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Racconti Erotici Etero

Un desir ardent

By 12 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Siamo seduti a tavola in un ristorante a lume di candela dove le luci soffuse, la musica new age e una calda atmosfera ci hanno portato ad iniziare un’accesa discussione sul potere della volontà (tu) e del desiderio (io).

‘E tu cosa hai capito?’ mi chiedi con quell’aria di colei che, sicura del proprio fascino crede di avere le carte vincenti in mano.

Così io ti rispondo:

‘Ho capito che qualche volta non si riesce a distinguere la felicità dal dolore. Questa possibilità ci viene data solo molto tardi nella vita a un punto in cui non siamo più in grado di sottrarci alla sofferenza e siamo troppo deboli per rincorrere la gioia.’ E tu ribatti:

‘Che cosa intendi dire? Con la nostra volontà noi possiamo decidere come accendere o spegnere una passione’

Dopo alcuni attimi di silenzio in cui mi ritrovo a guardare il passato come in uno specchio, continuo:

‘Solo i sensi ci aiutano, viviamo attraverso di essi ed &egrave stupefacente come ne siamo soggiogati

Tu cerchi una storia intrigante e trasgressiva ma in realtà la stai fuggendo. Perché vorresti dominare il suo svolgimento e guidarne gli sviluppi secondo la tua volontà,

ma in realtà vuoi giocare senza aver prima stabilito la posta o meglio non rendendoti conto che qualcosa di imprevedibile può sconvolgere il ruolo che ti sei scelta e che non riuscirai più a controllare’

‘Se tu alludi ai sensi sappi che io non ne sono mai stata schiava!’la tua replica.

‘Attenta mia cara ti dimostrerò che prima dell’alba li servirai contro ogni tuo desiderio’

A questo punto mi guardi con un sorriso che, subito mi accorgo dall’impercettibile movimento delle labbra, cerca di nascondere una lieve agitazione. Mentre rimaniamo in silenzio e i nostri sguardi si incrociano in un gesto di reciproca sfida un cameriere si avvicina e ti riempie il bicchiere di qualcosa che distrattamente e, istintivamente, proprio per soddisfare la sete mandi giù continuando a guardarmi dritta negli occhi.

‘Ok! accetto la sfida’ rispondi decisa ora che quel piacevole freddo e vellutato nettare ti rinfresca la bocca lasciandoti un piacevole retrogusto amarognolo.

Ora non riesci più a mantenere fissi i tuoi occhi su di me e improvvisamente non fai tempo ad accorgerti che mentre ti abbandoni al piacere della lingua e del palato la tua vista si annebbia e una voce cresce dal profondo di te : ‘ Stolta hai perduto !’

Quando hai aperto gli occhi ti sei trovata al centro di un’aula semicircolare, una sorta di sala universitaria con i banchi digradanti verso la cattedra.

Tutti i posti erano occupati da persone attente come all’inizio di una lezione particolare.

Improvvisamente mi ha riconosciuto vestito di un uniforme nera mentre in piedi davanti alla cattedra ti osservo con uno sguardo severo.

Poi ti sei resa conto di essere completamente nuda legata ad una croce di santandrea

Nonostante la situazione imbarazzante non hai potuto fare a meno di sfidare il mio sguardo cercando di mantenere una assoluto controllo del tuo corpo.

Poi quasi a risvegliarti del tutto senti chiaramente la mia voce ferma e decisa:

‘Vi presento Sara signori

l’ingenua fanciulla che

si ritiene padrona dei suoi sensi,

mentre non si &egrave resa conto che invece &egrave una schiava dei loro capricci!

Chissà cosa c’&egrave in quella delicata testolina che la porta da essere così presuntuosa e

che cosa ne dite se ora l’aiutiamo ad imparare come ci si comporta ?

C’&egrave qualche volontario che voglia cimentarsi a venire ad ascoltare che cosa questa

arrogante e stolta sventurata vuole dire a sua difesa?’

Fischi, applausi, insulti, riempirono a questa domanda il conclave.

Ecco che ora guardando impotente la folla cominci a tremare, quasi che quella bolgia infernale si preparasse a sbranarti.

‘ Pensate che questa sfrontata fanciulla mi ha sfidato cercando di dimostrarmi che lei ha il potere di dominare le sue emozioni’

Di nuovo risa echeggiano tra gli stalli lignei ferendoti i timpani come un gracchiare di corvi malevoli.

Poi come un sollievo la mia voce con un tono altero e taliente mette a tacere tutto l’uditorio:

‘Pensate che questa imprudente e sfacciata pulcella vorrebbe insegnarci che i sensi non contano e che la nostra mente li può governare! Mentre non si &egrave resa conto che questa sera il suo gusto, il suo udito, la sua vista, il suo olfatto hanno dato vita, aperto porte che la sua sciocca morale teneva chiuse dentro di sé.

Solo il tatto come esperienza principe ancora le manca,

ed ora proprio lei sarà il premio del gioco per il quale voi tutti siete qui intervenuti’

Nuovamente le urla di quella torma lacerano l’aria avvolgendoti in un’atmosfera da follia carnevalesca.

In questo istante finalmente ti sei resa conto di non stare sognando e di essere veramente perduta, pronta a rinunciare a te stessa e di consegnare la tua anima ai carnefici pur di uscire da questo incubo.

Ti senti prendere da una crescente agitazione, di nuovo mi rivolgo a Te:

‘Sara lo sai di non poterti sottrarre alla giusta punizione che ti verrà inflitta, ma sii consapevole che almeno questa notte giungerai alla fine del tuo cammino di apprendimento.

Ora imparerai a servire i sensi che avevi sopito nel tuo corpo.

Loro faranno di te l’essere umano che prima non eri. Ora imparerai a comprendere quanto il tatto, che gli stolti reputano lo strumento più rozzo possa divenire il grimaldello dorato di ogni piacere’

La stanza ripiomba nel silenzio più totale.

Mentre attendi la mia successiva mossa la gola ti brucia e i morsi della sete cominciano a farsi sentire anche se cerchi disperatamente di mettere a tacere le sensazioni che il tuo corpo sempre più insistentemente ti trasmette.

Ma accade qualcosa che per un attimo rallenta la tensione a pochi passi da te compare retta da due commessi un’enorme urna che viene posta sulla scrivania.

Una giovane bendata viene accompagnata al suo fianco mentre uno dei commessi afferra la manovella facendo ruotare la teca panciuta e le biglie colorate che conteneva.

‘vediamo chi sono i fortunati vincitori, i tre messaggeri che si spartiranno questo ambito trofeo’ grida una voce che non riesci ad identificare.

‘Ancora una, ancora una ‘ urla la folla, eccitata da quel gioco di cui tu sola non conosci le regole.

Uno dei commessi legge a voce alta i numeri dei che la sorte ha posto nelle sue mani.

Subito tre uomini escono dai banchi accompagnati da un frastuono che la sala sembra non riuscire più a contenere.

Ora sono davanti a te: il primo un giovane dalla pelle olivastra e dai lunghi capelli ondulati neri, può ricordare uno zingaro uno di quei gitani che parlando con dolcezza ti rubano l’anima e il portafoglio.

Il secondo un negro colossale mostra denti bianchi e labbra carnose ostentando il sorriso del selvaggio che ha catturato la sua preda ed &egrave pronto a venderla al mercato degli schiavi dopo aver abusato di lei;

L’ultimo, un uomo anziano pelato, magro e ossuto, ti spia di sottecchi, con il fare di un usuraio mentre considera l’acquisto di un gioiello che sa di poter avere a poco prezzo.

In questa situazione istintivamente cominci a dimenarti cercando disperatamente di liberarti dalle corde che ti stringono i polsi e le caviglie, una reazione inutile e dolorosa, dal momento che non riesci neanche a girarti su un fianco o arcuare il tuo corpo così immobilizzata su quella croce di sant’Andrea.

Passano pochi attimi e senti ora il battito del tuo cuore crescere mentre vedi una sciarpa di seta nera che viene stretta attorno ai tuoi occhi e subito dopo un bavaglio che ti blocca la bocca.

Ora cerchi di aguzzare l’udito dato che un improvviso silenzio sembra calato intorno a te insieme all’oscurità che ti avvolge. Senti il fruscio di vesti che immagini stanno abbandonando i corpi di quegli uomini e poi senti due mani che cominciano a toccarti ti afferrano i piedi, massaggiando premurose il collo, la pianta e le dita di ognuna delle tue estremità, cercando di riattivare la circolazione, poi incominciano a salire accarezzando i polpacci.

Tendi i muscoli nello sforzo di sottrarti a quel contatto. Tutta la tua attenzione &egrave concentrata a quel muoversi lento delle mani sulle tue gambe, mani che salgono come granchi a ridosso della marea, fino alle cosce che cerchi vanamente di tenere serrate il più possibile.

Altre due mani ora ti prendono i polsi ripetendo ciò che le prime hanno già fatto. Con le dita cerchi di toccare quel nuovo essere, come se potessi fermarle, ma quelle mani sfuggono abili al tuo tentativo di respingerle, scendendo ed accarezzando dall’interno gomiti e braccia.

Avviene tutto rapidamente ti senti spingere all’indietro e ti accorgi che la croce a cui sei legata viene poggiata sul pavimento.

Qualcuno dei tre ti viene sopra e approfittando della tua distrazione per il cambio di posizione, ti apre con una spinta decisa le gambe, incuneando il suo corpo tra le tue cosce, cosicché ti riesce impossibile serrarle nuovamente.Tenti di disarcionarlo sollevando il bacino, ma il tuo movimento viene subito bloccato dalle sue ginocchia, che all’altezza delle cosce ti tengono ancorata alla croce.

Altre due mani cominciano a sfiorarti i seni e poi li stringono brutalmente con le palme delle mani aperte, quindi tirano, pizzicano e stringono i capezzoli fino a farti male.

Poi identifichi una lingua calda e umida che comincia ad esplorarti dal centro del petto fino al monte di venere e di qui si spinge più in basso, sempre più a fondo spingendosi fino a leccare le tue grandi labbra insinuandosi infine nel il clitoride, per torturarti in succhi e morsi sempre più dolorosi. Ora senti un membro palpitante sfiorare e poi sbattere deciso in mezzo alle tue gambe, facendoti vibrare di un desiderio che la ragione cerca vanamente di rinnegare.

Mentre ti chiedi dove sarà il terzo vincitore, ecco che senti qualcosa che devono sicuramente essere delle ginocchia che ti serrano la testa in una morsa. Cerchi di concentrarti in qualcosa che ti porti con la mente fuori dal tuo corpo e sfuggire alla stretta, ma quando ti sembra che si allontanino ecco che riconosci un altro membro scorrere sulla tua fronte per poi scendere sulla benda che ti copre gli occhi, fino a cercare di insinuarsi fra il fazzoletto che ti tiene aperte le labbra che bruciano, indecise fra il bacio e il morso.

Ora il tuo cervello non risponde più al tentativo di respingere questa umiliante situazione, ti senti in preda di una forza oscura che abusa del tuo corpo attraverso le droghe dell’impotenza e dell’immobilità forzata. &egrave inutile cercare di decifrare i sentimenti che ti governano, alla paura, all’orgoglio violato e alla vergogna si mescola un senso di piacere irrefrenabile.

Nel tentare inutilmente di sfuggire ai tuoi persecutori, tendendo ogni fibra del tuo essere verso la rovina e l’orrore che aneli ora accoglierti rapidamente, senti le tue mani aprirsi e chiudersi spasmodicamente. Un inarrestabile desiderio di muoverti liberamente ti assale ma non per opporre resistenza bensì per usare anche tu quelle dita che potrebbero darti il possesso di quei corpi maschi e aiutarti a scoprire i loro punti di piacere. Ti accorgi di desiderare di vedere i tre uomini nudi in piedi davanti a te inginocchiata, di prendere con le tue mani i due membri più piccoli e stringerli con vigore alla base dello scroto, sentendoli palpitare sotto la tua stretta e di aprire la tua bocca senza più bavaglio per afferrare golosamente il membro più grosso quello del negro cercando di ingoiarlo fino a desiderare di sentire le sue palle che ti sfiorano il mento.

Pochi attimi e il tuo desiderio sembra avverarsi , vieni liberata dal bavaglio e la tua testa sollevata da due mani . Rimani però al buio, mentre istintivamente apri il più possibile la bocca per riprendere fiato, ma subito ti senti quasi soffocare da quello che intuisci un enorme membro rugoso, quello del negro immagini. Ora capisci che cosa provino coloro che sono privi della vista e vorresti poter essere uno degli spettatori che ti osservano ingoiare senza resistenza quel grosso sesso eccitato, che prima batte furiosamente sul palato, per poi cercare di aprirsi una strada verso il fondo della tua gola.

L’ignaro non sa quanto vorresti che ti lasciasse libera di succhiarlo e allora cerchi di dimostrarglielo con la lingua, ma prima che tu possa abbandonarti a questa piacevole fantasia arriva la realtà ad inondarti in un mare di sperma che mandi giù cercando di non soffocare.
‘Manda giù ingoia tutto’ senti ordinare dall’uomo ansimante ‘tutto giù ingoia tutto lurida troia’. E tu stordita e dolorante ubbidisci e inghiotti il suo acre sperma, sollevi e allunghi la tua lingua mentre lo senti scivolare via per pulirne la cappella e non sprecarne neanche una goccia.

Capisci quanto ti sei eccitata dagli umori che senti colare fuori dalla tua vulva.

Senza un attimo di tregua, il secondo ospite infila senza sforzo il suo membro arrogante dentro la tua vulva bagnata facendosi largo fra i tuoi succhi trascinando con sé parte delle tue labbra increspate, sconquassando ogni tua fantasia, ti sbatte ora con forza per poi uscire di nuovo e penetrati con violenza, mentre senti più mani che ti palpano prepotenti dappertutto non lasciando inesplorato alcun orifizio, dopo averti sollevato il bacino prima una poi due e infine tre dita vengono spinte nel tuo buchino, muovendosi brutalmente per allargarti fino a farti urlare per il dolore. Ora senti affondare gli ultimi colpi del membro che ti ha penetrato e i suoi gemiti ora che hai la bocca libera si mescolano ai tuoi poi lui viene prima di te ritraendosi e sollevandoti dal peso del suo corpo lasciandoti bruciare una voglia non ancora soddisfatta.

Senti il sangue pulsare forte nelle vene spingendo il desiderio

fino ad un livello insopportabile e vorresti implorare che ti liberino le mani per poter toccarti e quietare il fuoco che ti arde dentro.

Poco dopo un altro gemito annuncia uno schizzo colpire il tuo ventre di un liquido caldo e appiccicoso, lo sperma di uno degli altri due che probabilmente si stava masturbando.

Mentre ti stai chiedendo che fine ha fatto il terzo uomo, probabilmente quello che ritieni il più sensibile e delicato, il più anziano dei tre, l’uomo ossuto e pelato,

senti che una delle tue caviglie viene slegata, ti domandi: forse il gioco &egrave finito senza che tu abbia potuto raggiungere un vero orgasmo?

Ma ecco che ti viene nuovamente stretto il bavaglio sulla bocca, poi due mani ti girano con destrezza su un fianco e la tua gamba libera viene sollevata verso l’alto, le tue natiche vengono aperte e due dita ti frugano dentro per aprirsi la strada, capisci subito che la dissoluzione o l’estasi deve ancora venire. Già sei stata allargata dalle mani che prima hanno palpato ogni angolo del tuo corpo ma ora senti qualcosa di molto duro che lacera piano la tua carne, una precisione chirurgica che non può però impedire di provocarti una fitta lancinante e dolorosa.

Urli selvaggiamente o almeno vorresti ma il bavaglio non ti consente che emettere un suono rauco che ti graffia la gola. Lo senti immobile dentro di te per qualche istante finch&egrave i muscoli dello sfintere si rilassano accettando quel corpo estraneo che li ha forzati , per poi riprendere deciso la sua strada fino ad avvertire il contatto dello scroto tra le grandi labbra. Il movimento avanti e indietro si fa sempre più veloce il membro viene estratto con maestria e poi spinto con brutalità fino al profondo delle tue viscere, nel frattempo mentre con una mano ti tiene stretta per una chiappa con l’altra scende fino al clitoride stuzzicandolo con le dita che poi stringendolo lo muovono freneticamente, facendo crescere in te il desiderio che si stava assopendo. Mentre cominci a inumidirti, quando lui si &egrave fermato non puoi fare a meno di spingere con i muscoli addominali le natiche contro il suo bacino, con mosse brevi e ritmiche che lo portano ora distante ora vicino alla tua nuca sulla quale un respiro sempre più affannato viene a posarsi. Ora finalmente ti abbandoni completamente al piacere e cerchi di trattenerlo mentre si ritrae e di aprirti al suo riaffondare.

Il dolore si &egrave completamente dissolto nel calore che il ritmo di quel lungo membro caldo e pulsante ha fatto crescere dentro di te.

Non avresti mai pensato di godere così in un modo tanto umiliante quanto più esaltante,

ogni volta che le tue viscere vengono scosse nel profondo percepisci una sensazione di appagamento mai provato prima, la consapevolezza di un annullamento totale del proprio sé.

Così inaspettato arriva il vertice dell’ascesi.

Il tuo corpo sussulta come colpito da una scarica elettrica, in un susseguirsi di incontrollabili spasmi. Nell’impeto dell’orgasmo non puoi fare a meno di stringere i tuoi muscoli, serrando dentro di te il suo sesso ormai prossimo al culmine del godimento che averti dai suoi gemiti ininterrotti. Per sentire infine, dopo un ultimo frenetico assalto, il suo membro vibrare in spasmi e irrorare nel profondo del tuo intestino un liquido caldo, che ti riempie fino a sgorgare fuori e mischiarsi ai tui umori, che colano dalla vulva ancora grondante del tuo orgasmo.

Ormai persa nell’oblio del piacere estremo &egrave venuto il momento della tua resa:

‘Siete tutti testimoni questa cagna ha goduto’

Una voce grida istericamente, subissata da applausi, urla, schiamazzi.

Un’altra ‘lasciatela a noi che tutti possiamo godere insieme a lei’.

Poi improvvisamente una voce decisa e autoritaria:

‘Il gioco &egrave finito ! Sara ha superato la prova’

Senti che qualcuno cerca di slegare la tua benda e il tuo bavaglio.

Non sai immaginare chi abbia avuto pietà di te cosicché quando rivedi la luce non puoi fare a meno di stupirti per l’ennesima volta.

Sei distesa supina su un grande letto lenzuola di seta rosa accarezzano la tua pelle nuda

La luce proviene da tante piccole candele che circondano il letto, sei attratta da un profumo caldo e coinvolgente di piante aromatiche e selvagge , istintivamente fai per muoverti per renderti conto sei stai ancora sognando o sei veramente sveglia e così ti accorgi che i polsi e le caviglie sono bloccati con delle ruvide corde ai quattro angoli del letto.

Il tuo respiro si fa più intenso quasi a rallentare quello stato di crescente agitazione, non riesci a capire dove ti trovi e che cosa ti aspetta ora, ma &egrave l’udito ad essere attirato da un onda di suoni che dopo un inizio dai toni bassi cresce in breve tempo avvolgendoti e trasportandoti lontano, una miscela di ritmi orientali e vibrazioni tecno,

il lamento di un violino si alterna a una voce sensuale e a percussioni che scuotono il tuo corpo provocandoti brevi scosse e brividi, le senti penetrarti fino a risvegliare la tua sessualità con un calore che dalle cosce ti sale al cervello alimentando il tuo desiderio di essere penetrata in uno qualunque dei tre orifizi che ormai l’eccitazione ha stimolato al massimo. E mentre cerchi di inumidirti le labbra con la lingua per l’arsura e di curvare la schiena nel vano tentativo di liberarti

qualcuno appare sulla soglia e si siede sul letto al tuo fianco.

I nostri sguardi si incrociano e prima che tu possa parlare ti metto il palmo della mia mano sulla bocca. Non reagisci e ti abbandoni mentre incomincio a far scorrere lentamente le dita dell’altra mano sul tuo viso per poi scendere fino a stuzzicarti i capezzoli , poi la mano sulla bocca viene tolta e le mie labbra si avvicinano per posarsi sulle tue””’

dapprima un tocco lieve

poi un succhiarsi le labbra

denti che si scontrano

che morsicano delicatamente

le labbra dell’altro

ed ecco e lingue che si sporgono cercando di aprirsi un varco

nella bocca dell’altro

lingue che si esplorano

che si respingono,

poi divenne come un gorgo

una penetrazione reciproca

uno scambio di umori e di energie

fino a scoprire la smisurata voce dell’estasi dei sensi

Ora finalmente,in una perfetta sintonia,

il tatto si confonde con la vista

l’udito e l’olfatto,

tutti i sensi sono riuniti in unico sentire

il mondo esterno si unisce perfettamente

con quello interno

e la parte conscia con quella inconscia

fino ad una assoluta trasparente Unità.

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