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Racconti Erotici Etero

Un ritorno diverso

By 5 Gennaio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Salve amiche, amici.

E’ la prima volta che racconto le mie sperimentazioni sessuali con la mia dolce metà tramite Internet, ma ho deciso di farlo per ricordare ancora meglio quelle esperienze e anche per sperare di poter rivivere presto le stesse travolgenti emozioni. Sono episodi reali di una coppia che intende il sesso come uno strumento per saldare ancora di più i sentimenti che noi proviamo. O almeno lo è per me. Amo il sesso e le donne. E se non lo faccio regolarmente, non vivo a pieno la mia vita. Nel mio primo racconto vi parlerò di un dolce ritorno a casa, di un modo diverso di concludere le solite serate da fidanzati (ora siamo sposati’). Ora la mia mente mi riporta a quel sabato sera del 2005 (estate piena) ed il solo ricordo mi fa eccitare. Eravamo soliti passare la maggior parte dei sabati sera insieme da soli. Poche volte andavamo a mangiare insieme ad amici. Per lo più andavamo in pizzeria a gustarci una pizza e una birra insieme parlando dei nostri sogni (la famiglia, i figli, una casa, il lavoro, etc..) e concludendo la serata con una fantastica scopata. Lei è bella, alta, formosa nei punti giusti (una quarta abbondante ed un bel culetto), capelli ricci e neri’insomma un bel pezzo di gnocca. Mi piace fare l’amore con lei e non mi annoio mai. Anche quella sera avevo fortemente il desiderio di potermela fare come piace a me e, pertanto, guidavo la macchina verso il solito posto dove amavamo fare l’amore. Per la strada rimanemmo bloccati nel traffico. Ero impaziente e stare li fermo mi faceva impazzire. Iniziai pertanto a baciarle il collo. Appena la sfiorai mi resi conto che anche lei provava una grande voglia di sesso. Pensai: ‘è una settimana che non scopiamo ed anche lei ha tanta voglia’. Forse mi sbagliavo, quella sera c’era un’atmosfera diversa. Presi dall’eccitazione iniziammo a baciarci con passione. Le nostre bocche cercavano di appagarsi momentaneamente con le nostre lingue, ma ognuno di noi voleva qualcosa di diverso e’.quanto prima possibile. Iniziai pertanto a toccarle i suoi seni ed i suoi capezzoli turgidi. Un gemito di piacere mi fece capire che potevo spingermi oltre e, pertanto, decisi di affondare la mia mano tra le sue gambe. Agevolato dalla gonna larga che portava, arrivai a toccarle la fica. Era eccitata al massimo e pronta a far esplodere tutta la sua voglia di cazzo. Iniziò pertanto a toccare il mio pacco indurito più che mai. Portavo un pantalone di lino e sentivo la sua mano aprire la cerniera e poi tentare di tirare fuori il mio cazzo ormai rosso e pieno di sperma. La cosa mi stupì perché la mia metà è stata sempre abbastanza contraria alla mia voglia di trasgressione sessuale. Nello stesso momento mi eccitai come mai mi era capitato. La sua mano mi masturbava e mi faceva godere più che mai. Alzai i vetri delle porte ed accesi l’aria condizionata. Non volevo che fuori dalla macchina si sentissero i nostri gemiti di piacere. Continuammo per alcuni minuti quando, presa dall’eccitazione, si proiettò con la sua bocca carnosa sul mio pene. Godeva nel succhiare il mio cazzo ed io non penso di aver goduto mai più così tanto. Nel frattempo avevamo superato il tratto più trafficato, ma lei non si staccava dal mio cazzo e continuò mentre io passavo nel mezzo del nostro paese. Raggiunsi faticosamente il nostro ‘luogo magico’ ed eccitati come non mai facemmo l’amore in tutti i modi possibili. Pensavo di aver vissuto un’esperienza unica, ma dovetti ricredermi una settimana dopo.

Continua’..
Quell’esperienza aveva lasciato in noi una voglia di trasgredire non ancora pienamente appagata. Passò una settimana nel corso della quale più volte avevo immaginato di poter continuare questa sorta di gioco erotico. Il sabato sera successivo organizzammo una nuova serata. Passai a prenderla a casa sua e quando la vidi scendere con un abbigliamento molto provocante (gonna corta al ginocchio, camicia scollata e tacco alto), capì che anche lei voleva continuare il giochino e che il mio sogno poteva diventare realtà. Andammo a mangiare in un locale molto carino e, durante la serata, nessuno di noi due fece il minimo riferimento al possibile sviluppo della serata. Ritornando dal locale, percorremmo una strada di montagna poco trafficata che sfociava in un incrocio regolato da un semaforo che, quando il destino ci mette lo zampino, era rosso. Mi fermai e, sapendo che ci voleva del tempo prima che uscisse il verde, spensi la macchina. Colsi l’occasione al volo ed allungai la mano affondandola nella scollatura della sua camicia palpeggiandole il senso e toccandole i capezzoli. Iniziò a godere e capì che avevamo di nuovo avviato la giostra della goduria. Iniziai a baciarle il collo e con l’altra mano mi creai un varco nella gonna insinuandomi fino alla fica. Lei mi disse:’Amore è verde, vai se noi dietro ci bussano’. Accesi la macchina e partì, dopo cento metri vidi la sua mano toccare il mio pacco. Dopo pochi minuti aveva già il mio cazzo in bocca mentre io percorrevo strade poco affollate per evitare qualche denuncia per atti osceni in luogo pubblico. Ero molto eccitato ed anche lei. Lo capivo da come mi stava sbranando il pene mentre io le toccavo il culo. Ad un certo punto le chiesi: ‘Amore mi faresti un piacere?’ Lei con voce rotta dall’arrapamento mi disse:’Si, dimmi’. ‘ti togli l’intimo?’continuai io. La cosa la eccitò ancora di più, colse l’attimo e si sfilò il perizoma nero ricamato (il mio preferito). Le alzai la gonna fino all’ombelico e continuai a toccarle il culo mentre lei riprese a succhiarmelo avidamente. Viaggiavo in macchina con una donna quasi completamente nuda. Dopo qualche minuto, ero sballato dal piacere che stavo provando. Mi stavo drogando e lei era la mia droga. Privo di qualsiasi freno inibitore, le chiese ‘dove vuoi che ti infilo il mio dito?’. Lei ci penso e dopo pochi secondi mi rispose: ‘nel mio culo, fino in fondo’. La risposta mi stupì. Non gradiva la penetrazione anale e quelle poche volte che l’abbiamo fatto non era mai pienamente coinvolta. Anche lei era in trans, evidentemente. Infilai il dito medio nel buco del culo e dopo un gemito di piacere molto acuto continuò con più energia a succhiarmi il pene. Eravamo troppo eccitati per poter raggiungere il nostro solito posto dove amoreggiavamo, non riuscivo più a guidare. Più volte sfiorai l’incidente con altre auto e quindi decisi che dovevamo far esplodere subito i nostri sensi. Mi fermai nella prima strada disponibile. Non era isolata giacché costeggiava una serie di villette familiari, ma non potevo andare oltre. Abbassai il sediolino della macchina ed iniziai a penetrare la fica con foga. Sembravo un animale eccitato e lei la mia porca da sfondare. Le feci di tutto fin quando lei mi disse di voler completare la serata facendosi inondare l’ano dal mio sperma. Non ci vidi più, la presi e misi a pecora. Le infilai il mio pene dentro il culo ed iniziai a sfondarle l’ano. Questa volta la cosa le piaceva, era pienamente coinvolta al punto da toccarsi il clitoride per raggiungere insieme l’orgasmo finale. Raggiungemmo l’apice godendo e gemendo a più non posso. Ci ricomponemmo velocemente ed avendo paura che qualcuno avesse visto o sentito le nostra urla di piacere, accesi la macchina e ripartimmo velocemente.

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