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Racconti Erotici Etero

un bagno rilassante

By 26 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Avevo avuto una giornata pesante in ufficio, e allora le telefonai dicendole che sarei rincasato più presto del solito perché stanco, nervoso e bisognoso di rilassarmi. Zena mi rispose che avrebbe provveduto volentieri a farmi rilassare. Mangiammo in fretta, i nostri corpi si cercavano e così dopo una mezz’ora davanti alla televisione ci ritirammo nella zona notte.. Zena mi disse: “Ti preparo un bagno caldo cosi’ avrai modo di rilassarti e io ti aiutero’ ….”. Cominciò a far scendere l’acqua nella vasca aiutandomi nell’opera di svestizione. Anche lei si preparo’, si tolse la felpa restando con una leggera maglietta di cotone e sotto nulla se non i suoi seni perfetti e due acini d’uva: i suoi capezzoli. Ben presto il desiderio ebbe il sopravvento sulla stanchezza e prima di entrare in acqua strinsi fra le mie dita quei capezzoli eretti, mentre le sue mani mi tastavano il cazzo e le palle mentre commentava sulla loro durezza e compattezza. Quando l’acqua fu pronta mi immersi e ZENA cominciò un lento ma intenso massaggio. si soffermo’ sui capezzoli scendendo poi sull’asta tesa che emergeva dall’acqua: con lentezza la scappello’ evidenziando un glande rosso ed enorme, poi cominciò a lavorarlo con la mano chiusa in una spugna di crine aumentando il mio stato di eccitazione gia’ quasi oltre il livello di controllo. Tutto quel movimento cominciava a far uscire l’acqua dalla vasca, eccitatissimo mi impossessai delle tette di Zena dopo averle tolto la maglietta.. L’espressione di Zena muto’ e mi impose di stendermi nella vasca a pancia in giu’: cominciò un lungo ed estenuante massaggio sulla schiena partendo dalle spalle per arrivare fino alle natiche e frizionarmi decisa con la spugna.Poi mi prese per le anche facendomi alzare così il culo che a quel punto usciva dall’acqua: il mio cazzo era pronto all’esplosione e quasi venivo a strusciarlo sul fondo della vasca. Si tolse il guanto e mi disse:”Ora ti faro’ rilassare con questa supposta” aiutata dall’acqua mi infilo’ un dito nel culo non trovando ostacoli, dopo un momento di disagio non potei fare a meno di gradire questo servizio e dondolandomi avanti e indietro agevolavo la penetrazione e sentivo prossima la sborrata; Zena se ne accorse, tolse il dito e mi impose di uscire dalla vasca, mi asciugò in fretta e poi mi fece piegare sul bordo della vasca e riprese la penetrazione dicendomi:”Ti piace farti sfondare e allora ti accontento con dose doppia”, infatti mi infilò due dita in modo quasi violento e proseguì”Muoviti avanti e indietro, ora l’uomo sono io”… Di colpo cesso’ di rotearmi le dita nel culo, le tolse e si abbasso a baciarmi fra le natiche infilandomi la lingua nel buco del culo. Non ce la facevo piu’, mi alzai la strinsi forte e la baciai e questa volta piegai lei sul lavandino deciso a prenderla alla pecorina come a lei piaceva; trovai il pertugio della figa e la infilai, anzi scivolai tanto era fradicia, capii che era prossima al godimento guardando il viso riflesso nello specchio sopra il lavandino bastarono pochi movimenti e venne abbandonandosi appagata sul lavandino. Estrassi il cazzo e Zane si inginocchiò cominciando un superbo pompino, lavorando sia di bocca che di lingua, mentre si toccava il clitoride con mosse veloci della mano. Non potevo resistere oltre, le presi la testa fra le mani e venni copiosamente…due…tre…quattro fiotti che ingoio’, poi completò l’opera leccandomi il cazzo e una volta finito mi disse:”Ora ci dobbiamo fare una bella doccia”.

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