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Racconti Erotici Etero

Un affare anale

By 14 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Story Written By: amani

‘Questa storia &egrave relativa ad uno dei culi più indimenticabili che io abbia sperimentato in più di 30 anni di scopate. Niente di unico, ma pensai che ne avrei scritto per condividere la storia solo perché non lo dimenticherò mai e dato che sono un uomo sposato &egrave molto probabile che non mi ricapiti.

Successe circa tre anni fa con una giovane donna che incontrai tramite internet. Aveva 21 anni, all’epoca, ma poteva facilmente essere scambiata per una diciassettenne. Curava molto il suo bel corpo. Era alta 1 metro e 52, e pesava 55 chili. Mi piacciono le donne piccole perché non sono molto grande nemmeno io. Un metro e sessanta ed 80 chili. E’ difficile scopare una donna più grande di te. Non intendo nel senso del dominarla, ma solo nel senso di fare sentire lei e me davvero bene quando posso trattare il suo corpo in un certo modo.

Penso anche che alla maggior parte delle donne piacciano gli uomini che possono sostenere il loro peso mentre fanno sesso. Non significa che sono inferiori agli uomini, ma solo che l’orientamento sessuale delle donne &egrave di essere controllate.

Il suo nome, comunque, era Taz. Ci incontrammo in una chat room di AOL. Facemmo un sacco di sesso virtuale e parlammo molto di problemi con la scuola. L’aiutai spesso con il suo compito di scuola e la incoraggiai a tenere duro.

Quello di me che le piaceva di più era il fatto che fossi un uomo di colore molto più vecchio (di venti anni). Mi disse che aveva scopato con un sacco di ragazzi della sua età, ma che gli sarebbe sempre piaciuto farlo con un uomo più esperto. Ammise che andava pazza per il cazzo. Durante le scuole superiori era in un istituto dove era facile allontanarsi dalla classe, per cui si concedeva di farsi masturbare in qualche posto segreto nel campus di una grande scuola di Los Angeles.

Non rimanemmo insieme molto a lungo, perché lei viveva nel profondo sud mentre io abitavo su a nord. Per cui facemmo un sacco di sesso virtuale e telefonico, fino a che non le dissi di venire a trovarmi. Si fece dare un passaggio da alcuni amici, un mercoledì notte, e si fece lasciare in un motel dove andai ad incontrarla il giorno successivo. La parte negativa della cosa fu che quel giorno avevo il raffreddore, per cui non ero proprio in forma quando ci incontrammo.

Mi chiamò diverse volte sul cercapersone prima che la raggiungessi, perché non era sicura che mi sarei fatto vedere. Quando la incontrai nel parcheggio del motel, mi eccitai molto perché lei era anche più bella di come appariva nelle fotografie che mi aveva mandato per email. Sembrava una ragazza delle scuole superiori, e questo mi eccitava davvero.

Le chiesi se voleva mangiare qualcosa, ma lei mi guardò e disse che per il momento non voleva. Tornammo in camera e parlammo per un po’, e le dissi che non avevo molto tempo. Ci mettemmo a letto e ci togliemmo gli abiti mentre le nostre labbra si univano. Ci baciammo con le lingue in bocca mentre facevo scivolare le sue mutandine sulle caviglie. Quando mi chinai per leccarle una tetta, l’odore della sua figa salì al mio naso. Non era forte o cattivo, ma capii che era sia bagnata che pronta per scopare o che forse aveva scopato la notte prima, ma non glielo chiesi. Mi piaceva l’aroma che dalla sua figa giungeva alle mie narici. Mi resi conto in un minuto che l’odore sarebbe diventato più intenso, soprattutto se mi fossi preso cura del suo sesso.

Naturalmente il mio cazzo era duro come la pietra mentre ci baciavamo e ci accarezzavamo l’un l’altra. Strofinai il mio cazzo contro le sue cosce ed il suo stomaco mentre le nostre lingue continuavano ad incontrarsi in baci a bocca aperta. Mentre ci eccitavamo, la bacia e leccai sul collo. Leccare, succhiare e lasciare che un po’ della mia saliva cada sul collo di una donna mi fa veramente eccitare, e sono contento che non le importasse che lo facessi. Sapevo che avrei potuto fare quasi tutto quello che avrei voluto con Taz. Ma desideravo tanto non avere il raffreddore, perché in quel caso avrei potuto fare di più.

Il suo piccolo corpo bianco contro la mia pelle marrone era un elemento di eccitazione. Curiosamente il mio cazzo &egrave più scuro della pelle del mio corpo, così sembrava anche più erotico contro il suo corpo bianco ed eccitato.

Dopo un po’ mi stesi sul letto e premetti gentilmente le sue spalle verso il basso, per farle capire che volevo che mi succhiasse il cazzo. Mi piaceva vedere la sua piccola testa e sentire le soffici labbra che scendevano lungo il mio torace, lo stomaco, ed infine su quello che lei desiderava maggiormente, un cazzo duro. Adorava il cazzo almeno quanto io adoro la figa. Era semplicemente così.

Per qualche motivo, prima di cominciare a succhiare, guardò in su verso di me per un secondo o due, come se avessi fatto qualcosa di sbagliato, ma quando risposi con un ampio sorriso abbassò la testa e cominciò a leccare la cappella, assaggiando il liquido preorgasmico che cominciava ad apparire sulla punta. Sapeva benissimo come fare un pompino. Non esitava a prendere il cazzo in bocca. Sapeva come fare. Lo leccò dappertutto e cominciò a risucchiarlo in bocca. Lo massaggiò tenendolo fermo alla base, per farlo diventare più grosso e forte. Delicatamente spinsi un po’ il cazzo nella sua bocca, perché desideravo che ne prendesse di più. Ma allo stesso tempo non volevo dare l’impressione di essere troppo pressante, per cui mi limitai a lasciarla fare.

Mi piaceva un casino. Lo leccava e lo bagnava con la saliva dappertutto, preparandolo per la sua calda, bagnata ed odorosa figa. Dato che stava stesa su un fianco mentre scopava il mio cazzo con la bocca, potevo facilmente masturbarla, facendola bagnare. Non infilai le dita dentro, più che altro massaggiai il suo clitoride eretto e la zona circostante. Posso ancora richiamare alla mente come lei apriva al massimo la sua gamba sinistra come se volesse mostrarmi quando eccitata poteva diventare. Non c’era alcuna vergogna in questo gioco. Sapeva che ero un uomo sposato, sapeva che non le avevo mai fatto promesse, e sapeva anche che la volevo principalmente per una buona scopata, e con tutto questo era venuta da me. Venne ed ottenne quello che desiderava. Adorava essere scopata ed essere usata (una volta, mentre parlavamo di sesso, le dissi come poteva essere eccitante avere un’esperienza con me ed un altro uomo che la scopavano insieme. Due cazzi che la scopavano nel buco. Le parve una idea nuova, e ci rise su e disse ‘questo mi farebbe sentire davvero una puttana’.)

Più mi succhiava e più mi chiedevo se avrei dovuto venire nella sua bocca oppure aspettare e godere dentro la sua figa.

Beh, il dibattito fu vinto dalla figa. La tirai indietro verso di me, baciai le sue labbra e le sue tette ben sviluppate e la misi nella posizione del missionario per scoparla. La cosa che mi piace di più &egrave stare sopra una donna perché così posso veramente assumere il controllo e lavorare la sua figa come voglio. Ho anche scoperto che alcune donne la pensano allo stesso modo. Gli piace che la figa venga scopata veramente forte ed in profondità, e questa cosa la faccio meglio quando sto sopra.

A quel punto Taz era molto tranquilla. Pensai che fosse un po’ intimidita dal nostro contatto fisico, per cui le chiesi se io ero come si aspettava. Le chiesi che cosa gli piaceva di me. Arrossì &egrave disse che le piaceva quanto era grande il mio cazzo. Ma quando cominciai ad infilarle il cazzo dentro, sembrò come se lei fosse una vergine alla prima esperienza. Voglio dire che le pareti della sua figa erano così strette che io non potevo letteralmente spingermi oltre. Le grandi labbra della figa erano bagnate, ma la sua figa era veramente stretta. Faceva male se cercavo di spingere. Non riusciva a capire come mai, perché sapevo che il cazzo non era una esperienza nuova per lei. Quando mi tirai un po’ indietro lei mi afferrò il culo e mi tirò verso di se. Provai di nuovo, ma era dannatamente stretta. Glielo dissi, e lei arrossì di nuovo. (Oggi penso che stringesse le pareti della figa per apparire come una vergine).

Più provavo ad entrare, più diventava difficile (sapete com’&egrave, ragazzi, una figa vergine &egrave come l’oro, e le ragazze sanno che gli uomini amano rompere l’apertura di una figa giovane, stretta e vergine, &egrave nella loro natura), così decisi che avrei goduto ed utilizzato il mio sperma per aiutarmi ad aprire l’apertura del suo buco stretto. Quando lo feci divenne completamente mia. Il mio succo bianco colava all’entrata della sua figa, ed io riuscii a sprofondarci. Ci baciammo di nuovo, con le lingue che scopavano le bocche, e cominciai ad assumere il controllo della sua figa nel modo che volevo.

Naturalmente l’aroma della sua figa divenne più intenso e mi fece eccitare ulteriormente. Afferrai il suo culo con entrambe le mani in un modo che le fece aprire ulteriormente le gambe. Ho notato che quando afferro il culo di una ragazza in quel modo, posso penetrarla meglio. Dato che era un culo riuscii letteralmente a tirarlo verso di me e scoparla più profondamente nella figa. Le dissi ‘Senti quello che mi stai facendo. Mi stai facendo godere un casino’.

‘Mmmm, mi piace, mi piace proprio’ disse arrossendo di nuovo. ‘Questo &egrave quello di cui hai bisogno. Hai bisogno che papà ti faccia sentire una vera donna. Hai bisogno di qualcosa di bello e forte dentro di te. E allora apriti per me. Lasciami entrare tutto dentro’, le dissi. Taz mi scopava come una moglie nel letto con l’amante. Mi baciò di nuovo e portò le mie mani sulle sue tette ben sviluppate. Per un attimo pensai come mi sarei sentito se fossi stata sposata con lei e fosse la madre dei miei figli. Gente, suonava così bene.

Ci demmo veramente dentro. I nostri corpi diventavano sempre più sudati ed io leccavo il suo collo come un pazzo. Più lei mi lasciava leccare, più forte lo facevo. Quando cominciò a leccarmi dietro le orecchie e sul collo, a momento venivo di nuovo.

Dopo circa venti minuti venni ancora. Avrei voluto durare più a lungo, ma cominciavo a sentirmi esausto. Dopo essere venuto rimasi dentro di lei per circa cinque minuti. Le dissi quanto mi aveva fatto stare bene, e che ero contento che fosse venuta a prendersi cura del suo babbino. Mentre la baciavo ancora, le dissi che non poteva andarsene senza avermi dato un po’ il suo culo. ‘Lo sai che papino a bisogno di scopare quel culo, vero? Sai che ho bisogno di averlo’.’ le dissi.

‘Purch&egrave tu ci vada piano’, mi rispose, guardandomi negli occhi amorevolmente. Desiderai che indossasse un abito da sera per rendere quel momento ancora più romantico. Così rimanemmo stesi per un po’ e parlammo mentre aspettavamo che mi tornasse duro. Ci sentivamo bene entrambi. Lei era un po’ assonnato, così la tenni tra le braccia mentre ascoltavamo il suono di alcuni bambini che giocavano in strada, un paio di porte più in su della nostra camera. Benché entrambi avremmo voluto dormire, non resistetti alla tentazione di succhiarle quel seno prosperoso. Mi lasciò succhiare e mordere quanto volli.

Prima che diventasse troppo tardi, presi la mia macchina fotografica polaroid e feci alcune foto di lei con le gambe aperte, un’altra con le che si apriva le grandi labbra per me, ed una mentre usava le sue labbra sul mio cazzo che stava tornando duro. Mi chiese se poteva avere per se l’ultimo scatto, ed io glielo concessi con riluttanza. Mi piaceva come era stato facile convincerla a farsi fotografare, qualcosa che mia moglie non mi lasciava fare mai. Taz mi aveva detto una paio di volte prima che ci incontrassimo di persona, che se mia moglie avesse fatto le cose giuste con me, non mi sarebbe mai venuto in mente di infilarmi nelle sue (di Taz) mutande. Perciò non le dava fastidio il fatto che io fossi un uomo sposato. E quando sua madre gli aveva chiesto perché perdeva tempo con un uomo sposato le aveva risposto nello stesso modo. In più disse che l’avevo scopata come mai nessun ragazzo aveva fatto prima. Ed aveva ragione. Fui sempre gentile e attento ai suoi bisogni.

Quando cominciai a carezzarle il culo e a baciare di nuovo il collo e le spalle, lei si girò sdraiandosi sulla pancia. Tornai sopra di lei, ma questa volta con la sua schiena e con il suo culo verso di me. Continuai a baciarla sul collo e sulle guance. Il mio cazzo ora duro si strofinava tra le sue natiche. Lei si spinse indietro verso di me, come se le stessi infilando il cazzo dentro. ‘Sono pronta se lo sei tu’ mormorò. Lo ero quasi, dannazione, le donne non hanno da preoccuparsi di diventare dure per scopare. Così cominciai a pensare a tutte le cose sporche per farmi tornare il cazzo ben duro. Non avevamo molto tempo, così sapevo che non potevo perdere questa occasione.

Quando fui abbastanza duro, premetti lentamente contro il suo sedere. Ma il suo culo era anche più stretto della sua figa. Potevo vedere le sue mani che afferravano le lenzuola del letto mentre tentavo di entrare dentro. Alla fine si rilassò mentre io lubrificavo il cazzo con il succo della sua figa. Con una mano cominciò a strofinare il mio cazzo su e già nella fessura tra le natiche, lo prese saldamente e lo posizionò dentro il suo buco come se lo avesse già fatto prima. Mentre premevo, afferrò le lenzuola e spinse per aiutarmi ad entrare.

Quando infine fui dentro, entrambi sapemmo che ero veramente in paradiso. La sensazione del culo soffice sul mio cazzo che induriva era il miglior sesso mai fatto. Anche se non potevo metterlo tutto dentro, mi godetti ogni minuto di quella scopata anale. (Devo essere onesto, a questo punto, e dire che per me era la prima volta ‘ ma non lo era per lei ‘ che scopavo nel culo). Quando si sentì a suo agio a tenermi dentro, lei spinse indietro per prendermi più dentro di se. Non si limitava a stare li a farsi scopare, cercava di raggiungere il piacere, e lo voleva quanto lo volevo io. sapeva come muovere il culo così come sapeva come aprire le gambe e muovere i fianchi per scopare un cazzo. Taz andava matta per il cazzo. Quando un ragazzo le piaceva poteva fare qualunque cosa lei volesse. (Una volta mi disse di un suo cosiddetto boyfriend che aveva permesso a suo fratello di entrare nel suo letto a notte fonda mentre lei stava dormendo. Il suo ragazzo l’aveva lasciata sola nel letto. Lei non voleva farlo con il fratello, ma una volta che lui aveva cominciata a strofinare il cazzo contro le cosce e la figa, non aveva resistito e gli aveva solo lasciato credere che avesse tentato di resistere. Il suo ragazzo tornò e li trovò a scopare e le disse che era una troia. Non c’era niente che lei potesse fare in proposito. Le piaceva il cazzo. Doveva faticare per rinunciare a tutti i ragazzi che avrebbero voluto averla).

Di nuovo le baciai il collo, le guance, la bocca e la scopai forte per circa mezzo minuto poi mi fermai e mi trattenni dal venire. Sembrava che più forte la scopavo, più le piacesse. Ma ero troppo esausto per durare a lungo. Le chiesi cosa preferiva: il mio cazzo nella figa, nella bocca o nel cuoio. Spinse in giù il mio cazzo e disse nel culo. Ma penso che se le avessi fatto la stessa domanda mentre ero nella sua figa, lei mi avrebbe detto figa. Almeno penso.

Stavamo entrambi molto bene. Ero molto forte e virile, e lei sembra sentirsi ben scopata e contenta di aver accontentato il suo papino.

Mentre la scopavo forte, lei aveva detto ‘scopami, papino, scopami’.

Si aggrappò alle lenzuola ed aprì di più le gambe per darmi un accesso ed un controllo completi. Avrei voluto che non finisse mai, ma sapevo che doveva finire.

Agganciai le mie gambe alle sue, e la scopai forte e lei venne con le gambe che si agitavano nel godimento. Il mio cazzo era terribilmente duro a quel punto.

Taz mi faceva sentire un superuomo, un amante potente. Avevamo avuto entrambi quello che volevamo. Quando cominciai a venire, la scopai più forte che potei e lasciai che il mio orgasmo le riempisse l’intestino. Lei sorrise quando lo feci. Le ragazze sanno quello che vogliono. Quando il ritmo rallentò, entrambi prendemmo un lungo respiro e lasciamo che i nostri corpi sudati prendessero un po’ di riposo. Avrei voluto che passassimo tutta la notte insieme, ma non si poteva.

Mentre il mio cazzo si ammorbidiva, con riluttanza uscii da lei e la bacia i di nuovo. Eravamo entrambi coperti di sudore. Le presi la mano ed incrociammo le dita. La stanza era silenziosa e sembrava che avessimo scopato per ore. Taz, ti amo, davvero. ‘Mmmmm’ rispose lei.

Mentre ero in bagno a fare una doccia, le venne dietro di me e mi baciò la schiena. Ci guardammo nello specchio del bagno. Avevamo entrambi l’aspetto di due scopatori. La testa del mio cazzo era raggrinzita e c’erano ancora i resti del mio orgasmo. Lei mi tenne a lungo, rilassandosi contro la mia schiena con gli occhi chiusi. I suoi capelli erano in disordine ed io mi sentivo fiacco per averla scopata e per via del raffreddore. Mentre stavamo in piedi, mi sembrò che lei volesse che tornassi nel letto, perché mi tirava verso la porta, ma non potevo farcela, per quanto avrei desiderato farlo.

Odiavo deluderla, ma l’avrei mandata a casa.

Mi voltai, la baciai con la lingua e le dissi che saremmo stati sempre il papino e la sua bimba.

Alcuni giorni dopo le parlai al telefono e le mi disse quando dolorosamente bene si sentissero la sua figa ed il suo culo per alcuni giorni. Aveva anche detto al suo boyfriend che aveva fatto sesso con me e che il il suo culo e la sua figa potevano ancora sentire quanto forte l’avevo scopata. Gli disse che mi aveva chiamato papino. Non le importava come lui si sentisse in proposito, perché lui non la trattava nel modo giusto. Sorrisi quando disse che gli aveva detto tutto questo. Le dissi a cosa servono i papini. Mi disse che aveva bisogno di essere scopata in quel modo più spesso, ma sapevo che non sarebbe successo di nuovo con me. La nostra era una relazione a distanza, torppo distanti e bloccati da troppi ostacoli, ma almeno per un breve momento ci eravamo comportati come natura comanda.

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