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Racconti Erotici Etero

Ultimo incontro

By 2 Luglio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

“ciao”
“ciao”
come al solito siamo distanti, diffidenti, io e te siamo due avversari…eppure ti amo, così come sei.
Ci sediamo a un tavolino, intorno a noi prato e più in là i campi di calcio. Sono le nove di mattina, e ci siamo solo noi. Mi sono alzata alle sei per prepararmi, era più ansia che altro perché alla fine mi sono messa solo un vestitino, stiamo ad agosto!, rimmel e rossetto. Mi viene da ridere se penso che quando sei arrivato io stavo seduta sull’erba ad accarezzare un gatto e all’inizio mi hai notata da lontano senza sapere che fossi io. Allora mi sono alzata e ti sei reso conto che ero io. Perché è questo che tu non hai ancora capito..chiunque guardi con interesse, poi sono io. ovunque guardi con interesse, poi ci sono io.
Adesso stiamo qui seduti a parlare del nulla, tu stai seduto a gambe aperte, quanto sei insopportabile, e mi fissi, mi squadri dalla testa ai piedi sfacciato, come se io non fossi lì ad accorgermene, la verità è che non te ne frega niente
se me ne accorgo, tu sei sfrontato…non mi è mai capitato uno stronzo che mi guarda come te. E mi tocchi senza chiedere il permesso, come fosse normale…mi dici “sei sporca qui” e con la mano mi pulisci il vestito toccandomi il culo. E io sto lì e non ti dico niente. Sono bagnata, eccitata…solo quando mi sfiori per me è il paradiso. Solo con te mi bagno così tanto, grondo e colo come una cagna cazzo, mi ci hai fatto tremila battute.
E finiamo a parlare di quando ci siamo visti quella mattina a piazza di Spagna, solo per chiarire, come tante altre volte, e come tutte le altre volte alla fine non abbiamo chiarito niente. E ti dico che sei uno stronzo perché mi hai dato solo dieci minuti quella mattina, prima di andarti a tagliare i capelli.
“e che pensavi, che avremmo fatto l’amore lì a piazza di spagna?” mi rispondi, con il tuo tono del cazzo di sempre.
“magari…” te l’ho detto abbassando gli occhi perché era quello che avrei voluto, perché è quello che voglio sempre.
Tu mi guardi in silenzio, non sai quanto sto soffrendo adesso, non sai quanto soffro sempre quando sto con te, eppure non vorrei lasciarti mai..
“allora troviamo un posto…”
non ti rispondo neanche, ti fisso e tu mi guardi con un sorrisetto incerto…hai paura che io ti dica di no facendoti fare una figura di merda, lo capisco dalla tua espressione, ti ho imparato a memoria.
Mi alzo e prendo la borsa, dopo un attimo ti alzi anche tu e mi segui, camminiamo in silenzio e non sai quanto sto male adesso, mi sento morire…camminiamo vicini, la tua mano per un attimo tocca la mia, “andiamo ai bagni sotto” mi dici, non ce n’era bisogno, lo sapevo che stavamo andando lì, non c’è mai nessuno.
Scendi prima tu, mentre io mi vado a sedere su un’altalena e ti guardo sparire per le scale, tra qualche minuto scenderò io.
è una giornata stupenda e io vorrei piangere, sento lo stomaco bloccato, un peso che mi schiaccia. Sei tu quel peso.
Ecco, ora posso scendere. Seguo le scale fino in fondo, poi mi dirigo verso i bagni…
Entro. Appoggiato contro il muro, con le braccia conserte, con quegli occhiali da sole neri…porca puttana, sei un agente della Cia, io lo penso sempre quando ti vedo, mi aspetti così immobile tutte le volte che dobbiamo vederci e faccio tardi, cioè sempre.
Entriamo in un bagno e ci chiudiamo dentro, “certo che è una favola venire a scopare nel cesso” penso, poi mi giro verso di te.
Io e te non sappiamo comunicare, non a parole, perché siamo due orgogliosi, ed è una lotta a non cedere. Ma quando scopiamo, quando ci amiamo per me, lasciamo ogni orgoglio, e siamo umili finalmente..
Mi guardi e ti avvicini e mi schiacci contro il muro e mi baci, sei dolcissimo quando mi baci, mi succhi le labbra, i tuoi baci sono umidi. Io ti bacio sul collo, mi ci nascondo quasi e ti accarezzo il viso, la barba. Ti lecco il collo, ti lecco una guancia e gli occhi, ti lavo come un cucciolo, ti bacio sul naso. Per me sei il più bello, anche se non lo sei, per me sei l’unico, “sei l’uomo della mia vita” ti ho detto una volta.
Mi stacco un attimo da te e subito ci prende quella foga animale di averci. Mi faccio scivolare via le spalline del vestito che cade ai miei piedi, mi tolgo anche il perizoma perché non me ne frega niente, voglio che mi prendi subito, voglio che mi sbatti, voglio che mi fai sentire la tua donna almeno adesso.
Ti tolgo la maglietta, i pantaloncini, sembro una pazza, mi inginocchio e ti abbasso le mutande, finalmente…il tuo uccello duro davanti alla faccia, me lo metto tutto in bocca mentre ti guardo e tu chiudi gli occhi per un attimo e pieghi la testa all’indietro. Poi comincio a ciucciartelo, e lo adoro, lo bacio, lo lecco, lo succhio sulla cappella, e poi ti lecco fino al culo, ti succhio le palle e sento le tue mani sui miei capelli.
Mi alzi da terra e mi sollevi per le gambe appoggiandomi la schiena contro il muro e mi entri dentro. Un gemito mi sfugge, ma qui non possiamo farci sentire. Ti stringo il culo e cominci a sbattermi, si sente solo il rumore dei tuoi colpi attutito dal muro dietro di me.
Mi mordi sul collo e mi chiudi la bocca con una mano. Mi lecchi le tette, vorrei gemere, vorrei urlare ma non posso, sotto si sente il rumore della mia fica bagnata con il tuo cazzo che entra e esce. Sento le tue palle che sbattono contro il mio culo, sento l’orgasmo e mi agito e tu mi schiacci ancora di più e mi chiudi più forte la bocca..
“sto venendo” me lo dici piano all’orecchio, non puoi venirmi dentro perché non prendo niente, io mi dimeno e scendo sfilandomi da te.
Tu mi spingi giù e mi infili il cazzo in bocca, mi tieni la testa e spingi, una, due volte e ti svuoti dentro di me che ingoio tutto e ti lecco e ti pulisco bene.
Lo so che non sei quello giusto, che anche volendo tu non sapresti darmi quello di cui ho bisogno, a volte ti diverti addirittura a farmi del male..come potresti darmi quello che desidero da te? Ma chi amare non si sceglie, e io non sai cosa darei per tornare indietro e cambiare gli eventi, per cambiare la mia giornata di quando ci siamo incontrati…..

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