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Racconti Erotici Etero

Una doccia con chi amo

By 1 Novembre 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Il rumore dell’acqua &egrave tra i più belli che esistano
Nella camera in questo momento &egrave il solo rumore che sento perché i nostri respiri sono come sospesi.
C’&egrave la pioggia che batte sulle finestre che aumenta il senso di raccoglimento e sicurezza che il tepore della camera da letto mi trasmette. Poi c’&egrave il rumore della doccia, quello scroscio forte e deciso che preannuncia quello che succederà fra pochi minuti.
Sono nudo e tremo. I vestiti sono sparsi a terra e la luce del comodino illumina il mio profilo. Lei mi guarda, si sofferma molto sul mio viso, sul miei occhi, sul collo lungo, sul petto villoso e poi scende. Sta guardando il mio ventre e poi il mio sesso. Non riesco a trattenerlo, &egrave già duro e alto, oscilla ad ogni mio tremito.
Ho freddo. Freddo che sento fin dentro le ossa. Sono agitato, finalmente &egrave venuto il momento che tanto ho sognato, lei &egrave al mio fianco e fra un po’ saremo una cosa sola. Attendo con impazienza il momento in cui i nostri corpi si toccheranno di nuovo; sono passati solo pochi minuti da quando abbiamo smesso dai baciarci e accarezzarci, ma adesso che conosco il sapore dolce delle sue labbra non posso più farne a meno.
Sono stati baci meravigliosi, il calore che mi trasmettevano le sua bocca e la sua lingua mi hanno fatto dimenticare il freddo di questo pomeriggio. Lei ansimava, ogni volta che mi distaccavo di qualche centimetro. In quei momenti passavo dolcemente la mia lingua sulle sue labbra, lei chiudeva gli occhi, tratteneva il respiro, e poi ansimava forte. Era un sintomo di piacere e di sollievo, un gemito sommesso ed eccitante. Poi apriva gli occhi e guardava nei miei; guardava in un modo intenso e sublime, non parlava, non si muoveva, non faceva altro. Sembrava quasi volesse scrutare la mia anima, e io in quei momenti capivo che anche lei mi amava immensamente.
Poi ci siamo fermati, la nostra eccitazione era troppa, ma qualcosa mi ha frenato. Saranno stati i lunghi discorsi passati, sarà stato il suo respiro sempre più affannoso, sarà stata la paura di rovinare tutto, non so cosa sia stato ma mi sono fermato e le ho detto se voleva fare una doccia’insieme a me.
Lei ha sorriso, un sorriso caldo e liquido, un sorriso che mette di buon umore e che ferma il cuore, ha annuito con la testa, si &egrave alzata, &egrave andata ad aprire la doccia perché si scaldi ed &egrave tornata da me ed ha iniziato a spogliarmi.
Piano, con dolcezza, accarezzando il mio corpo e indugiando con le sue labbra su ogni parte che scopriva e mi ha lasciato nudo, infreddolito e tremante.
Tremo perché sono eccitato, perché questa lentezza &egrave ancora più dirompente di qualsiasi abbraccio profondo, bacio passionale o stretta intensa. Ogni sua azione &egrave stata così lenta da darmi il tempo di pensare a quello che succedeva e goderne ancora di più.
Ma ora tocca a me, ora sono io che devo spogliarla, e quando sono vicino a lei non sento più nessun indugio, nessuna remora, nessun timore.
Mi avvicino a lei e le tolgo la maglietta, il suo viso per un momento sparisce e quando ricompare i capelli scompigliati le coprono gli occhi. Con una carezza leggera li scosto e la bacio ancora. L’eccitazione aumenta ancora di più, mi stringo a lei e faccio pressione con il mio sesso sul suo fianco, lei avverte chiaramente la presenza calda e dura e abbassa una mano per accarezzarlo. Il suo tocco &egrave lieve e dolce, le sue dita seguono il percorso delle vene che corrono lungo il mio pene e poi indugia sul glande, torturandolo con carezze circolari.
Chiudo gli occhi e mi lascio andare per qualche secondo a sensazioni paradisiache mentre lei appoggia le sue labbra sul mio collo e giunge pian piano al lobo della mia orecchia che inizia a succhiare delicatamente.
Un brivido mi percorre la schiena e una sensazione acuta di calore inonda la punta del mio sesso, gemo nel sentire che la sua mano si chiude ad anello attorno alla mia asta e inizia a scendere e risalire fino a toccare lo scroto. Mi masturba con dolcezza e decisione, mente la sua lingua guizza tutto attorno al mio orecchio.
Anche se potrei rimanere ore così faccio un passo indietro, devo continuare a spogliarla, la nostra doccia ci attenda. Lei smette di baciarmi, e interrompe la masturbazione, ma continua ad accarezzare il mio sesso in tutta la sua lunghezza con tutte due le mani. Io appoggio le mani sul suo senso,&egrave grande e pieno, sembra quasi schizzare fuori dal reggiseno che lo comprime e lo sostiene. Si alza e si abbassa ritmicamente, anche lei &egrave eccitata, ora che passo le mani sulle sue morbide rotondità ha socchiuso un po’ la bocca e sta respirando rumorosamente.
Mi avvicino a lei per slacciarle il reggiseno, lei porta tutte e due le sue mani sul mio scroto e lo avvolge completamente, mi tira ancora più vicino a s&egrave e il mio pene va a premere sul suo ventre piatto e nudo, la mia punta bagnata e piena di piacere va a strusciarsi sul suo ombelico bagnandolo con l’umida patina che ricopre il mio sesso.
Ho sciolto il reggiseno ma quello non cade perché i nostri corpi sono stretti l’un l’altro, bacio il suo collo mentre accarezzo la sua schiena nuda, lei sposta le sue mani e torna di nuovo ad avvolgere la mia asta, i nostri corpi si distanziano e il reggiseno prova a distaccarsi dal suo petto, ma le sue grosse rotondità lo trattengono.
E mio l’onore di scoprirlo, faccio scivolare verso il basso l’indumento e libero finalmente i suo seni tondi e lisci, i capezzoli già turgidi e scuri puntano verso di me; io appoggio tutte e due le mie mani sul suo petto, lo sento pieno ed abbondante, poi avvicino fra loro le mie dita così da imprigionare i capezzoli e inizio a massaggiarli e a torcerli delicatamente.
Lei geme, chiude gli occhi e butta la testa all’indietro mentre continuo il massaggio, le sue mani allentano la presa sul mio sesso che subito, duro e in tensione, scatta verso l’alto.
Mi inginocchi davanti a lei e con la faccia di fronte ai suoi jeans inizio a sbottonarli, lei mi accarezza i capelli mentre faccio apparire le sue mutandine, dolcemente sfilo i panatloni e con il volto e le labbra sfioro il suo sesso. Il calore che emana si sente anche a qualche centimetro di distanza e anche l’odore forte e travolgente della sua passione.
Mi alzo lentamente e faccio passare la mie mani sulle sue cosce, poi arrivate ai fianchi le porto fina dietro al suo sedere, che accarezzo con movimenti ampi e profondi, &egrave sodo e liscio e non riesco a trattenermi da stringerlo a piene mani.
Ci avviciniamo di nuovo, le sue mani percorrono la mia schiena, le nostre lingue si massaggiano dentro la sua bocca e il mio sesso preme ora con prepotenza su di lei che, per sentirlo ancora più vicino, si alza in punta di piedi e fa sì che le sue mutandine vadano a strofinarsi sulla mia asta, poi inizia a muovere il ventre in senso orario e antiorario e con il suo corpo masturba il mio pene.
Mentre continuiamo a baciarci io inizio ad abbassare lentamente le sue mutandine, superata la resistenza dei fianchi scendono giù velocemente, le mie mani da dietro iniziano ad esplorare il suo sesso e ben presto incontro le sue labbra calde e bagnatissime, le allargo e faccio passare la punta di tutte le mie dita lungo la fessura.
Aspettava da molto questo contatto, trema e ansima ancora di più, ci distacchiamo e io sposto le mie mani sul davanti, inizio ad accarezzare la sua peluria e poi ritorno verso quel paradiso caldo e umido che &egrave la sua vagina, con due dita la massaggio per tutta la sua lunghezza, allargo le labbra per raggiungere meglio l’interno e poi mi dirigo lentamente verso il clitoride. Incontro presto la dura montagnola protetta fra le labbra morbide, la accarezzo e ne delineo i contorni.
Lei geme molto forte, alterna respiri profondi a gridolini strozzati, i nostri corpi iniziano a coprirsi di goccioline di sudore, per un momento torno alla realtà e sento chiaramente il tamburellare della pioggia sui vetri aumentare di intensità, dal bagno un lenta e leggera nube di vapore acque indica che la doccia &egrave abbastanza calda per accoglierci.
Io prendo la sua mano e la trascino verso il bagno, potremo continuare lì, sarà una doccia molto piacevole’

Continua

torrerossa@hotmail.it
Il vapore rendeva magico l’ambiente.
Lo specchio si &egrave completamente appannato e un tepore umido riempie tutto il bagno; mano nella mano ci dirigiamo dentro la doccia, il contatto con l’acqua &egrave elettrizzante, colpisce i nostri corpi con violenza e con un calore intenso che mi fa quasi tremare le membra.
Appena siamo tutte e due sotto il getto la bacio forte sulle labbra, le nostre lingue si intrecciano, l’acqua entra nelle nostre bocche, si mischia alla nostra saliva, bagna le nostre labbra e fa scivolare i nostri visi uno sull’altro.
I suoi capelli lunghi e nerissimi si appiattiscono sulla sua testa e sulle spalle; il nostro abbraccio, aiutato dall’acqua, diventa più morbido, le nostre mani si muovono con più facilità su i nostri corpi;
il suo seno spinge forte sul mio petto, i capezzoli turgidi torturano la mia carne, il mio sesso durissimo struscia sul suo ventre e incrocia i peli bagnati del suo sesso.
Prendo il bagnoschiuma e lo verso lentamente sul suo petto, il liquido denso si sofferma sui seni, descrive due piccoli archi che gocciolano fino ai suoi piedi, l’odore inebriante del bagnoschiuma le fa chiudere gli occhi mente con movimenti dolci e ampi inizio a spalmare il liquido sul seno e il ventre che diventano luccicanti e ancora più invitanti, indugio sui capezzoli, poi passo all’ombelico per poi scendere giù di nuovo al suo sesso.
L’acqua mi aiuta ad esploralo, come ho fatto pochi minuti prima, allargo le sue labbra e questa volta faccio entrare un mio dito dentro di lei, ansima e mi morde la spalla; faccio entrare un altro dito nell’interno caldo e grondante di umori e inizio a farli girare, tasto le pareti e poi inizio a muoverli, facendoli uscire quasi del tutto e poi spingendoli dentro sempre un po’ di più, la masturbo con foga, aumento sempre di più il ritmo, quando sento che inizia a mugolare più forte rallento il ritmo, voglio torturarla con il piacere che posso regalarle.
In questo momento il resto del mondo non esiste, non esistono gli amici, non esistono le persone care, non esiste il lavoro, non esistono i problemi, non esiste il passato e neppure il futuro, esistiamo solo io, lei e il piacere che possiamo darci l’un l’altro. Ma soprattutto esiste il nostro amore, la voglia che sia lei a godere prima di me. Sento scoppiare dentro di me la felicità per essere finalmente assieme, la felicità di poter dire ti amo a due occhi che sembrano lì lì per piangere ogni volta che sentono queste parole; il sesso &egrave solo un cosa in più, &egrave solo il degno coronamento di tutte queste sensazioni, e solo la colla che amalgama tutte questo in un brivido forte e profondo che corre dal mio cervello alla punta del mio pene passando attraverso il cuore.
Faccio uscire le mie dita dalla vagina, la faccio voltare e le spalmo il bagnoschiuma sulla schiena, le massaggio dolcemente il colle e le spalle, lei piega la testa a destra e a sinistra e si fa massaggiare il seno dal getto della doccia.
Poi si gira e inizia a versare il bagnoschiuma su di me, mi massaggia il torace e le spalle e poi con ampi gesti si occupa della mia schiena, io mi lascio andare e chiudo gli occhi; sento le sue mani scendere fino al mio fondoschiena, massaggiarlo e palparlo per poi sgusciare davanti e afferrare saldamente il mio pena alla base. Ricomincia a masturbarmi aiutata dall’acqua che rende i suoi movimenti più veloci e decisi; poi sento che si inginocchi, non deve esser molto comodo stare in questa posizione nella doccia, so cosa vuole fare e di certo non aspetto altro, ma non qui, può farmelo in camera, con un appoggio più morbido. La invito a rialzarsi, ma lei non vuole, si tuffa verso il mio pene e lo fa entrare subito in bocca; &egrave un attimo e il mio sesso viene riparato dal getto d’acqua della doccia e viene a trovarsi in un ambiente altrettanto caldo e umido ma molto più accogliente: la sua bocca! Sento la lingua che subito mulina attorno alla punta del mio sesso, da pennellate in rapida successione e poi inizia a succhiare a muovere la testa avanti e indietro assieme alle mani. Adoro i pompini e lei &egrave veramente brava nel farli, il mio pene &egrave stato così tanto tormentato che ho paura di venire troppo in fretta, ma d’altra parte non voglio interrompere questa sensazione sublime. L’acqua scorre attorno al mio sesso, lo ricopre e poi viene risucchiata dalla sua bocca; io incarno la schiena e sento il mio pene farsi ancore più duro, il piacere batte forte sulla punta e sembra pronto ad esplodere all’improvviso.
Lei interrompe il risucchio, fa uscire del tutto il mio pene dalla sua bocca e con le sue morbide labbra inizia a baciarlo e leccarlo per tutta la sua lunghezza, fa viaggiare veloce la lingua dalla punta alla base con ampi movimenti della testa, poi, impugnandolo saldamente, lo dirige verso l’alto e inizia a leccare il mio scroto. Con la lingua trova i testicoli, lì succhia e li sposta, intanto con la mano riprende a masturbarmi con decisione.
La cosa continua ancora per alcuni minuti, il mio piacere &egrave quasi al limite, ogni volta che ritorna a leccare la punta sento il seme che si fa strada dentro di me lanciando scintille di piacere al mio cervello.
Quando penso di essere prossimo ad esplodere lei si rialza e viene a baciarmi, &egrave un bacio bellissimo profondo e completamente passionale, muove la lingua con foga e io spingo la mia dentro di lei più che posso, con la mano le prendo la base del collo mente con l’altra torno ad accarezzarle il seno; lei invece &egrave saldamente agganciata alla mia schiena, ha divaricato un po’ le gambe e io ci metto la mia coscia in mezzo così da strusciarla sul suo sesso.
La sento premere il ventre in basso, le sue labbra si allargano e vengono massaggiate dalla mia gamba.
Dopo esserci sciacquati ci avvolgiamo con due asciugamani e ci dirigiamo in fretta sul letto, i nostri corpi non chiedono che unirsi, io voglio entrare in lei e sento che lei vuole la stessa cosa’

Continua

torrerossa@hotmail.it

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