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Racconti Erotici Etero

un incontro fortuito

By 18 Novembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Che stupidi che siamo noi uomini, basta un pò d’amore e non ci accorgiamo dei piccoli evidenti segnali … così &egrave accaduto, al tuo fidanzato, perso nei tuoi lineamenti da dolce ragazza, sognando già un futuro con te che non si &egrave accorto di come il viaggio vinto per un week end nel castello piemontese sia solo una mia mossa per possederti alle sue spalle … e magari non solo.

E’ così che tutto &egrave iniziato: al vostro atterraggio a malpensa, vi stavo aspettando, in completo elegante, nella figura dell’accompagnatore personale e di lusso … caricati i vostri bagagli sulla jaguard appositamente noleggiata ho chiesto a te di salire davanti, evidenziando come avrei potuto rendere piacevole il trasferimento presso la location … ha insistito anche quell’ingenuo del tuo fidanzato, povero stolto!

Durante il viaggio, sapendo delle mie intenzioni e dalla presenza del tuo lui, sembravi preoccupata, ma l’eccitazione di sentire il tocco delle mie mani sulle tue gambe ha preso il sopravvento … il bracciolo rialzato copriva ogni movimento, e il mio continuo descrivere i paesaggi circostanti, impedivano agli occhi del dolce cornuto di scorgere la mia mano che scavava nella tua fica ormai esposta alla danza delle mie dita …
Nell’aria un frastuono di parole a te incompresi …
Nel tuo corpo, le sensazioni di paura ed eccitazione che le mie dita ed il tuo compagno ignaro, a meno di un metro da noi, ti regalavano …
Nei tuoi pensieri, solo le parole semplici scritte all’interno della brochure che ti avevo consegnato all’ingresso in auto … “per due giorni, sarai la mia puttana!”
Giunti nei pressi della destinazione, ritirai la mano, lasciandoti
eccitata e completamente aperta, madida di umori … “Spero di non
avervi annoiato con le mie parole e spero che il tragitto si stato
di vostro gradimento” dissi, rivolgendomi direttamente al tuo
fidanzato. “Per nulla annoiato, tutto molto interessante” rispose
lui. “Tutto come mi aspettavo” hai aggiunto tu con un pizzico di
malizia nella voce.
Scaricati i bagagli vi ho accompagnato in camera: una suntuosa
stanza con letto matrimoniale a baldacchino, sapientemente
arredata in stile d’epoca, in tema con il castello in cui eravate
ospiti.
Neanche tu, all’epoca sapevi che all’interno erano situate delle
telecamere. Proprio grazie a quell’espediente, vi ho visto
fare l’amore nella vasca da bagno, e ti ho visto gemere durante ogni suo affondo fino a raggiungere l’orgasmo, incitandolo a prenderti, a scoparti a usarti come una donna da strada, supplicandolo di entrarti dietro … mentre lui si, forse eccitato dalla tua passione, non &egrave riuscito a trattenersi e ti ha inondato la fica. Stremato si &egrave trattenuto per rilassarsi nella vasca e tu sei uscita a disfare i bagagli; sapendo questo particolare ne ho approfittato, ed ho portato l’omaggio della casa: aperitivo di champagne, servito in flute con crostini di salumi, paté di olive, bruschette, sapientemente decorati.

Hai aperto la porta in accappatoio e mi hai accolto con stupore per la mia audacia, annunciando ad alta voce il mio ingresso “Amore, il Sig. Marco ci ha appena portato l’aperitivo di benvenuto.” “Ringrazialo, mi godo ancora cinque minuti in vasca, e arrivo” … infilando una mano dentro il tuo accappatoio e stingendoti con forza il seno ti ho sussurrato “cinque minuti mi saranno sufficienti!” … con l’altra mano ho estratto il mio sesso dai pantaloni … “…non qui … non adesso …” mi hai supplicato, ma la tua voce e il tuo corpo erano in disaccordo … i tuoi occhi chiusi, le tue mani appoggiate al tavolino, il tuo bellissimo fondo schiena sporto indietro chiedevano di essere presa, sbattuta, violata … e così ho fatto! Il mio cazzo si &egrave infilato nel tuo culo ancora umido dal bagno … le mie dita torturavano alternadosi i tuoi capezzoli e la tua bocca, infilandosi come se fossero un secondo fallo … i tuoi gemiti sommessi, l’eccitazione accumulata durante il viaggio, la situazione, i colpi profondi e decisi mi hanno portato ad un orgasmo violento seguito subito dopo dal tuo … ho raccolto la prima parte del mio seme fuoriuscire dal tuo intestino e te l’ho portato alla bocca. Sapientemente hai assaporato il mio piacere.

In silenzio ci siamo salutati. Subito dopo ti sei recata in bagno … “Amore, ma quanta roba avevi … sto ancora gocciolando, sei proprio un porcellino …” e ti sei ripulità nel bidé.

dedicatomi da un caro amico’.commenti a taniapasserina@yahoo.it

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