contentissimo di andarmene da quell’istituto per “pazzi”, il mestiere era diventato anche monotono e sfortunatamente non mi ero neanche fidanzato con la mia ‘finta’ partner.
Un lato positivo però era che avevo fatto esperienza, il mio curriculum sul campo del sesso era pieno, avevo a disposizione tante opportunità riguardante quel tipo di lavoro.
Mi contatta un agente qualche giorno dopo il licenziamento.
‘Signor Anledro?’ mi chiese un uomo.
“Si, salve.’ risposi perplesso.
‘Salve sono l’agente dell’ufficio di collocamento e chiamo a nome di un associazione “Sexy Club Milf” e le proponiamo un offerta di lavoro in questo locale poco distante da Modena’ disse convinto.
‘Ah si, potrei sapere gli orari di lavoro?’
‘Glieli invieremo per email, non sono stati ancora confermati’
‘Va bene, nient’altro?’
‘No, non si preoccupi, arrivederla.’ disse terminando la chiamata.
Dopo qualche ora controllo la mia mail e mi spunta un nuovo messaggio, clicco e lo leggo, l’orario era dalle 15.00 alle 22.00, non sapevo se potevo, avevo già mentito ai miei genitori per tre mesi e non me la sentivo di continuare a farlo. Decido di confessare tutto ai miei, in fondo sono maggiorenne, ho 20 anni e posso fare quello che cazzo mi pare.
‘Papà, mamma, devo dirvi una cosa importante!’ dissi con molta paura ‘..ho trovato lavoro in un Sexy Club, si vi sembrerà strano ma io adoro le cose erotiche, spero che mi comprendiate.’
‘Cosa cazzo hai detto? Ami le cose porno? Ma dimmi…quante te ne sei già scopate?’ disse mia madre tutta incazzata.
‘Ma amore almeno ha avuto le palle e ce l’ha detto sinceramente…dai non fa niente, io lo sosterrò!’ disse mio padre cercando di coprirmi. Subito dopo sono andato ad abbracciarlo, mia madre restò in silenzio e se ne andò in cucina. Vado correndo in camera mia e rispondo all’email accettando il posto di lavoro. Ero troppo agitato, dovevo rilassarmi, avevo voglia di fumare ma non potevo di certo farlo in casa, perciò uso un modo più semplice e salutare, d’altronde le sigarette mi erano finite e dovevo andare a comprarle, mio padre non so perch&egrave ma non vuole che fumo le sue.
Quindi, mi masturbo, accendo il computer, cerco dei video porno, ne metto uno etero con Rocco Siffredi, cominciò a muovere il mio cazzo, era troppo bello quel filmino, gliela leccava così bene. Forse a 20 anni a guardare i video porno sarà anche da bimbominchia ma non me ne fregava un cazzo, gli ormoni a mille ci sono e ci saranno sempre, anche a ottant’anni. Raggiungo l’orgasmo, esce lo sperma, mi faccio una doccia e mi metto a dormire. Ero troppo stanco dopo quella “esibizione” di autoerotismo, il giorno dopo mi aspettava un altro colloquio, decisamente più serio ed eccitante. Un’altra opportunità di lavoro accettata ma questa volta sono stati loro a cercare me e non il contrario.
Eccomi qui, in una frazione di Modena, in un piccolo edificio senza segnaletica nascosto tra le grandi campagne della pianura Padana. Forse lo scopo era quello di attrarre i turisti che si erano persi ma essendo una zona poco “turistica” non credo che l’idea fosse quella. Il vicedirettore dell’azienda mi presenta in un pessimo inglese al capo, un uomo britannico di cinquant’anni.
‘Hi boss, he is Mr. Anledro..he teached porn subjects to Private University S.v.R. of Sassuolo’
‘Can I see her ability?’ disse il direttore.
‘Of course, I’m very good!’ risposi direttamente.
Andiamo in una stanza attrezzata di letto, divano, poltrone e lettini, appena entrati c’era una scritta “Sala prove” che faceva intuire a cosa serviva. C’era già nella stanza una brutta ma giovane ragazza. Che cazzo ci faceva lì? Sicuramente era una prostituta. Mi dicono di doverla masturbare, ma dico io.. l’avete vista almeno in faccia? Non solo era orrenda ma aveva una fica estremamente pelosa per essere una puttan, come tutti i ragazzi preferisco una fica depilata come si deve. Purtroppo ero costretto, lei non era italiana, non riuscivamo nemmeno a dirci ‘Ciao’, appena gliel’ho toccata ha subito cominciato a gridare, era troppo sensile perch&egrave nemmeno gli avevo messo un dito dentro. Finalmente quella prova era finita, spero di non dover fare altro sesso con lei. Fortunatamente l’ho passata, il mio contratto di lavoro iniziava la settimana prossima.
Avevo tempo libero, chiamo i miei amici.
‘Pronto..’
‘Ehm dobbiamo uscire oggi?’
‘Che fine hai fatto in questi mesi?!’
‘Vi spiego dopo…&egrave una cosa un po’ lunga e delicata’
‘Sempre alla solita ora allo stesso posto. Chiaro? Ci devi dire tutto!’
‘Va bene, a dopo.’ termino la chiamata e siccome ero già pronto vado da loro.
‘Allora che ci devi dire?’ mi dicono tutti insieme.
‘Non sono potuto uscire ultimamente..perch&egrave… ‘ dico con una leggera timidezza.
‘Perch&egrave? Cazzo dillo!!’ mi urlano in faccia.
‘Perch&egrave ho lavorato in una scuola di sesso e ora invece in un sexy club’ dico rapidamente.
‘Stai scherzando vero? Scuola di sesso e ora stai in un sexy..club? Oddio, ma come ci sei entrato?’ mi dicono.
‘Si, ho trovato un annuncio di lavoro e ora sto pienamente nel campo del sesso..’
‘Che culo che hai avuto! Magari mi scopavo anche io qualcuna e venivo pure pagato! Ma i tuoi lo sanno?’
‘Si, non potevo mica nasconderglielo a vita, l’hanno saputo da poco..’
‘E che ti hanno detto?’ mi dicono stupiti.
‘Bh&egrave mia madre mi ha chiamato coglione, cazzone, stronzo, bastardo invece mio padre mi ha sostenuto.’ dico alla fine con un sorrisino da ebete.
‘Su andiamo non stiamoci fermi..’ mi dicono molto allegramente.
Strada facendo gli racconto tutte le mie scopate, sia quelle con le belle ragazze che ci sapevano fare e sia quelle con le brutte stronze, com’erano i posti di lavoro e tanto altro riguardo al mio periodo ancora in corso di sessualità.
Dopo aver superato la prova, il giorno dopo iniziai il vero lavoro, ovviamente non c’era sempre qualcuno da scopare, inizialmente avevo capito che dovevo prostituirmi ma mi sbagliavo pienamente. Il mio ruolo era l’attore pornografico, ma questa ditta per cui lavoravo non era abituata a fare film porno della durata di 20-30 minuti ma bensì della durata di più di un’ora, raccontavano tante piccole storie hot in modo da eccitare il più possibile lo spettatore. Stiamo anche partecipando ad un concorso, il “Top Film Porno 2014”, nel quale venivano selezionati solo i migliori film in modo poi da decretarne il vincitore. Essendo però la mia azienda pornografica nata da poco, erano poche le speranze di vittoria. Precedentemente avevo già girato altri film ma erano solo commedie per essere poi trasmesse solo nella zona del mio città dalla TV locale. Invece questa era la mia prima volta in cui recitavo completamente nudo; il copione non era difficile da imparare, parlava di un’uomo giovane che sin da ragazzo amava fare sesso però dopo il matrimonio questa ‘voglia’ sparì. La moglie non sapeva più cosa fare, perciò cercò di eccittarlo il più possibile girando nuda per la casa. Alla fine, l’uomo scopa con la moglie e ritorna la voglia di fare l’amore. Ehm, lo so, vi ho raccontato la trama brevemente perch&egrave con pura sincerità a me la storia non piace, &egrave un classico della pornografia italiana e sicuramente alla presentazione del concorso ce ne saranno centinaia come questo. Come già ho accennato prima, erano poche le possibilità di vincere, infatti arrivati a Milano (centro nazionale della cultura porno) ci classifichiamo come 63esimi su 100 partecipanti. I premi fino al decimo posto erano ottimi, non si vincevano solo migliaia di euro ma anche la pubblicazione del proprio video su uno dei siti porno italiani più famosi.
Ci mettiamo in macchina e come perdenti torniamo verso Modena, quando però un cinquantenne ci ferma, era l’abruzzese Rocco Siffredi che ci guarda e dice:
‘Vedo che avete già capito chi sono, volevo solo avere un vostro bigliettino da visita’
‘Certo, ecco a lei..’ dice il vicedirettore dandogli il bigliettino dell’azienda.
‘Probabilmente vi chiamerò, il vostro film mi &egrave piaciuto, non &egrave da sottovalutare…’ ci dice con un sorriso andando via.
‘Che culo che abbiamo avuto, ci resta solo sperare la sua chiamata per poi lavorare insieme a lui..’ dico anche se non ne ero molto sicuro ma comunque ero contento e insieme agli altri tornai a Modena. Come ben sapete, io non sono impegnato in una relazione d’amore, in poche parole sono single. Nonostante tutte le mie “esperienze” non ho trovato ancora una fidanzata, una che mi ami con cui ci potrei fare sesso per amore e non per divertimento. Mesi fa firmai un contratto di lavoro, quello che sto ancora facendo, nel quale dichiaravo che con questo mio nuovo impiego non devo avere rapporti esterni con il personale lavorativo. Tra noi colleghi, però, sta nascendo una bella amicizia ma..non solo…Ho un particolare interesse verso Claudia, attrice pornografica specializzata in “orale” e “anale”. Quando girano i suoi film sono sempre lì dietro a fissarla in continuazione e mi piacerebbe tanto recitare insieme a lei ma io non ho nessuna specializzione sessuale. Anche se so che me ne pentirò, vado da lei.
‘Claudia..posso rubarti qualche secondo?’
‘Ciao Luì, dimmi tutto.’ mi disse con la cadenza meridionale.
‘Eh niente..volevo sapere, hai qualcosa da fare stasera?’
‘Senti..non &egrave che non voglio..ma sai com’&egrave il contratto, non voglio mandare tutto a puttane! Sai come ci tengo a questo lavoro…’ mi disse a bassa voce senza farsi sentire dal capo.
‘Eh va bene…non so che dirti’ dissi andando via. Finita la giornata di lavoro, aspetto fuori l’edificio che esca Claudia.
‘Ciao Luigi, buon pranzo’ mi dice allegramente.
‘Ehi aspetta! Vieni con me..’
‘Dove mi porti?’
‘Niente domande.’
‘Mi devo preoccupare? Se vuoi prendo l’autobus..’
‘No no’ le dissi mentre guidavo. Dopo un paio di chilometri..
‘Ma qui dove cazzo siamo? Ti sei perso? Qui non &egrave casa mia!’ disse preoccupata.
‘Spogliati!’ le dissi violentamente mentre iniziavo a spogliarla dei suoi indumenti.
‘No ti prego no..oggi ho fatto troppo sesso e non sai come me la sento!’
‘Taci, puttana! Devi succhiare solamente’
‘Ce l’avrai pure bello grosso ma oggi niente e nessuno mi eccita.’
‘Eh va bene, usiamo le maniere “forti”?’ le dissi nonostante lei continuava a respirare profondamente per la preoccupazione.
Alla fine si era arresa, avevo raggiunto quello che volevo, si era sottomessa a me. Non l’avrei mai pensato che quella bonazza di Claudia facesse sesso con me, le ho dovuto legare strettamente i polsi altrimenti provava ad uccidermi ma quando gliel’ho messo in bocca ogni tanto cercava di mordermelo con i denti, alla fine si &egrave pentita…una frusta in queste occasioni va benissimo o mi sbaglio?
Anche se lo faceva senza provare nulla ma solo dolore profondo, la vedevo leggermente “arrapata”. Per sdramatizzare un po’ l’episodio le ho chiesto:
‘Prima volta?’
‘Con un uomo si, l’ho sempre fatto con la mia ragazza’
‘Ah sei lesbica? Quindi sempre sesso lesbo?’
‘Certo usando anche oggetti…ora però fammene andare altrimenti spettegolo tutto al capo.’
‘Okay, ora sei libera puttana!’ le dissi lasciandolo sulla strada provinciale.
‘Ma cazzo fai? Mi lasci qui nel nulla? Non prendono manco i telefoni!’
‘Vaffanculoo’ le dissi andandomene via come un pazzo.
Il mio timore era che poteva riferire tutto al direttore mettendomi nei casini. Claudia &egrave una persona che se la tratti bene &egrave gentile e tranquilla ma se invece la tratti peggio di un cane diventa un mostro ed &egrave capace di farti di tutto e di più. Il giorno seguente, a lavoro, mi passa davanti con una faccia tremendamente arrabbiata ma anche con un piccolo sorriso malefico, ricambio il suo “saluto” con una faccia soddisfatta e orgogliosa. Ma che minchia dico? Orgoglioso non lo sono per niente, preferivo farlo per amore e non tanto per leccare la sua fica. Dopo qualche minuto mi passa davanti il vice direttore con una faccia preoccupata che mi dice.
‘Sei stato uno dei primi ad entrare nell’azienda e sarai uno dei primi ad uscire.’
‘Perch&egrave? Spiegati meglio..’
‘Sei stato..promosso! Hai avuto il trasferimento in un piccolo comune vicino a Torino!’ mi dice molto contento e fiero di me.
‘Come mai?’ gli dico molto felice.
‘A Torino vanno solo le migliori porno star, ti ricordi quando incontrammo Rocco Siffrefi? &egrave stato lui a sceglierti!’
‘Non ci posso credere, quando inizierò?’
‘La prossima settimana devi essere lì, domani ti chiameranno riferendoti tutti i dati del lavoro.’
Adesso posso essere veramente orgoglioso di me, dopo tanta “fatica” ho ottenuti buoni risultati, posso definirmi una porno star.
Mi rivolgo presso la stazione ferroviaria.
‘Salve, un biglietto di andata per Torino’ dico in biglietteria.
‘Nessun biglietto disponibile, tutto esaurito.’
‘Ma che cazz..?’ sussurro ‘Va bene, arrivederci’ L’unica soluzione quindi era andare in macchina, tre ore di viaggio un po’ pesanti ma ci riuscirò.
Nonostante camminavo sull’Autostrada, una tra le strade più sicure d’italia, mi guardo intorno e vedo prostitute ad ogni fermata di aiuto, la “sfortuna” ha voluto che la macchina si fermasse improvvisamente, a causa di un incognito guasto al motore, perciò mi reco al punto “Sos” dove invio una richiesta d’aiuto quando però mi ferma una diciottenne dicendomi
‘Serve un aiuto? Ci penso io..’
‘Ma che minchia vuoi? Non ho soldi da spendere per una puttana!’ e mentre invio la richiesta lei si siede in macchina.
‘Ehi scendi!’ le dico incazzato nero.
Dopo qualche minuto arriva il carro attrezzi ed il conducente mi fa
‘Quanto le darai?’ mi dice sorridendo.
‘Senti metti su la macchina e andiamocene…non voglio mica restare con una puttana’
‘Quindi l’hai già sbattuta per bene e l’hai già pagata?’
‘No coglione! Con questa non ci ho fatto e non ci farò mai un cazzo!’
‘Già che non mi dici quanto le hai dato, chiama un’altro carro attrezzi. Sono richiesto altrove.’ mi dice rimettendosi alla guida.
‘Aspetta! Andiamo.’ gli dico facendogli segno di un finto prezzo.
‘Tu aspettami lì…torno subito’ dice il conducente alla diciottenne.
Il veicolo era internamente rivestito da foto e poster di donne nude e porno star, era un gran traditore in quanto aveva la fede al dito. Nelle foto ovviamente non mancavano particolari come vagine ben definite con alcune anche piercing, scene di masturbazione e di sesso amatoriale, nel cassetto c’erano didlo e vibratori ma non so a che gli servissero..forse qualche regalo omaggio per le puttane che pagava. Dopo avermi fatto da “taxi” lascia me e la mia auto in un’officina poco distante da Torino da cui prendo un’autobus che mi porta vicino all’azienda dove sono stato trasferito. Appena entro mi accolgono anche qui tante foto di porno star sicuramente che hanno lavorato o che lavorano ancora per l’azienda.
‘Eccoti sei arrivato…Anledro giusto?’
‘Si si ho avuto un po’ di problemi con la macchina ma eccomi qui’
Subito dopo mi passano davanti due donne con un uomo completamente nudi,con i propri genitali depilati mentre se li toccavano.
‘Si stanno preparando per il prossimo video porno, ci passerrai anche tu così un giorno’ mi dice il mio nuovo direttore. Subito dopo mi riferisce le informazioni riguardanti il mio alloggio ‘La tua nuova abitazione &egrave quasi nel centro cittadino, ci arrivi facilmente tramite la Linea A della metropolitana’
‘Va bene…mi reco subito’ gli dico leggendo il foglio del contratto.
Solo per trovare la fermata metropolitana più vicina mi &egrave venuta l’agitazione, Torino &egrave un fottuto labirinto! Appena entro nel treno c’erano molti stranieri, qualche puttana, qualche mafioso…in pratica c’era tutto il mondo in soli 2mq. Siccome c’era molta confusione entro dall’ultima porta d’ingresso dove c’erano due fidanzati a fare sesso, mi sono messo a un angolino e li ho osservati, quel cazzo lungo era perfetto dentro quella fica bagnata e lo facevano talmente bene che mi era venuta voglia di unirmi. Mi abbasso i pantaloni e comincio a toccare il mio pene fino poi a raggiungere un orgasmo perfetto, le pareti e il pavimento sporco del mio sperma saporito (questo &egrave quello che mi dicono le mie “scopamiche”); presto si accorgono del mio gesto e mi invitano ad unirmi con loro, due cazzi per soli due buchi di una signorina al quanto eccitante. A quanto pare al ragazzo non dispiaceva condividere quella bella troia con estranei e forse prima di me ce n’erano stati altri. Alla mia fermata scendo e come un andicappato giro per le strade di città cercando quel viale misterioso. Finalmente, dopo aver girovagato per la città trovo la mia palazzina, un bell’edificio storico recentemente ristrutturato. Ero consapevole di non essere solo ma non mi dispiaceva affatto convivere con altre persone soprattutto se hanno gli stessi miei interessi. Appena apro la porta trovo un casino unico: non sapevano che cazzo significasse la parola “ordine”. Poco dopo il mio arrivo sbuca una figa spettacolare, dalla porta del bagno, per niente timida perch&egrave forse uno dei diritti e/o regole della casa &egrave poter camminare nudi. Mi osserva con un sorrisino malizioso e dopo un po’ mi dice: ‘Ciao..sono Alessia’
‘Ah ciao! Io invece sono Luigi’
‘Vieni con me, ti mostro la tua camera’
Mentre la seguo ci vengono vicino due quarantenni, due maschi, proprio due gay, mentre si sbaciucchiavano come se fossero ancora adolescenti.
‘E loro chi sono?’ domandai un po’ perplesso.
‘Ah loro..sono Federico e Maurizio ma presto se ne andranno poich&egrave il loro contratto &egrave…per fortuna…terminato’
‘Perch&egrave per fortuna?’ le sussurai.
‘Il capo essendo lui un omosessuale dalla nascita, accetta due maschi ma due lesbiche no…io sono lesbica infatti e sviluppo la mia vita sessuale al di fuori di queste quattro mura’
‘Peccato che una come te &egrave lesbica. Dono, ma sicuramente anche bravura, sprecato’ le dico ridendo. La mia camera era carina, la osservai per un po’ ma subito dopo sistemai la mia valigia. Apro l’armadio e trovo poster di pornostar, apro il cassetto del comodino e trovo pillole e preservativi, apro il cassettone e trovo vibratori e didlo, mi &egrave sorta una domanda ‘Ma chi minchia c’era prima in questa stanza? Lo so che facciamo tutti porcherie, ma qui abbiamo un po’ esagerato!’ ma nonostante la mia riflessione, la cosa non me ne frega niente. Apro il computer portatile che c’era sul letto e andando su Google Chrome trovo una scheda aperta su un sito terribilmente porno, purtroppo gli attori non erano manco italiani e perciò la cosa non mi eccitava molto. Esco dalla ‘mia’ stanza e vado verso la cucina dove però vedo, anzi ammiro, Alessia mentre si toccava la sua patata; la cosa che più mi stupiva era che mentre ci andava dentro con le dita, parlava al telefono con una sua amica. Riusciva per fino a fare entrare 3 dita comodamente, era arrivata al punto in cui i gemiti e le urla si facevano sempre più forti. Era un quartiere molto strano e pervertito dove anche la vicina di sessant’anni trombava come una ragazzina appena sverginata con il suo amante, eh si siamo arrivati che anche le vecchie signore hanno l’amante. Dopo essere uscito da quella gabbia di pervertiti, mi faccio un giro turistico per la città perch&egrave &egrave la prima volta che ci vengo. Non sapete quante belle ragazze ci sono qui a Torino ma non mi sarei mai aspettato di trovare anche per le strade più famose le puttane agli angoli dei negozi ma forse non tutte poi sono così “puttane”. Faceva un caldo afoso, ambulanze che andavano avanti e dietro, una fila lunga un viale intero per bere l’acqua alla fontana comunale; entro in un bar piuttosto carino, c’era poca gente poich&egrave ce n’erano molti in uno stesso palazzo, chiedo con cortesia solo una birra ma nonostante il mio modo gentile ed educato di esprimermi, quello stronzo del barista si rivolge a me con un tono altezzoso e incazzato.
Birra di scarsa qualità, non una delle migliori… appena inizio a bere entrano due ragazze. Per farle capire che sono un ‘”duro” chiedo bruscamente un drink alcoolizzato. Purtroppo non riesco a reggere ben l’alcool e comincio a dire cose senza senso ‘Ehi voi due…che ne dite di venire con me?’ loro stranamente accettano. Le porto in un posticono nascosto, scoperto smattina, di una stazione ferroviaria abbandonata ormai da tempo, non c’era per fortuna nessuno. Loro mi incominciano a baciare, quelle due lingue che entravano piano piano nella mia bocca mi eccitavano da morire. La loro mano andava sempre più giù dal collo fino alle parti intime e si erano sedute sopra di me per sentire come aumentava la mia erezione. Mi era stato detto che non dovevo, nei primi giorni dal mio arrivo, fare sesso con qualcuno perch&egrave dovevo averlo “potente” per i nuovi video. Ma chi spara queste cazzate? Quando mai dopo due giorni di astinenza lo si ha più forte? Fanculo.
Per soddisfarle il più possibile le ho anche leccato la vagina e penetrato il culo contemporaneamente perch&egrave ne sono da tempo abituato; mi avevano fatto una sega troppo bene e io più ditalini insieme, avevano due fiche così bagnate per l’eccitazione e le avevo fatto avere più orgasmi con tanto di forti urla e gemiti. Si leggeva in faccia che desideravano farmi un pompino e che volevano dello sperma direttamente in bocca e su tutto il corpo perciò decisi di accontentarle. [‘] Dopo tutto il godere arriva il guastafeste: un treno di passaggio che doveva fare sosta in un binario di servizio di questa stazione. L’autista scende ci guarda con la coda dell’occhio e poi di spalle facendo altro ci dice:’Che state facendo? Lo sapete che che in questa stazione ci sono telecamere a 360′?’
‘Telecamere? Oddio!’ esclama una delle due ragazze ma la cosa non m’interessava perch&egrave sono anche abituato ad avere la telecamera sul pene mentre mi masturbo. Prendo dei fazzoletti e pulisco me e le due mie, speriamo, future scopamiche. Ci ricomponiamo e scappiamo subito via come dei ladri. Usciti dalla stazione gli
chiedo numero di telefono e ovviamente come si chiamavano, ed educatamente me lo danno.
Sapevo già che non ci saremmo più rincontrati perch&egrave l’alcool mi avrebbe fatto dimenticare tutto, ma la speranza &egrave l’ultima a morire.

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