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Racconti Erotici Etero

Un bel giochino

By 18 Dicembre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Io e Luca ci conosciamo da una vita, eravamo bambini nello stesso quartiere, seppur con età differenti. Il tempo è passato ma la nostra amicizia particolare non è mai cambiata, siamo stati amici di sesso senza nessuna complicazione sentimentale, ‘solo il meglio per noi’ amavamo dirci e così è sempre stato. Una sera delle tante, ci diamo appuntamento per uscire a cena con gli amici in una discoteca che conosciamo e in cui ci divertiamo un sacco. Mi passa a prendere alle 20, ma come al solito sono in ritardo e suona il campanello che sono ancora in intimo, truccata, ma con ancora mille dubbi sull’abbigliamento. Lo faccio salire senza preoccuparmi di coprirmi, mi conosce meglio di me stessa. Sulla soglia di casa si blocca e mi guarda malizioso ‘ciao passerona, non sei ancora pronta?’ i nomignoli tra di noi in privato, non sono mai molto raffinati ‘no, mio bel cazzone, non ancora, aspettavo te per un consulto sull’abbigliamento: mi vuoi sexy provocante o puttana vogliosa?’. Si siede vicino al tavolo da pranzo sul quale trova una bottiglia di vino ancora fredda, che avevo stappato e gustato intanto che mi preparavo, se ne serve una generosa quantità direttamente nel mio bicchiere. ‘Direi che stasera ti voglio sexy provocante, magari per la puttana vogliosa rimediamo più tardi’ mi dice strizzandomi un occhio. So già che la serata finirà con una bella scopata. ‘ok, vado a vedere cosa posso proporti’ e mi dirigo in camera da letto, dove ho già riversato metà del guardaroba sul letto, nell’indecisione. Ripercorro tutti i vestiti e ne scelgo uno nero, un tubino aderente, ma non troppo con una generosa scollatura sia sul davanti che sulla schiena, che mette in risalto i miei seni e il mio sedere. Sto per indossarlo, quando vedo Luca comparire sulla soglia della camera da letto, si appoggia allo stipite della porta con le mani in tasca ed il sorriso sornione’ Quel sorriso lo conosco bene’ ‘hai voglia di giocare?’ ‘Dai Luca, siamo già in ritardo, non possiamo sempre arrivare per ultimi!’ non faccio in tempo a finire la frase, che mi ha già buttata sul letto, sono a carponi e rido, cercando di darmi un contegno fingendo di non voler assecondare il suo gioco, anche se so che non sentirà ragioni. Con lui è sempre così, non posso dirgli di no, ogni qualvolta lui abbia proposto anche cose al limite della sopportazione, mi sono sempre fidata di lui, sapendo che il suo unico scopo è il mio ed il suo piacere e non ha mai tradito la mia fiducia, farmi guidare in tutte le sfumature del piacere è stato uno splendido percorso fatto insieme. Quindi anche questa volta mi lascio sfilare il perizoma senza nessuna resistenza se non quella verbale. Mi aspetto che da un momento all’altro mi infili il suo splendido cazzone (il nomignolo che gli ho attribuito, rispecchia la realtà: è dotato di un cazzo fuori dal comune, lungo e grosso e con una resistenza inimmaginabile) nella figa o nel culo, ma sento solo le sue dita bagnate, inumidirmi il buchino e aprirlo ‘non ti scoperò, non ancora’ e nello stesso momento sento introdurre nelle mie viscere, un plug di discrete dimensioni che si blocca dentro di me. ‘Infilati il vestito e andiamo, siamo in ritardo!’ Sono esterrefatta, vuole farmi uscire con quel coso infilato nel culo?!? Oddio come farò a camminare? I pensieri si affollano nella mia mente e i dubbi sono infiniti, ma una sculacciata mi riporta alla realtà ‘ti vuoi muovere? Infilati il vestito e lascia perdere il perizoma, non ti serve’.
Mi rialzo dal letto e d’istinto porto una mano per tastare la parte esterna di quel giochino, conficcato dentro di me, che già comincia a regalarmi emozioni; la parte esterna è completamente piatta e anche se avessi scelto un vestito aderentissimo, non si vedrebbe, è stato studiato apposta per essere nascosto sotto i vestiti.
Mi infilo il vestito, calzo le mie scarpe con tacchi a spillo 14 cm e sono pronta. Un’ultima occhiata allo specchio e vado in cucina dove Luca sta sorseggiando il vino. Posa prontamente il bicchiere, si alza in piedi e mi prende per mano guidandomi, con passo deciso, fuori dalla porta di casa. Camminare, ora che il mio corpo si sta adattando a questa intromissione, sta diventando piacevole, ma non oso immaginare quando dovrò sedermi o ballare’
Arriviamo alla macchina e mi siedo scoprendo che sono eccitata nel sentire ben presente e piantato dentro di me il plug che si muove con i miei movimenti. ‘Come sto?’ ‘Sei splendida, ma togliti quel sorriso dalla faccia, sembra che hai un cazzo in culo’ Ridiamo come due pazzi e nella serata fresca primaverile, con l’aria che mi sferza i capelli nell’auto cabrio buttata a tutta velocità nelle strade, mi fa riprendere il controllo.
Arriviamo al locale, gli altri sono già tutti al tavolo e ci apprestiamo a scusarci, salutando tutti, con un’infinità di battute nei confronti dei continui ritardi che abbiamo, quando arriviamo insieme.
La cena procede nel migliore dei modi, la compagnia è ottima, le risate assicurate ed io quasi dimentico il plug nel mio culo. Luca è sempre vicino a me, mi accarezza una mano o la sua mano si appoggia alle mie gambe, mentre conversa con gli altri, all’apparenza siamo due ottimi amici di vecchissima data, i nostri amici hanno sempre sospettato, ma non hanno mai avuto nessuna certezza dei nostri rapporti intimi. Arriva il dolce e la sua mano si fa più audace, risalendo le mie gambe fino ad arrivare alle mie labbra, che accarezza e si insinua a titillare il mio clitoride che risponde immediatamente al suo tocco ‘Come va?’ i suoi occhi sono dentro i miei ‘benissimo grazie’ gli rispondo con un sorriso dolce e sexy. Scosta la mano e le conversazioni continuano fino alla fine della cena’ Non so dove vuole arrivare, ma per il momento questo gioco mi piace, continuiamo a parlare con tutti, ma quando i nostri occhi si incontrano sono scintille, la carica erotica che c’è tra noi è palpabile, ma fortunatamente solo per noi, solo noi due sappiamo il vero significato dei nostri sguardi. La cena finisce e ci spostiamo al tavolo della discoteca, con i divanetti. Mi ritrovo seduta a parlare con l’ultimo arrivato, il nuovo fidanzato di una delle ragazze, che mi sta raccontando del suo lavoro di ingegnere informatico per una compagnia telefonica. E’ entusiasta del suo lavoro e mi spiega delle difficoltà che incontra per il posizionamento di nuove antenne, fingo interesse sorseggiando il bicchiere di spumante ascoltando parzialmente ciò che mi sta dicendo. Un terremoto mi scuote da dentro e non trattengo il bicchiere che lancio in faccia al mio interlocutore. Sono pietrificata, il plug dentro di me sta vibrando e di fronte a me ho un ignaro personaggio che, attonito dal mio comportamento, si ritrova spumante sulla camicia ‘Che cazzo fai?’ non so cosa rispondergli se non ‘Scusa’, ma mi scappa da ridere e noto dietro di lui Luca che ride a crepapelle. Lo fulmino con lo sguardo e mi soccorre, prendendomi per un braccio ‘Non ti senti bene, vieni, ti porto a prendere una boccata d’aria’. Sta ancora ridendo ed io sono combattuta tra l’ira nei suoi confronti, l’eccitazione che mi da la vibrazione che viene dalle mie viscere e l’ilarità della faccia del malcapitato che si è ritrovato una pazza furiosa che, nel bel mezzo di una conversazione sul suo lavoro, gli ha tirato in faccia un bicchiere di spumante.
Luca mi trascina per il locale, io fatico a stare al passo, ma non si dirige verso l’uscita del locale, ma verso i bagni.
Mi spinge dentro al bagno delle signore e chiude la porta a chiave, si gira verso di me e sta ancora ridendo. L’ira in me prende il sopravvento ‘Spegni sto coso! Guarda cosa mi hai fatto combinare!’ lo dico prendendolo a manate sulle spalle. Mi blocca le mani, mi gira facendomi piegare sul lavandino e mi alza il vestito ‘Sei uno spettacolo impalata in questo modo’ mi accarezza il culo e lo spegne. Le sue mani mi accarezzano l’apertura della figa che, nonostante l’ira, è gonfia e bagnata, e poi il clitoride. Mi conosce troppo bene e sa quali punti toccare per mandarmi in extasy, come adesso so che vuole regalarmi un orgasmo. Il ritmo delle sue carezze aumenta facendomi avvicinare inesorabilmente al punto di non ritorno ‘non fermarti, ti prego’ troppe volte mi ha portato al limite e mi ha negato il piacere, ma questa volta non sembra intenzionato a fermarsi. Il plug ha un movimento, penso che l’abbia riacceso, ma la sensazione non è di vibrazione come provata precedentemente, è più come se si stesse gonfiando dentro di me’Oddio si, godo, le sue dita sono dentro di me e sul mio clitoride, lavorandomi sapientemente, mentre il plug nel mio culo ha raggiunto un livello che mi sento piena, tanto da voler spingere per espellerlo, ma la sua forma me lo impedisce. L’orgasmo è maestoso, mi scuote completamente, tanto da perdere quasi i sensi e non riesco a reggermi in piedi. Le sue braccia mi sorreggono finché non riesco a calmarmi e riprendere un ritmo regolare. Mi fa appoggiare contro di lui e mi bacia, le sue mani sono sul mio culo ed una sta armeggiando con l’aggeggio gonfio, lo sento che lo muove e con un colpo lo estrae lasciandomi una sensazione di vuoto e di apertura immensa. Mi mostra il plug, è a forma di cono con la parte che rimaneva all’esterno del mio corpo che si richiudeva per poi riaprirsi e mi ricorda la forma del simbolo picche delle carte da gioco. ‘Guarda quanto te l’ho gonfiato dentro e tu, hai goduto come una puttana’ sei la mia troia preferita’. Lo sgonfia sotto i miei occhi, mostrandomi un piccolo telecomando che ha nella sua tasca ‘Girati e piegati sul lavandino, te lo rimetto, ti voglio piena per tutta la sera’. Ubbidisco e mi alzo il vestito mostrandogli il culo, che immagino non sia ancora tornato delle dimensioni normali. Me lo infila e mi risistema il vestito ‘Ora andiamo, la serata danzante ci aspetta!’
Usciamo dal bagno, la mia faccia è paonazza, per la vergogna e per l’orgasmo. Gli sguardi delle ragazze che sono nell’antibagno sono un misto tra disapprovazione e invidia, ma me ne frego e continuo a seguire Luca che mi riconduce al tavolo, dove non vedo il povero ragazzo che ho lavato con lo spumante e la sua ragazza. Balliamo e Luca mi si struscia dietro facendomi sentire la sua eccitazione prepotente proprio dove il plug finisce, regalandomi ulteriore eccitazione. La serata finisce, salutiamo tutti e risaliamo in macchina. La notte ormai ha rinfrescato l’aria e Luca chiude la capotta dell’auto, avviando il motore. Si slaccia e cala i pantaloni, rivelandomi il suo cazzone maestoso, mi prende la testa, spingendomi la mia testa sul suo cazzo che inizio al leccare e succhiare con avidità ‘non farmi godere o te ne pentirai!’ le sue promesse sono sempre state mantenute, quindi gli faccio un bocchino, non troppo profondo, regalandogli piacere, ma senza farlo godere. Armeggia di nuovo il telecomando e sento l’aggeggio che inizia a gonfiarsi di nuovo, raggiunto credo, il livello massimo, inizia a vibrare. Non resisto e porto una mano nella mia figa iniziando a masturbarmi ferocemente e continuando a spampinarlo per tutto il tragitto ‘non godere! Aspettami!’ smetto di toccarmi e gli porto le mie dita alla bocca per fargli gustare il mio sapore, che lecca avidamente ‘adoro il tuo sapore’.
Arriviamo finalmente a casa mia, fatico a scendere dalla macchina, l’aggeggio infernale continua ad essere di dimensioni considerevoli e non smette di vibrare, sconquassandomi. Mi ritrovo a camminare quasi a gambe aperte, faticando a mantenere l’equilibrio sui tacchi. Luca mi sorregge aiutandomi a camminare, si sta divertendo un modo a vedermi in difficoltà. Entriamo in casa, mi libero del vestito e del reggiseno e mi dirigo in camera da letto e buttandomi a pecora sul letto. Luca si è già liberato di tutti i vestiti e tiene in mano solo il telecomando. In un attimo è dentro di me, facendosi strada nel poco posto rimasto nella mia figa, con ancora il plug completamente gonfio dentro il mio culo. La sensazione di pienezza non ha eguali, mi scopa con foga e ferocia, sembra indemoniato e io raggiungo un altro orgasmo estasiante. La vibrazione cessa, ma è ancora completamente gonfio dentro di me. Con il suo cazzo ancora conficcato, armeggia con il giochino, lo vuole estrarre, ma fatica nell’impresa, le dimensioni che ha raggiunto sono notevoli. Lo afferra con forza, tira e riesce nell’impresa. Urlo, il misto dolore e piacere è incontrollabile, ma non faccio in tempo a riprendermi, che il suo cazzo ha preso il posto del plug, inserendosi completamente all’interno senza nessuna fatica. ‘Ti ho aperta come non sei mai stata!’ e ri inizia a scoparmi con foga, appoggiandosi su di me e prendendomi anche il clitoride gonfio, masturbandomelo come fosse un piccolo cazzo. Le sue braccia forti mi avvolgono, mi piace quando mi fa sentire alla sua mercé e piace anche a lui avere il pieno controllo del mio corpo. ‘Godi con me’ il suo sussurro arriva al centro del piacere e seguo la sua voce, le sue mani e il suo cazzo verso l’orgasmo. Una prima forte contrazione e il primo fiotto di sborra calda mi fa esplodere insieme a lui e gli inondo la mano mentre lui mi riempie il culo di sborra. Continua fino a scaricarsi completamente dentro di me. Ci accasciamo esausti ancora uniti l’uno dentro l’altra, appagati, ma sfiniti. ‘Ti adoro mia splendida troia’ e ci addormentiamo.

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