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Racconti Erotici Etero

Una gita

By 20 Maggio 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Nota:
Quello che segue, mi è arrivato tempo addietro come confessione privata di una amica. Su autorizzazione della stessa, l’ho modificata lasciando i passi salienti. Quello che state per leggere è un racconto di vita vissuta reale! Tra parentesi le note originali dell’autrice.
maxtaxi

Una gita.

Era un noiosissimo venerdì pomeriggio e ad aggravare la situazione, non avevo neppure programmi per il fine settimana. La maggior parte delle mie amiche erano occupate, in modo che ero a casa da sola con niente da fare. Dopo alcune ore, ero annoiata a morte e a forza di mandare msg col cellulare o a cancellarne di vecchi, mi è venuto in rubrica Ricky, un amico di vecchia data. Immediatamente l’ho chiamato per vedere cosa facesse e se desiderasse fare qualcosa assieme.

Non era passato un anno, da quando ho avuto una sbandata per lui e fortunatamente mi è durata poco. Non ho desiderato rischiare la nostra amicizia che teneva dal tempo delle scuole elementari e siamo rimasti sul platonico (con sogni personali estremamente romantici).

Ha risposto al primo squillo e ha detto di essere giusto annoiato come me, allora ha suggerito di andare a farci un giro o un viaggio da qualche parte per toglierci da casa. Ho accettato entusiasta ed ho risposto che sarei passata a prenderlo sotto casa sua dopo circa un’ora, giusto il tempo di mettere nello zainetto alcune cose per poter dormire fuori.

Non avevamo fatto programmi di sorta. Saremmo partiti senza meta, senza una destinazione. Alla base di tutto c’era la sola voglia di andare lontano dai nostri genitori e cambiare aria per divertirci. Era una calda giornata di giugno, ancora pochi giorni e saremmo stati davanti alla porta per l’esame di maturità.

Mio padre ha concesso di prendere in prestito la sua Smart per il viaggio. Adoravo quel piccolo gioiello. Con il tetto aperto, con l’aria e il vento che ci colpisce in faccia, avevamo realmente modo di godere in pieno il caldo sole.

Dopo aver raccolto quel matto di Ricky davanti alla porta di casa sua, abbiamo passato un minuto per accordarci su dove dirigere le gomme e ha suggerito di guidare lungo l’Aurelia.
‘Questa offre un panorama che nessun’altra strada può avere e viaggiando a ridosso delle spiagge ci si può fermare quando uno vuole.’

Pensando alla sua idea, ho ritenuto che fosse una grande proposta, in modo che siamo partiti lungo la strada per la nostra avventura. Poiché abbiamo avuto scuola il lunedì, avremmo dovuto essere a casa entro la sera di domenica, ma potevamo restare assenti per le due notti successive.

Entro la notte di venerdì non avevamo neppure fatto 50 chilometri perché ci siamo fermati presso una spiaggia per una nuotata. Mangiato in pizzeria poco dopo il tramonto, abbiamo successivamente cercato e ottenuto una stanza in un hotel. Siamo riusciti al primo tentativo ad avere una camera doppia e speravamo che avesse due letti separati perché sarebbe stato scomodo se avremmo dovuto dividerlo assieme.

La stanza è risultata avere due letti singoli, in modo che abbiamo potuto una volta cambiati nei nostri pigiami, infilarci ogni uno nei nostri propri letti.
Era ancora relativamente presto e dopo la doccia abbiamo fatto una passeggiata per il centro. Non c’era molto da vedere e siamo tornati in camera dopo aver bevuto una birra in un locale decente. Per tutta la sera non abbiamo mai smesso di parlare un istante e una volta cambiati per dormire abbiamo deciso di guardare un film (pantaloncini e maglietta io e boxer con maglietta lui; nulla di erotico).
Con le teste sui cuscini, ci guardavamo in faccia parlando ancora dopo che il film fosse finito e lentamente ci siamo addormentati.

La mattina successiva, mi sono svegliata prima di Ricky ed ho deciso di farmi una doccia. Non mi sono preoccupata di chiudere la porta della stanza da bagno perché non ho desiderato annebbiare lo specchio (abitudine questa di famiglia).

Quando sono uscita dopo la doccia rivitalizzante, mi sono asciugata rapidamente con il piccolo asciugamano ed ho incominciato a vestirmi. Stavo pensando, che non mi ero portata la crema da spalmare sul corpo, quando Ricky è entrato. Ero piegata in avanti che mi stavo infilando il perizoma in una gamba quando l’ho scorto.

Ha sgranato gli occhi visibilmente sorpreso, per lo stato in cui ero e ha chiesto scusa abbondantemente.

Non ero certa che l’avesse fatto apposta ma lo stupore era sincero. Ha avuto comunque una vista più che buona. Dei miei peli ricci e scuri che aderivano al corpo umido, dei miei capezzoli scolpiti all’infuori da sopra una coppia di seni sodi e perfettamente sferici. Lo stomaco piatto, frutto di una attenta alimentazione e da una giusta palestra, era abbronzato perfettamente e sopra al piccolo ombelico, un piercing altrettanto piccolo.
Prima di chiudere la porta, ho notato un visibile rigonfiamento nei suoi boxer (a quel tempo non ero ancora a conoscenza del termine maschile di: erezione idraulica mattutina!).

Come sono uscita con indosso il solo intimo addosso, gli ho permesso di prendere il mio posto. Era visibilmente imbarazzato e rosso in viso. Prima di chiudere la porta dietro di sé, gli ho concesso di vedere come il filo del perizoma scomparisse perfettamente fra le dure chiappe abbronzate del sedere.

Ho sorriso fra me, mentre ho finito di vestirmi con un abito bianco, dalle spalline molto sottili e con un’ampia scollatura sul busto. I lembi trattenuti da una lacciatura molto lunga e maliziosamente legati mollemente. Ho deciso di non portare il reggiseno, perché la scollatura e le spalle scoperte mi dava l’impressione che mi rendesse più sexi. Allo specchio, vedevo che non era audace o trasparente ma si vedevano benissimo i capezzoli, che spingono il tessuto leggero all’infuori.
Dopo che Ricky abbia finito di farsi la sua doccia, abbiamo lasciato l’hotel e continuato a seguire la strada.

Abbiamo flirtato a vicenda mentre guidavo lentamente e ci siamo scambiati le nostre esperienze passate. Abbiamo stabilito pure un punteggio sui rispettivi partner e sulle loro capacità amatoriali delle nostre passate avventure passionali.
Sono stata sorpresa, di conoscere che Ricky non avesse mai dormito da solo con una ragazza.
Abbiamo riso al punto da avere le lacrime agli occhi, quando le ho detto che questa notte l’ho sverginato visto che ha dormito con me.

Verso mezzogiorno ci siamo fermati e abbiamo deciso di comprare qualcosa da mangiare e consumarlo in una sorta di picnic sulla spiaggia.
Qui abbiamo ripreso la nostra conversazione sui nostri rispettivi partner passati e siamo andati su particolari più spinti. Scherzosamente ho chiesto, se gli fosse piaciuto sapere delle mie storie ed ha risposto affermativamente, aggiungendo che stava avendo un erezione.

Solo dopo che l’ha confessato, mi sono accorta che il suo pacco si era enormemente ingrossato. Questo mi ha resa eccitata e mi ha dato la tentazione improvvisa di fargli un giusto pompino, lì sulla spiaggia.
Era una spiaggia libera, pubblica e c’era troppa gente intorno a noi per essere sufficientemente intimi.

è sembrato confuso per la situazione creatasi e si è scusato per dover andare alla ricerca di un bagno.
Il pensiero è subito corso al suo cazzo, che per liberare la tensione nelle mutande andava a farsi una sega.
Quando è tornato, il rigonfiamento nei suoi pantaloni era scomparso e ho riso della mia previsione da strega.
Poco dopo, abbiamo ripreso il nostro viaggio lungo il litorale, assicurandoci che avremmo tempo per tornare indietro entro la sera seguente.

Fermateci, abbiamo deciso di fare una nuotata e nell’imbarazzo di entrambi ci siamo cambiati aiutandoci a vicenda. Mentre reggevo il telo da mare, ho potuto avere uno sguardo al suo sedere, constatando che le chiappe erano ben tornite e sode. Pur potendo cambiarmi da sola avendo indosso il vestito, ho chiesto ed ottenuto che mi desse una mano. Dal principio, ho messo il reggipetto poi civettuolamente e lentamente, ho indossato gli slip.

Ho immaginato che mi stesse guardando il sedere e come ero pronta mi ha preceduta correndo verso il mare tuffandosi. Ero certa che fosse eccitato e poco dopo, pur essersi immerso nell’acqua non molto calda, la sua erezione era perfettamente visibile tramite il tessuto elastico del costume.
Usciti dall’acqua, ci siamo asciugati prendendo quel poco sole che rimaneva e una volta vestitici, siamo andati in cerca di un albergo. Al terzo tentativo, abbiamo trovato un hotel per poter passarci la notte con la consueta richiesta di avere una doppia stanza.

Aperta la porta della camera abbiamo scoperto che avremmo avuto un problema’
Là, vi era solamente un letto e non sembrava neppure molto grande.
Ricky si è offerto di dormire sul pavimento, ma ho insistito che l’avremmo diviso in ogni caso non era più vergine. (Non ci ha messo molto per convincersi comunque.)

Abbiamo dato dei calci alle nostre scarpe e ci siamo seduti sul letto, con l’intento di farci una rapida doccia per poi andare a mangiare qualcosa. Avevamo entrambi la voglia di svuotare le rispettive vesciche, quindi mi ha ceduto il privilegio del trono. Tornata in camera ho preso il suo posto seduta sul letto e ho incominciato a fare zapping alla TV nell’attesa di tornare in bagno.
Oltre hai normali canali, vi erano anche quelli satellitari e fra la vasta scelta vi erano anche quelli porno. Ho voluto controllare per vedere cosa c’era, quando anche lui è venuto e si è sdraiato sul letto osservando lo schermo in apparente indifferenza.

Mi sono fermata su uno, dal titolo ‘Isola di piacere.’ Lo schermo si è riempito in breve dell’immagine di una donna sexy, in perizoma nero e reggiseno.
Si stava trovando a letto, spogliandosi lentamente. Ha incominciato col rimuovere il reggipetto per poi far dondolare le tette libere. Le ha accarezzate lungamente e pur non essendo lesbica, quella vista mi ha accesa come un fiammifero.
Ho gettato uno sguardo di sbiego a Ricky e potrei dire che stesse avendo un effetto simile anche su di lui, visto per come osservava attento la televisione.
Quando la donna nel film ha rimosso il perizoma, si è sdraiata ed ha afferrato un vibratore. Con questo oggetto ha incominciato ad accarezzarsi le tette e a giocare coi capezzoli duri. I gemiti si sono fatti sempre più forti, come le dita hanno raggiunto la vagina e accarezzato il clitoride. Si è masturbata oscenamente per un minuto, per continuare poi con il vibratore.
Lo ha piantato velocemente, duro e profondamente in sé muovendolo poi velocemente. Lo ha mosso avanti e indietro dentro di lei più che poteva, gemendo sempre più forte.

Nel momento stesso in cui ho pensato che stesse per godere, l’ha tolto e si è messa in ginocchio. Rapidamente si è riposizionata dentro di lei il dildo ed ha incominciato nuovamente a scoparsi. Dentro e fuori, su e giù sempre più velocemente.

A questo punto, potevo trattenere a mala pena le mani dall’avventurarmi ad accarezzare il clitoride dolorante.
La donna nel film è scoppiata improvvisamente nel tanto sospirato orgasmo, gridando oscenamente il proprio piacere.

Pochi istanti dopo la porta si è aperta e un uomo ha camminato dentro la stanza. Era già nudo quando è comparso sullo schermo. Con molte poche parole, l’ha forzata a succhiargli il cazzo. Per i gemiti che faceva, sembrava che stesse per godere da un momento all’altro nella bocca vorace dell’attrice. Quando ha deciso di scoparla con quell’enorme cazzo, sembrava che la figa fosse troppo piccola per contenere quel palo enorme. Si muoveva lentamente e il primo piano di lui che la penetra con i sughi di lei che inumidivano quel duro paletto di carne erano evidenti.

Distolta momentaneamente la testa da quelle immagini, ho pensato che dovevamo deciderci di andare a mangiare o avremmo dovuto digiunare. Voltando la testa, ho visto l’erezione enorme nei suoi pantaloni terminare giusto contro la cintura. Presa da un impulso irrefrenabile sono salita mettendomi a cavalcioni su di lui ed ho cominciato a sbottonargli la camicia. Una volta fatto, l’ho accarezzato sul petto glabro per un istante e successivamente ho incominciato a baciarlo.

In pochi minuti eravamo nudi, con le rispettive bocche che succhiano le lingue di uno dell’altro. Senza più vestito, ha potuto lavorare ora sulle tette libere. Mentre slinguetta e succhia i capezzoli, ho rimosso la sua camicia e infilato una mano sotto ai suoi boxers. Il duro caldo cazzo mi ha colpito nei nervi facendomi fremere tutta. Ha reagito rapidamente eliminando i pantaloni e i boxer al contempo e gettandoli via. Ho fatto lo stesso con il mio perizoma per poi tornare a cavalcarlo ancora. Ho preso il cazzo nelle mie mani e lentamente mi sono abbassata su di esso.

Ho cominciato lucidando la cappella intorno all’entrata della figa fra le piccole umide labbra e stimolando un poco il clitoride. Ero già così bagnata dal film porno che non ero più in grado di aspettare per essere penetrata. Ho lasciato che il suo duro cazzo scorresse in me sentendo come si faceva largo fra le pareti vaginali per poi saltare, andando su e giù su di lui come la donna nel film aveva fatto con il suo vibratore. I capelli lunghi rimbalzavano con me, cadendo morbidamente sopra i miei seni.

Ho cominciato a muovermi in un movimento circolare per stimolare maggiormente il clitoride contro il pube. Ritenevo che Ricky stesse per godere da come ansimava e ovviamente anche io potrei dire che non ero in grado di durare molto più a lungo. Mi sono sollevata e il cazzo ha sbattuto fortemente contro la sua pancia. In questo modo speravo che potessi ritardare il suo orgasmo e abbiamo cambiato posizione. Vedere il cazzo lucido dei miei umori che vibra eccitato, mi ha dato una scossa ai nervi. Posizionatami alla pecorina, l’ho invitato ad entrare.

Una volta sistematosi fra le gambe, è entrato prepotentemente e ha cominciato a pompare fortemente in me da dietro. Mentre mi ha preso per i fianchi guidando la scopata, mi sono masturbata il clitoride. In meno di un minuto è venuto dopo parecchie intense spinte. Potevo sentire i caldi, appiccicosi schizzi di sperma riversarsi nella parte interna dell’utero e poco dopo discendere lungo l’interno delle mie cosce. Ho inumidito le punte delle dita in esso e ho ripreso a masturbarmi freneticamente.

Un orgasmo incredibile è montato in me facendomi tremare tutta. Sentivo chiaramente il suo caldo e duro cazzo dentro la vagina che pulsava ancora. Passato il culmine dell’orgasmo ad entrambi, ci siamo sdraiati uno di fianco all’altro ansanti, sudati ed appagati.
In pochi minuti ci siamo addormentati.

Durante la notte, mi sono svegliata che stavo sognando di godere. Era lui che con le dita mi stava masturbando profondamente. Non ho avuto il tempo di dire nulla, che si è messo sopra di me e ha indirizzato il cazzo fra le piccole ninfe bagnate. L’ho sentito entrare distintamente. Per agevolare l’ingresso ho sporto il sedere un poco all’indietro e in quel modo, il cazzo entrava ad ogni spinta sempre un poco più profondo. Non è trascorso molto tempo che gli spasmi del mio godimento hanno fatto sussultare il letto. Quasi in contemporanea i suoi schizzi si sono riversati profondamente all’interno dell’utero. Quando si è discostato, eravamo sudatissimi. Il cuore batteva così forte che credevo che rimbombasse per la stanza. Mi sono addormentata poco dopo, con la voglia di bere, ma ero troppo contenta per la goduta e le gambe erano troppo molli.

La fame mi ha svegliato la mattina successiva. Il rumore che proveniva dal bagno mi indicava dove era Richy. Aperta la porta, mi ha colpito il profumo dello sciampo poco costoso dell’hotel e non potevo non sorridere (da buon genovese risparmiava il suo). Dopo una rapida spazzolata ai denti e una bevuta d’acqua, ho aperto le ante della doccia. Era sorpreso della novità e credo anche dall’audacia di come mi stavo comportando.

L’ho osservato come era tutto insaponato e come l’acqua fluiva lungo il corpo rendendolo incredibilmente sexy. Entrata, mi ha accolto abbracciandomi e ci siamo baciati. I nostri corpi aderivano l’uno contro l’altro perfettamente. I sensi erano sempre più eccitati. Pur non toccandolo sentivo il suo cazzo ingrossarsi e crescere contro il pube.

Dopo alcuni minuti di baci appassionati, fremo come ha sfiorato il clitoride andando a inserire un dito all’interno di me. Gemo mentre ha inserito un secondo. Intento com’era ha continuare con le dita, ho preso il cazzo e l’ho pompato con una mano (con l’altra mi tenevo aggrappata per non perdere l’equilibrio).

Ha abbassato la bocca verso uno dei miei seni ed ha incominciato delicatamente a mordere il capezzolo. Il doppio lavorio delle dite e della sua bocca e lingua, mi stava facendo impazzire. In tutto questo ho continuato a lavorare al suo cazzo.

‘Hai mai fatto sesso nella doccia?’ Ha ghignato guardandomi mentre cercavo di respirare sentendo come le onde di piacere fluivano in me. Si è inginocchiato fra le mie gambe e ha incominciato a mangiarmi il clitoride e la figa. La lingua che si insinuava in me, la percepivo distintamente e quando si è soffermato a mordicchiare delicatamente il clitoride e a succhiarlo voracemente fra le labbra, mi ha fatto urlare di piacere. In poco tempo ero al limite e come si è alzato, ho sentito la cappella del cazzo strusciare sulla pancia.

Spinta contro le piastrelle fredde della doccia mi ha alzato una gamba afferrandola fortemente e ha strusciato il cazzo fra le labbrine della figa. Aiutatosi con una mano, lo ha infilato con forza togliendomi il respiro quando ha urtato la cervice. Ha iniziato a pompare in me, sempre più forte e sempre più velocemente.

Eravamo due esseri umani intenti a soddisfare solo il nostro piacere più sfrenato. Un paio di volte il ritmo si è fermato a causa della scivolata o mancata caduta in essere, allentando un poco il nostro orgasmo. Abbiamo ripreso poi successivamente, scopando con un ritmo sempre più selvaggio e irruento (è stata un’esperienza interessante, ma non sono sicura che desidererei provarlo ancora).
Ogni volta, le spinte erano sempre più fonde e sempre più dure. I miei gemiti si perdevano con i suoi.

Sapevo che stavo per godere e inconsciamente muovevo sfrenatamente le anche, andando incontro a lui. Ogni volta che i nostri pubi si scontravano rumorosamente, li accompagnavamo con flebili urla e gemiti. L’orgasmo l’ho urlato nel suo orecchio mentre lo stavo abbracciando fortemente. Era molto difficile mantenermi in equilibrio mentre tremavo. Le gambe dopo qualche attimo sono diventate realmente deboli e ho dovuto afferrarlo sulle spalle per non cadere.

Le sue spinte selvagge sono durate un altro paio di minuti o poco più, prima di sentirlo godere dentro di me facendomi fremere e godere nuovamente. Siamo scivolati senza cadere e il cazzo è uscito continuando a pompare il suo carico contro la pancia e i ricciolini del pube. Calmati gli animi, abbiamo proceduto a lavarci reciprocamente, con lui che lava me e io lui. (Un vantaggio per fare sesso sotto la doccia: pulizia facile).
Un’ora dopo eravamo sulla strada diretti verso casa non prima di aver saccheggiato il buffet delle colazioni. Essendo domenica e non volendo fare l’autostrada, siamo partiti piuttosto presto anche perché il viaggio era piuttosto lungo.

Per pranzo ci siamo fermati in un piccolo caffè sul mare. Abbiamo ordinato i panini e ci siamo sistemati in terrazza a mangiarli in modo da poterci godere la vista. Il bar era situato lungo una parte rocciosa del litorale e il nostro tavolo era giusto alcuni metri dal bordo dello strapiombo a picco sul mare. Non c’era una nube nel cielo e potevamo vedere buona parte della costa e dell’isola vicina a noi. Finito di mangiare, siamo rimasti seduti per un istante ad ascoltare le onde che si infrangono contro le rocce per poi parlare.

Abbiamo discusso quello che era accaduto la sera precedente e quella stessa mattina, ed abbiamo deciso che non stavamo realmente bene con un rapporto serio. Di comune accordo siamo arrivati ad una decisione, avremmo avuto un rapporto aperto in modo che potessimo tranquillamente avere sesso e potremmo inoltre vedere gli amici senza preoccuparci di guastare la nostra amicizia. Abbiamo suggellato il nostro accordo con una iniziale stretta di mano, ma poi ci siamo baciati lungamente e una volta divisi, avevamo gli animi in subbuglio.

Per stemperare, abbiamo cambiato discorso girando sulla nostra imminente maturità. Una volta usciti dal locale, siamo andati diretti verso la nostra città.
Oramai stava diventando tardi.

Post scrittum.
Faccio notare a tutti che le occasionali scopate fatte con individui sconosciuti, possono portare a serie conseguenze se non debitamente protette. Il solo fatto che prenda la pillola, questo non mi preserva dalle malattie veneree! Se scopo liberamente con Ricky, è perché ci conosciamo realmente da tantissimo tempo e so benissimo con quale ragazza esce tutt’ora. Ricordo a tutti di usare il preservativo e di fare buone scopate!!!
Un bacio appassionato a tutti.
Lu. :-)
maxtaxi

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