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Racconti Erotici Etero

una mamma poco educata

By 4 Novembre 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

2- una mamma poco educata

Avevo sempre odiato le persone poco rispettose e scroccone. C’era poco da dire, chi cercava di sfruttare il prossimo mi faceva letteralmente uscire di senno, tranne lei però……..una gran bella donna, solo in seguito avrei scoperto che fosse anche una gran troia.
Si chiamava Melissa, era una delle cugine acquisite da parte di mio padre tramite un matrimonio, aveva sempre il vizio di sbolognare la figlia, Emma, a mia madre togliendosela dalle scatole durante la giornata, non si era mai sognata di ringraziare, tanto meno di dare un compenso a mia madre e per giunta ogni volta che la incrociavamo in giro faceva sempre finta di non riconoscerci. Era però meravigliosa, alta, mora con un culo incantevole, aveva la voce dolce e i capelli fluidi; gli occhi le ridevano felici ogni volta che poteva liberarsi della figlia, gli stessi occhi che scrutavano ogni cosa le stava intorno; insomma mi faceva arrapare di brutto.
Nell’ ultimo periodo mi facevo quasi sempre le seghe immaginandola nuda sopra di me o mentre mi guardava succhiandomi l’uccello. Non mi riusciva difficile immaginarla disinibita visto il marito, quindi cugino di papà, ogni tanto mi raccontava le loro avventure notturne sostenendo che essere a conoscenza di certi particolari non poteva farmi che bene; ogni volta mi faceva arrapare e crepare d’invidia quando mi raccontava di come la prendeva sul divano, sul tavolo della cucina, in bagno, sulla lavatrice e una volta anche nella vasca da bagno in cui c’erano anche le rose. Me la immaginavo mentre si spogliava disinvolta, mentre accarezzava dolcemente il pene e soprattutto mentre godeva e urlava di piacere; l’unica macchia nella loro relazione (sotto il profilo sessuale) era che lei all’età di 34 anni non ancora concedeva l’ano, a detta di Maurizio (marito di Melissa) lei ripeteva sempre che aveva paura del dolore e che era disposta a fargli un pompino in più purchè non le avesse rotto quel suo bel culetto. Un bel giorno, dopo l’ennesima sega, Maurizio venne a casa nostra e, vedendomi solo cominciò di nuovo a parlare della sua ultima notte focosa con quella strafiga della moglie ma subito dopo si lamentò di ciò che mancava, ovvero come hai già scritto del sesso anale. Da li non capii neppure io come mi venne in mente ma gli lanciai una sfida, ovvero se mi lasciava scopare con la moglie le avrei preso il culo, riuscendo in un’impresa che lui aveva quasi abbandonato. Li per li pensò che fosse uno scherzo e mi resi conto di averlo detto con un tono ironico, infatti la conversazione fini con una sua risata poco fiduciosa e la chiave che girava nella toppa mentre i miei rientravano. Ci pensai ancora a lungo alla possibilità di provarci sul serio con quella mia pseudo cugina…….passarono dei giorni, poi mi convinsi, non sapevo come cominciare e soprattutto come avvicinarmi ma un film mi diede un’idea, mi sarei spacciato per un ammiratore segreto e mi sarei avvicinato tramite un social network con un falso nome, al massimo avrebbe rifiutato uno sconosciuto. Creai subito un nuovo account e chiesi di chattare con lei immediatamente dopo, notai che sul suo profilo c’era scritto che era single e stava tranquilla visto che il marito aveva litigato con i pc, si mostrò subito molto disponibile a nuove conoscenze, mi raccontò un po’ della sua vita, del suo lavoro e del fatto che adorava i fiori e lo sport. Lo sport……anche quando andava a correre per tenersi in forma era una gran figa, indossava sempre pantaloni aderentissimi, top da palestra e legava i capelli mori con una coda di cavallo altissima e particolare che faceva girare la testa a tutti portava perennemente i tanga facendo disegnare ai leggins perfettamente la forma dei suoi glutei. Ma tornando al racconto, le chiacchierate proseguirono per alcuni giorni poi dicendomi di dov’era, visto che io abitavo da quelle parti le proposi di andare a fare jogging insieme qualche volta oppure di andarci a prendere qualcosa per conoscerci di persona; non ci pensò più di tanto accettò e mi diede appuntamento al campo di atletica aggiungendo che dopo l’allenamento avremmo preso un aperitivo se le fossi piaciuto. Ero al settimo cielo non vedevo l’ora di scoprire le carte anche se avevo un po’ di timore, le avevo lasciato anche un numero di telefono a cui ogni tanto mandava qualche messaggino del tipo: ‘Mi sto annoiando facciamo qualcosa insieme’ mandato tanto per essere provocatoria, senza sapere quanto mi eccitava in fatto che volesse incontrarmi. Arrivò il giorno dell’appuntamento, dovevamo incontrarci per le 15:30 e io già cominciavo a pensare a come comportarmi, quel giorno non mi feci nessuna sega, altrimenti il testosterone mi avrebbe abbandonato durante la corsa ma feci male, arrivai al campo con una decina di minuti d’anticipo ma lei era già li; faceva stretching lentamente e abbassandosi mostrò tutto il suo rotondo culo facendomi ergere durissimo il pene. Non potevo scendere dall’auto avevo i pantaloncini da running, troppo aderenti si sarebbe notato tutti, dovetti aspettare parecchio e alle 15:29 mi mandò un messaggio con su scritto: ‘Se non arrivi non aspetto :P’ mi dovetti sbrigare; scesi dall’auto e andai verso di lei che mi salutò come faceva sempre a casa ma poi restando vicino a lei cominciai ad innervosirla perché temeva l’arrivo della sua compagnia. Ci misi un po’ a farle credere che ero io il suo spasimante e si convinse quando la chiamai dal mio cellulare col numero che aveva lei; con calma cominciammo a correre e non facevo altro che guardarle le tette, se ne accorse ma fece finta di nulla continuando a parlare del più e del meno. Corremmo quasi un’ora e quando ci fermammo era ancora più arrapante di prima con il sudore sulle gote e il seno che ritmicamente si gonfiava con il respiro affannoso; stava per salutarmi quando inghiottii e le chiesi che fine avesse fatto l’aperitivo. La sua risposta fu quasi triste, mi rispose che se proprio volevo mi avrebbe accontentato ma che doveva scappare dalla figlia che era ancora all’asilo, mentre andava le dissi che le avrei spiegato anche il motivo del mio avvicinamento, questo la fece voltare di scatto e avvicinarsi, quando fu ad un palmo di man, respirandomi vicino mi disse: ‘D’accordo sono curiosa, ci vediamo alle 7 stasera!!’ si voltò e andò alla macchina. Wow mi guardai attorno, per fortuna non c’era nessuno, avevo l’uccello dritto e il pantaloncino non aiutava a nasconderlo. Per mia fortuna neppure lei guardò verso di me e andò via velocemente in macchina, io tornai a casa e mi cominciai a preparare dopo una bella doccia e soprattutto dopo una bella sega rilassante. Alle 19 in punto andai all’appuntamento, lei non ancora arrivava e io meditai ancora sulle parole da usare poco più tardi, arrivò dopo pochi minuti, posteggiò l’auto e scese fissandomi, era stupenda come sempre, indossava un vestito nero che le arrivava all’altezza del ginocchio, scarpe dello stesso colore con tacchi a spillo, capelli sciolti e reggiseno che le reggeva perfettamente le tette stringendole anche leggermente. Mi sentivo già parecchio eccitato e notavo gli sguardi degli uomini intorno a noi interessati; ordinammo e dopo aver bevuto un sorso cominciai a spiegare la pseudo scommessa omettendo la parte del sesso anale dicendo solo che il marito l’avrebbe venduta per una cena. Si senti subito offesa dal marito stesso e mi disse: ‘Allora a questo stronzo gliela faccio pagare non solo scopando con te ma dandoti una cosa che vuole desidera ma che ancora non gli ho concesso e che non gli concederò!!’ la cosa quasi mi stupì, finimmo l’aperitivo e mi disse che ci saremmo rivisti dopo cena a casa sua visto che la bimba l’avrebbe portata dalla madre con la scusa della scuola di ballo e Maurizio era a lavoro. Tornai a casa strasupereccitato mangiai in fretta mi feci l’ennesima sega e andai a casa sua. Suonai. Mi aprì direttamente il portone senza chiedere chi fosse. Salii veloce e trovai la porta socchiusa. Entrai. C’era una luce soffusa nella stanza e odore di candele, vidi a terra dei petali di rosa che andavano verso la camera da letto. Li seguii e poi entrando in camera la vidi. Era seduta ai piedi del letto con un abito da sera rosso, i capelli sciolti e tacchi a spillo neri come quelli del pomeriggio. Mi fece cenno di avvicinarmi mentre si alzava mordendosi il labbro. Sentii che in quel momento comandava il cazzo, durissimo nei pantaloni mi spinse verso lei, che mi baciò e mi strinse forte se sentire tutto il mio fisico. Mi girò intorno e poi mi spinse sul letto, mi salì sopra, mi accarezzò i pantaloni e poi sbottonò la cinta. Li fece scivolare giù insieme agli slip mi si sedette di nuovo sopra, provai a toccarle le tette ma mi spostò le mani e mi sfilò anche la t-shirt. Poi una volta nudo accompagnò le mie mani per spogliarla e togliendole il vestito scoprii che aveva in perizoma nero di pizzo intrigantissimo. Si abbassò su di me e senza dire niente cominciò a leccarmi la punta del pene, poi lentamente cominciò a prenderlo in bocca lentamente facendolo entrare per bene. Dovetti fermarla. Stavo per avere il primo orgasmo. Mi rassicurò e mi disse di stare tranquillo perchè mi avrebbe fatto scopare fino a che non fossi svenuto. Continuò a succhiare e non potendo opporre resistenza ebbi solo la forza di avvisarla che stavo sborrando; ciò non la fece smuovere, le venni in bocca senza trattenermi schizzando come mai prma di allora. Lei mi fece finire, ingoiò e sorridendo mi disse: ‘Sei stato bravo!! quel cazzone di mio marito resiste al massimo 5 secondi con un pompino del genere!’ la ringraziai e le dissi che però ora toccava a me, la feci sdraiare e pian piano le leccai i capezzoli per poi scendere fino al tanga, la baciai oltre il pizzo sentendo già il tessuto umido. La spogliai. E cominciai a leccarla mentre col dito medio la penetravo, sentivo i suoi gemiti e i suoi respiri, stimolai il clitoride fino a quando non ebbe il suo primo orgasmo accompagnato da urla di piacere. Aprì gli occhi e mi disse: ‘Bene e ora facciamo sul serio!’ aprì per bene le gambe e cominciai a penetrarla sempre più forte e velocemente mi incitava a continuare, non avevo il profilattico e senza accorgermene le venni dentro…….ma lei prendeva la pillola perchè al marito non piacevano i preservativi. Era soddisfatta ma non le bastava cambiammo posizione, ora era lei sopra si muoveva veloce e continuava ad urlare, venni di nuovo questa volta però fuori, era sempre meglio non correre troppi rischi, le inondai le tette durante una spagnoletta. Ma adesso mancava l’ultimo step come disse lei. Si girò e si mise a pecora, continuai a penetrarla nella figa perchè ormai era una questione di principio, doveva venire anche lei, dopo un po’ d’insistenza trovai il punto g, da li durò poco. Ebbe un orgasmo violentissimo che quasi mi fece cadere dal letto, mi bagnò completamente del suo liquido aveva avuto il cosi detto squirting. Ero ed era soddisfatta. Aveva il fiatone quando mi disse: ‘Filma!’ con il telefono in mano mi condusse il cazzo nel culo, era stretto mai penetrato prima, feci fatica ma poi lubrificando con un gel particolare riuscii ad incularmela come una vera troia. Continuavo a tenere il cellulare in mano mentre mi muovevo e lei urlava tra il piacere e il dolore. Alla fine sborrai. Il suo intestino si riempì del mio seme e stoppai la registrazione.
Avevo anch’io il fiatone e la cappella mi faceva malissimo. Mi ringraziò baciandomi, mi aiutò a rivestirmi e uscì con me per andare a riprendere la figlia. Mi lasciò il telefono per fare guardare il video al marito e facendomi promettere di cancellarlo. Feci come aveva detto, da allora non scopammo più e lei fece la troia solo con Maurizio scopandolo solo lei sa come e solo dopo una lunga attesa dandogli il culo che io avevo aperto con piacere. Maurizio si congratulò con me, pagò la cena e poi mi ringraziò per il culo;)

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