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Una email a mio marito Stefano

By 11 Maggio 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Stefano, tesoro,

spero che questa mia ti trovi in buona salute, caro.

Sicuramente a questo punto qualcuno dei tuoi colleghi ti avrà detto che sono partita in crociera. Ruggero non riesce a stare zitto e l’ha detto a tutti.

Mi spiace, tesoro… Non avrei voluto sbatterti in faccia il fatto che tua moglie sia partita in crociera per San Valentino col tuo rivale, ma capisci che non sono certo in grado di dire a Ruggero cosa fare o cosa non fare.

Tesoro, non potevo certo sprecare i biglietti…!

Non sai come mi dispiace per quello che è accaduto. Capisco che per te dev’essere stato molto doloroso tornare a casa e sorprendermi mentre saltavo a smorzacandela sul cazzo di Ruggero, proprio il giorno di San Valentino e nel nostro letto, per giunta.

Sono rimasta pietrificata quando t’ho visto sulla porta della nostra camera con un mazzo di fiori in una mano e i biglietti della crociera nell’altra. So bene che avrei dovuto smettere di scopare Ruggero a quel punto, ma il suo grosso cazzo mi faceva così godere dentro di me e io ero a un pelo dal venire che non sono riuscita a smettere. Mi spiace che tu abbia dovuto assistere quando ho inarcato la schiena e mi sono lasciata travolgere dalle ondate dell’orgasmo, con i fluidi corporei, miei e suoi, che mi colavano dalla passera.

Naturalmente quella è stata la prima volta che mi hai vista venire. Oh, piccolo, non è che tu non mi faccia mai godere, ma ci riesci solo quando la tua testa è tra le mie gambe, così non mi vedi mai. Invece l’uccello di Ruggero ha un tremendo potere su di me e mi fa provare cose incredibili.

Sì, lo so… anche lui avrebbe dovuto fermarsi a quel punto invece di mettermi alla pecorina come una cagna in calore e darmi un’altra trapanata da dietro. Non avrebbe dovuto scopare tua moglie proprio davanti ai tuoi occhi. Ho visto quanto tu sia rimasto male. Io non ho potuto certo impedirglielo, è così maschio e forte… Perché non l’hai fermato tu? Perché hai lasciato che facesse provare a tua moglie altri tre orgasmi, piccolo mio?

Vabbe’, cosa vuoi che ti dica… Provo un po’ di vergogna per i versi e gli strilli che ho emesso quando sono venuta insieme a lui, che ha schizzato con potenti getti il suo seme nella mia passera. Che una volta era la TUA, di passera… Ma per lo meno dopo di ciò lo spettacolo è finito. Lui ha afferrato i suoi abiti, ti ha spinto via e se n’è andato.

Caro, non credere: anche se l’ho implorato di restare, non dicevo sul serio. Tant’è vero che mi sono alzata dal letto e t’ho abbracciato forte forte, mentre lo sperma del tuo rivale mi colava giù dalle gambe, fino alle scarpe tacco undici che era l’unica cosa che mi aveva permesso di indossare durante il sesso.

Ma poi hai visto che t’ho promesso che non ti avrei tradito mai più, giusto? Abbiamo persino aperto una bottiglia di spumante e abbiamo brindato al nostro accordo.

Sì, mi rendo conto. Ruggero ha sbagliato a tornare proprio in quel momento. Sai bene come mi senta debole e senza volontà dopo il sesso. E così quando s’è denudato, sdraiato sul letto e m’ha chiamata io non ho saputo dirgli di no, anche se tu mi pregavi di non andare. Il fatto è che lo dicevi così debolmente…

Capisco che per te dev’essere stato ancora più doloroso vedermi cavalcare il suo brutale membro la seconda volta mentre tenevo ancora in mano la flute con lo spumante di San Valentino che aveva appena suggellato la mia solenne promessa di rimanerti fedele per sempre.

Forse sarà stato per quello che te ne sei andato.

Ma ti ho chiamato al cellulare! Più di una volta! Ho lasciato anche un messaggio e mi devi credere: ero davvero sincera quando t’ho chiesto di tornare a casa.

Lo so, lo so che mi hai sentita ridacchiare e mugolare… Ti confesso che avevo ancora la mazza di Ruggero dentro di me quando ti ho chiamato.

L’ho implorato di permettermi di chiamarti e lui ha acconsentito a patto che partissi in crociera con lui, che non era mai stato alle isole greche in febbraio. Volevo così tanto parlare con te che alla fine gliel’ho promesso, cos’altro avrei dovuto fare? Ecco perché siamo qua.

E poi lo sai quanto mi piaccia il sesso. Non c’è da stupirsi quindi che usciamo dalla cabina solo per mangiare. Oppure quando mi fa vestire da puttana e mi porta in giro per la nave accertandosi che tutti vedano il mio anello matrimoniale ma non il suo, tanto per far capire che io sono la moglie di qualcun altro. Però ti assicuro che a te questa crociera non sarebbe piaciuta, anche se l’hai pagata tu anche per Ruggero: neanche trasmettono le partite del Milan! Alla fine è stato meglio così.

E… Ti dovrei confessare un’altra cosa… Era da tempo che Ruggero mi stava trombando. Almeno due mesi, da quando l’ho conosciuto prima di Natale a quella cena aziendale organizzata dalla vostra ditta.

Ha cominciato a parlarmi, a complimentarsi con me per il mio aspetto giovanile, per i miei occhi scintillanti… Tu non dicevi niente. Lui mi toccava e tu non lo fermavi!

Poi siamo usciti “a fumare” nel cortile sul retro. Cosa pensavi che stessimo facendo, tutto quel tempo? Prima mi ha baciata, poi ha estratto quel suo enorme arnese e me l’ha messo in mano e infine mi ha presa, proprio lì, al freddo e al buio, a pochi metri da dov’eri seduto.

Non ti dico la prima volta che ho sentito il suo uccello dentro di me! Cosa non ho provato! Mi riempiva tutta, arrivava in punti che mai erano stati toccati. Mi faceva provare sensazioni ed emozioni sconosciute e travolgenti che tu col tuo pisellino neanche ti sogni.

Ha continuato a scoparmi anche quando il tuo capo ci ha sorpresi lì fuori. Dev’essere rimasto impressionato al vederci all’opera perché sono sicura che è stato per quello che ha dato a lui la promozione che stavi aspettando da così tanto. Si rendono tutti conto che lui è un uomo migliore di te sotto tutti gli aspetti, non credi?

Però dopo quella volta non lo volevo più vedere. E’ stato lui a cercarmi. Vabbe’, sì, forse gli ho telefonato per chiedergli di incontrarci, ma ti giuro che le mie intenzioni erano del tutto innocenti: volevo solo parlare del nostro incontro e del perché fosse accaduto ciò che era accaduto.

Invece lui mi ha presa e mi ha trombata sul divano. Poi sul tavolo della cucina, poi nel nostro letto, quello nel quale tu dormi tutte le notti accanto a me, e si è pulito il cazzo con la federa del tuo cuscino. E infine anche sul sedile posteriore della nostra Prius che ho usato per accompagnarlo a casa.

Da quel giorno ci siamo visti in continuazione e siamo riusciti a farlo anche nel tuo ufficio, sulla tua scrivania, quella volta che hai dovuto andare a Padova un paio di giorni.

Mi faceva godere così tanto che non ne avevo mai abbastanza. Però sempre pensavo a te e non volevo farti soffrire, così che speravo che tu non lo venissi mai a sapere. Credimi, tesoro.

Ma sta tranquillo. Appena questa crociera terminerà vedrai che troveremo il modo di rimettere in piedi il nostro rapporto e di tornare ad essere quella coppia felice che eravamo prima.

Lo so che tutto il tuo ufficio sa che tua moglie è stata la troia di Ruggero per l’intera vacanza, ma sono sicura che troverai il modo di superare questa piccola difficoltà, come hai sempre fatto. Giusto? Conto su di te, amore mio. E non ti tradirò mai più, te lo prometto.

Gabriella

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