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Racconti Erotici Etero

Un canto urgente

By 27 Maggio 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Dice Margaret Mazzantini che il problema &egrave l’inizio, &egrave come partire’Dev’essere un po’ come in un viaggio, quando torni da una vacanza di dieci, dodici giorni e avresti da raccontare per mesi, per anni, perché tutte le storie si accumulano e diventano un libro che va scritto, in qualche modo, va fatto vivere’

Così anche adesso, cosa vi dico? Da dove comincio’potrei basarmi sulle domande giornalistiche (le 5 W, non sapendo l’inglese non sono neanche sicuro di ricordarmele bene) o magari affidarmi al caso, sollevare il tappo che occlude i miei pensieri e dare libero sfogo al fiume che ho dentro, come direbbero gli psicanalisti (direbbero così?), o potrei’

Ecco posso accorgermi che ho poco tempo, che sento l’urgenza di tanti impegni di tante cose, questo &egrave già un inizio, sì perché tutto &egrave cominciato così, mi sono innamorato di lei e dopo, per colmare il vuoto, ho sentito l’urgenza di fare di più, e in un viaggio (rieccolo) mi sono fissato di andare oltre, di soddisfare l’urgenza’Sai quegli annunci che trovi dappertutto, ‘giovane bellissima’ eccetera eccetera, ecco se sei in vacanza, da solo in una grande città, capita di chiamare, e magari di andare in centro alle 7 di sera, d’inverno’e sali le scale e il cuore batte ancora più forte del tuo respiro, e si apre una porta e una ragazza in jeans ti sorride, &egrave lei e tu appena entri dici ‘guarda io non l’ho mai fatto, non so fare niente’, e poi in una stanza lei si spoglia, non hai mai visto una donna così da vicino, anche se ormai hai 28 anni ma che importa, ognuno al suo momento’e niente baci ma il suo sorriso che capisce la tua ansia, e lei si china su di te (‘hai tu il preservativo vero?’ ‘sì’ e sorride ancora) e tu accarezzi quel sedere, i suoi capelli sono splendidi vorresti tante, tante cose, tutto ciò che vedi nei film e un po’ di bianco dentro la plastica e ti rivesti, esci e fuori ci sono uomini donne, turisti’E poi i night club le luci sfolgoranti, i corpi gli abbracci le donne così belle, i tuoi priv&egrave la mano di lei suoi tuoi pantaloni, una pianta per separarvi dal resto del locale, dal resto del mondo e finalmente’finalmente lei ti abbraccia, ti accarezza, ti coccola, e tu ti senti un uomo e vuoi riempirla di te, ancora non baci ma ci sei e ti fai sentire, e la tocchi la esplori anche se sotto quasi non vai, ma ammiri il suo corpo e lo vivi, lo celebri con la tua presenza, baciandola massaggiandola’Ecco da dove inizio, o dove riprendo per dirvi tutto questo, e le parole alla ragazza di cui sono innamorato e che sa tutto ma non mi ama, e schermaglie e lacrime sorrisi, e il cielo grigio di pioggia, afoso incerto tra i colori’Come faccio a continuare, a scendere nel dettaglio, a dire le cose in modo più chiaro’Diciamo che sentivo un canto urgente e ho cercato di darvelo alla meglio, diciamo che &egrave un preludio se vi &egrave piaciuto magari andrò avanti, con qualche particolare in più’non diciamo nient’altro per ora, tra un po’ devo uscire, chissà forse stasera cercherò di fare altre esperienze, aggiungerò altre note al mio canto sempre più urgente’

P.S.: Questo racconto &egrave frutto di fantasia, non &egrave affatto ispirato a circostanze autobiografiche

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