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Racconti Erotici Etero

Un incontro da…rete

By 6 Marzo 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Circa due anni fa, per un certo periodo ho frequantato una chat, “Messenger di Yahoo”. Forse alla ricerca di qualche cosa di nuovo. Accadde che un giorno, era verso l’inizio dell’estate 2002, conobbi in stanza una ragazza, che per ovvi motivi chiamerò Giulia, la quale, il caso volle, chattava dal palazzo di fronte al mio. Così dopo circa una oretta che ci scrivevamo decidemmo di scendere per un caff&egrave.

Lei, molto provocante, &egrave una persona molto affabile e carina e a prima vista non avrei mai immaginato quello che sarebbe successo di lì a poche ore.

Così, mentre la conversazione procedeva amabilmente, le proposi se la sera ci volevamo rivedere per andare a prendere una birra. Lei, accettò immediatamente e così, quella sera, verso le 22.30 la andai a prendere a casa.

Appena salita in macchina, notai immediatamente il suo abbigliamento: vestito di cotone elasticizzato aderente, sandali con tacco a spillo altissimo e, siccome l’abito era trasparente, notai che il suo perizoma era costituito da una catena. La cosa mi incuriosì molto ma, per pudore non feci nessun commento, se non quello di farle dei complimenti per il suo splendido e provocantissimo decolté. Così le proposi di andare a prendere le birre per poi andare su una spiaggia molto suggestiva nelle vicinanze anche perché la serata era molto afosa. E così fu.

Subito, arrivati li ci sedemmo sulla sabbia e lei, alzandosi leggermente il vestito nel calarsi mi fece intravedere il suo perizoma, molto striminzito, e si sedette, di schiena davanti a me appoggiandosi alle mie ginocchia.

A quel punto iniziammo una piacevole conversazione e lei, di tanto in tanto, nel girarsi mi faceva vedere il suo seno, a stento contenuto dal reggiseno.

Senza dare nell’occhio, aprii le gambe e la feci poggiare con la schiena contro il mio petto e con il sedere in corrispondenza del mio pene.

Da dietro avevo sempre di più una splendida visione dei suoi seni e fu in qual momento che notai che i suoi capezzoli erano diventati turgidissimi. Questa visione, di una sconosciuta, mi fece eccitare tanto che lei se ne accorse e inizio, prima leggermente, e poi sempre più esplicitamente a strofinarsi con il sedere contro la patta dei miei pantaloni.

Ad un certo punto, Giulia si fermo e girando leggermente la testa mi guardò negli occhi e mi disse: “vedo che ti faccio proprio un bell’effetto…” ed io, un po’ per imbarazzo, un po’ perché mi trovavo in una situazione nuova non ebbi la forza di dire niente.

Fu lei a rompere gli indugi, e ripoggiandosi contro il mio petto, mise le sue mani dietro la schiena e mi inizio a toccare.

A quel punto il ghiaccio era rotto.

E io da dietro le iniziai a toccare la fica con tutte e due le mani. Subito si bagno e iniziò ad ansimare, provocando in me una erezione sempre più forte e aumentando sempre di più il movimento delle nostre mani.

Benché vicino a noi ci fossero altre coppiette e gente che passeggiava al chiaro della luna, Giulia mi sbottonò i pantaloni e mi caccio il pene fuori e sempre di schiena inizio a masturbarmi sempre con più vigore.

Io, continuavo a toccarle il clitoride e le labbra, quando lei tolse una delle mani dal mio pisello e premette con la sua le mie mani fino a farsi enrare dentro tre dita.

A quel punto l’eccitazione fu fortissima e le chiesi se volevamo appartarci dietro degli scogli. Non mi rispose. Si alzo mi prese per mano e mi condusse dove le avevo indicato senza dire una parola. Mi spinse con la schiena contro lo scoglio si inginocchiò e si esibì in un fantastico, benché breve pompino visto che dopo pochi minuti le arrivai sul viso.

Soddisfatto, le chiesi di andarcene in un alberghetto non lontano da dove eravamo. Mentre ci dirigevamo verso il tanto agognato letto, continuammo a masturbaci a vicenda in auto.

Ad un certo punto, Giulia, eccitatissima prese la bottiglia di birra che avevamo con noi e se la infilò in fica procurandosi un orgasmo e mentre veniva si fece promettere che appena arrivati in albergo la avrei leccata fino a sfinirla. E così fu. Non entrammo neanche nella stanza che la sdraia sul letto e le inizia a leccare il clitoride, poi la girai e mi produssi in una lunga leccata del culetto sodo e del suo bellissimo buchetto. Così appena sentii che stava impazzendo, a me stava per esplodere nei pantaloni, le poggiai il mio enorme glande sul buchetto e inizia a scoparla nel culo, poi in fica, poi ancora nel culo, dove le arrivai copiosamente. Andammo avanti così per tutta la notte.

Fu una esperienza fantastica che ripetemmo per molte volte quella fantastica estate del 2002.

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