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Racconti Erotici Etero

Un risvolto interessante

By 28 Luglio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

“E’ stato…interessante.”
“Interessante”, quante cose possono celarsi dietro un termine banalissimo. Quante volte mi hai sentito pronunciarlo a voce bassa e quante volte ti ha fatto arrapare perché sai bene che il mio “interessante” sta a significare che mi hai fatto godere da matti.
“Solo interessante?” mi chiedevi le prime volte, prima di capirne a pieno il senso. Ora ogni occasione &egrave buona pur di farmelo dire.
Siamo entrambi completamente sudati, sfiniti dall’amplesso appena consumato.
“Il tuo nuovo look mi piace molto, non lo avrei mai detto”, ti riferisci alla mia figa depilata quasi completamente.
“Hai visto? Uomo di poca fede! Devi sempre fidarti di me, ti ho mai deluso?”
“No, mai. E, visto che il mio cazzo &egrave tornato in tiro, non deludermi nemmeno ora.” mi dici e, afferrandomi per i capelli, porti la mia testa tra le tue gambe. Quanto ti piace che ti succhi il cazzo. Certo, in vita mia non ho conosciuto nessun uomo a cui non piacesse, ma tu ne hai una vera e propria predilezione. Anche in questo andiamo perfettamente d’accordo. Tanto quanto a te piace riceverlo a me piace farlo. Vederti perdere completamente la testa &egrave per me un piacere unico. La sesta che la natura mi ha donato mi permette di alternare la bocca con il mio generosissimo seno e questo ti fa impazzire…leccare la cappella che spunta dalle tette…quanto mi piace, se &egrave possibile piace più a me che a te.
Mi sto ancora dando da fare quando lo squillo del tuo cellulare rompe l’incantesimo.
“Perdonami, ho dimenticato di spegnerlo.”
“E’ lei, vero?”
“Sì.”
“Rispondi.”
“Sei pazza?”
“Ti ho detto di rispondere!”
“Pronto, ciao tesoro. Sì, il cellulare era nella ventiquattro ore e l’ho sentito squillare appena in tempo.” sei al telefono con la tua fidanzatina, mi guardi con aria perplessa e non ti spieghi perché ho voluto che rispondessi. Poi i tuoi occhi incrociano i miei e capisci, ma ormai &egrave troppo tardi, ho già ripreso a passarti la lingua su tutta la lunghezza del cazzo, a baciare dolcemente la cappella prima di cominciare a succhiare velocemente.
“Come dici scusa? Non ho capito, c’&egrave poco campo…Pronto?!?” e riattacchi. “Sei una stronza, cosa credevi di fare?”
“Io? Solo farti godere. Niente di diverso da quello che faccio ogni giovedì pomeriggio da quasi un anno a questa parte! Fare quello che lei non si sogna nemmeno lontanamente di fare, perché non vuole o magari, più semplicemente, perché non ne &egrave in grado. Se lei fosse capace di soddisfarti, perché ora staresti qui con me?”
“Sei la solita insolente. La solita, puttana, insolente. Ma ti farò passare la voglia di comportarti così, vedrai…”
Quanto mi piace farti incazzare, ricordo ancora la nostra prima scopata post incazzatura. Fu meraviglioso. Ti presentasti a casa mia dopo una lite furiosa al telefono; avevo annullato all’ultimo momento un nostro incontro per partecipare ad un convegno su Noam Chomsky e tu non riuscivi a spiegarti come potessi preferire una cosa tanto noiosa a te.
“Sei un ignorante. Non sai nemmeno chi sia Chomsky e ti ritieni pure in grado di poter parlare…”, la discussione degenerò in brevissimo tempo, fino a che riattaccai senza nemmeno darti il tempo di ribattere. Nemmeno un’ora dopo mi sbattevi contro la parete del mio soggiorno facendomi urlare di piacere e venire come mai prima di allora.
“Quante volte ti ho detto che non devi giocare con me? Non provare più a farmi uno scherzo del genere” e con un solo colpo, violento, sei dentro di me. Cominci a muoverti velocemente, entri ed esci dalla mia figa sbattendomelo fino in fondo. Percepisco la tua voglia di farmi male, di farmi pentire di ciò che ho fatto ma non ci riesci. Come potresti del resto? Io adoro essere scopata in questo modo. In passato mi sono anche chiesta se ci fosse qualcosa di sbagliato in me, perché mi piacessero certe cose. Poi ho accettato la mia natura concentrandomi solo sul piacere che mi da essere trattata così.
“Credi di farmi male? E’ solo questo quello che riesci a fare?”, ti istigo, incitandoti ad aumentare l’intensità di questa, già fin troppo irruenta, scopata.
Le mie parole però sortiscono l’effetto desiderato: tu riprendi a scoparmi ad una velocità folle, mordendomi i capezzoli e tenendomi una mano stretta al collo. Una persona normale sarebbe persino un po’ spaventata nel vederti così violento, ma non io. Io invece godo. Godo tanto.
Sento il tuo respiro farsi sempre più affannoso ed &egrave meraviglioso perché veniamo praticamente in contemporanea. Non c’&egrave niente di più bello per me che sentirmi inondata dal tuo sperma mentre sono all’apice del mio piacere.
“Sei stato fantastico. Se questo &egrave il tuo modo di punirmi, non smetterò mai di essere così impertinente.”
“Insolente, vorrai dire.”
“Sì, insolente. La tua puttana insolente.”

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